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sabato 10 dicembre 2016

SOLILOQUI DI NATALE

L'Ill.mo e Risp.mo Fratello Virgilio Gaito - già unanimemente apprezzato Gran Maestro del GOI - lo scorso anno aveva avuto la cortesia di inviarmi una nota nel cui contesto evidenziava con enfasi le grandi qualità - descrittive e di contenuto - del grande Fratello Giovanni Papini.
Ebbe così a segnalarmi i 'Soliloqui di Natale' scritti da Giovanni Papini, che qui ripropongo ai miei Lettori, certo che sapranno trarre dalla loro lettura quegli elevati insegnamenti ivi soffusi con sublime maestrìa dall'Autore, peraltro particolarmente evidenti in questo periodo natalizio.
Buona lettura e ancora grazie al Gran Maestro Virgilio Gaito per la fraterna amicizia che mi riserva, e per la stima - peraltro assolutamente reciproca - con cui si compiace di discettare con me dei temi a noi iniziaticamente ed esotericamente cari, mai tralasciando di ricordare i contenuti e l'esempio nell'opera degli Alti Spiriti che ci hanno preceduti nell'arduo percorso terreno, non quella grande eredità storico-iniziatica lasciataci dal compianto Gran Maestro Francesco Bellantonio, la cui eccellente Figura è ad entrambi molto cara. 
Buona lettura, quindi.
Roma, 10 Dicembre 2016
Giuseppe Bellantonio


GIOVANNI PAPINI
 Soliloqui di Natale


IL LOCANDIERE


Anche se mi fosse rimasta una camera libera, non l'avrei data davvero a quella coppia lì.
Gente sospetta. Hanno detto di essere marito e moglie, ma io non sono nato ieri e non me la danno ad intendere.
Lui è troppo vecchio e lei è troppo giovane. E siccome è incinta …
Forse è il padre che l'ha portata via dal suo paese per sfuggire lo scandalo.
Ma il mio è un albergo onorato e qui non voglio parti clandestini.
D'altra parte non mi pare che la tratti come figliola. Quel vecchietto la guarda come fosse una cosa santa e quasi con riverenza.
Forse un servitore fidato che s'è preso questa bella incombenza... In ogni modo marito non è.
E lei con quell'aria innocente e casta come se non si vergognasse di nulla....e dev'essere agli ultimi giorni.
Quando si dice le apparenze… Vai a fidarti delle donne! Pare una verginella e sta per essere madre. Alla larga!
E poi, come se non bastasse, puzzano di miseria lontano un miglio. E in casa mia poveri non ne voglio.
Sarebbero capaci di piantarsi qui per un mese, colla scusa della partoriente, e alla fin del salmo sentirsi dire che non hanno abbastanza denari per pagare il conto. Se fossero arrivati con dei bei vestiti e colla borsa pregna forse un posticino l'avrei potuto trovare anche per loro.
Il garzone poteva andare a dormire a casa dei suoi fratelli, per qualche notte...
Quando c'è l'oro di mezzo tutto s'accomoda. Ma lì non c'è bene.
Lei ha un vestitino alla buona che mi vergognerei di metterlo alla mia moglie e lui un mantelluccio liso che deve aver più anni di chi lo porta.
E c'è il pericolo che gli urli di lei e i pianti del bambino dessero noia agli altri viaggiatori.
Bel sollievo trovarsi l'albergo vuoto per colpa di due vagabondi misteriosi!
Assicurano che son galilei, ma il proverbio dice che dalla Galilea non può venir nulla di buono.
Ho fatto proprio bene a mandarli via! Un buco in qualche posto lo troveranno di certo, prima che sia notte.




IL PADRONE DELLA STALLA

Ormai ho detto di sì ma quasi quasi mi pento …
All'albergo non li hanno voluti, non sapevano dove batter la testa...
Son debole: mi son lasciato commuovere, specialmente da lei, con quel viso umile eppur appassionato, con quegli occhi di bambina venuta da un mondo più chiaro del nostro.
E sembra che porti un gran segreto stretto al petto come un'altra porterebbe un mazzo di fiori.
Così innocente, candida, pura che pare impossibile debba partorire da un momento all'altro...
Non ho avuto il coraggio di mandarla via, di notte, in quello stato: forse ho fatto male ma non c'è più rimedio.
Si son seduti nella stalla, in silenzio; come se pregassero senza parole o aspettassero un miracolo.
Anche il vecchio pare una persona per bene. Assiste quella donna con tanti riguardi come se lei fosse una regina e lui un signore diventato uno schiavo.
Non capisco nulla. Girano il mondo soli, senza un servitore, senza una donna che possa porgere aiuto a questa fanciulla che sta per soffrire...
Come mai saranno partiti proprio agli ultimi giorni della gravidanza? Portare quella poveretta per le strade, in questo mese freddo, e in quelle condizioni, non è da uomo di giudizio. Insomma non ho avuto il coraggio di mandarli via sconsolati.
La stalla è vecchia e sudicia ma per lo meno hanno un po' di tetto sopra il capo e le bestie un po' di caldo lo fanno.
Anche se ho sbagliato l'ho fatto a fin di bene: il Signore non mi castigherà.
Mi son sentito come spinto da una voce dentro a ospitare questi due poveri spersi.
E anche il Libro comanda d'albergare i pellegrini abbandonati.
Dio voglia che tutto vada a finir bene per loro e per me!




