Equinozio di Primavera 2018, oggi 20 Marzo: e
sarà sempre questa la data, quantomeno fino al 2044.
Su questa data è stato
scritto tutto e di tutto, persino banalizzandone l'intimo significato: sotto un profilo storico – antico e moderno - ,
astrologico, simbolico, esoterico, ritualistico…
Tante le conferenze, tanti i libri, tante le
discettazioni, tante le analisi di ogni pur minimo dettaglio, di ogni sfumatura…
Quest'anno, come pure in altri anni, ho
ritenuto persino superfluo esaltare le tante positività che questo evento può sottendere:
il rinnovamento specie interiore, la gioia allo schiudersi della Natura, il
prepararsi con gioia al mutamento propedeutico all'esplosione del Sole, della
Vita, della stagione calda… Cose che lascio alla cura di chi queste cose, questi avvenimenti, sa gustarli con religiosa profondità nel proprio intimo. Perché? Ma perché la situazione in cui versa la
Massoneria Italiana è del tutto particolare e anomala; come pure, perché troppi
sono gli insulti, le vessazioni, gli atteggiamenti di autentica e palese
discriminazione di cui sono vittime i Massoni.
Questa difficile fase storica e sociale, a
tratti difficilissima, cui si sommano rancori antichi – coltivati con bieco zelo
nei secoli, a suon di anatemi – interessi moderni, alleanze trasversali di chi
il Male, Satana, lo cerca negli altri, altrove, piuttosto che non in casa
propria, sta divenendo fin troppo estesa nel tempo ed estremamente esacerbata,
ruvida, spigolosa, minacciosa e pericolosa nei modi in quanto illiberale,
oppressiva, dittatoriale, colma di equivoci e bugie, nonchè - mi ripeto, forse - di fortissima pressione.
Ritengo che vada fatta chiarezza,
preliminarmente: se da un lato c’è chi attacca, dall’altro c’è chi si difende.
Ma nessuno sembra interessato a chiarire le effettive ragioni di chi attacca, e
quali esse possano essere. Come pure, nessuno mette sotto la lente di
ingrandimento le azioni di chi leva la propria voce per difendersi: se esse
siano corrette, coerenti o persino interpretate e/o sviluppate e/o condivise
per un qualche secondo fine. C’è nei secoli la costante presenza di un gruppo
di persone alacremente all’opera con il fine di teorizzare dei complotti:
questi ‘complottisti’ sembrano operare per favorire gli inetti che sono
incapaci di governare, gestire, esercitare un corretto potere rappresentativo o
legislativo; di volta in volta, il complotto era animato da ‘ebrei’ o da ‘massoni’,
da ‘zingari’ o – ancor più nel vago – dai ‘poteri forti’, o – più modernamente –
da contestatori, da frange ‘deviate’ di apparati o quant’altro. Quasi sempre,
evanescenti soggetti senza nome e senza volto: ovvero, cui vengono attribuiti
tutti i nomi e tutti i volti possibili, ma mai nessuno in particolare,
specifico.
Quasi sempre, il prodotto di questi
allarmismi è stato quello di occultare le malefatte, le scorrettezze, gli abusi
e – soprattutto – le incapacità di chi gestisce il potere o possa sostenerlo,
fiancheggiandolo.
Nel coacervo di attori coinvolti sul proscenio di questi ‘complotti’, vengono inseriti preferibilmente contesti che di per sé costituiscono
gruppi in certo qual senso auto-disciplinati o che seguono norme che li
inquadrano per portato culturale o religioso o etnico o finanziario o
commerciale.
Non a caso, chi ama i ‘complottismi’, chi
alleva e nutre le teorie ed i teoremi complottiste, è un qualcuno che esercita
o vuol esercitare una qualche forma di potere, scatenando e aizzando l’opinione
pubblica verso questi soggetti dipinti come malvagi, fonte di disordine,
sostenitori di un qualche contro-potere, ladri e persino affamatori del popolo,
in quanto portatori di interessi particolari o personali.
Nazismo, comunismo, fascismo, sono solo alcune
delle forme di potere che – pur amministrando in modo assoluto e coercitivo –
non contente di ciò che già avevano si scagliavano contro i ‘complottisti’: ma
in realtà, in cima ai loro pensieri oppressivi e assolutisti c’erano sempre coloro
che ostacolavano o potevamo ostacolare i loro progetti: o quali liberi
pensatori (non omologabili, quindi), o quali soggetti animati da pulsioni
liberal-democratiche, o quali soggetti forti per coesione
economico-finanziaria.
