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domenica 26 settembre 2021

XX SETTEMBRE 2021: COSA DEVE RAPPRESENTARE.

 Come ben sa chi ci segue, non di rado ospitiamo interventi - soprattutto di Fratelli e Sorelle - che hanno piacere di veicolare il loro pensiero, i loro palpiti iniziatici, attraverso questo Blog: che così conferma la propria missione di 'servizio'. Conosco personalmente il Fratello Daniele - Uomo di grande sensibilità e di profonda preparazione - che a sua volta mi onora della Sua schietta Amicizia e della sua fraterna considerazione: da anni, ci soffermiamo periodicamente a riflettere su temi di comune interesse, non escludendo quelli di quella Cultura artistico-letteraria che intriga entrambi.                                                                                               Buona lettura di questo scritto appassionato e intenso!                                                               Roma, 26 Settembre 2021                                                                                                            Giuseppe Bellantonio 


Il XX SETTEMBRE rappresenta per noi Massoni una data dove si ritrovano  i principi della Libera Muratoria, ideali e valori irrinunciabili che non possono mai essere oggetto di interpretazione, anzi fondanti della stessa identità massonica.

In questa data, attraverso le oramai note vicende della Breccia di Porta Pia e dell’ unificazione dell’Italia attraverso la conquista e successiva annessione dello Stato Pontificio all’Italia, vengono ricordati i sacrifici di numerosi nostri Fratelli che si sono battuti per affermare gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza.

Per tutti Noi non sono solo principi, ma guide sicure del nostro percorso iniziatico, precisi punti di riferimento per affrontare le sfide quotidiane, non esenti da ostacoli ed insidie, a volte faticose da superare; in questi delicati momenti, come accade nella “vita massonica”, l’aiuto ed il sostegno di Sorelle e Fratelli ci permette di ritrovare quelle energie e motivazioni per superarli e riprendere il cammino interrotto.

Il XX SETTEMBRE anticipa di pochissimi giorni l’Equinozio d’Autunno, un appuntamento di straordinaria importanza per tutti Noi perché vengono ripresi i lavori dopo la parentesi vacanziera, un momento di straordinaria riflessione e meditazione per ripartire, per provvedere alla “semina” di cui raccoglieremo i “frutti” nel periodo Solstiziale d’Estate.

Queste due coincidenze, il XX SETTEMBRE e l’EQUINOZIO d’AUTUNNO, rappresentano per il Massone il desiderio di guardare oltre, di trovare la forza e la determinazione per affermare quegli ideali che sono alla base di quanti hanno a cuore la ricerca della Verità per la realizzazione della Fratellanza Universale.

Il Libero Muratore si caratterizza quotidianamente per il suo apporto fondante sul piano etico e sociale allo sviluppo di quei sentimenti come l’amicizia, la lealtà, la fedeltà e la tolleranza.

Come quei Massoni che il XX SEMBRE 1870 hanno sacrificato la propria vita per difendere quei valori, Noi oggi, in tempi ben diversi, dobbiamo adoperarci ad affermare gli stessi principi, proponendoci con fierezza al mondo esterno come “uomini liberi e di buoni costumi”, interlocutori affidabili di una società sempre più complessa, spesso disorientata e rassegnata.

Le sfide odierne sono ben diverse, sicuramente non prive di difficoltà, ma tutti Noi dovremmo manifestare quel coraggio che richiedono le sfide, consapevoli altresì che gli altri Fratelli del Mondo Profano hanno bisogno di Noi per un sano confronto, auspicando che anche loro possano individuare un cammino condiviso.

Il periodo che stiamo attraversando è certamente uno dei più bui, la pandemia ha racchiuso l’uomo in se stesso, sempre più solo, rendendolo più fragile ed indifeso, in un totale clima di sfiducia; per questo Noi Massoni, abituati a rimuovere  ogni giorno il Buio alla ricerca della Luce, dobbiamo prestare il nostro soccorso, correre al loro fianco, sorreggerli e sostenerli, magari aiutarli nel tragitto momentaneamente interrotto, ed indicargli un rinnovato percorso.

Noi Massoni come linee guida abbiamo principalmente due massime, la prima “CONOSCI TE STESSO” la seconda “NON FARE ALL’ALTRO QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE”.

Apparentemente sembrano due atteggiamenti “scontati” ma sono difficoltosi da affrontare, in particolar modo quando sei “SOLO” senza mai un dialogo, un confronto ed un conforto.

Per questo la Massoneria come Scuola di Libero Pensiero  insegna il metodo per ascoltare, studiare, approfondire, meditare e ricercare tutte quelle misure per il perfezionamento morale, intellettuale di tutti gli aderenti.

QUESTA E’ LA MASSONERIA !!!

Ebbene da tutto ciò nasce il Libero Muratore con i suoi dubbi e le sue incertezze,  il suo grande desiderio è l’AMORE, il RISPETTO, la TOLLERANZA, e tutto questo cerca di raggiungerlo attraverso il lavoro di ricerca assieme ai suoi Fratelli e alle sue Sorelle, in un viaggio del tutto personale, non vi è nulla di occulto e di segreto, vi è solo la riservatezza della propria intimità, che va sempre riconosciuta, preservata e tutelata in ogni dove.

Questo XX SETTEMBRE 2021 lo vogliamo celebrare con questa riflessione, guardiamoci al nostro interno senza paura, scaviamo nelle nostre profondità, sicuramente riusciremo a ritrovare quel bagliore di Luce che il Buio per troppo tempo ci ha impedito di fare emergere.

Fratello Daniele

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martedì 21 settembre 2021

CONFIDA NELLA LA FORZA CHE E' IN TE!

 

Taluno, nel leggere, potrebbe storcere il naso al mio richiamo alla Fede e a Dio: ma della Fede non dobbiamo ricordarcene solo in punto di morte o quando il cumulo delle nostre cattive azioni (si è sempre consapevoli quando si agisce scorrettamente o con malvagità) ci presenta il conto, o quando la paura o le malattie ci corrodono.  E se ci troviamo in certe situazioni è anche perché il ‘finto progresso’, sostenuto da chiare complicità, ci ha allontanato da questa privandoci di uno dei sostegni della nostra Cultura di base, del nostro stesso Essere.

Sia comunque chiaro: ciascuno è libero nell’esprimere e vivere la propria Fede – sempre che ne abbia una degna di tal nome -, né questa può essere sindacabile, censurabile o perseguibile. Ma personalmente poco apprezzo gli atei (quasi tutti sedicenti tali, in realtà), o i c.d. ‘senza dio’. Proprio per questo, non trovo difficoltà nell’esprimere ciò che sento e che condivido con i miei Amici più fraterni: per noi non solo Dio esiste ed è il nostro punto di riferimento certo, ma Dio è tale, senza avere necessità di formule, bizzarrie, circonvoluzioni lessicali. Non è certo Figura da assimilare in concreto ad un pur eccellente geometra o architetto o ingegnere che possa essere.