IL PASTORE RIMASTO INDIETRO

Che furia, i miei compagni, appena hanno parlato con quei giovani sconosciuti!
Io son più vecchio e non posso correr come loro ma, in compenso, conosco il mondo un po' meglio di loro.
Chi saranno quei giovinetti luminosi? Qui nel paese non si sono mai visti. Dunque son forestieri e dei forestieri bisogna fidarsi fino ad un certo punto.
Metteteli alla prova, interrogateli... Nossignori! Questi miei compagni, subito, alle prime parole hanno alzato le braccia come ali e son corsi via come il vento.
Quei giovani, per dir la verità, non parevano neanche uomini come noi. Eran tutti illuminati nel viso e nelle vesti, senza che si potesse capire da che parte veniva il lume. Lanterne in mano non l'avevano, il fuoco era spento e la luna non c'è. Eppure sembrava che avessero dinanzi un braciere più che ardente.
Potrebbero essere spiriti del Signore, ma potrebbero anch'essere fantasmi o, peggio che mai, demoni che giran di notte.
Invece questi pecorai sono stati lì a bocca aperta ad ascoltare e hanno issofatto bevuto ogni cosa. E cosa hanno saputo? Che laggiù, in quella grotte, è nato un Re. Ma, per quanto ho imparato nei settant'anni dacché sono al mondo, i re nascono nei palazzi delle città e non già nelle greppie, in mezzo al sudiciume degli animali.
E pare che questo Re sia nientemeno che il discendente di David e il figliolo di Dio.
Ma il nostro Adonai, ch'io sappia, non ha figlioli: è il Signore unico, creatore del cielo e della terra, e non vi sono altri dei fuor di Lui.
Quanto alla famiglia di David, dopo mill'anni e più, ho paura che non ci sia rimasta sulla terra neanche l'ombra.
E quelli corrono come pazzi inseguiti per andare a vedere il miracolo.
Eppure voglio andare anch'io laggiù: non si sa mai..



LE PECORE LASCIATE SOLE


Ci hanno destato con quella luce che non era né sole né fuoco e poi son fuggiti via.
Non si sa dove, non si sa perché. Se lo sapesse il padrone! Perché abbandonarci, proprio a quest'ora, in questo buio?
Ci avessero lasciato di giorno meno male! Si poteva entrare, almeno, in quel campo di grano laggiù e levarsi la voglia.
Quando è giorno guai ad accostarsi: ci cacciano via cogli urli e coi bastoni. E bisogna contentarsi dell'erba rada che si nasconde, col freddo, tra i sassi e a volte ci buca i labbri. Ora, benché i guardiani siano scappati, dal chiuso non si può sortire e non c'è speranza di pascoli proibiti. Bisogna star qui a tremare, un po' dal freddo, e un po' dalla paura. Ci badano quando c'è il sole, che nessuno s'accosta, e ora che il mondo è tutto nero e ci son tanti pericoli, i nostri aguzzini sono spariti.
Eppure è proprio di notte che posson venire i lupi, gli sciacalli e tutti i nostri nemici. C'è da ritrovarsi sgozzate in un battibaleno da quelle bestie cogli occhi rossi e senza misericordia. Oppure i ladri ci posson portare via i figlioli e venderli chissà dove. Il tutto per colpa di questi pastori ammattiti che sono andati via di corsa per dar retta a quei giovani rilucenti. Bel modo di fare i guardiani! Ci picchian di giorno e ci lascian senza difesa di notte! Gli uomini si danno l'aria di essere chissà cosa e poi perdono la testa ad un tratto.
Noi ubbidienti, noi buone, noi zitte – e poi ci ricompensan così!
Ora poi che siamo sveglie si sente il corpo mezzo vuoto che mugola – ieri s'è trovato poco da pascere – e chi riesce a ripigliar sonno?