Oggigiorno, in una contesto ‘moderno’ dove le
separazioni tra l’una cosa e l’altra non sono più marcate come 25-30 anni or
sono, non sono più i nazisti, i comunisti o i fascisti a macchiarsi di illiberalità
e oppressione. La ‘normalizzazione’ ai loro disegni, è stata poi sollecitata da
neo-formazioni: neo-nazisti, neo-comunisti, neo- fascisti, o altro. Ma oggigiorno,
queste neo-formazioni sono state scavalcate dai ‘post’ e persino dai ‘post-post’,
abilmente camuffati essi stessi da liberi pensatori, da rigorosi fautori della
regolarità, da acerrimi nemici della corruzione e della mala gestione, da
liberisti arciconvinti.
In realtà, tolta la patina offerta dai camouflage, in loro alberga lo stesso
spirito bieco dei predecessori.
Avviene così che i ‘post’ ed i ‘post-post’,
affatto dimentichi dei benefici offerti dall’adombrare ora questo ora quel ‘complotto’,
dall’accusare ora questa ora quella parte di ‘complottare’, ricorrono ancora e
sempre più spudoratamente a tali tecniche: nella certezza che parte della
popolazione, grazie anche alla sponda offerta da una informazione/comunicazione
incline a schierarsi aprioristicamente con il ‘potere’, abboccherà al canto
delle loro sirene.
Venendo ai nostri giorni, e rifacendoci a certe
pesanti accuse dirette – tout-court –
nei confronti della Massoneria nel suo insieme, dobbiamo analizzare con
obiettività la vicenda, partendo da un punto esiziale: quella norma che prevede
come il cittadino sia fedele verso la propria Patria e rispetti tanto le leggi
emanate che il supremo Magistrato che possa rappresentarle.
Quindi, prima di ogni norma ‘interna’, prevale
sempre il rispetto di tale dispositivo.
Pertanto, nel momento in cui i rappresentanti
amministrativi, politici e giudiziari, sono concordi nel sottolineare, così
sollecitando la massima attenzione delle parti, che anni di indagini hanno evidenziato
l’esistenza certa, provata, di anomalie e disfunzioni interne a parti di quello
che io definisco essere il ‘corpo massonico nazionale’ - con tutte le componenti
che possano concorrervi -, non si può gridare allo scandalo, non si può
mostrare soverchio stupore, né si ha diritto di gridare genericamente ‘al complotto.
Tutta una serie di confusionarie
dichiarazioni, di prese di posizioni quantomeno discutibili, di stonati rulli
di tamburi, non hanno mai messo a fuoco il problema nella sua esattezza:
sbadataggine? Superficialità? Ostinazione?
Se a farlo fosse una sola parte o una sola
persona, le spiegazioni potrebbero essere semplici; ma se nel farlo
riscontriamo delle simmetrie, allora non si può credere né al caso né alle
coincidenze, ma solo nell’opportunismo.
Tutto si sarebbe potuto risolvere mesi e mesi
or sono dicendo con semplicità “vi ringraziamo per averci fatto notare queste
gravi anomalie…avvieremo subito un’indagine interna per verificare all’interno
di ciascuno di noi. Se vi sono state delle irregolarità ve ne daremo immediata
notizia, se vi sono delle responsabilità interne le puniremo, se vi sono state
delle possibili responsabilità d’ordine penale ve le sottoporremo””. Ciò avrebbe
garantito quella gran parte dei Massoni Italiani, che so essere corretti nell’operare
e che si sarebbero sentiti ben rappresentati dall’azione e dalla presa di
posizione di chi potesse amministrali.
Invece tutti hanno cominciato a indossare più
mascherare: chi sosteneva ‘non è possibile’, chi minimizzava, chi – a sua volta
– gridava ‘al complotto’; in realtà nessuno metteva a fuoco il problema
definendolo in termini corretti.
Riunioni, interviste, conferenze, produzioni letterarie…
tutto produceva e continua a produrre ‘rumore senza sostanza’, continuando ad
offrire il fianco a critiche e censure anche feroci.