Ecco quindi come temi tra di loro apparentemente disaggregati – la celebrazione dell’Equinozio d’Autunno, lo stimolo a rafforzare quanto necessario per affrontare il pessimo momento contingente, il richiamo all’auspicato e risolutivo intervento delle Forze del Bene, la stessa cognizione di Dio dal punto di vista di chi si nutre degli studi che coinvolgono la mente, il cuore e l’anima – trovano utile concatenazione e crogiolo in un tutt’uno che ci porta alla riflessione, ma anche ad agire seguendo la via maestra di quei Doveri di cui teniamo a mente ogni sillaba, scolpita col fuoco.                                                 Da quando una certa situazione si è manifestata – avviluppandoci in un abbraccio mefitico e soffocante - non ho avuto il piacere di sentire voci serie e chiare alzarsi con concreta fermezza a tutela di principi quali sono quelli da sempre propugnati dal nostro mondo iniziatico: primo tra tutti quello di strenui sostenitori della Verità, della Libertà, della Giustizia e del Libero Pensiero. I veri Massoni non possono che reputare illecite e quindi condannabili le minacce verso chiunque, e si battono per la tutela della libertà dell’individuo, che non può subire violenze fisiche o morali, essere intimidito o peggio ancora ricattato, per così dover accettare obtorto collo iniquità, discriminazioni e ingiustizie, o vedere menomato il proprio diritto alla personalità.                                                                                                      E da chi non difende questi Valori, questi Principi, questi Ideali, occorre stare alla larga: semplicemente, vuol dire che non è un autentico Massone, né un vero Iniziato, ma recita una parte quale mero iscritto a una qualche associazione che, per sostenersi, osa - direi, temerariamente - definirsi iniziatico-massonica.                                                                                                                                           Amici miei c’è molto da fare, anche perché un certo qual 'revisionismo' storico ormai s'impone; (almeno) negli ultimi 150 anni una diabolica combriccola umana potrebbe aver costruito un mosaico di cui oggi l’Umanità patisce le conseguenze, gettando alle ortiche progresso umano ed evoluzione, socialità e sviluppo intellettuale.   Qualcuno, di punto in bianco, ci sta obbligando a non tenerci più per mano, a non poterci più mostrare empatici, e lo stesso nostro 'prossimo' viene bruscamente distanziato da noi, dalla nostra sfera sociale, scardinando proprio uno dei fattori che hanno fortemente determinato il progresso umano: lo scambio della parola, il dialogo, il confronto, la socialità.                                            Allontaniamo da noi chi ci mente, chi vuol depredarci materialmente e spiritualmente, chi percepiamo esserci ostile se non nemico, i mestatori, i ladri ed i corrotti. Forse dovremo custodire nel nostro particolare ‘scrigno’ tutto ciò che ad oggi ha rappresentato un Valore certo e inalienabile, in attesa di tempi più propizi; forse il nostro sforzo non produrrà effetti visibili; forse dovremo seppellire questo ‘scrigno’ insieme alle nostre spoglie mortali: ma sono certo che verrà un tempo in cui menti limpide e mani degne sapranno individuarlo e recuperarlo - fosse anche tra cent’anni – ri-scoprendone i veri, altissimi contenuti. Ossia quei Valori, quelle Antiche Tradizioni, quegli Alti Ideali che non hanno tempo poiché fanno parte del Tempo, e che pur se cancellati con la vernice dell’odio e della discriminazione, esistono e resistono! Ma prima di tutto, occorre prendere fermissimamente le distanze da quella platea di ‘massoni-non-massoni’, di quegli approfittatori che nulla hanno a che fare con la vera Libera Muratorìa ma che invece costituiscono una losca, trista, camarilla.                                                Per noi che ci sentiamo forti degli insegnamenti di Socrate, Pitagora, Dante Alighieri, Ermete Trismegisto, Platone, Giordano Bruno, Elia, Tommaso Campanella, Pico della Mirandola, San Bonaventura, Rudolf Steiner e di tanti altri Costruttori del Mondo, tenere a mente il pensiero di Aristotele è un dovere: “Apatia e tolleranza sono le ultime virtù di una società morente”; ma è utile tener presente anche le parole – che poi statuirono un principio – di Thomas Jefferson:”If a law is unjust, a man is not only right to disobedy it, he is obligated to do so (se una legge è ingiusta, un uomo non ha solo il diritto di disobbedirla, egli è obbligato a fare così)”.   E sarebbe ora che – così come ho già fatto insieme ai miei fraterni Amici - certo qualificato mondo iniziatico accantonasse la ‘dipendenza’ tossica da standard stranieri: per ricordare e abbracciare con forza la storia luminosa della Schola Italica come quella dei Maestri Comacini, della cultura dei veri e più antichi costruttori in Italia, fin qui non valorizzati nel giusto modo, ma che tutto il mondo della Cultura e del libero pensiero ci invidia.  Alte qualità oggi insudiciate da mestieranti e cialtroni con i quali non solo è impossibile identificarsi, ma che inquinano irrimediabilmente la Massoneria e macchiano i veri, autentici, Massoni: additati come responsabili delle peggiori sventure o dei peggiori intrallazzi (così mettendo al riparo le terga dei veri responsabili!). Ormai si legge quotidianamente dell’esigenza di “…liberare l’Italia dai tentacoli della massoneria e dei partiti politici che hanno svenduto l’intera popolazione italiana…” o “…il piano massonico-criminale…” o “…l’azione della massoneria deviata internazionale…”.                      Ecco allora che prendere le distanze da tutto questo mondo per qualunque motivo contaminato e contaminante, per non essere ‘contagiati’, diventa ormai imperativo: non vogliamo né possiamo essere identificati con questa feccia; vuol dire che nello ‘scrigno’ sopra ricordato, collocheremo anche la pratica dei nostri Ideali, per una tutela e salvaguardia ormai indifferibili. Affari e intrallazzi, degenerazioni di qualsivoglia tipo, non ci interessano: gradiamo invece l’impegno nello studio, nel filosofare, nel discettare e nella ricerca delle Tradizioni, così che ciascuno possa liberamente conferire il personale patrimonio di cognizione e spiritualità, destinandolo simbolicamente alla crescita della comunità tutta degli uomini liberi.                                                                                                                     Rammentiamo infine anche il monito di San Bernardo di Chiaravalle, che dall’alto della Sua santità ricordava il diritto/dovere dell’Uomo di opporsi - senza violenza ma in modo fermo e convinto, e con ogni mezzo legittimo - alla progressione del male, dell’inganno, della perfidia.                                                Forza, quindi, Amici miei! Cuore a cuore. Spalla a spalla, continuando le gesta nobili dei Cavalieri per eccellenza: a difesa del Tempio, a difesa dell’Ideale, a difesa del Genere Umano, poiché noi leviamo i nostri scudi a difesa della Libertà  – per noi il bene più prezioso, come sempre: ed è ciò che in realtà ci rende ‘scomodi’ –, lontani dai clamori e da quel cicaleccio utili a chi intenda distrarre masse mollicce, deboli e amorfe, piuttosto che non perderci dietro le false parole di uomini ancora più falsi che ci spingono con crudele tenacia verso obiettivi spregevoli.                                                                           Nel prendere commiato, mi permetto rammentarvi ancora una volta gli ‘ingredienti di base’ per non smarrire l’Armonia dello Spirito in questo mondo oggi tanto maltrattato e spiegazzato.                                Non smarrite il fascino della curiosità e della scoperta!                                                                           Aprite la vostra mente, non piegandola a chi vuole minare la stessa costruzione del vostro libero pensiero!                                                                                                                                                                    Indagate il dubbio!                                                                                                                                        Tenete attivo lo spirito critico!                                                                                                                      Esercitate la ragione!                                                                                                                                   Osservate i vostri doveri, difendete i vostri diritti, rispettando quelli altrui!                                               Ricordatevi di essere uomini liberi: sempre!                                                                                             Soprattutto, abbiate sempre presente che ciascuno di voi è una creatura unica e irripetibile,  meraviglioso frutto di creazione ed evoluzione, testimonianza profana di qualcosa di sublime, di ultraterreno.

