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venerdì 29 dicembre 2017

MASSONERIA TRA OSSESSIONI, NEVROSI, SUPERSTIZIONI... DANIELE CAPEZZONE FA IL PUNTO


Condivido con voi quanto mi è stato inviato.
              Leggere, dovrebbe far sorgere dei dubbi in molti.
                         A tutti dovrebbe imporre delle serie riflessioni. 

OSSESSIONI, NEVROSI E SUPERSTIZIONI 
DI UNA COMMISSIONE ANTIMAFIA

Ho atteso un’intera settimana, per vedere (non si sa mai) se da un solo altro membro del Parlamento venisse per caso una parola, una sillaba, un sospiro. A meno di miei errori e omissioni (dei quali eventualmente mi scuso), silenzio totale.

E allora, un’altra volta, lo farò io. Certo - permettetemi di sorridere - il “complotto demo-pluto-giudaico-massonico” dev’essere piuttosto messo male se, per tutta questa legislatura, si è trovato un solo deputato - chi scrive - disponibile a difendere alcune elementari ragioni di libertà.

Sottolineo di non appartenere alla massoneria, istituzione che pure rispetto e credo di conoscere, nel suo contributo ideale ad alcune delle pagine più nobili della storia americana, inglese, italiana.

Ma non divaghiamo. Da circa un biennio, si è accettato che fosse la Commissione Antimafia a occuparsi di massoneria. E già qui siamo a una prima sgrammaticatura: perché la Commissione Antimafia? Perché dare per acquisita una competenza tutta da dimostrare, non maggiore né minore – lo dico per assurdo – della Commissione Cultura o di un’altra Commissione parlamentare?

Sta di fatto che, guidata dalla presidente Bindi, la Commissione ha lanciato una sorta di prolungata fatwa, fino a pretendere gli elenchi degli appartenenti alle logge. Anche in quel caso, ho fatto presente cosa sarebbe accaduto se una Commissione parlamentare avesse chiesto gli elenchi degli iscritti al Pd o alla Cgil. Apriti cielo! Avremmo avuto, in sequenza: piazze piene per la democrazia in pericolo, appelli degli intellettuali, firme di sdegno, maratone televisive.

Non avendo cavato un ragno dal buco (se non – che notizia! – che c’è un numero più elevato di iscritti in alcune regioni d’Italia), la Commissione ha votato una relazione conclusiva a metà tra trattatello sociologico e sceneggiatura di una fiction televisiva.

La solita paccottiglia: la mafia che entra nella massoneria, le zone d’ombra, le pagine scure della storia d’Italia, fino a passaggi involontariamente comici, tipo il fatto che, giurando sulla Costituzione, i massoni possano avere la riserva mentale di non rispettare il resto della legislazione italiana.

Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.

E allora, ricompitiamo qui alcuni elementi rudimentali di educazione civica.

Primo: la responsabilità penale è personale.

Secondo: non esiste presunzione di colpevolezza - come avrebbe detto Totò: “a prescindere” - meno che mai a carico di organizzazioni, gruppi e associazioni.

Terzo: se ci sono notizie di reato a carico di uno, due, dieci o cento cittadini, scattino le doverose iniziative penali nei loro confronti. Di chiunque si tratti: preti, massoni, avvocati, sindacalisti, calciatori, cuochi, veline. A prescindere da ogni altra appartenenza.

Quarto: se invece non ci sono notizie di reato, cessino le ossessioni, le nevrosi e le superstizioni.

Quinto: è comico che pezzi di ceto politico che passano giornate a sgranare il rosario dell’antifascismo, poi improvvisamente evochino proprio le proposte del ventennio fascista di messa al bando della massoneria.

Sesto: ma davvero crediamo che, per “dialogare” in modo improprio o inopportuno, occorra essere iscritti alla massoneria?

Settimo: viviamo in un paese in cui da secoli, per nostra sventura, il senso della libertà, della legalità, dello stato di diritto è assai flebile, spesso ridotto a un flatus vocis (in qualche caso a una pernacchia, c’è da temere): davvero vogliamo darne la colpa a grembiuli e compassi


Siamo seri. Buon anno.                         

Daniele Capezzone

giovedì 28 dicembre 2017

UOMO E DONNA IN MASSONERIA: DICOTOMIA O RISORSA?