LA LEVATRICE


Perché son venuti a chiamarmi, nel cuor della notte, se non avevan bisogno di me?
Il vecchio arriva, bussa alla porta come se volesse buttarla giù, si raccomanda, mi fa scendere dal letto caldo, e mi racconta che la sua sposa sta per sgravarsi e che non ha nessuno per assisterla. Io, ingenua, mi fo persuadere a gli vo dietro. Credevo che fossero in casa di parenti o almeno alla locanda. Invece mi porta a una stalla fuor del paese, lontana, mezza diroccata. Si ferma, e dice: è qui.
Io non volevo neanche entrare perché non sono avvezza a mettere i piedi nello stabbio. Le mie clienti son tutte signore, le prime signore di Betlemme. E questa donna, se alloggia in una stalla, dev'essere una sciagurata, una fuggiasca, forse una peccatrice che si nasconde. 
Nonostante mi feci coraggio ed entrai. Ormai ero arrivata fin lì e forse c'era da buscare un siclo, benché il vecchio avesse tutt'altro che l'aspetto d'una persona di mezzi. Ma quando fui là dentro cosa vedo? La mamma tutta calma e placida, seduta vicino alla greppia, come se non fosse accaduto nulla. E là dentro, nel fieno, un bel maschio che mi guarda negli occhi e che illumina tutta la stanza.
E allora? Dico io. Che sorprese son queste? Come mai mi avete strappato di casa mia, dove sognavo tanto bene, s'è finita ogni cosa?
Loro, l'uomo e la donna, si guardano e non mi rispondono. Finalmente riesco a sapere che quella giovane ha partorito senza strazio, senza fatica e sola, senza l'aiuto di nessuno, mentre il vecchio cercava di me.
Non ho potuto resistere alla rabbia e mi sono sfogata con tutti e due quanto m'è parso. Ma la donna era tutta incantata intorno al bambino e il bambino pareva che mi sorridesse, quasi per calmarmi.
Il vecchio ha tentato di mettermi in mano qualche moneta, ma io non ho voluto nulla e son venuta via sbatacchiando l'uscio. Quelle non son persone come le altre, e non voglio neanche toccare i loro denari. Posso sbagliare ma qui sotto c'è qualche stregoneria. Non s'è mai sentito dire che una donna partorisca a quel modo, senza dolori e senza soccorsi.
E quel figliolo che fissa la gente come un uomo! E poi farmi alzare a quest'ora, con questo vento ghiacciato, e per arrivare a cose fatte!
Domattina, appena giorno, voglio raccontar tutto al centurione.
E io non son più io se non li fo andar via da Betlemme, codesti vagabondi ignoranti.



IL TOPO NEL MURO


Ho bell'e visto: stanotte si digiuna.
Aspettavo a gloria che si facesse buio per uscir dal mio nascondiglio e procacciarmi il desinare quando è cominciato ad arrivar gente e si son messi a far luce, a discorrere, a muoversi di qua e di là. C'è una donna con un bambino, un vecchio che li accompagna e per di più i pastori che stanno da queste parti.
Son uomini, dunque persecutori della mia razza e non è il caso di farsi vedere. Mi tocca star qui, tra queste due pietre smosse, a spiar quel che succede.
E sì che mi sento venir meno dalla fame. Speravo di trovare qualche minuzzolo di pane cascato oggi al contadino e un po' di chicchi di grano rimasti tra la paglia, come l'altre notti. Ma non c'è scampo.
Sortire di qui non mi conviene. I pastori hanno acceso il fuoco e ci si vede come di giorno. Appena mi scoprono mi schiacciano sotto le scarpe ferrate. Cosa stiano a fare qui dentro non si sa. Di solito, la notte, non c'è che il bove e l'asino e di loro non ho paura. Direi quasi che siamo amici, benché sian tanto più grossi di me.
Questi mandriani stanno lì intorno alla mangiatoia, con gli occhi spalancati, come se adorassero quel bambino ch'è nato ora.
Cosa ci sia da far tante meraviglie e tante feste Dio solo lo sa.
A me pare un bambino come tanti altri, e anche i bambini, quando possono, si divertono a torturare i miei fratelli.
Io non me la sento davvero di adorarlo, come fanno questi villani.
Tanto più che patisco la fame per colpa sua.
Se lo lasciassero solo mi vorrei divertire a morsicarlo.



IL BOVE


Chi avrà mai dato a costoro il diritto di invadere la mia casa?
È la prima volta che li vedo. Quella giovane non è la moglie del massaio e quel vecchio non è un bifolco.
Eppure la fanno qui da padroni e hanno occupato anche la greppia destinata al mio fieno.
Che prepotenza è mai questa? Cosa avranno deposto dentro la mangiatoia?
Eccolo; ora lo vedo. È un figliolo di donna, un uomo appena nato! Ma com'è differente da tutti gli altri! Nella mia vita non ho mai visto una simile creatura. Non piange, come fanno i bambini. Non dorme, non geme, non grida. Ha gli occhi aperti grandi, sereni come il cielo d'aprile. Non sembra un fanciullo vero, ma un'apparizione, un piccolo Dio capitato per sbaglio in mezzo ai fili dell'erba secca...
Non m'ero mai accorto quanto fosse scura e sporca questa mia stalla. Mi vergogno di non aver un posto più bello, più degno di lui. Scopro le ragnatele a cui prima non badavo; le travi tarlate, le lastre, in terra, tutte umide, tutte nere. È mai possibile che un tal miracoloso essere abbia scelto questa capannaccia lercia per venire al mondo?
Esce da lui un chiarore caldo, una lucenza amorosa, che trapassa ogni cosa e fa bene al cuore.
Gli uomini non son così, neanche quando nascono. Gli uomini son duri, rozzi, crudeli, tristi...
Ora sorride e par che voglia parlare. S'è accorto che lo guardo e pare che mi ringrazi. Non ha paura di me. Direi quasi che mi vuol bene, che mi vorrebbe consolare. In nessuno sguardo umano ho mai scoperto una tale espressione. Son vecchio, ormai, e ho faticato tanti anni che i miei poveri ossi sono stanchi. Ma per lui farei volentieri qualunque cosa: portare addosso un monte, solcare tutti i campi della Giudea.
Cosa potrei fare per lui? In che maniera mostrargli la mia riconoscenza? Riscaldarlo con il fiato?
Ma sarò degno, io, animale da giogo, di avvicinarmi a questo corpicino che splende?