 Portae Inferi non praevalebunt!

Roma, 22 Settembre 2021                                                                                                     Giuseppe Bellantonio                                                                                                   (segue prima parte, 'Forti connotazioni per questo Equinozio d'Autunno', pubblicato il 20/9/2021)

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lunedì 20 settembre 2021

FORTI CONNOTAZIONI PER QUESTO EQUINOZIO D'AUTUNNO

   


    Pochi   giorni   fa,  ho riproposto un  mio scritto del 2008 - ‘Nuovi Orizzonti’:
https://massoneriaesocieta-giubell.blogspot.com/2021/09/nuovi-orizzonti.html -, nel cui contesto ho toccato tematiche circa le quali più e più volte ho richiamato il comune interesse, specie di quel mondo iniziatico che fa diretto riferimento alle ‘originarie’, Alte e Nobili Tradizioni dell’Arte Reale.  Temi di segno antico, ma comunque rilevanti, che fanno occhiolino al presente, per ricordarci l’esistenza di una continuità morale e storico-sociale ineludibile, pur se in un contesto estremamente ‘liquido’, inquietante e persino devastante qual è quello attuale.                                                                                              Così che la linea del simbolico orizzonte – che talvolta appare angusto e grigio - dev’essere considerata in realtà con una sua continuità, nell’ottica di un susseguirsi di ‘Nuovi Orizzonti’ cui noi tendiamo, scrutando e operando senza sosta.  Il che, per quanti siano muniti dei nostri stessi principi e ideali – come pure siano leali, retti e di buoni costumi - significherà affrontare continui approfondimenti, analisi, impegno, introspezione e vero e proprio tenace combattimento contro le forze del Male: in un viaggio molto diverso dal previsto, colmo di incognite, dalla méta sconosciuta per collocazione ma certa per il fulgore che alfine emanerà.                                                                                                   Tutti – volenti o nolenti: poiché non c’è spazio per i ‘tiepidi’, già perdenti in partenza - siamo coinvolti in un vero e proprio scontro epocale che  ci vedrà impegnati con le sole ‘armi’ per noi possibili, sulla base di quel principio di non aggressione – se pretendi di essere rispettato, devi rispettare gli altri: tu per primo, e senza che venga esercitata o subita alcuna minaccia ovvero atto di costrizione o di forza - a noi familiare e che fa riferimento alla nostra cultura, specie iniziatica, e alla lucidità di un’analisi che può improvvisamente rivelarsi tremenda.                                                                                                     Questo mio scritto, quindi, non toccherà esclusivamente i possibili significati simbolici ed esoterici correlati a Equinozi e Solstizi, ma quanto qui tracciato costituirà occasione e sprone per una migliore e più profonda introspezione; tale da consentire quel grande sforzo che potrà far venire alla luce il meglio di noi stessi: sia per un continuo migliorarci che per offrire aiuto agli altri con intelligenza, generosità, altruismo, amore e compassione.                                                                                                  Da centinaia e centinaia d’anni, a questi particolarissimi momenti – com’è l’Equinozio d’Autunno del 22 c.m. – è stato dato intenso significato esoterico-simbolico, identificato poi dalla Cristianità nelle proprie ricorrenze più pregnanti: Natale, Pasqua, S. Giovanni Battista e San Michele Arcangelo.  Cadenze tutte, che ci riconducono alle grandissime Energie che, dal Sole, si immettono nei varchi – vere e proprie porte cosmiche - costituiti da Solstizi ed Equinozi. Forze particolarmente potenti; ma Forze con cui, chi ha coscienza e conoscenza, ha la possibilità di ‘comunicare’ per proseguire nella costante azione di levigazione interiore, al fine di arricchire e quindi potenziare il proprio spirito: sempre tenendo presente la nostra (molto) effimera presenza terrena, e quindi di un corpo che altro non è se non un contenitore ‘a termine’.                                                                                                           In Natura, come pure nella vita degli Esseri Umani, nulla avviene per caso, bensì segue un ritmo e un processo regolato da modi e tempi in cui all’Uomo è dato intervenire pochissimo, mentre tutto è concesso per aiutarlo a comprenderne gli aspetti più profondi, elevati e autentici. Proprio quelli che – sempre all’insegna dell’Armonia e seguendo i principi dell’Amore Universale - ne segnano il percorso vitale su questa Terra.   Ma la nostra natura umana – proprio per ciò imperfetta pur se perfettibile – non deve farci scivolare in una qualche forma di compiacimento o superbia! La nostra cultura esoterico-simbolica e il senso iniziatico non devono farci dimenticare che, nei piani del sottile, quelle che governano il Tutto sono Potenze formidabili, sprigionando e canalizzando Energie e Vitalità.                    Fermo restando che, queste particolarissime fasi, sono vissute, apprezzate e studiate da tempo immemorabile, ricordiamo che è proprio l’Equinozio d’Autunno a segnare l’avvio di un nuovo ciclo: allorché i frutti si separano dai rami per cadere. Nel contatto con il terreno, avviene il distacco dei semi e mentre tanti semi si fermeranno in superficie, molti andranno in profondità, avviando un nuovo ciclo vitale.  Un ciclo naturale, quello della nascita della Vita: il medesimo che simbolicamente riguarda ogni Creatura, incluso l’Essere Umano. Ed è proprio l’Autunno il periodo in cui avviene quella separazione che filosofi e naturalisti hanno studiato e sempre esaltato: ricordandoci la stretta riconducibilità alla vita dell’Uomo, poiché ci sarà un ineludibile momento in cui anche per lui avverrà la separazione della parte interna - ‘spirituale’ - da quella esterna - ‘materiale’ -. Alla separazione dell'anima dal corpo – resterà solo un cadavere immoto, svuotato di ogni energia – l’anima passerà Oltre, in nuove dimensioni, per affrontare – ma ciò non potrà essere per tutti… - una nuova Vita ovvero una Vita dopo la Vita. Certo, nel passare Oltre, non tutte queste forme di Energia – essendo di valenza diversa l’una dall’altra - saranno canalizzate nella stessa direzione: ma di questo nessuno dovrebbe meravigliarsi. Salvo coloro che ‘non credono’ o sono convinti che ‘dopo’ nulla esiste, fors’anche pensando di essere padroni delle loro vite, del mondo. Dal mio punto di vista, è questa una visione molto terrena e materiale e quindi 'ristretta', persino angusta e arida.                                                                                                              Da tutto ciò, per noi proviene un intenso insegnamento, invitandoci a guardare tutto con occhi non offuscati da timori e paure, imparando ancor meglio ad apprendere, selezionare, discernere, a separare il puro dall'impuro, l'utile dall'inutile, il nocivo dal salutare, la cosa morta da quella viva, la vita dalla morte, l’obbedienza dalla ribellione, gli stessi angeli dai diavoli.                                                              
 Intorno a noi – e non da oggi, da sempre – le forze del Bene e quelle del Male si fronteggiano e combattono, colpo dopo colpo si consumano destini di Popoli e Nazioni, di singoli Esseri, quelli che sembrano equilibri fissi e duraturi d’improvviso vengono stravolti e là dove c’erano la quiete e la pace, all’improvviso si scatena il disordine e il caos sembra prevalere. Spesso, troppo spesso, ciò accade in modo cruento e crudele, perché il caos non è ‘naturale’ bensì è prodotto dallo sciagurato intervento di esseri umani perversi e nefasti.                          Avrete ben compreso che Vi sollecito con ogni mia fibra vitale alla riflessione, riconducendovi all’origine per trovare la risposta a un quesito solo apparentemente accademico: cosa c’è all’origine di tutte le sventure umane, alcune delle quali incombono su tutti noi?  C’è proprio l’assenza – o la sopita capacità – di esercitare il discernimento, attraverso l’utilizzo della ‘ragione’: così che il c.d. ‘libero arbitrio’, se poco ‘ragionato’, troppo spesso fa imboccare quella che appare essere la strada più facile, ma che in realtà si presenterà poi come tortuosa o addirittura pessima, inducendoci a commettere errori persino esiziali. E quando ciò accade significa o che la nostra ignoranza, supponenza o sciatteria ha superato persino l’istinto di sopravvivenza, o che qualcuno o qualcosa ci è ‘entrato dentro’, stordendo la nostra ragione e appropriandosi della nostra Libertà così ponendo delle robuste grate alla nostra mente. 