Chi avverte e tesaurizza nella mente e nel cuore tutta la bellezza e la magica potenza della Catena d'Unione - con cui si concludono i lavori degli Operai delle Logge, che, operando ritualmente in modo giusto e perfetto, diventano unico, possente pilastro di carne con cui il Cielo di sopra si coniuga con il Cielo di mezzo ed il Cielo di sotto -  ha ben chiaro il significato della perfetta equivalenza, della simbiosi spirituale ove gli spiriti si fondono diventando unica, purissima fiamma grazie a cui è possibile illuminare il mondo con l'esemplarità' dei nostri Valori. 
Trasferire nella sacralità dei lavori massonici la dicotomia maschio-femmina, significa, e lo affermo in virtù della mia esperienza di Massone che ha distillato in tanti lustri consapevolezze equilibrate e pervase della forza di sano distacco dalla furia dei metalli, un vulnus
È aprire una pericolosa crepa nella diga che salvaguarda chi pratica il sacro nei luoghi dell'anima. 
Comprendiamo bene il senso del vivere il tempo sacro operando una 'separazione' fisica e tracciandola anche fisicamente con il simbolico attivarsi del Maestro di Cerimonie nello spazio che è stato separato, per così accogliere qualcosa di eterno. 
L'atto di disegnare il Quadro di Loggia ha un valore straordinario che rende il luogo fisico un athanor. Il fuoco delle volontà lento, pervicace, inestinguibile riscalda l'aludel in cui la nostra materia umana si esalta nella perenne trasformazione. 
Non esistono cesure date dalla differenza di genere, esistono volontà illuminate da Minerva e Venere e guidate dalla potenza del semidio, di quell'Ercole che, mentre nasconde nella mano le tre mele della conquistata saggezza, ci indica tutto il dramma della fatica del vivere, tutta la pacatezza raziocinante e la potenza di volontà da impiegare per purificarsi nello splendore dell'androgino. 
Ogni essere si connota per differenze intellettuali e fisiche. Saperle impiegare non per dividere ma per unire, è opera divina che un iniziato consapevole persegue.
Siamo un unicum, un anello  che si collega in Catena d'Amore, i cui anelli aurei abbracciano i Mondi. 
Siamo i figli di Hermes, che sanno che cosa sia 'la Cosa Una' e che vogliono realizzare il fine del trasferire i Cieli sulla Terra. 
I conflitti maschio-femmina non possono appartenerci. Cerchiamo di riconoscere nell'altro, usando la parola Uomo nella sua esatta accezione di essere appartenente alla Humanitas, la grandezza e la miseria di chi sa di essere  più potente degli dei. 
Essi non possono scendere sulla terra. 
A noi è dato essere materia che può salire alla loro altezza.
... Con questo scritto, cerco di dare senso e valore ad un sentire masso-nico che travalica e supera le catene dei vincoli obbedienziali, per così esaltare la bellezza di una Catena d'Unione capace di collegare tutti gli Esseri senzienti, sotto ogni Cielo, che coltivano nella mente e nel cuore la volontà e la speranza di migliorare se stessi.
Per migliorare il mondo.
Ma è indubbio - e solo un cieco non lo vedrebbe, così come solo uno stolto lo negherebbe - che il profondo malessere che governa la navicella massonica con venti e furiose, gelide, burrasche del nord, sta trascinando con sé Uomini e Donne di alto sentire, che si rendono conto di non riuscire più a tenere la barra dritta.
Lo squallore degli egoismi esasperati svuota di valore il permanere in contesti dove, prima o poi, ci si rende conto - con delusione e amarezza - di essere strumenti funzionali a 'giochi' agli antipodi del pensiero massonico.  
Nel calderone infernale si mescolano e confondono personaggi che usano piaggerie e retoriche per incantare e 'usare' brava gente che dona loro fiducia. 
Per tacere di tutti i competitors che si ergono a luminosa e unica guida, dispensatrice di divinità. 
Massoneria è libertà da nodi, spirito di ricerca inesausta per poter comprendere e conformare pensiero e prassi ad alte cose
Mai come ora bisogna che gli Uomini veramente liberi prendano coscienza che le prassi massoniche dettate negli Statuti dei Liberi Muratori sono la  via maestra da seguire anche per salvare la Nazione dal disastro morale e materiale.  