IL PASSEROTTO SUL TETTO


Non capisco più quel che succede.
Luce sotto e luce sopra. Sembra che già si faccia giorno eppure questo non è il calore del sole.
Mi pare d'esser tornato da poco nel nido e di questi tempi le notti non finiscono mai. Non può essere mattina.
Qui c'è un mistero. Giù nella stalla sento le voci; su nel cielo altre voci, non so di chi.
È mai possibile che gli uomini si sian messi ad un tratto a volare come noi? Sarebbe la nostra rovina!
Fatto sta che non è possibile dormire in pace, stanotte. E per me che domattina presto devo andare in volo a cercarmi qualche semino o qualche avanzucolo per non morire di fame questi lumi e queste voci non ci volevan davvero.
L'altre notti su stava in pace che era un desìo. Cosa abbia da girare la gente a quest'ora per dar noia ad un povero uccello, che di giorno si deve arrapinare di qua e di là per guadagnarsi la vita, non lo so davvero.
O perché non dormono tranquilli come facevo io? Pare impossibile ma questi brutti giganti a due gambe paion creati apposta per il nostro castigo.
O ci fanno prigionieri o ci ammazzano. E, non contenti, mi disturbano il sonno. 



L'ASINO

Dio ha voluto che prima di morire vedessi cose di meraviglia.
Tutte le notti qua dentro, nelle tenebre, stracco e triste, a pensare alla mia vita disgraziata, senz'altra compagnia fuor d'un bove che rumina o d'un topo che rosicchia!
Ora, invece, mi par d'essere nel cuore del mondo.
Uno splendore che palpita, un canto che scende dal cielo, una donna più bella di tutte l'altre donne, un bambino che ruba il bene a chi lo vede.
Non sono un sentimentale, come il mio bianco compagno, e neppure superstizioso come il mio padrone. Eppure mi verrebbe la voglia d'inginocchiarmi come fanno questi pecorai che son corsi qua dentro, come se l'avesse convocati un Dio.
Ho girato anch'io la mia parte. Sono stato, una volta, fino a Damasco e sei volte a Gerusalemme. Ma non rammento un prodigio come questo, non mi so mai sentito così felice come stasera. Quella giovane che china il viso bellissimo e pallido sopra il frutto del suo sangue mi fa quasi piangere per non so quale tenerezza.
E quell'uomo anziano che guarda la donna e il bambino come se fosse rapito nella beatitudine d'un sogno.
E quei pastori che hanno il viso più rosso per la gioia che per il riverbero della fiamma.
E quella creatura dolcissima distesa nella greppia, che guarda tutti come se volesse attirarli a sé, come se li volesse consumare col suo cuore.
Quello non è davvero il figlio di un uomo.
Ho sentito dire dai pastori che a loro fu annunziata la nascita di un Dio. Più lo guardo e più mi sembra vero. Gli uomini non hanno quegli occhi che tramandano quel fulgore.
E pensare che l'ho visto nascere, io povera bestia da soma, disprezzato da tutti!
Per quale mistero ha voluto cominciare la sua vita qui, in questo presepio sconnesso, destinato ai nostri musi famelici?
Per quale arcana ragione son degno d'essere spettatore d'un portento così incredibile: la natività d'un Dio?
Son l'ultimo degli animali della terra, sono un povero sacco di pelle piagata e d'ossa tronche, ma non mandarmi via, Bambino, permetti anche a me di amare Colui che un giorno volle creare anche me.