                                              *                                                                                                  Ciò che accade intorno a noi non può né deve essere ignorato e anzi deve esserci di costante insegnamento e monito: la disordinata e persino indecorosa secolarizzazione e la crescente scristianizzazione, con la parallela imposizione di un ‘pensiero unico’ – che si caratterizza soprattutto per l’assenza di contraddittorio o critica, utilizzando metodiche impositive che di fatto negano la libertà di pensiero e persino lo ‘stato di diritto’ - non possono farci dimenticare quel filo indissolubile che ci lega al Trascendente, così che dobbiamo affidarci alle Forze che presiedono all’equilibrio e alla giustizia per così consentirci di discernere ciò che è ‘buono’ da ciò che è ‘cattivo’, per far sì che il ‘bene’ possa farsi strada, possa esplodere in modo benefico, mentre allo stesso tempo dovrà essere fatto di tutto per allontanare ciò che è ‘male’ e che ci fa implodere, sfigurando irrimediabilmente la nostra anima.          Ma attenzione: perché il confine che separa il ‘bene’ dal ‘male’ è sottilissimo e spesso ambiguo, specie perché il ‘male’ dà sempre fondo a tutti i suoi malvagi e caramellosi strumenti, tentando di sopraffare il ‘bene’ e chi in nome di esso e per esso operi. Occorre affinare ogni propria risorsa: ci vuole maturità, capacità di analisi, riflessione e discernimento. È proprio attraverso l’uso della ‘ragione’ che, anche osservando i fenomeni della Natura, gli Iniziati si sono istruiti in quest'arte.                Equinozio d’Autunno, dunque. È giunto il tempo e dobbiamo saper guardare oltre l’orizzonte, alla ricerca di ‘Nuovi Orizzonti’: per noi, per i nostri figli, per le generazioni che verranno. Ma anche per testimoniare che ‘ci siamo’, ‘esistiamo’, e che vogliamo vivere in modo degno e dignitoso, soprattutto ‘liberi’. È quindi questo il tempo giusto per separare il ‘bene’ dal ‘male’, in certo qual modo in sintonia con l’opera dell'Arcangelo Michele: e sarà proprio questa luminosa Entità che per ordine Divino, rivestirà il ruolo principale nella ‘ripulitura’ non solo spirituale della Terra. Un calcolo orientativo e scientifico, ha stabilito che, negli ultimi 52000 anni la Terra sia stata abitata da ca. 108 miliardi di Homo Sapiens: una moltitudine enorme di Esseri trasformatisi in polvere impalpabile, in atomi, dispersi in terre, sabbie, mari, laghi, fiumi, nella stessa aria. Ma anche una grande quantità di Energie. Una moltitudine di esseri, quindi, animati da ‘positività’ e ‘bene’, contrapposta a una moltitudine di esseri ‘negativi’ permeati di ‘male’. Proprio alla luce della Storia a noi nota, pensate all’immensa mole di cattiveria, di forze distruttrici che sono state riversate sulla Terra attraverso l’Uomo e nell’Uomo. Energie che si sono sommate, accrescendosi e cumulandosi in una qualche ‘forma’ cui di volta in volta è stato dato il nome di Serpe Velenosa, o di Drago, o semplicemente quello di mostruoso e devastante Spirito del Male o di terrificante Principe delle Tenebre. È utile ricordare e citare l’essenza delle Scritture: quelle che sembrano narrare storie antiche, ma che in realtà sono finestre sul futuro attraverso esperienze del passato. È la stessa Storia a esserci buona testimone e maestra: tali diaboliche entità rappresentano il mostro devastante che con una potenza smisurata corrompe Uomini e Nazioni, che devasta e distrugge Terre e Città, che arma la mano di scellerati assassini quasi sempre ammantati di un perbenismo utile a camuffare il male che li pervade e quindi la loro abietta crudeltà.                                                                                                                                        Vale la pena di rammentare a costoro la prestigiosa figura di Alessandro Magno: volle che, al momento dei suoi funerali, le mani penzolassero dal carro funebre libere e ben visibili a tutti. A testimoniare che, là dove ci potrà condurre la morte, nulla potremo portare delle ricchezze e dei beni terreni e del possibile potere ad essi legato.                                                                                                      Solo Dio - l’Uno e il Tutto - potrà proteggerci attraverso la forza della spada fiammeggiante dell'Arcangelo Michele, cui ci affidiamo fiduciosi affinché realizzi ciò che da secoli le moltitudini implorano dal Creatore: libera nos a malo! Una liberazione alfine definitiva e perpetua. Ricordiamo, a questo proposito, quel che diceva il grandissimo Scienziato Nikola Tesla “il mio cervello è solo un ricevitore: nell’Universo c’è un nucleo da cui otteniamo conoscenza, forza e ispirazione. Io non sono ancora penetrato profondamente nei segreti di questo nucleo, ma so che esiste”. E Nikola Tesla non era certo il primo venuto!                                                                                                                                              Ma, emerge anche un altro fatto indiscutibile: anche se la disperazione tenta di impadronirsi di noi, anche se la paura ci pervade, anche se l’odio verso il nostro prossimo ci viene instillato con sfrontata quanto abile sottigliezza, anche se ci troviamo al cospetto di mentitori seriali che non si confrontano ma impongono o negano tutto (anche sé stessi), dobbiamo trovare la forza di reagire e di agire offrendo ogni nostro più piccolo possibile contributo affinché il ‘bene’ prevalga, sempre fedeli a quel principio di ‘non aggressione’ che, unico, ci riconduce a dare e richiedere rispetto. Dobbiamo alfine concentrarci in noi stessi, trovare la giusta energia per unirla a quella degli altri Uomini con cui dobbiamo essere in costante contatto in una ‘catena d’unione’ di mente, cuore e spirito, che abbraccia il Mondo. Proiettandosi oltre. Diamo forza a un moltiplicatore di Energie positive, là dove il ‘male’ ci vorrebbe proni, mortificati e in balìa di menti e mani abili quanto criminali. Collegati, gli uni agli altri, produrremo maggiori Energie positive, vitali, che rafforzeranno, in una condizione di continuo eggregore, ogni bastione utile alla nostra difesa.                                                                                    Ci sostiene la certezza che la Luce trionferà ancora sulle tenebre, anche se non sappiamo quando ciò avverrà: ma è già avvenuto e così sarà ancora, poiché abbiamo ormai capito che luce fu non solo all’atto della Creazione; essa si manifesta ogni giorno, ovunque: a ogni sorgere del Sole o anche solo all’accendersi di una fiammella nell’oscurità più fitta!                                                                                           Preso atto del punto in cui ci troviamo, non possiamo non partecipare al combattimento del Genio del Sole, dell’espressione della Potenza stessa di Dio. Poniamoci quindi nella condizione interiore di offrire in aiuto il meglio di noi stessi. I nostri ‘strumenti’?  Quelli di sempre: l’amore per il prossimo, l’armonia con la Natura e gli Uomini, la fiducia nella Giustizia e nella Verità, la forza di quella Libertà che esiste e resiste pur nella gente avvilita e umiliata da lacci, lacciuoli e catene di ogni tipo, e soprattutto lo strumento più forte ossia la Fede in Dio.  Ma teniamolo bene a mente, sempre: la Libertà è sì diritto, ma è soprattutto conquista quotidiana, da sostenere e difendere.  Perché senza sentirci Liberi e senza la forza della Fede, non potremo mai accedere alla piena fiducia in noi stessi, ci sentiremmo deboli e persino inadeguati e non potremo contribuire al perfezionamento dell’individuo attraverso la crescita dello spirito, la meditazione, gli studi e l’approfondimento culturale e filosofico, l’attenzione verso la morale universale, il confronto continuo con i nostri simili e con la società contemporanea. La Libertà ha un costo, ma allo stesso tempo non ha prezzo: teniamolo bene a mente! Non dimentichiamo poi di indagare, approfondire ed esercitare lo spirito critico, grandi e perenni stimoli per il Libero Pensiero e per la Ragione, strumenti necessari per affinare il nostro impegno nella lotta contro l’ingiustizia, la disonestà, l’ignoranza ed il male in ogni sua forma, adoperando gli strumenti del Bene ed i migliori sentimenti di Amore e Fratellanza universali, con spirito caritatevole e filantropico specie verso coloro che sono più deboli, emarginati, svantaggiati, oppressi, e che subiscono forme di ingiustizia e iniquità sociale, avverse alla dignità umana.                                                                                     Cose dette e ridette, direte; cose persino ovvie, potrete soggiungere. Certo: dette e ridette, ma purtroppo male interpretate e ancor peggio attuate nella umana quotidianità.                                                                                                                                                                                                                 Roma, 20 Settembre 2021                                                                                                                 Giuseppe Bellantonio                                                                                                                             (fine della prima parte: la seconda, "Confida nella forza che è in te", sarà pubblicata il 22 Settembre)            