Gerardina Laudato
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I contenuti di questo scritto della Illustre e Risp.ma Sorella Gerardina Laudato - immediatamente successivo al Suo intervento relativo alla ricorrenza del San Giovanni Evangelista  -  sono colmi di uno sconfinato Amore per l'Arte Reale come pure rispecchiano quell'Essenza riposta non tanto nelle umane 'regole' - solo apparenti -, quanto nella praticità  di un sentire che si riconduce concretamente alle più Antiche e Genuine Tradizioni.
Uomo e Donna appartengono allo stesso genere - il Genere Umano, appunto -: certamente, questo elemento pur oggi ovvio, è nuovo rispetto alle considerazioni, alle certezze, di oltre 300 anni or sono, così come tutto è cambiato sotto il profilo sociale, etico, morale, biologico, chimico, fisiologico. neurologico, intellettuale.  
Chi scrive, per tabulas è stato il primo a cogliere quello che è ormai un errore - palese e anche 'maiuscolo' -  nella Charta fondamentale della Massoneria, dove tra partecipazione maschile e presenza femminile venne posta proprio una esiziale differenziazione sulla base del genere.  Facendo così sommessamente presente, che nulla è immutabile: nel senso che, se c'è un errore di impostazione o di metodo, ben possono esservene di altri, e che, ove errori possano esservi, questi nonpossono essere perpetuati sol perchè 'così è scritto'.
Protrarre in Massoneria - peraltro, quella Massoneria Contemporanea che quasi tutto ha voluto ignorare della Libera Muratorìa delle origini, quella che riconduce direttamente alle gilde e ad altre forme di associazionismo non solo laico - delle condizioni e dei distinguo oggi persino antitetici alle normali e correnti normative che riguardano la parità di diritti, senza peraltro chiedersi 'perchè' esistano delle norme di segno diverso, 'chi' le abbia messe. per quali 'finalità', e cosa possa esservi all'origine dei 'perché', sarebbe esercizio utile senza essere prima risaliti ai metodi di indagine pregressi ed al perché di certe scelte.
Ricognizione, utile tanto per stabilire una 'verità' storica - piuttosto che derivata dall'accettazione passiva delle regole (in modo fideistico, direi: il che è antitetico con lo stesso concetto di Libertà allorché essa determini avversità a tutto ciò che è coercizione del Libero Pensiero); regole peraltro sgorgate dall'altrui penna, dall'altrui mente -, quanto per ri-determinare un quadro d'insieme che metta con inequivoca chiarezza  in evidenza la pari dignità di Uomo e Donna in Massoneria.
Non sarà facile e non sarà semplice, ma tanto chi scrive che Uomini, Donne, Fratelli e Sorelle, con la stessa visione ampia, trasparente e luminosa della Sr. Gerardina Laudato, daranno un grande contributo: un contributo posto non solo nel bagaglio di conoscenze storico-esoterico-simboliche e ritualistiche e nei rispettivi percorsi iniziatici, ma anche nell'aiuto che intellettualmente ci verrà da una visione e da un'esperienza che passa dalla spinta culturale impressa dallo Stupor Mundi Federico II° all'Umanesimo, dal Rinascimento all'Illuminismo,  dal post-Illuminismo al neo-Rinascimento. Un bagaglio, una ricchezza , delle esperienze, che nel suo articolato complesso nessun altro può vantare al Mondo.
Un'opera  intrapresa certamente nel segno della condivisione di identici Ideali e quindi di identiche Tradizioni, nel segno dell'Unione, cui gioverà il contributo di Uomini e Donne, Fratelli e Sorelle, affrancati da remore intellettuali, dalle catene delle appartenenze, dagli apriorismi talvolta ottusi e illogici. 
Ma, nella chiusura del suo intervento la Sr. Laudato ha posto un particolare accento nel soffermarsi sulla gravissima situazione in cui versa la Massoneria Italiana.
Ed è proprio prendendo spunto dalle sue parole che chi scrive sollecita quanti tuttora operino in contesti frequentemente e in qualsivoglia modo 'chiacchierati', di voltare le spalle a tali perniciose realtà, portatrici di un modello di Massoneria impossibile da qualificare : essendo assolutamente contro-iniziatica, malata, materiale e corrotta, e per tanto negativissima per la mente e per lo spirito
E proprio perché contro-iniziatica e negativa, contigua al 'male' piuttosto che non al 'bene'. 
Chi rimane, pur sapendo, è e sarà oggettivamente complice di chi male amministra e/o male opera.
Ma la sollecitazione è di girare le spalle anche alla tentazione - o alle tentazioni - proposte dalle 'piccole patrie' e di dare assoluta precedenza alla qualità del contesto e di quanti possano comporlo: queste 'piccole patrie' o addirittura le 'massonerie di condominio' sono combinazioni di gruppetti molto liquidi, addirittura mini, che, in nome di ostinate, anguste, visioni suscitate da vecchie incrostazioni, personalismi e ambizioni, sono ostinatamente protesi in manovre e manovrette di bassa corte,  preferendo operare in spazi angusti - molto spesso trasversalmente -  senza un concreto e valido programma di lavoro e in modo per lo più irregolare e irrituale, con regole ad hoc per soddisfare ego e interessi particolari.
Con un risultato certo già a priori, però: non poter andare oltre la punta del loro naso, di per sé lungo per le innumerevoli bugie ma pur sempre limitato.

Roma, 28 Dicembre 2017
Giuseppe Bellantonio
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mercoledì 27 dicembre 2017