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sabato 19 novembre 2016

A PROPOSITO DI SIMBOLISMO

     Molti Lettori, la più parte dei quali gravitanti nel "variopinto mondo" riconducibile al contesto massonico nazionale, mi hanno più volte coinvolto in discussioni - talvolta infervorate, talvolta persino banali ma comunque stimolanti -  incentrate sul simbolismo: in particolare, sulla rappresentazione dei simboli, sui loro significati, sulla loro origine nonché sul valore stesso da attribuire loro nei vari momenti della vita iniziatica.
      Scambi di idee, di punti di vista, di considerazioni, di spunti: con rinvii all'esoterismo, al ritualismo, all'ermetismo, alle religioni, alla storia, alla filosofia, ...
      Ne ho tratto delle considerazioni che qui offro ai Lettori, partendo da un assunto dalle dimensioni inattese: così come ci sono laghetti limpidi di approfondita conoscenza del tema, ci sono laghi  di conoscenza appena sufficiente; ma la cosa che mi ha lasciato sorpreso -  ma anche sgomento - è che ci sono oceani di pseudo-conoscenza, talvolta modesta, spesso mediocre, il più delle  volte infarcita di solo nozionismo, purtroppo  anelastico tant'è ricco di una supponenza incrostata in modo coriaceo quanto difficile da rimuovere.
     In molti si sono chiesti di chi possa essere la responsabilità: se di cattivi maestri - che possano aver trasmesso insegnamenti e nozioni in modo frettoloso o impreciso - o di pessimi allievi, superficiali nell'apprendere, pigri nell'approfondire, restii nell'interrogarsi, troppo spesso soddisfatti di ciò che viene loro detto o di quanto memorizzano visivamente (senza interiorizzare, quindi) attraverso la consultazione della 'rete'.
     Un sistema, quest'ultimo, che favorisce un'aggregazione di dati sovente disarticolati e che parte da un assunto: conoscere già in partenza il tema, così che la consultazione del web possa solo aiutare a confrontare elementi e posizioni per così procedere ad analisi e approfondimenti attraverso nuovi spunti.
     Non è questa la migliore sede per trattare in modo approfondito e analitico tutto ciò che riguarda il "simbolo" ed il "simbolismo", ma tenterò quantomeno di circoscrivere delle aree di approfondimento: aree che - ovviamente - mi riservo di trattare diversamente nel contesto del mio prossimo libro.
     Sarò lieto se da questo mio scritto potrà originare - proprio attraverso questo sito - un confronto e un dibattito con Voi Lettori.
     Inizio da un dato certo quanto scontato: quella che noi oggi chiamiamo Massoneria - attiva nelle sue Logge - che prima definivamo come Libera Muratoria - operativa nelle sue Officine -, non nasce nel 1717 ma ha attività e radici lontanissime; radici che risentono "anche" ma non "soprattutto" dell'influsso di miti e leggende che, quantomeno in parte, pervadono anche la Massoneria c.d. "moderna".
     Se questo è l'assunto, dobbiamo chiederci: perché la Massoneria si nutre "anche e non solo" di simboli, a quando risalgono i primi simboli, a come funziona il simbolismo e - conseguentemente - come si leggono i simboli stessi, ossia come questi vanno letti ed interpretati per coglierne appieno il significato.

lunedì 7 novembre 2016

RIFLETTENDO E CONVERSANDO

L'Ill. Fratello François Mammone, Alto Dignitario del RSAA con il quale condivido comuni percorsi cavallereschi oltre che iniziatici, ci invia dalla Francia alcune sue recenti riflessioni.
Riflessioni certamente interessanti, particolari per la loro semplicità e quindi efficacia, che qui porgiamo all'attenzione dei nostri Lettori.
Buona lettura e grazie per la cortese attenzione!
G. Bellantonio
(NOTA: TALUNE DISTONIE LESSICALI SONO DA ATTRIBUIRE ALLA FASE DI TRADUZIONE AUTOMATICA)



UN GIOVANE VALOROSO ED INTELLIGENTE APPRENDISTA, NELLA SUA FRENETICA
E VOLENTEROSA CORSA, DOPO AVER SERPENTATO PIANURE, TRAVERSATO RUSCELLI, FIUMI E COLLINE E VARCATO MONTI FINO A PERDER FIATO, VENNE SULLA SUA CORSA FRENETICA ,
A INCOTRARE UN VECCHIO SAGGIO  CHE STAVA A SEDERE SU DI UNA PANCA DI PIETRA GREZZA E TENEVA UN TORTUOSO BASTONE CON LA SUA MANO DESTRA, CUI STAVA  APPOGGIATO !!!
ALLA VISTA DEL PELLEGRINO, IL SAGGIO GLI CHIEDE:

--  BUONGIORNO GIOVANE E PRECIPITOSO PELLEGRINO CHE VAI CON PASSO  FRENETICO E VELOCE.
-- SCUSA ,BRAVO UOMO, MA NON HO TEMPO PER ATTARDARMI! 
REPLICA IL GIOVANE IMPETUOSO.

-- MA PERCHÉ' VAI COSI' DI PREMURA, GIOVANE  PELLEGRINO ?
-- PERCHÉ' VADO A PRENDERE LA LUCE. LA LUCE UNIVERSALE DELLA SCIENZA,E PERTANTO NON HO TEMPO DA PERDERE, REPLICO'  IL GIOVANE!
    
-- VUOI DUNQUE COGLIERE LA LUCE, GIOVANE E IMPETUOSO PELLEGRINO?
-- PROPRIO COSI' VECCHIO UOMO, REPLICO' IL GIOVANE!

-- PER UN ISTANTE PRESTA IL TUO UDITO, BRAVO GIOVANE, ED ODI QUANTO TI CONTO... IL CAMMIN E' LUNGO, TORTUOSO, DIFFICOLTOSO E PIENO DI OSTACOLI DI OGNI SPECIE,  NUMEROSI TUOI SIMILI ,CON LO STESSO ARDORE, FRENESIA E PRECIPITAZIONE INCONTRERAI.
    DURA E DIFFICILE BATTAGLIA AFFRONTERAI!

-- MA SE UN CONSIGLIO  DAR TI DOVREI, SENZA PREGARTI TI RACCONTEREI:
   A MENTE SERENA E CORPO RIPOSATO, CERCA DI PERCORRERE IL VIAGGIO DELLA TUA ESISTENZA FINO A QUESTO  DI' !; A RETROSO  TI RACCONTERAI !!!...
   QUALORA QUESTO LUNGO VIAGGIO AVRAI COMPIUTO, CON GRAVITA' E SERENITA, LA SAGGEZZA IN TE APPARIRÀ'!!!
-- SARAI COSI' PREPARATO AD AFFRONTARE IL MOMENTO MAGICO -- CHE LA LUCE -- TI APPARIRA!!!

