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martedì 22 dicembre 2015

BUON NATALE!

BUON NATALE !
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venerdì 18 dicembre 2015

PAROLE, PAROLE, PAROLE...


         Come molti già sanno, spesso tratto taluni temi facendo trascorrere qualche tempo dal loro manifestarsi.
 
            E’ un modo per frapporre del distacco anche temporale che possa agevolare il sedimentarsi delle emotività e quindi l’acquietarsi delle sensibilità più evidenti; ma è anche una interposizione utile a leggere meglio tra le righe degli avvenimenti.

            Qualche tempo fa trovò spazio nelle cronache l’iniziativa di un non meglio esplicitato gruppo di comunità massoniche che evidenziavano, rendendolo pubblico, un loro pronunciamento/appello inteso a favorire l’integrazione in terra italiana, ovvero, europea, dei migranti.

            I connotati non chiari di tale ‘appello’ (mi spiego meglio: fare un appello, sta per  esprimere dei concetti attraverso delle parole relativamente ad un argomento, al fine di   suscitare altrui curiosità, attenzione e/o sensibilizzazione e/o condivisione e/o mobilitazione, presuppone di avere delle precise cognizioni in merito, circa le quali si ha una decorosa conoscenza ed quindi padronanza ), mi hanno ricondotto ad una povertà di idee, ossia ad una certa qual opacità concettuale, e quindi al volersi proporre in veste pubblica e pubblicitaria con enunciati ad effetto ma in realtà di scarsissima qualità intrinseca, dietro ai quali non vi è il presidio di alcuna vera conoscenza.

            Chi propone non deve solo utilizzare frasi ad effetto, ma deve anche saper/poter far conoscere cosa e come intenda dare un contributo al riguardo, ovvero quali proposte concrete, quale supporto, ritenga di offrire all’altrui azione.  Oltre tutto, siffatti tipi di pronunciamento/appello  – per contenuti o forma, volutamente o meno – hanno connotazioni politiche che divengono persino religiose qualora si possa far cenno a posizioni similari assunte da un ente o da una istituzione religiosa.

            Diverso sarebbe stato se tali contesti massonici avessero posto l’accento su valori fondanti a loro più consoni: quali la solidarietà, la beneficenza, l’amore per il prossimo, l’affratellamento delle genti e dei popoli.

            Proprio la pubblica presa d’atto che l’attuale modo di ’fare’ massoneria – da parte di taluno o di tal’altro, in Italia, anche se non da parte di tutte le componenti - è palesemente anomalo e atipico, con incursioni nel mondo degli affari, del ‘potere’ più o meno palese, nel mondo del malaffare e nella politica, espone all’aspra censura di forze religiose che condannano – comunque, generalizzando – una massoneria piccina, troppo impegnata proprio in questo genere di pratiche.

            E in definitiva troppo lontano dagli ideali della libera muratorìa delle Tradizioni,  certamente anteriori al 1700.

            Lo stesso mio commento si attanaglia ad altra notizia di qualche tempo fa che ‘pubblicizzava’ un qualche strano mixage tra massoneria e idee/sentimenti religiosi, poiché dava la netta impressione di voler coagulare una qualche non meglio definita schiera iniziatica attorno ad idee e proposizioni di netta marca religiosa e guarda caso prossime (anzi, quasi ‘copiate’…) a quelle espresse da parte cattolica.   Quasi un tentativo di voler captare la benevolenza – a prescindere – di un qualche ambiente.  Manovre e manovrette: forse schiette, autentiche, trasparenti; forse furbette o furbastre o fatte da furbacchioni.  

            Altra nota particolare ha rivestito un convegno tenutosi nell’area di Pescara, enfatizzato nei confronti dei media con la sottolineatura di particolari e significative presenze, quali quella di un soggetto riconducibile alle istituzioni governative di intelligence di un grande stato.  Un modo, questo, che forse intendeva sottolineare l’importanza dell’evento (guardate: vengono da lontano per vederci, per ammirarci, per sostenerci); o forse intendeva accreditarsi di un presunto sostegno (guardate: la presenza del tizio, è significativa rappresentando un segno di quanto guardino a noi gli americani); o forse intendeva essere di rafforzamento all’etablissement del gruppo (guardate: vedete quanto siamo forti…non potete fare a meno di vedere in noi il meglio… Amate il mare? Arruolatevi qui, in marina!)
 
            A seguire, uno screzio  - concettuale oltre che dialettico – tra un alto prelato della Chiesa Cattolica e il rappresentante di un (numericamente) grande gruppo massonico italiano: soggetto, quest’ultimo, che – ritenendo, a torto o a ragione,  offesi e colpevolizzati tutti i massoni italiani, di cui si è fatto peraltro portavoce – ha contestato l’altrui religioso, autorevole, intervento.

            Premesso, che, forse contrariamente ad altri, non ritengo di avere un particolare viatico che mi consenta o imponga di parlare a nome di ‘tutti’ i massoni italiani ovvero di poterli rappresentare, facendomene portavoce, non mi interessa fare polemiche o di innescarne.  Quindi, parlerò tanto a titolo personale che da studioso della storia e della fenomenologia libero-muratoria: comunque tenendo in buona evidenza alcuni punti essenziali, anzi esiziali.