IL SAN GIOVANNI D'INVERNO

Per l'odierna solennità di San Giovanni Evangelista - il San Giovanni d'Inverno prediletto dai Massoni che praticano il Rito Scozzese Antico ed Accettato, in quanto Protettore del loro Ordine, e che segue di pochi giorni la ricorrenza del Solstizio d'Inverno - da sempre si intrecciano riflessioni e note utili a sottolineare questo o quell'aspetto di questa Figura imponente di Uomo di Fede e di Apostolo, come pure utili a porre in evidenza visioni, considerazioni e interpretazioni del di lui messaggio in chiave tanto esoterica che simbolica.
Quest'anno, chi scrive ha deciso di dare spazio alle riflessioni di una Sorella, di una Iniziata di elevata e significativa preparazione, il cui sentire è cristallino e autentico. 
Gerardina Laudato è una delle Sorelle che mi onoro di conoscere e con la quale - in particolare - ci soffermiamo in riflessioni ritualistiche come pure in significative speculazioni culturali d'ordine iniziatico-simbolico.
Porgere ai Lettori la breve quanto concreta riflessione della Illustre Sorella Gerardina Laudato per il San Giovanni d'Inverno, evidenzia il rispetto e l'importanza che - al di là di forme ed espressioni fin qui correlate alla c.d. 'ortodossia ritualistica', con tutti i suoi perchè e con tutti i suoi per come: circa i quali è giunta l'ora di risalire alle reali e concrete motivazioni, stratificatesi nel tempo - abbiamo sempre dato a quel Mondo Iniziatico che fa riferimento alla presenza attiva e quindi al contributo della Donna.  
Non presenza alter e diversa, bensì una presenza paritetica: complessivamente autonoma, sovrana e certamente significativa quanto complementare.
Ma questo è un capitolo diverso che qui non si affronta: una situazione incrostatasi oggi su posizioni diverse e persino contrapposte, come pure poco conosciute nelle origini e nelle sfaccettature, e quindi molto equivocate.
Un contesto persino sottilmente strumentalizzato da chi possa aver da sempre utilizzato la presenza femminile non tanto come reale, importante e qualitativo elemento nel percorso complessivo lungo una Via comune, quanto come uno strumento attrattivo - ovvero una presenza di contorno, persino utile al marketing -. E questo da parte di chi - purtroppo - ha visto e vede nella Massoneria un qualcosa di utile solo ad alimentare la colonna 'entrate' di una immaginaria partita doppia: scarsissimamente iniziatica ma molto pragmatica e prosaica.

Roma, 27 Dicembre 2017
Giuseppe Bellantonio
L'iniziato, ... raggiunge il cielo per mezzo di una corda vibrante " ha scritto il Fratello Jean Servier nel suo saggio 'L'uomo e l'Invisibile'.
Il termine corda, in greco skoinion, deriva dalla radice protoariana: ska, skoi che vale come 'mettersi in movimento' 'salire'.
Il San Giovanni d'Inverno, l'estensore del Vangelo da noi Massoni privilegiato per l'altissima valenza di esoterismo gnostico di cui si connota, ci indica la via;
" ...la Luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta ".
Parola e conoscenza sono per l'Iniziato il fine della propria inesausta ricerca.  
Marius Schneider assimila luce e suono alla potenza della conoscenza e della parolaLa parola, ovverosia il Verbo,  con cui si apre l'annuncio, la buona novella, l'Evangelo di Giovanni.
 " ... Il suono creatore - scrive Schneider - è come il farsi luce che apre la strada al conoscere,  come l'aurora ..."  
La Luce si nutre d'Amore e grazie a quel purissimo Fuoco la materia umana può concepire, desiderare e perseguire l'Opera
" Senza il Fuoco la materia rimane inservibile e il Mercurio filosofico è una chimera che vive so nell'immaginazione. È dal regime del Fuoco che tutto dipende " (Filum Ariadne,75) . 
A noi, Elette Sorelle, Privilegiati Fratelli, la capacità di trovare il mezzo giusto, la vita vibrante,  per continuare a tenere acceso il Fuoco lento e perenne, nutrito di paziente e inesausta volontà, di vigore e di limpida curiositas, di  Amore e Armonia,  per alimentare l'athanor e consentire la realizzazione dell'Opera grazie a cui la materia può nobilitarsi in puro oro sapienziale.
Un rinnovato Buon Solstizio, Sorelle e Fratelli egualmente Cari al mio cuore. 
Buona Festa del Sole invitto, che tutto vivifica e fa fiorire. 
Accogliete il mio vigoroso Triplice Fraterno Abbraccio 

Gerardina Laudato
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giovedì 21 dicembre 2017

MASSONERIA: OLTRE IL SOLSTIZIO... QUANTI PACCHI SOTTO L'ALBERO!