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sabato 4 settembre 2021

NUOVI ORIZZONTI

Questo mio scritto è del 7 Maggio 2008: ossia, tredici anni orsono. Tanti, ma appena un soffio se contestualizziamo lo scandire del tempo al respiro del Cosmo, della stessa Terra. Vi erano espresse sensazioni rivelatesi più che fondate, patemi  e timori che anticipavano il verificarsi degli attuali fatti.    

    Un meme per ricondurre a ciò che sarà comunicato in occasione dell'Equinozio d'Autunno, di mercoledi 22 Settembre. E che sarà in correlazione più che diretta con quanto qui espresso.

Rifondare la Massoneria Italiana.

Per ricondurla alle sue originarie, nobili ed uniche tradizioni. 

            Molti avranno avuto occasione, nel corso degli ultimi trent'anni, di leggere talune mie considerazioni in merito alla Massoneria ed al modo – del tutto particolare in quanto atipico - in cui la stessa viene “vissuta” in Italia; riflessioni, moniti ed indirizzi – rivolti ad interlocutori che in ogni caso ho ritenuto essere in possesso di una certa qual cultura iniziatica – per lo più caduti nel vuoto, in quanto non applicati.  O, meglio, spesso non si è riusciti ad andare oltre alle enunciazioni di principio, mancandosi di tramutare in azioni concrete quei consigli e quelle indicazioni che pur suscitavano – e suscitano ancora – interesse tanto per le diagnosi che per le terapie di risanamento suggerite.

        Le responsabilità – pur se spalmate sui diversi livelli dei vari vertici - di questi continui fallimenti, sono da attribuire senz'altro al prevalere della natura umana su quella iniziatica: così che i “giochi di bottega” e l'attaccamento a “poltrone” e “poltroncine” hanno sempre condizionato la sincerità e la lealtà dell'agire della gran parte degli interessati.

        Di tale fallimento, per logica coerenza, anch'io devo farmi carico della mia parte di responsabilità: poiché nel tempo ho comunque fatto parte di una dinamica – nel suo assoluto complesso - che, anziché produrre effetti virtuosi, ha provocato un effetto involutivo a spirale che ha moltiplicato in modo esponenziale gli effetti dello scisma del 1908.

        Proprio nel centenario di questa data storica per la Massoneria Italiana, che cade al compimento anche dei trent'anni dal passaggio all'Oriente Eterno del Gran Maestro Francesco Bellantonio – unanimemente indicato come uno dei più Illustri Esponenti della Massoneria contemporanea - ritengo utile spronare ancora una volta e con rinnovata energia i Massoni di buona volontà affinché sappiano trovare le giuste energie per porre fine ad una situazione indecorosa e ormai insostenibile: tant’è che da anni l'amministrazione e la gestione della Massoneria Italiana suscitano sorrisi ed ammiccamenti impietosi da parte delle Potenze Massoniche Internazionali.  E non solo.

        Una situazione, quindi, al di fuori tanto delle regole scritte che di quelle - ancora più importanti, tracciate nel Cielo, nel Fuoco, nella Terra, nell'Acqua e nel profondo degli Animi - dagli Alti Spiriti che ci hanno preceduto nella Grande Opera: da coloro che ci hanno indicato e ci indicano la Via Maestra verso la Luce.

        Già!  La Luce, la Vera Luce.

        Quella Luce dalla quale ci allontanano – ed allontanano tutti coloro che si avvicinano ai Misteri Esoterici - i falsi Massoni: i mediocri, i vili, i traditori, i ricattatori, gli intrallazzatori, gli scettici di professione, i cospiratori, i cialtroni, gli intolleranti, i codardi, gli ignavi, i falsi moralisti, coloro che aggrediscono verbalmente e materialmente, quanti seminano nella melma della loro squallida vita pettegolezzi e menzogne, chi attenta all'onore  dei Fratelli e delle loro Famiglie, chi vive “di” Massoneria e non “per” la Massoneria; coloro – infine – che tentano con supponenza ed ignominia di fare i colonnelli – ma che dico: i caporali di giornata – senza neanche essere soldati.

