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sabato 1 dicembre 2012

IN MASSONERIA, NON SEMPRE L'UNIONE FA LA FORZA


Ho modo di leggere - “girovagando” per il web – notizie e notiziole che riaguardano
 
quello che, mese dopo mese, è diventato un universo costellato da astri – ma
 
soprattutto “astrusità” di ogni tipo.

 
Un universo in verità segnato dalle traiettorie di molti “visitatori” che pilotano con fin
 
troppa disinvoltura i propri “vascelli” spaziali, ignorando molte delle norme di
 
“corretta navigazione”, e popolato da specie che hanno il grande pregio di non

sapere o volere comunicare correttamente tra di loro.

 
L'universo cui mi riferisco è quello delle c.d. “Logge di San Giovanni” e le specie
 
coinvolte si riconducono – almeno nel nome – al concetto (si badi bene: “concetto” e
 
non “tradizione”) dei Massoni Antichi, Liberi e Accettati.
 
Confusione, pressapochismo, incertezze e ignoranza dominano il panorama e mi
 
sembra che a poco siano serviti gli indirizzi precisi definiti da autorevoli testi, ancor
 
prima che da me (cfr.: Notiziario Massonico Italiano, in “Massoneria da sfogliare”)

che posso averli solo ricordati nella mia personale azione di divulgazione di

contenuti ed interpretazioni.
 
Contenuti ed interpretazioni che qui richiamo tutti.
 
Mi dispiace molto per quei Fratelli che continuano ad essere richiamati da realtà così
 
poco chiare – sempre nel linguaggio dei contenuti ritualistici e simbolici – e talvolta
 
opposte regole e disposizioni chiare, precise, ineludibili.
 
Così come continua a dispiacermi quando colgo, in comunicazioni pur importanti – in
 
quanto i contenuti sono resi di pubblico dominio -, simboli nei quali non siano
 
ricordate le connotazioni magiche e trascendenti della Libera Muratorìa dei nostri
 
padri, ovvero della Massoneria contemporanea.

 
Vedere raffigurate la squadra ed il compasso che, nel loro incrociarsi, recano al

centro un'orbita desolatamente vuota, che pare essere chiaramente assimilabile a

quella concezione  atea (spesso marcatamente anti-cattolica, piuttosto che non

“laica”) tipica di un modo e di tutto un mondo diverso e concretamente anti-

massonico (in quanto non-massonico), vedere tutto ciò fa male.
 
Un segno dei tempi? Forse.
 
Un declino lento, costante, ineluttabile? Forse.
 
Una imposizione di qualche “vertice” a “basi” ignoranti (nel senso che “non
 
conoscono, e quindi ignorano)? Forse.
 
 
 
Colonne troppo colme di gente debole e utilitaristicamente sottomessa? Forse.
 
Ma allora, dove sta la libertà di soggetti che devono discernere bene e meglio di altri,
 
separano la lana dalla seta?
 
Dove sta il cammino di “crescita” dell'individuo, dell'iniziato?
 
Su quali basi si dipana quel “percorso individuale” che i singoli intraprendono?
 
Colpa di maestri non in grado di insegnare o di maestri non in grado di insegnare
 
correttamente? Responsabilità a monte o - ormai che tutto è noto - a valle, ossia di
 
quanti – pur sapendo che le fonti sono scarsamente potabili – continuano ad
 
abbeverarvisi?

 
Domande né retoriche né accademiche: esiziali per la corretta vita dell'Iniziato e per
 
il giusto, corretto, normale modo di essere Massoni e di vivere la Massoneria nelle

sue forme e tradizioni più nobili ed esemplari.



 
Intanto, la confusione impera: tra sedicenti logge di san giovanni che non operano
 
come in effetti devono operare ed operano le regolari Logge di San Giovanni, tra
 
a.l.a.m.  o  aa.ll.aa.mm. che non hanno le regolari caratteristiche di detto Corpo
 
Azzurro, tra sedicenti massoni che non intendono riferirsi – quantomeno nei simboli:
 
ma sappiamo bene come un unico simbolo possa rappresentare i contenuti di piccole
 
enciclopedie – a quella vocazione rappresentativa del trascendente che invece è
 
correttamente presente nella vita dei Massoni.
 
Mi piacerebbe sapere – ma non vi ambisco - di cosa possano discutere soggetti che
 
abbiano in sé il germe corrosivo di queste carenze e di cosa possano essere

portatori: salvo la diffusione e la motilicazione di errori e travisamenti che nelle

ambizioni personali - spesso inespresse o, peggio, frustrate nel tempo -  hanno il loro

catalizzatore naturale.
 
Gli stessi  errori e travisamenti che sono alla base di quei comportamenti non-

massonici e non-iniziatici – anzi:  anti-massonici e spregiativi del corretto sentire e

dell'opera dell'Iniziato – che poi ci  sono riportati e risproposti dalla stampa nella sua

quotidianità, allorché ci informa del verificarsi di anomalie, deviazioni e  malaffare.


L'augurio è quindi che quanti desiderano realmente apportare nella Massoneria

Italiana  un benefico cambiamento proprio rifacendosi ai concetti ed alle norme che

regolano la vita simbolica e rituale delle Logge di San Giovanni, sappiano tenere

lontani quei soggetti certamente estranei a simili contesti, offrendo un

contributo importante e rivitalizzante. 
 
 
 
Giuseppe Bellantonio
 
 
G.M. Emerito
 
(Gran Loggia Nazionale Italiana - Comunione di Piazza del Gesù)






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1 commento:

  1. Devo fare una dolorosa confessione.
    Pur avendo terminato, senza infamia e senza lode, gli studi superiori, pur avendo una modesta dimestichezza con la lingua italiana, e pur leggendo e rileggendo lo scritto qui sopra riportato, devo ahimè concludere che non ci ho capito niente. O quasi niente.
    Le uniche cose chiare sono che l’estensore, ancorché “emerito”, dello scritto in oggetto,
    1. ha una notevole idiosincrasia per la Federazione delle Logge di San Giovanni
    2. invita a leggere i suoi pregevoli scritti sui quali preferirei, in questa sede, non fare alcun commento.
    Eppure mi pare di ricordare che l’emerito Bellantonio, invitato nel 2011 come osservatore ad una riunione delle Logge di San Giovanni, si fosse profuso in benevoli commenti, commenti ripetuti in un paio di sue email alla segreteria della Federazione.
    Non si capisce quindi questa ingiustificata acrimonia ed il tono volutamente denigratorio che l’emerito Bellantonio usa nei confronti delle Logge di San Giovanni.
    Se ha dei rilievi da fare, perbacco, li faccia pure, possibilmente circostanziandoli e non già con voli pindarici e con allusioni che non trovano alcun riscontro nella realtà.
    Le Logge di San Giovanni non sono “sedicenti” come “sedicenti” non sono i Massoni che vi appartengono.
    Se Bellantonio deve a tutti i costi cercare qualcosa di “sedicente” non ha bisogno di spaziare troppo lontano !
    Grazie per l’attenzione.

    Francesco Gerli
    Segretario della Federazione delle Logge di San Giovanni

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