Leggo del malessere, dell'amarezza, di chi si sente tradito e vede svilita la propria opera, il proprio contributo all'interno di questo o quel contesto. Incomprensioni, fratture, divisioni, tradimenti, scissioni, sono sempre avvenuti e - purtroppo - avverranno.
Ma quel che oggi è insopportabile è che le fratture divengono frantumazioni, travolgendo tutti e tutto: peraltro, in una reazione a catena che, una volta avviatasi, sembra difficilmente arrestabile.
Una 'guerriglia' senza quartiere, dove tutti hanno torto: chi per aver approfittato della propria posizione, chi per aver consentito lo sfascio alimentandolo nel tempo con l'indifferenza e l'inerzia, chi per essere stato complice o fiancheggiatore, chi per non aver trovando la forza di reagire: adeguandosi ovvero sopportando oltre ogni limite.
Ma ciò che sgomenta è che nelle pur diverse 'situazioni' tutti si auto-propongono come paladini della regolarità massonica, della correttezza del loro agire, del rispetto di quelle regole ferree che norme e ritualismo pur contemplano e disciplinano. In effetti, si tratta di 'recite' - secondo il loro punto di vista reale, destinate a 'far abboccare', utili per gli 'allocchi' -, tese a salvaguardare e mantenere le posizioni acquisite specie se sottoposte alle sferzate gelide della critica; recite da parte di quanti tentano di celare il loro agire dietro norme surrettizie e/o strumentali ad usum, interpretazioni avventurose, prese di posizione spesso persino risibili quando non ridicole.
Se poi a questi 'fenomeni' si associano situazioni indecenti, immorali, indegne di un iniziato e più consone a gente priva di scrupoli, mestierante o di malaffare, persino scandalose e volgari come pure suscettibili di interesse da parte della Magistratura, ebbene è indubbio che ci si trovi di fronte a biasimevoli situazioni riconducibili ad una 'massoneria' ('m' assolutamente minuscola) degenerata nel tempo.
Una 'massoneria' di piccolo cabotaggio che non è più la Massoneria degli Ideali, la Massoneria di 'pensiero e azione', la Massoneria delle Tradizioni cresciuta con forza nei ca. mille anni antecedenti l'Evo Moderno.
"""... pagliacciate, trappola o calamita che attrae affaristi e genera situazioni losche che, purtroppo, contribuiscono a sollevare nebbie puteolenti su ciò che strumentalmente viene appellato 'massoneria'.
Gli Statuti dei Liberi Muratori dati in Napoli nel 1821, recitano già nella premessa ai successivi articoli che cosa sia realmente la Massoneria e quali siano i parametri entro cui debbano agire gli iniziati.
Non riesco a capire come certe devianze o comportamenti incongrui possano trovare spazio """.
Questa è la testimonianza di un maturo ed esperto Venerabile di uno dei contesti attualmente preda del virus della disgregazione, che ben esprime il malessere suo, dei propri Fratelli di Loggia, di altre Logge e realtà come la loro.
A questa protesta, aggiungo qualcosa che deve suscitare profondissima riflessione in tutti: dentro e fuori queste '''...nebbie puteolenti...'''. Da situazioni estreme mi sarei aspettato da Uomini e Donne coerenti con gli Ideali, con l'aura che l'Iniziazione conferisce,  degli atteggiamenti che - sottolineando ovvero cogliendo il momento - potessero fare intendere chiaramente la volontà di scrollarsi di dosso piaghe nauseanti e virulente ed il peso di speculatori che sviliscono i sacrifici, i contributi, dei Fratelli per gettarsi a capofitto in attività terze vantaggiose o lucrose ma comunque al di fuori di ogni controllo.
Tutti i BUONI MASSONI ITALIANI - e ne scrissi non molto tempo fa - da tempo attendono un 'fatto storico', che, cioè, si assista ad un evento che unisca, che chiami a raccolta forze sane, omogenee e tra loro compatibili, e che segni una pagina nuova - per l'Italia come per l'Estero - della Storia della Massoneria italiana.

Un colpo d'ala, fors'anche rabbioso e insofferente, ma un colpo d'ala dignitoso e liberatorio che allontani dai portatori di irritualità, di irregolarità, di scandalo massonico, di interessi meramente materiali...
Ma guardatevi dalle piccole patrie - di solito ricettacolo di disillusi in cerca di gloria: ma non di rado, anche peggio - usuale innesco di consorterie e camarille; dalle federazioni; dalle confederazioni e da altri tipi di possibile assemblearismo: servono a ben poco, sono utili solo solo ad esaltare gli ego di vertici non di rado frustrati (che spesso si dissimulano sotto nomi e ruoli fantasiosi quanto improbabili, quando non di pura fantasia, per far vedere ai soliti 'allocchi' quanto non tengano ad un ruolo, ad una carica, ad un carichino), non unificano e non rendono omogeneo alcunché, ma servono unicamente a costituire una presunta 'forza' mentre in realtà vanno a formare l'ennesima modestissima, limitatissima, 'massoneria di condominio', l'ennesimo orticello con il quale tirare a campare.
E per ogni orticello c'è sempre un 'contadino' paziente che concima e - soprattutto - miete!
Ma a cosa servono queste c.d. forze, e qual'è l'utilizzo che se ne fa?
Il solito discorso... quindi, risposta ovvia quanto lo é la domanda!
La 'rivoluzione interiore' deve ora cedere il passo ad una 'rivoluzione morale' che, anch'essa, compete ad ogni singolo Fratello: sono loro che, a voce alta e stentorea, devono dire B A S T A !
La loro voce deve trovare ascolto e solidarietà attraverso il proprio Venerabile, che possa così sostenerne il travaglio e le ragioni; i Venerabili devono esprimersi attraverso i Delegati Provinciali e Regionali, e - se inascoltati a tutti i livelli - i Fratelli hanno il diritto/dovere di allontanarsi, di non più sostenere materialmente e finanziariamente, anche con la loro sola presenza, le cattive condotte altrui, al pari della rete di complicità e collusioni che sovente le sostengono e le alimentano.
Non credete a chi non vuol dare spiegazioni trincerandosi dietro un massonichese utile a mascherare ogni verità; non credete a chi si dice Massone ma è invece un deteriore massonista; non credete ai professionisti della Massoneria; non credete a quelli che non vivono dei frutti del proprio lavoro ma di lauti appannaggi, di pranzi, di cene, di viaggi... A spese di tutti gli altri Fratelli 'contribuenti'.
Si vuol 'essere' Massoni insieme ad altri Fratelli Massoni, in quel percorso che - pur se individuale - non può prescindere dal continuo confronto con gli altri oltre che con sé stessi?
Bene!
Allora allontanatevi con sdegno e non tollerate più quelle sconcezze che con la Massoneria non c'entrano affatto!