 -- SAPPI CHE NON POTRAI ,MAI E POI MAI COGLIERE LA "LUCE", MA LA "LUCE " VERRA A TE. 
QUALORA SARAI PRONTO A  RICEVERLA E L'AVRAI MERITATA!!!...
-- DA QUELL'ISTANTE, SARAI IN GRADO, CARO E INGENUO GIOVANE PELLEGRINO, 
DI  GUIDARE OGNI TUO SIMILE CHE PARLERÀ DI  " LUCE" !!!
ORA POTRAI  TROVARE LA QUIETE ED IL RIPOSO!

     -- HO DETTO!                                                                                                FRANCOIS
                                                                                                   

 MON TRES CHER FR:. ANGE,

    VOIS-TU, LE  SAVOIR , LA CONNAISSANCE, L'ILLUMINISME, EST LA JUSTE ET UNIQUE VOIE
 DE SORTIR  DES TENEBRS ,AFIN DE S'ACHEMINER SUR LE SENTIER  QUI TE CONDUIRAS  VERS
 "" LA LUMIERE!!!"", SI TU LA MERITES!  CELA IMPLIQUE UNE TRES GRANDE CONNAISSANCE
 DE SOI MEME ET DE SES SEMBLABLES, COMMUNS  MORTELS!!!

--- INUTILE  CHERCHER A' SAISIR  " LA LUMIERE UNIVERSELLE!"", CAR LA LUMIERE TU LA SAISIRAS
  DES LORS QUE TU SERAS EN MESURE ET DANS L'ETAT DE LA RECEVOIR ! C'EST ELLE QUI T'APPARAITRA!
   MON CHER ANGE, SUIS BIENCE QUE JE VAIS TE COMPTER!

     --- UN ""JEUNE SAVANT""ET IMPETUEUX APPRENTI:. A' PERTE HALENE COURRAIT! ... TOUT A' COUP,
  ASSIS SUR UN BANC EN PIRRE BRUPTE,, UN VIEUX SAGE,MEDITAIT.  A' LA VUE DU JEUNE APPRANTI,
  AGITE' ET UN PEU TROUBLE', LE SAGE, D'UNE VOIX CHAUDE ET SUAVE,LUI DIT:
--- OU' VAS-TU ,SI PRESSE' , MON BRAVE GARCON?
--- JE SUIS PRESSE', CAR JE VAIS SAISIR LA " LUMIERE" ,AVANT QUE CELLE -CI PASSE LE "PONENT!"ET DISPARAISSE!!!
-- MON BRAVE,   SACHES QUE LE SENTIER EST ESCARPE', SINUEUX ET HO! COMBIEN D'OBSTACLES,A' SURMONTER!!..
     LE SAGE REPLICA!
-- TOUT CELA NE M'IMPRESSIONNE PAS ! JE SUIS JEUNE ,FORT ET ROBUSTE,ET TRES  ERUDI EN HISTOIRE ET GEOMETRIE.
    LA LUMIERE, AU PLUS TOT JE VEUX LA CUIEILLIR! REPLICA LE JEUNE PELLERIN.

  EN LE FIXANT INTENSEMENT ET AU PLUS PROFOND DE SON REGARD, LE "VIEILLARD,SAGE ET POSE' ,"" LUI DIT:
--- MON JEUNE PELLERIN, ECOUTE BIEN LES PAROLE  D'UN VIEL HOMME ,QUI DEPUIS DES LUSTRES ,ACHEMINA CE LONG,
     SINUEUX ET ABRUPTE CHEMIN ! 
    EFFORCES-TOI DE PARCOURIR LE CHEMIN DE TON VECU, DE TA " VIE" EN TE RAPPELLANT:
     CHAQUE ACTE, CHAQUE ACTION ACCOMPLIE ,AUSSI BIEN DANS LE " BIEN ,QUE DANS LE MAL".
     SI  CERTAINS ACCOMPLIS POUR LE " BIEN" ,TU LES OUBLIS, CE N'EST PAS GRAVE! PAR CONTRE, N'EN OUBLIE AUCUN ,DE CES
      ACTES QUE TU AS ACCOMPLI EN CREANT DU MAL ET DE LA SOUFFRANCE!

--- DES LORS QUE  CE PARCOUR TU AURAS ACCOMPLI !!!... C'EST ALORS QUE LA " LUMIERE T'APPARAITRA ET T'EBLOUIRA!!!""
      ET A' PARTIR  DE CET INSTANT , A' TON TOUR , TU POURRAS GUIDER ,SUR LE DROIT CHEMIN ,TOUT PELLERIN QUI TE LE DEMANDERA!!!

---  LE MESSAGE POUR TOUT APPRENTI, EST LE SUIVANT:
--- " LE PARFAIT APPRENTI, EST L'APPRENTI, QUI A' L'INSU DU " MAITRE", IL ACQUIERT LE " SAVOIR " AFIN DE LE  SURPRENDRE
        A' TOUT INSTANT !
--- JE T'EMBRASSE FRATERNELLEMENT, MON CHER  FR:. ANGE.  

                                                                                                              François.




    SCAMBIO DI CONOSCENZA :  
"UN NEO -GENIO  SARDO E IL PROFESSORE EINSTEIN."