1)    Il mondo iniziatico in generale e quello massonico in particolare, hanno linguaggi particolarissimi che includono elementi legati alla Storia, alle Tradizioni, alle Conoscenze Sapienziali, alle Norme ed alle Regole: tutti questi, non possono essere sconosciuti a chi si prefigga di operare nel contesto.  Diversamente, le parole adoperate, le motivazioni concepite, le esternazioni proposte, avranno solo il sapore della mera apparenza e mai il valore della sostanza.  Potranno essere motivi pubblicitari… e di leader di rappresentanza…

2)    Il respiro laico assunta dalla massoneria moderna nata nel 1700, si è via via trasformato sfociando oggi in una società ormai fortemente secolarizzata e scettica, radicalizzandosi in un esasperato laicismo caratterizzato da un malevolo, quanto aperto, anticlericalismo: che sempre più frequentemente assume i connotati – anomali - di un attacco alla Chiesa Cattolica.

3)    Quanto sopra è opposto alle vere Tradizioni della libera-muratorìa, ed è divenuta una vera e propria nettissima devianza dagli Antichi e Nobili Ideali.

4)    L’Illuminismo ha esaurito la sua spinta propulsiva, e non può essere adottato come paradigma da applicare in parti del Mondo che abbiano avuto radicamenti storici, sociali, religiosi, idealistici, diversi. Così come è vero che esistono valori ormai inalienabili per gran parte dei popoli, basati sui concetti di Libertà, Giustizia, Fraternità, Tolleranza, Solidarietà, Diritti Umani, è altrettanto vero che ognuno di questi Valori e tutti essi insieme non costituiscono un modello esportabile o da poter addirittura imporre.  E questo anche alla luce dei gravissimi fatti di cui cronaca e Storia sono all’atto testimoni.  Sarebbe il caso di parlare – con molto ottimismo - di post-Illuminismo, semmai.

5)    Un regolare contesto massonico, con tutti i propri – numerosi o pochi – aderenti, non è un ambiente dove si ‘faccia’ politica o si operi a ‘fini’ politici, né è un ambito dove trattare di ‘chiese’ o ‘assemblee religiose’, o dove si pratichi una qualche forma di ‘religiosità’ da contrapporre poi – da pari a pari - a similari forme ‘concorrenti’.   I piani sono del tutto diversi: in modo tassativo, assoluto.  Chi cade nella becera tentazione di segno opposto, sbaglia personalmente e sbaglia ancor più se coinvolge altri iniziati, sbaglia peraltro moltissimo se costui parli a nome di un raggruppamento, sbaglia poi enormemente se parli poi a nome di ‘tutti’ (ma ‘tutti’ chi?) i massoni italiani.

6)    Bene fa chiunque critiche le anomalie, le contraddizioni, le irregolarità e le irritualità in cui incorre la Massoneria (certo: ‘certa’ massoneria, poiché nel generalizzare, si penalizza sempre la parte ‘buona’, che pur esiste). Se poi tali difformità possano riguardare attività illecite o persino ti tipo illegale, o settarie, o evocative di certi culti misterici o magici o di scienze occulte o persino diabolico – anche se le responsabilità devono ricadere su chi vi incorra, anche in questo caso non generalizzando – la critica, e anzi la censura, e anzi la repressione/soppressione di queste pessime formule espressivo-aggregativo, è opportuna. Anzi:necessaria e dovuta.  Questo metterebbe al riparo da geratuite illqazioni e da generalizzazioni immeritate: quel che c’è di buono, nella Massoneria, e nelle sue Tradizioni – comunque indelebilmente presenti nella Storia della Nazioni più evolute, Italia inclusa – va esaltato e preso come esmpio positivo.  

            Ciò utilmente premesso, sono certo che la ‘buona’ Massoneria si pubblicizzi da sola: con discrezione, con efficacia, in modo concreto e non certo con operazioni di marketing o con abili maquillage utili solo a dare nuova verginità a chi da tempo l’ha persa.  Ma deve farlo  sul doppio binario della massima quanto esemplare  espressività culturale (di ottimo livello, ripristinando appieno l’impronta di vera e propria ‘scuola di pensiero’), nonché dell’importanza di operare in concreto a livello sociale: per opere di solidarietà, con altruismo e senso sociale.

            Ecco che allora i tanti proclami, le tante enunciazioni - per lo più privi di un costrutto che ne contraddistingua la validità e la sostanza - assumono la loro vera valenza.

            Uscite tutt’al più di pura propaganda, inclusa la finalità del marketing: il tutto tipico dei club service; sistema  corretto nelle associazioni che fanno della convivialità il luogo per propiziare amicizie d’affari e per farne,  e non certo nella massoneria.

            Che è tutt’altra cosa. E sono le Tradizioni più antiche e genuine – quelle delle Antiche Pietre - e la Storia a testimoniarlo: dai Tempi più antichi.