Perché è proprio allontanandovi che farete capire la vostra critica, il vostro dissenso, la vostra aperta dissociazione, la vostra censura, il vostro desiderio di non venire più utilizzati solo quale 'elemento pagante' e null'altro.
Se non lo farete, e SUBITO, perderete ogni diritto di lamentarvi, di dolervi, di affliggervi, di sentirvi degnamente e compiutamente MASSONI. E peraltro, non potrete sentirvi neanche offesi se qualcuno, dall'esterno, vi possa umiliare omologandovi con questa masnada di operatori che nelle '''...nebbie puteolenti...'' ci sguazza alla grande, spandendo quella corruttela morale e materiale di cui sono intrisi.
Non finanziate più gli estri sfarzosi, i vizi ed i vezzi di queste vere e proprie 'corti dei miracoli'!
Non consentite che i vostri sacrifici, anche finanziari, vadano ad allattare gli amministratori di qualche gestione immobiliare circa la quale non siete né sarete mai beneficiari!
Qualcuno cercherà di minimizzare il vostro gesto, additandovi ora come 'traditori' ora come 'fuggitivi' e 'reprobi': in realtà voi state solo girando le spalle al MALE sotto qualsivoglia forma, dimostrando di essere in possesso di veri ed autentici Valori Iniziatici
Anche e soprattutto in questi giorni di festa e di ricorrenze iniziatiche, gli uffici amministrativi dei vari raggruppamenti sono stati alacremente al lavoro per diramare veline dai toni quantomeno incoraggianti, se non entusiastici.
Si parla di crescita là dove tutti sanno che impera la disarmonia e la disgregazione; si parla di nuove Logge, tacendo che nascono dal rimaneggiamento o dalla riduzione degli organici di altre; si parla di amanti 'uscenti' che chiedono soddisfazione ad amanti 'subentranti' piombando in alberghi lussuosi pronte a fare scandalo...
Cose turche! Purtroppo drammaticamente vere... degne di una soap opera non certo di una Massoneria seria, a tutto tondo, degna di tal nome, degna di accedere dignitosamente sul set internazionale.
Le iniziative di marketing si succedono a ritmo crescente, con testimonial più o meno eccellenti, più o meno credibili nel ruolo... Dimensione nuova, si dice da qualche parte, ma in realtà riunioni dove c'è sempre qualcuno che propone la vendita di un qualche libro... Marketing per il reclutamento di nuove modeste leve (paganti), merchandising per vendere e guadagnare.
In realtà camouflage bello e buono, anche ricorrendo a tecniche di tipo aziendale, per continuare a 'dare pacchi' non alla 'gente', bensì ai propri Fratelli.
E quest'anno di 'pacchi' ne sono stati dati tanti, tantissimi... troppi; per ultimo anche sotto l'albero di Natale.
Ma è questa la Massoneria?
No!
Qui, oggi, ci rivolgiamo a tutti, nel diuturno sforzo di recuperare le Origini e la Tradizione Storica; per sollecitare l'orgoglio e la dignità di tutte le Sorelle ed i Fratelli, affinché tengano fede  alla profonda ed inequivocabile Cultura del Pensiero Massonico, alla ricerca di quella conoscenza che, sola, realizzi la pace proiettandoli verso il benessere proprio e della comunione massonica.
Disdegnate però il richiamo di 'contadini'-sirene che vi vogliano includere nei loro orticelli... Meglio la libertà e l'autonomia, attendendo momenti, situazioni e condizioni, più propizi.
Chi vi scrive, noi, siamo per l'unione... ecco perché intendiamo chiamare a raccolta coloro la cui coscienza, implementata dai Nobili Principi della Tradizione,  desideri ancora farsi custode della fiaccola.
Dimostrate, dimostriamo, che i valori non negoziabili della Massoneria non sono soltanto pilastri di una formazione umana, ma anche palestra di allenamento alla ragione ed alla concretezza del fare.
A quella concretezza cui pur ci siamo votati all'atto della Iniziazione.
E sarebbe un modo eccellente ed unico per dare solennità a questo Solstizio d'Inverno, facendolo divenire propedeutico ad una nuova Stagione, ad una nuova Primavera dell'animo, del cuore e della mente.