        Individui, cioè, senza bandiera e senza onore che amano circondarsi di loro simili: cortigiani e cortigiane senza scrupoli, solerti a vendersi o a concedersi anima e corpo, malviventi disposti a rimpinguare le fila ora di questo ora di quello pretendendo – ed ottenendo – sostanziose tangenti.      Non solo costoro sono dei falsi profeti, ma sono anche immonde e diaboliche creature che fanno commercio di neofiti, che vivono sulla pelle dei loro Fratelli, che illudono con la stessa malìa con cui i serpenti affascinano le loro prede prima di ucciderle lentamente, soffocandole.   

        Costoro, infatti - con ogni loro azione, con ogni loro parola - uccidono l'Ideale Massonico, così come uccidono le speranze e le attese dei Fratelli: che per sempre subiranno il doppio trauma della più pia delle illusioni e della più cocente delle disillusioni.

        Individui che non sono in possesso della Parola Sacra, ma che spacciano per tale il loro balbettio ed il loro cicaleccio da cortile, la loro attitudine ad essere comari pettegole anziché guardiani e difensori della Tolleranza e del Silenzio.

        A far traboccare il vaso - durante questi recenti impegni elettorali in Italia – l'essere stato spettatore dell'illecito, irrituale, irregolare e sconcertante comportamento di molti soggetti togati appartenenti di diverse comunità massoniche, scesi personalmente in campo per sostenere apertamente ora questo ora quel candidato politico.  Conferenze, incontri, messaggi dal contenuto forse lecito per una comune associazione, per un club; ma del tutto sconveniente ed urticante se pensiamo che stiamo parlando – e con vanto! - della più nobile delle Arti Reali.

        Stiamo parlando della Massoneria, dell'Arte Reale per eccellenza, e non di una bocciofila, del club della pipa o dell'associazione amanti del ricamo!

        Scindiamo dunque, ed una volta per tutte, le nostre responsabilità da quelle di costoro!

        Spezziamo, Fratelli, queste odiose catene con un Atto di Coraggio: un Atto di cui le nostre coscienze ed i veri Iniziati ci daranno merito!

        Diamo significato al nostro essere Iniziati, sacrificandoci – se necessario – per consentire agli altri di meglio operare, identificandosi con coerenza in Comunioni sane, amanti della Tradizione, con un background storico, in regola con l'ortodossia ritualistica, con dei Programmi seri e chiari!

        Tagliamo l'erba sotto i piedi a questi mestieranti-arruolatori, per salvare quant'altri potrà accostarsi in modo semplice, puro e forse ingenuo alla Massoneria: neanche immaginando cosa troverà e cosa potrà aspettarlo!

        Da qualche tempo ho abbandonato l'usuale vita attiva massonica – non trascurando di immergermi nelle Correnti del Tempio per trarne la giusta Energia - preferendo quella non meno impegnativa dello studio e della continua ricerca esoterica e filosofica, e quella dell'approfondimento della Storia e delle Tradizioni Massoniche. Questi studi – uniti alla comparazione dei documenti relativi ai principali avvenimenti degli ultimi cento anni – mi hanno fatto meglio comprendere le molteplici cause dei diversi fallimenti delle tante unificazioni ed anche della frammentazione di un Corpo Massonico nazionale frastornato, indeciso e diviso, svuotato dei più Alti Contenuti e spesso scaduto al rango di tragicomiche recitazioni, improvvisate quanto improvvide.

        Molti di Voi che mi conoscono da tempo sanno quanto io – avendo esaurito il mio percorso più attivo - non miri a vestire quelle insegne cui normalmente ambisce chi aspira a ricoprire Cariche o Incarichi, ancorché autorevoli, lasciando così ogni più ampio spazio a chi intenda crescere e donarsi.

        Mi pervade però l'ansia del “fare”, l'ansia di concorrere a raggiungere quel risultato cui tutti i veri Massoni ambiscono: un tipo di unione materiale, ancorché ideale.

        La mia personale azione continuerà quindi ad essere quella di stimolare i buoni Massoni a mutare le strutture di questa nostra amata e bistrattata Massoneria Italiana, così da renderle quanto più possibile adeguate alla vocazione di Libertà, Ordine, Giustizia e Fratellanza che la caratterizzano.

        Abbiamo tutti degli obblighi e dei doveri: il nostro stato di Massoni ci fa non solo spettatori, ma necessariamente attori del più vasto contesto della Massoneria nella sua Universalità.    E si badi: non importa nulla se la nostra azione ci appare come una goccia nell'oceano, poiché nessuno ha mai parlato di risultati ma solo del modo con cui raggiungerli.

        Ma abbiamo anche i profondi segni delle esperienze negative che ci sono state riservate dal destino; in questo caso la nostra arma migliore sta nell'accettare il passato con tutte le sue conseguenze, facendo comunque tesoro delle esperienze vissute: ricordando sempre che ciò che abbiamo perduto non ci verrà più restituito e che è quindi inutile porci ancora interrogativi, scavando nei “se” e nei “ma” solo per cercare alibi, colpe altrui e migliori giustificazioni.

        Il mio operare sarà indirizzato per fare in modo che le Logge ritrovino la loro sovranità e la loro autonomia; che si faccia in modo che i Venerabili ritrovino la loro dignità e con questa la loro autorevolezza; che venga data ai Fratelli la possibilità di crescere culturalmente nell'ambito esoterico, così che anche la loro presenza sociale abbia maggiore qualità; che si identifichi rapidamente il modo con cui il dialogo e l'armoniosa, costruttiva, dialettica si riapproprino dei loro ambiti naturali; che non si confonda più la Massoneria con una confraternita, un club, una banale associazione; che la Tradizione e l'ortodossia rituale regnino armoniose, allontanando le mefitiche ombre di ritualismi diversi e difformi dalla Massoneria; che la vita massonica dei Fratelli costituisca elemento di valutazione e disamina unicamente all'interno della Loggia dove questi operano, sfrondando così tutte quelle strutture create dal centro solo per determinare una ratio amministrativo-politica, una dipendenza di fatto, una giustificazione nella richiesta di metalli; che si sgombri il campo da equivoci e strumentalizzazioni, riconoscendo alla Donna – attiva in completa ed autonoma operatività, senza finzioni ed artifizi – la pienezza di quei diritti cui i vari percorsi iniziatici l'hanno condotta.

        Questo è ora il mio scopo principale: diffondere l'essenza dei nostri principii, ribadire le regole – che da sole presidiano al corretto esercizio della vita nelle Logge e nelle Camere Superiori -, identificare e stimolare le possibili sinergie, essere propugnatore dell'unico modo che esiste per essere dei buoni Massoni, smascherando ed ostacolando i “falsi” Massoni: quei falsi massoni che sono dei veri “falsari”, facendo circolare dei “valori” assolutamente contraffatti.

        Per fare ciò occorre stravolgere gli attuali modi di “fare della Massoneria”; bisogna ritornare a quelle origini che sole a noi Iniziati appartengono, o meglio – ma quanti sono a saperlo con precisione? - appartengono solo a noi Iniziati Italiani, ed ancor più – mi sia concesso il vezzo – a coloro che – per Storia, Tradizioni, rispetto per la Ritualità, certezza nella tradizione Scozzese – appartengono, in quanto ne discendono direttamente, a quella stirpe particolare, a quella “gens” conosciuta come Comunione Italiana e già sedente in Piazza del Gesù.   