Ecco che, al mancato affievolirsi della
(giustissima) spinta indagatoria, si sommano interessi di partiti, partitini e
conventicole varie, che – per mascherare limiti e pochezze propri, soffiano
abilmente sul fuoco, sollecitando reprimenda a carico di tutti i Massoni
Italiani, non solo dei ‘colpevoli’ di un qualche reato.
A questa presa di posizione di livelli molto
elevati del comparto istituzionale italiano, si somma ora la spinta di uno
Stato terzo, estero, che – attraverso propri soggetti togati – si scaglia contro i
Massoni, l’un per l’altro rei di non si sa bene quali nefandezze odierne.
Attenzione:
si scomodano anatemi lanciati tantissimi, troppi, anni fa. Basati sulla
conoscenza di trattati e dettati ormai desueti da quasi 100 anni. Ma ai Massoni, ai liberi pensatori, questo
Stato estero rimprovera ancora le colpe dei loro antenati: la colpa di essere
stati liberi pensatori e fautori della libertà quanto avversi del potere
temporale dei rappresentanti di questo Stato estero; di essere stati vicini a
chi, anelando la libertà, potesse essere prossimo agli ambienti della Carboneria
e pio a quelli garibaldini; di essere stati propugnatori di una laicità avversa
ad un clericalismo di sistema; di essere fautori di una ‘religo’ o di una ‘fede’ diversa e opposta alla religione di quello
Stato: di essere ancora un insieme settario di persone.
Anche in questo caso, anziché confutare con
pacatezza e precisione certi assunti ormai imprecisi e del tutto superati dalla
Storia e nella Storia moderna, cosa fa il solito gruppo di amministratori di
cose massoniche? Con un alto ‘Oohhh!’ di stupore, si barrica dietro a – veri o
presunti che siano, non fa differenza – tesi complottiste o semplici attacchi
verso il ‘corpo massonico nazionale’.
C’è persino chi, cercando di far cosa
intelligente e giusta, emana comunicati-stampa e quant’altro: mai centrando il
bersaglio, però, si tratta solo di enunciazioni vaghe e persino scontate, ripetitive, leggendo le quali –
al termine – viene voglia di chiedersi quale sia la conclusione, la sintesi
finale. Così da far sorgere il sospetto, affatto peregrino, che a prendere la
parola, l’iniziativa, ci sia anche chi cerca di trarre una qualche ragione di esistere
nel contesto massonico nazionale. Un elefante è e resta un elefante, una pulce
tale è, tre o quattro o cento pulci insieme sempre pulci restano: anche se
dovessero imitare la forma di un elefante.
Ecco quindi che alle forti censure del potere
amministrativo-politico-giudiziario di parte dello Stato italiano, i Massoni Italiani
non hanno ancora dato le giuste risposte.
Ecco quindi, che anche contro l’attacco dei
rappresentanti di uno Stato Estero che
attacca i Massoni Italiani, questi non hanno saputo dare una risposta corretta,
equilibrata, puntuale e storicamente accettabile: anzi si sono attirati gli
strali di chi si possa sentire autorizzato a censurare in casa altrui, ma non
vuol essere criticato.
Nella leggerezza di questo giorno idealmente fecondo
e propizio alla rinascita interiore, sulla forte spinta del rigenerarsi della
Natura, mi sento di augurarmi che i Massoni italiani – tutti, indistintamente –
sappiano rigenerarsi con la stessa profondità, scrollandosi dal torpore
invernale in cui versano, cacciando quei parassiti che possano infestarli,
ritrovando la loro corretta dimensione storica e sociale.
Senza più rinvii - poiché rinviare significa divenire complici di fatto del contesto malato -, senza più delegare, senza
più sperare che possa scoccare un colpo di bacchetta magica, senza più credere
alle salvifiche (per chi possa essere inetto o corrotto o impotente) teorie di
complotti o attacchi, e per dimostrare una volta per tutte - ma molto seriamente - che non siamo dei senza-Dio o degli adepti di un qualsivoglia anti-Cristo, e che la Massoneria degli Ideali e delle più Nobili Tradizioni, quella che ho definito essere la Massoneria delle Antiche Pietre, non è ferma a concezioni anacronistiche e desuete!
Roma, 20 Marzo 2018
Giuseppe
Bellantonio
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