21 Dicembre, Solstizio d'Inverno 2017
Giuseppe Bellantonio


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sabato 16 dicembre 2017

PENSIERO-PAROLA-AZIONE: LA 'MIA' IMPRONTA



Moltissimi, tra quanti hanno la cortesia e la pazienza di seguirmi e quindi leggermi, hanno ormai ben presente quanta importanza io attribuisca alla parola.
La parola - così come la stessa viene concepita e quindi poi matura, viene formulata e quindi manifestata anche sotto forma scritta - è strumento principe per consentire l'esternazione e quindi l'apprezzamento di idee, pensieri e ragionamenti, come pure è il modo, lo strumento, il mezzo, la via eminente con cui la Cultura e soprattutto il progresso sociale e culturale si dipanano, si affermano, si porgono tanto all'attenzione che alle valutazioni, alle speculazioni intellettuali.
Parola, quindi, quale segno e testimonianza di Cultura, Progresso, Civiltà intellettuale quanto sociale e giuridica.
Se la parola ha questi requisiti e questa enorme forza, specie tenendo conto del suo strettissimo ed intimo legame con il pensiero - che rappresenta la fase cerebrale e dell'animo attraverso la quale il pensiero nasce, si forma ed emerge - è indubbio come essa costituisca cartina di tornasole che esplicita il nostro pensiero, divenendo persino propedeutica alle nostre azioni (pensiero-parola-azione).
Parola, che alfine costituisce testimonianza certa (proprio perché espressione di una elaborazione cerebro-intellettuale) anche utile per sostenere tesi e antitési, e per essere a ragione - ove trasposta in documenti o file audio e video - il mezzo precipuo per attestare soprattutto a futura memoria fatti e versioni dei fatti; in particolare, allorché, con il passare del tempo, ricordi e parole si siano affievoliti, con il rischio di venire manipolati da chi possa averne un qualche interesse, così distorcendo quella che - a tutti gli effetti, giorno dopo giorno, ora dopo ora, attimo dopo attimo - costituisce quel bagaglio socio-culturale, antropologico e giuridico chiamato Storia.
Quanto precede, pone in risalto cose certamente ovvie, ma giova a chi scrive per sottolineare come proprio attraverso questa parte del processo cognitivo, elaborativo e speculativo, egli intenda analizzare, ma anche mettere nella giusta luce, fatti e situazioni che possono essere persino meglio evidenziati attraverso la destrutturazione di ciò che non solo attraverso i comportamenti, ma in particolare attraverso la parola lascia tracce: discorsi, scritti o testimonianze che possano essere.
Il mio pensiero, e quindi la parola che lo rispecchia, specie attraverso i miei scritti si dipana in riflessioni, considerazioni, ragionamenti, enunciazioni, valutazioni o interpretazioni, il cui complesso articolato rende praticamente impossibile nascondere e truccare alcunché.
SOLSTIZIO D'ESTATE, OGGI...
Pensare, il fiume che ne sgorga, esprimersi in un qualche modo e sotto qualsivoglia forma, rappresentano - in uno a ciò che facciamo, che poniamo in essere - l'impronta del nostro essere, della nostra sensibilità, dei nostri sentimenti, del nostro sentire, e per tanto del nostro stesso modo di porgerci: del nostro stile.
E' proprio "...il nostro stile - come spesso sottolinea la mia Amica Rosanna Marani nei suoi scritti - che esprime la nostra parola".
Tutto questo discorso, Carissimi e numerosissimi Lettori che mi gratificate della Vostra cortese attenzione, per evidenziare non solo il mio punto di vista sul tema, quanto il fatto che - proprio giovandosi della parola - la mia memoria ripropone ricordi e persino le sensazioni originariamente percepite: con inalterata vividezza. Così che la mia memoria, nella trattazione di tematiche e problematiche del particolare contesto della Storia della Massoneria Italiana - nelle sue plurime variegate sfaccettature - rappresenta in realtà una delle poche memorie storiche ancora in vita.
Memoria storica che - considerando il mio 'pessimo' carattere... che non mi fa trascurare alcunché di 'storto' o 'distorto' che possa giungermi all'orecchio - mi induce a censurare aspramente chiunque possa inventarsi verità menzognere, ovvero menzogne travestite da verità, irregolarità o irritualità: attività che sembra essere particolarmente amata da chi non esita a prendere in giro o persino circuire anche i Fratelli, e la loro buona fede, sostenendo 'pseudo-verità' o menzogne mascherare dalla patina luccicante e ammiccante del 'simil-vero'.
Proprio per questo mio modo di fare, per questa mia impronta personale, da sempre ho fatto un patto espresso con chi possa leggere un mio scritto, una mia nota, un mio appunto: poiché il pensiero e la parola sono la mia forza, se doveste rilevare una mia inesattezza, una mia corbelleria, fatemelo cortesemente notare, precisando dove io possa essere incorso in errore...