 UN  CITTADINO SARDO, EBBE LA FORTUNA D'INTERLOQUIRE CON IL PROF. ALBERT EINSTEIN. ECCO IL LORO DIALOGO:

-- IL SARDO :    PROF. LEI LO CONOSCE TUTTO IL MONDO, (L'UNIVERSO )?

- IL PROF    :   VEDE CARO SIGNORE;- L'UNIVERSO  E' COMPOSTO DA NUME-
                           ROSE GALASSIE.-- LE GALASSIE DA CENTINAI DI PIANETI E STELLE.   
                            OGNI STELLA E' ATTIVA OPPURE SPENTA ! 
                            CI SONO DELLE STELLE CHE SI SPENGONO, ALTRE NASCONO! 
                           LE SPENTE SONO ATTRATTE "NEL BUCO NERO".- QUESTE, SVILUPPANO                            UNA ENERGIA UGUALE ALLA LORO MASSA AL QUADRATO!
                           PER FARMI CAPIRE: UN CUCCHIAIO DI QUESTA MATERIA PESA :7 T                                     800KG. QUESTA ENERGIA ,E' COSI' POTENTE  CHE RIESCE A DEVIARE E                               ASSORBIRE LA LUCE ! CONTEMPORANEAMENTE, NUOVE STELLE                                        APPAIONO! 

-- IL SARDO,   MA COME FA... MAI E POI MAI SI PUO' STORCERE LA LUCE ! 
                         ( lunga pausa di riflessione!).

-- IL SARDO:     MA LEI... LEI L'HA GIRATO IL MONDO; TUTTO INTERO ;
                          QUESTO CHE CHIAMA "UNIVERSO, INFINITO???.....

-- IL PROF.  :     VEDE CARO "AMICO", IL MONDO  -- E' INFINITO!  VISTO CHE AL
                           CONFINE DEL PRIMO UNIVERSO INFINITO,   INIZIA IL SECONDO 
                            UNIVERSO  INFINITO; E COSI' DI SEGUITO!.. VISTO CHE L'UNIVERSO E'                               CURVO, SU SE STESSO!!!

-- IL SARDO:     MA LEI LI HA GIRATI"  TUTTI QUESTI "INFINITI"...?

-- IL PROF.  :     CARO SIGNORE, COME POTREI MAI E POI MAI AVER GIRATO L'UNI-
                          VERSO!!!-- VEDA , SE DOVESSIMO SOMMARE TUTTE LE VITE DEGLI
                          UMANI ,CIRCA, 7,5 MILIARDI, ALLA VELOCITÀ' DELLA LUCE 300.000KM  
                           AL SECONDO, NON POTREI RAGGIUNGERE IL CONFINE DELLA                                              GALASSIA SOLARE!
                           LA NOSTRA GALASSIA SOLARE ALLA QUALE APPARTENIAMO!!!

-- IL SARDO:     E COME FA LEI, PROFESSORE, A MISURARE TUTTI 'STI  KILOMETRI...?

-- IL PROF.  :      CARO " AMICO" , VEDE, -" SONO DEI CALCOLI MOLTO SCIENTIFICI, CHE                             CI FANNO  APPRODARE A QUESTE TEORIE!  E SAPPIA CHE -- LA PIU'                                    PERFETTA DELLE TEORIE E' VALIDA SINO A CHE UNA NUOVA NON LA                                SMENTISCE!!!

-- IL SARDO.     E CHE VUOL DIRMI " NON LA SMENTISCE? 

-- IL PROF.         VUOL DIRE, CHE CONFERMA UN'ALTRA TESI, UN'ALTR                                                           DIMOSTRAZIONE!....

-- IL SARDO:        MA GUARDA UN PO'!  IE IO CHE ERO CONVINTO DI ESSERE ARRIVATO                                AL LIMITE DEL MONDO, UNA VOLTA CHE L'HO TRAVERSATO E SONO                                  SBOCCATO AL MARE!!!!..... 
                               MA SARA VERO TUTTO QUELLO CHE MI RACCONTA IL MAESTRO                                       ALBERTO? QUESTO MI FA PENSARE CHE FORSE NON SONO ANCORA                                   ARRIVATO VERAMENTE AL MARE.

-- P. S .                   " Trasferisci questo ai soggetti con chi hai da "lottare"! --GENIUS DEL DI' !!!""

-- MORALE !!!      -- IL  MASSIMO PER L'UNO PUÒ' RAPPRESENTARE IL MINIMO PER                                           UN'ALTRO !!!",
                                  E VICE- VERSA!!!
                                                                                                  TAF:. François.
                                                                   

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lunedì 31 ottobre 2016

ELENCHI SI, ELENCHI NO? UN CONTRIBUTO...


Da un Car.mo Fratello del G.O.I. - Grande Oriente d’Italia, ho ricevuto questa gradita comunicazione a commento del mio recente articolo su questo sito, dal titolo MASSONERIA REGOLARE O NO? ELENCHI SI ELENCHI NO: FINO A CHE PUNTO?; contributo che con il placet dell’interessato, peraltro apprezzato studioso e scrittore oltre che stimato Fratello, porgo alla cortese attenzione dei Lettori di questo sito, corredandolo di una  nota aggiuntiva personale.
Ringrazio l’Ill. Fratello Panizza al pari di quanti riterranno di offrire il proprio libero e gradito contributo nel trattare – comunque, nel modo e secondo lo stile che le nostre Tradizioni ci indicano, e ci impongono - tutti i temi pertinenti questi temi come pure quelli dell’Arte Regia in generale.