        Una stirpe – questa - che “è” la Massoneria Regolare Italiana, che era Massoneria Regolare quando null'altro esisteva in Italia, e che è stata valida sentinella e baluardo ideale contro il malaffare e la tracotanza dei tanti che, solo per mestiere, si sono “dedicati” alla Massoneria.

        Capisco che questo potrà far storcere qualche naso, ma non sono io ad affermarlo: è la Storia che lo testimonia: ma dobbiamo ricordare sempre che la Fratellanza è dono, prima di essere conquista.

        Occorre, dopo aver stravolto ed annullato quello che è l’andazzo comune, una nuova Alleanza tra quelle forze sane, omogenee e compatibili che pur esistono; un contratto magico e vincolante che, passando di bocca in bocca, coinvolga anche i Fratelli di altre Comunità.

        Gran Loggia e Supremo Consiglio – Corpi tra di loro autonomi, sovrani ed indipendenti - devono ritrovare  - riappropriandosene appieno – il  loro scopo, il loro fine: quello di essere Organi sofisticatissimi di indirizzo e di rappresentatività, piuttosto che dei farraginosi meccanismi che sfruttano in modo inadeguato risorse umane e materiali, offrendo guida e supporto ad altre entità che  possano richiederne per sapere se la loro azione sia o meno corretta sotto il profilo delle norme nazionali ed internazionali, come pure dell'ortodossia rituale e del rispetto delle tradizioni. 

        Così Gran Loggia e Supremo Consiglio torneranno nuovamente ad essere organi legiferanti nella pienezza della loro autonoma sovranità, accantonando quelle conflittualità e quelle degenerazioni cui li hanno condannati fino ad oggi non tanto le famose “regole” bensì la volontà prettamente umana di sovrapporsi l'una alle funzioni dell'altro anche con la prevaricazione.  Questi due Altissimi Consessi, comunque in piena armonia, dovranno quindi riappropriarsi della loro funzione essenziale: quella, cioè, di essere strumento di indirizzo dagli alti contenuti qualitativi.  Così, provvederanno a fornire pareri, valutazioni, alla stesura/stampa di testi di approfondimento e di studio (specie sotto il profilo storico, etico, ecc.);  terranno frequenti corsi di studio in discipline iniziatiche ed esoteriche; intraprenderanno ricerche storiche di particolare significato e valore storico-esoterico, anche attraverso profonde e radicali rivisitazioni di avvenimenti particolarmente significativi; potranno essere chiamati – quale Magistratura Superiore, munita della prerogativa della terzietà – a presenziare nei Giurì d'Onore, che altro non sono che Camere Massoniche di Arbitrato.

        Il Nuovo Atto, il possente respiro che guida verso Nuovi Orizzonti, rappresenta lo sforzo e l'azione di un manipolo di Iniziati - di cui mi onoro far parte - la cui finalità si riconduce al perseguimento dell'essenza della Massoneria basandosi sulla Storia e sulle Tradizioni, squarciando quel velo che offusca oggi lo sguardo dei più non consentendo di scorgere chiaramente intorno a sè.     Questo sforzo ha come obiettivo il ripristino di quelle forme di correttezza ideale, ritualistica e gestionale, che – oggi – sono state dai più accantonate: segnando così le tappe sempre più rapide di un processo negativo, che condurrà allo sfacelo e che soprattutto farà perdere di vista la vera Massoneria per tramutarla in una delle tante combriccole o conventicole che cercano e prediligono l'equivocità di certe situazioni, ponendosi al guinzaglio ora di questo ora di quel potentato anche politico-economico, così mortificando l'Ideale e quanti lo hanno a cuore.

        Poiché il fallimento di tale agire è sotto gli occhi di tutti - anche dei più pavidi, ovvero dei più  interessati a permanere nel caos per trarre lucro e benefici personali – indichiamo con forza che intendiamo rifarci alla Tradizione, non solo riappropriandoci di quella Nobile Storia che pur ci appartiene,  ma anche dando forza e vigore a quella grande Energia che è il Rito Scozzese Antico ed Accettato: relegato ormai a mera espressione cavalleresca, ed oggi soggetto – come sopra già indicato - alla volontà spesso minacciosa e prevaricante dell'Ordine.

        Un percorso significativo e di vivificante rigenerazione quello intrapreso e che, in ogni caso, non perde di vista lo spirito e la lettera dei deliberata internazionali.    Nessuna modifica agli Statuti o ai Rituali, quindi, ma solo idonee note attuative a Regolamenti e Costituzioni che, con i loro enunciati, rappresentano il vero patto espresso tra i Fratelli.

        Ma anche il nostro rispetto verso le Potenze internazionali non deve rappresentare un limite, facendoci troppo dipendere – talvolta in modo davvero esiziale – dagli altri e ignorando la grande capacità, la antica storicità, i valori tutti della Massoneria Italiana: certamente più antica e di maggiore spessore di tutte le altre matrici.     Tant'è che osiamo sostenere – se proprio dobbiamo utilizzare dei termini di paragone - che, forse, quanti operano all'estero dovrebbero chiedere a noi l'emissione delle varie patenti per la concessione di un qualche – utile? Inutile? Superfluo? - riconoscimento.

        Proprio a noi Italiani: forti della presenza, della via tracciata, delle opere e del pensiero filosofico, esoterico, iniziatico e – perché no – rivoluzionario di Pitagora,  di Francesco d'Assisi, di Dante Alighieri, di Elia, di Giordano Bruno, di Leonardo da Vinci, dei Maestri Comacini, ad esempio; a noi Italiani che operiamo forti di una tradizione storica che solo formalmente risale al dettato della Carta di Bologna del 1248 (che istituiva la corporazione dei muratori e dei falegnami), che siamo coerenti soprattutto allo spirito dell’ “Itinerarium mentis in Deum” del 1259 da parte di San Bonaventura (un vero e proprio disciplinare in tre gradi), ma anche aderenti all' “Edimburg Register House” del 1696 (il primo catechismo massonico, originato in Scozia, conosciuto con un qualche dettaglio.  Nello stesso periodo, sempre in Scozia, viene fondata la Loggia di Dumblane: al riguardo va sottolineato che già in quest'epoca gli operativi costituivano una minoranza.   Motivo che, da studioso, anche alla luce di altri e significativi elementi, mi porta a sostenere che il Codice del 1717 segna in realtà la nascita della Massoneria speculativa ‘ufficiale’, al pari - per fare un semplice parallelismo – della data del 1492 che segna la ri-scoperta delle Americhe, o meglio: la “scoperta commerciale” delle Americhe).

        Carta di Bologna del 1248, scritto di San Bonaventura nel 1259, quindi: certamente antecedenti anche alla Carta di Colonia del 1535, come pure antecedente agli enunciati di Cusano di Treviri morto nel 1464, e che non mancò di ispirare nel 1786 l'opera di Federico II° e dei suoi consiglieri, al pari di quanti a Losanna – nel 1875 – apportarono modificazioni al testo federiciano, “sostanziali” quanto dettate da logiche “politiche e di spartizione”.

        E questo solo per enunciare gli elementi più certi e documentati, ma senza trascurare i fondamentali ed altrettanto certi insegnamenti che dalla Magna Grecia ci hanno trasmesso Pitagora, Aristotele ed Ermete Trismegisto, e che ancor prima della potenza dell'Impero Romano esistevano e si sviluppavano.