Ma sono certo di non sbagliare allorché sottolineo la forte irregolarità di quanti, più o meno solennemente, celebrano il Solstizio d'Inverno oggi o domani, ieri o il ventidue di dicembre... O, peggio ancora, che non danno solennità alla data del 27 di Dicembre.
Ora: il 21 Dicembre cade il Solstizio d'Inverno, mentre il 27 di Dicembre ricorre ogni anno il San Giovanni Evangelista.
Posto che nella nostra Bella Arte, grande ruolo riveste il Simbolismo, come pure tutto ciò che simbolicamente possiamo esprimere ovvero interpretare, che senso ha dare solennità a date e circostanze in giorni (o secondo 'modalità' e 'tempi') diversi? Allora, se dovessimo ridurre tutto all'operare in modo 'simbolico', potremo già festeggiare il Capodanno o la Pasqua o l'Equinozio di Primavera. Tanto... Ma in questo caso il 'tanto' assume un significato di routine (il fare qualcosa perché lo si deve fare).
Ma questa piccola e tremenda parolina - 'tanto' -, non potrà mai assumere il significato pieno del celebrare, del dare, solennità; perché?
Perché se la solennità di Solstizi ed Equinozi è legata ad un tempo ben preciso, il tempo 'giusto e corretto' è da identificare nel momento in cui un fenomeno si manifesta piuttosto che non 'a partire' da quel momento o - peggio ancora' prima' di quel momento.
Dalla notte dei tempi, ad avere solennità è il momento: si pensi a quanti vegliavano in attesa, per cogliere l'attimo magico, essenziale, dal quale la classe sacerdotale non di rado traeva auspici e previsioni.
Ora, in Massoneria, per antico retaggio collegato a Sacerdoti, Costruttori, Antichi Mestieri e Tradizioni, tutto era incentrato sul 'momento astrale': basti pensare alle posizioni con cui venivano costruite chiese e cattedrali, templi, rosoni, fori... lo stesso Tempio di Salomone: con il trono posto a ovest, di fronte all'ingresso del Tempio, sul lato est, sormontato da un'ampia finestra, attraverso la quale il Sole nascente faceva passare i suoi raggi, che illuminavano proprio tale trono e chi vi sedeva.
Costruzioni, situazioni, perfette... fatte non 'tanto per fare'... basti pensare al Machu Picchu ... alle Piramidi... agli obelischi... dove tutto avveniva in 'quel' giorno, a 'quella' data ora, in 'quel' dato momento...
Mi si vorrà dire: ma se i Fratelli non sono comodi in quel giorno ed a quell'ora, cerchiamo di incontrarci tutti in un giorno e ad un'ora più congeniale a tutti...
Ma allora, proprio perché 'più congeniale', 'tanto vale' che si faccia una Tornata ordinaria dove Oratore o Venerabile, nel contesto della riunione, citino en passant la ricorrenza, senza inutili solennità. Tanto...
Un 'tanto' segno della impreparazione, della sommarietà, della inconcludenza, della decadenza dei tempi e dei costumi massonici: tutti pronti a esibirsi in dotte citazioni, ma poco inclini alla regolarità specie rituale e ritualistica, tutti protesi a reclutare iniziandi spinti dal miraggio di laute somme da incassare.
Vogliamo parlare poi della data del 27 Dicembre?
Una moltitudine di Logge che asseritamente si definiscono 'scozzesi', o - persino, quanto temerarimente - 'di San Giovanni', sono in realtà un ibrido anomalo, massonicamente irregolare e irrituale - anzi, tagicamente irrituali, se anche 'miste' -: così che del San Giovanni Evangelista se ne infischiano altamente, buggerandosene se sia il Santo patrono delle Logge Scozzesi e quindi delle Logge Azzurre.
Come vedete, un contesto persino ridicolo, se non fosse già di per sé tragico!
Ai Fratelli - ma anche alle Sorelle - che operano in siffatti contesti, dove date, ricorrenze, simbolismi e ritualità varie vengono vissute con la disinvoltura del 'tanto', dico: ma che ci state a fare dove vi sia tanta povertà di contenuti?
Quale impulso corretto possono imprimere alla vostra crescita, alla discussione, alla crescita culturale e quindi alla 'conoscenza'?
In mano a chi avete posto il vostro desiderio di apprendere, di vivere secondo ideali Antichi quanto Nobili?
Ecco quindi che ancora una volta la parola e la memoria si sovrappongono, riportandomi alla memoria i tempi in cui Tito Ceccherini, Francesco Bellantonio, Italo Letizia, Vittorio Di Majo, Guglielmo Ventre e cento altri, fino ai nostri giorni, celebravano i giusti riti, alla giusta ora, nel giusto tempo!
La grande amarezza è che il malvezzo di cui sopra,sia purtroppo amplissimamente diffuso: segno che un 'certo deteriore contagio' ha ormai pervaso tutto.
Ma non deflettiamo: io, noi, continuiamo a seguire le Antiche Orme, le impronte di quella Massoneria delle Antiche Pietre, ovverosia delle più Antiche Tradizioni, che per noi è motivo d'orgoglio e punto di riferimento certo.
(parte prima)
Roma, 16 Dicembre 2017
Giuseppe Bellantonio
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