            Per me e per i miei fraterni Amici testi da alcuni ritenuti ‘fondamentali’ anche solo da chi ha iniziato da poco a leggere di Massoneria, sono puramente da leggere nei contenuti, al fine di poterne analizzare, confrontare e criticare non solo il testo quanto i contenuti, in prima e seconda lettura. Questo perché non tutti i libri sono da considerarsi ‘esemplari’ e quindi da prendere ‘a campione’: moltissimi sono frutto di grossolani equivoci intellettuali in cui è incorso chi li abbia scritti e, ancor peggio, chi – nel tempo – li abbia presi per ‘oro colato’.  Ecco quindi che nella mia, nella ‘nostra’ biblioteca, alcuni tipi di testi – una volta letti, con discernimento - li poniamo  in un angoletto remoto, molto remoto: i vari testi contenenti sottili ed invadenti fraseggi anticristiani, anticattolici,  persino atei, tendenti alla malignità e contigui a posizioni simili a quelle assunte da sette di tipi malefico… ecco, simili testi non ci impoegnano np ci intrigano.

            Noi preferiamo operare nel solco delle Tradizioni più antiche ed autentiche, rifacendoci alla linea della Massoneria delle Antiche Pietre e quindi allo Statuto di Strasburgo del 1459 adottato dai Liberi Tagliatori Tedeschi della Pietra, il cui solenne incipit è

In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e della gloriosa Madre Maria, alla memoria eterna dei Santi Quattro Coronati, loro beati servi…

            Per noi, questa è la Massoneria che ci piace, cui ci riferiamo, cui ‘crediamo’.
            Tutto il resto è solo cronaca spicciola, quotidiana, scritta sulla sabbia del tempo, e non sulla roccia: a noi ciò poco interessa, avendo preferito l’opposto.
            E gli altri? Facciano pure come loro meglio possa far piacere. Ciascuno è libero di suonare e cantare la musica che più gli piace: ma, con onestà intellettuale e materiale, non assuma un ruolo impossibile, ambendo di poter parlare a nome di tutti indistintamente i Massoni d’Italia. 
            Altra passerella di sciocchezze pochi giorni orsono, a Roma, alla proiezione serale di immagini della Natura sulla solenne facciata della Basilica di San Pietro, a testimoniare l’ultimo, fermo, autorevolissimo, appello ai Governi del Mondo per salvare un Mondo quasi irrimediabilmente inquinato.  L’evento ha suscitato in taluno reminiscenze ed emozioni del tutto ‘particolari’:  al punto da voler vedere in tale proiezione, e forse in chi l’aveva ideata ovvero autorizzata, un intento/una manifestazione di tipo ‘massonico’. Questa, basata sull’uso di messaggi di tipo simbolico- esoterico, oltre che per il riferimento alla 'LUX', alla Luce.  Così – sostenevano questi ‘pensatori’ – si avvalorava le fanta-tesi di un Vaticano ‘sensibile’, oggi più di ieri, ai ‘lampi’ rivelatori di novelli Illuministi avvezzi all’uso degli strumenti della libera muratorìa.    
            Mah! Francamente, si tende ad esasperare tutto: troppo. E male! Specie da parte di quanti stentano a parlare il linguaggio dei più autentici cultori dell’Arte Reale e degli Alti e Nobili Ideali della muratorìa, per parlare solennemente quel massonichese  più congeniale a tutti quei deleteri massoni-fai-da-te che ormai hanno infestato il quadro complessivo della Massoneria in Italia.
            Certo: a ben vedere, i simboli (dai più arcaici a quelli successivi) si sono ripetuti nei secoli, riproponendosi e arricchendosi – con il passare dei tempi – con sfumature valutative e interpretative diverse, frutto soprattutto dello sviluppo socio-culturale delle genti.   Ma, per chi abbia la sensibilità e la giusta conoscenza, tutto è simbolo e tutto è altrettanto simbolicamente rappresentato: anche al di là delle volontà. Quindi, in questo ricco ed articolato settore, tale tipo di rappresentazioni susciterà sempre sensazioni antiche e riflessioni legate alla capacità individuale tanto di cogliere che di interpretare.  E, a proposito della LUX sopra citata, credo che anche Nabucodonosor nelle cerimonie cui presenziava, venisse riferito - o trovasse riferimenti cerimoniali - alla Luce del Sole: ma non per questo possiamo sostenere che il monarca fosse 'massone' o ne avesse un qualche sentire!    Quindi, i voli pindarici facciamoli fare agli sprovveduti ed ai sognatori... è, d'altronde, il loro settore!  
            I simboli, nati nella note dei tempi, non sono solo una prerogativa massonica: sono un patrimonio comune.  La differenza la fa l’Uomo, con il suo bagaglio di conoscenze, con la sua intelligenza, con i suoi studi, con le sue esperienze: specie se abbia in se non solo la Scintilla Divina ma anche quella Luce che  lo guida nella via del Bene.  

Roma, 17 Novembre 2015                                             Giuseppe Bellantonio

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