        Non tutti conoscono la Storia ed in particolar modo la Storia della Massoneria, e – soprattutto chi la conosce a modo suo – ne ha un timore che rasenta persino il terrore: ma non possiamo né vogliamo cambiare la realtà delle cose, della Storia, nella nostra ricerca di Verità.

        La Verità è spesso nascosta, ma è anche sempre presente: e gli sforzi di quanti hanno affrontato pericoli e sacrifici alla ricerca della Vera Luce, non smetteranno mai di affascinarci e sedurci per l'audacia della loro azione.

        Anche se a volte falliscono e muoiono nell'intraprendere il compito che il Destino ha loro affidato, tutti Costoro riescono però sempre a raggiungerci con il messaggio della loro intatta generosità, della loro fedeltà ai nostri Alti e Nobili Ideali, della loro lungimiranza, della loro straordinaria energia temprata dalle immani lotte che furono chiamati a sostenere.

        Lotte che, oggi come allora, sono le nostre: per il bene dell'Istituzione e dell'Umanità.

        Abbiamo bisogno di gente autentica, di Uomini veri, di Massoni che sappiano avviare una Nuova Primavera, di Uomini di Prestigio che sappiano attrarre i giovani parlando loro con il cuore: abbiamo bisogno di Uomini che sappiano innovare, piuttosto che non migliorare soltanto.

        Ho gettato il mio cuore oltre l'ostacolo, e Vi chiedo altrettanto, per questa nostra Massoneria così martoriata, quasi agonizzante, che passa dalle mani di uno stregone ad un altro.

        Non possiamo costruire sulle macerie, miei cari Fratelli, soprattutto adoperandone gli scarti.

        Dobbiamo accantonare le illusioni, guardando solo davanti a noi e ripartendo da ciò che abbiamo – e, credetemi, non è poco -: solo così potremo costruire qualcosa di solido, concreto e durevole.

        Basta quindi a quel niente ripieno di nulla costituito dalla ripetuta frantumazione di vari gruppi, basta quindi alla polverizzazione di iniziative destinate a non lasciare traccia, basta al coinvolgimento di poveri ignoranti “simil-massoni” reclutati da millantatori e da avidi sciacalli, basta ad una Massoneria che non lascia alcuna traccia nella Società...

        Inoltre, ritengo che dando rinnovato vigore ad un organismo che concentri quante più forze è possibile, spronando quella Unione Scozzese figlia diretta del Grande Oriente Iniziatico d'Italia (1971), si possa dare forza e rinnovato vigore a quella Camera Superiore dei Riti dove tutti possano partecipare con pari dignità, dando così forma e sostanza ad un Progetto Comune mai visto in Italia.  Ad essa altre strutture si uniranno, per dare forza e vigore a tutta l'architettura programmatica.

        Un progetto comune – chiaro, noto e condiviso – nel cui contesto ciascuno si assuma le proprie responsabilità, mantenendo anche le proprie prerogative, ma contribuendo ad un'azione corale cui tutti indistintamente gli aderenti partecipano attivamente, con la loro esperienza e la loro intelligenza.

        Basta anche a quella sudditanza che ha segnato in special modo la Massoneria Italiana, riconducendola unicamente alla data di inizio del '700: forse una data infausta che ha segnato la morte dell'Ideale, da allora sacrificato alla triste logica dei metalli.     Noi Italiani, noi Massoni Italiani, per certi versi siamo gli unici che hanno un maggior diritto – sancito dalla Storia – di “dare” patenti di regolarità, così riconoscendo altri che solo dopo si sono avviati su questa strada, piuttosto che pietire – è il caso di dirlo – quei “riconoscimenti” che troppo stesso sono stato il grimaldello per consumare strappi e divisioni facendo, facendo perdere di vista l'essenza delle cose.

        Come si fa ancora a parlare di presunte “regolarità” da parte di chi mescola il Rito con l'Ordine (ossia: somma la carica di Gran Maestro a quella di Sovrano); oppure da parte di quei Gran Maestri che vengono votati con una sorta di “suffragio universale” (ossia: anziché essere eletti dai soli Venerabili sono eletti con il suffragio di tutti i Maestri; potrebbero far votare anche Apprendisti e Compagni. Avrebbero maggior valore democratico e lo stesso “non-valore” massonico); o ancora da parte di chi non applica la Charta fondamentale o i Landmarks, usando metodi irregolari per le loro riunioni; o adoperando riti ibridi fai-da-te, del tutto irregolari ed irrituali, oltretutto spacciandoli per scozzesi; o chi sostiene che solo perché una Loggia abbia avuto una regolare Patente costitutiva – che testimonia cosa? Che in un dato giorno, ad una certa ora, in un determinato luogo, un certo numero allora regolare di Fratelli ha costituito una Loggia? E che questa Loggia, essendosi posta all'obbedienza di una Gran Loggia, ha ottenuto il rilascio di detta Patente'? - detta Loggia conserva in eterno il requisito della regolarità – quasi che la Loggia fosse una struttura simile ad una casa in cui cambiano gli inquilini, si ristruttura, cambia volto e colore... ma è sempre la stessa – sostenendo artificiosamente che tutto sia rimasto immutato e cristallizzato a quel dato momento – senza subire mutazioni anche se è stata poi diroccata o ha cessato ogni attività all'ordine o ha ripreso dopo anni in esclusiva autonomia, con altra gente seduta tra le Colonne, sfoggiando un vessillo di Loggia che reca un numero  di appartenenza  inesistente e quindi falso, o la citazione di una Gran Loggia di appartenenza  del pari falsa -? 

        Per carità: tutte queste, saranno forme associative rispettabilissime (peraltro, formula dovuta per Legge), dei club simil-massonici (al massimo); ma non sono delle vere, rituali, ortodosse Fratellanze Massoniche.

        Basta, quindi, con questo commediare peraltro sostenuto anche in pagine web da illustri quanto sfaccendati azzeccagarbugli!

        Riappropriamoci – con una sorta di “contro-riforma” - della “nostra” Storia, invertendo le perversioni di un processo pseudo-storico che ha segnato nel '700 una “riforma” degli originari ed originali Valori!

        Occorre purificarsi, ed oltre la materia solforosa bisogna fare un bagno di umiltà: ripartendo da zero, lasciandoci alle spalle i piccoli uomini e gli spacciatori di patacche fasulle, quei mezzi uomini che – privi di idee – sono solo capaci di copiare e male, quei quaquaraquà molesti che hanno dentro di sé il germe della sedizione e del tradimento al pari della passione per gli orpelli e la vanagloria.

        Operiamo, dunque: che quest'appello susciti speranze e sane ambizioni, dando maggior spessore al profondo e radicale rinnovamento già avviato!   

        Non fateci mancare il Vostro aiuto, i Vostri consigli e la forza di coloro ai quali potrete portare, diffondendolo, questo mio messaggio: un messaggio i cui contenuti hanno una energia dirompente, ma rigenerante.  Così che chi potrà entrarne in possesso, se Massone, non potrà fare a meno di dire: cosa posso fare anch'io, per poter contribuire?    

Ut unum sint !    

        Affinché possiamo essere un tutt'uno.

        Uniti, così come il melograno – non a caso - simboleggia alle porte dei nostri Templi.

 Roma, 4 Settembre 2021                                                                                                                                f.to Giuseppe Bellantonio

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