----------------- inizia

         Carissimo, quando ho appreso della richiesta dell’On.le Bindi ho pubblicato nei blog del G.O.I. - Palazzo Giustiniani il seguente testo, poi ripreso anche dal Bollettino Settimanale dell'Ordine.                                                    TFA.      Daniele Panizza.

PER LA VERITÀ E LA STORIA

Quando vengono richiesti gli elenchi dei Liberi Muratori ricordiamo e facciamo      rammentare che negli ultimi secoli questi sono stati richiesti:

- dall'Inquisizione di Santa Romana Chiesa per arrestarli, torturarli e imprigionarli a vita od eliminarli fisicamente;
- dagli squadristi fascisti per distruggere e saccheggiare le case massoniche, gli studi professionali e le abitazioni dei Fratelli, nonché per picchiarli, torturarli ed eliminarli fisicamente con la totale impunità dei colpevoli;
- dalle polizie degli stati totalitari per arrestarli torturarli e quando possibile eliminarli fisicamente;
- da persone che, facendoli giungere al pubblico, speravano e sperano nelle iniziative punitive attuate da mentalmente instabili, fanatici, estremisti politici e fondamentalisti religiosi.                                                                                                         Nella storia degli ultimi secoli tutte le persecuzioni di massa, con milioni e milioni di vittime, hanno avuto un prologo comune: la pubblica persecuzione, condanna e la conseguente messa al bando della Libera Muratoria.                                              In seguito, solo dopo il loro annientamento e messa al bando, sono poi iniziate le pulizie etniche e religiose, in quanto non esisteva più quella Libera Muratoria che è in grado ed ha sempre avuto il coraggio di protestare e denunciare i diritti umani violati e gli eccidi.
----------------- finisce

     Alle sintetiche e precise puntualizzazioni sopra espresse da Daniele, non c’è molto da aggiungere, salvo il corredarle di una qualche altra sottolineatura personale.                                                                                   Tutte le dittature, di qualsivoglia coloritura o sfumatura politica esse fossero, hanno perseguitato la Massoneria, Le Logge, i Massoni. Le proposizioni di Libertà, Equità e Fraternità – peraltro espresse in chiave universale e non limitate agli angusti limiti segnati dai confini: visibili e non – da essi espresse con chiarezza, sono antitetiche a tali formule ed espressioni politico-sociali.                                                                                Ciò non toglie che questi regimi si siano spesso circondati di una <’massoneria di regime’>, prona ai desideri di chi comanda e del tutto estranea ai veri e Nobili Principi della Libera Muratorìa (uno dei casi più eclatanti, quello posto in atto dalla dittatura nazista: perseguitò i Massoni al pari degli Ebrei e di tanti altri, ma pose in atto pratiche di esoterismo ‘nero’ contaminate addirittura da elementi correlati al sacro della cristologia; il tutto per ricercare il ‘potere assoluto e l’invincibilità’. Che solo Satana, in realtà, avrebbe potuto garantire, agli adepti sanguinari di quel tragico ‘cerchio magico’ che si nutriva solo di sangue e crudeltà. Ma anche in taluni Paesi schiacciati dalle dittature o dalle oligarchie di varia sfumatura politica, sono nati contesti di ‘studio e approfondimento esoterico-misterico’ che hanno solo scimmiottato le procedure iniziatiche specie di quella Massoneria che perseguitavano senza pietà – c’era, tra loro, chi oltre che torturarli, voleva crocifiggerli per farli ricongiungere con il loro Grande Architetto! -. E simili atteggiamenti, con vari accenti, ebbero a svilupparsi anche nelle Americhe centro-meridionali; ma che si ricordi bene: nessun Massone autentico, nessuna autentica e regolare Massoneria è mai dalla parte dei potenti! Essa, anche nelle sue espressioni più raffinate e alte, è SEMPRE e SOLO dalla parte dei più deboli, degli oppressi, di chi anela alla Libertà. Chi si schiera con l’oppressore, con il dittatore, con chi è coercitivo verso l’altrui pensiero, con chi ruba o intrallazza, con chi promuove o fa affari con la malavita anche organizzata, non è un Massone: ne veste soltanto, e pessimamente, i panni).                                     Ma mai, a questo tipo di persecuzioni da parte degli appartenenti di quello o altro ‘cerchio magico’, fece riscontro la ‘fine’ di una Massoneria, o l’annientamento – fisico, morale o sociale – dei Massoni: ne sono una testimonianza i Supremi Consigli, ovvero Grandi Logge/Grandi Orienti, di quelle Nazioni che sotto il tallone di tirannie e/o totalitarismi e/o persecuzioni, si sono rifugiati all’estero chiedendo asilo agli altri Fratelli. Sono così nati Supremi Consigli e Grandi Logge/Grandi Orienti in esilio, che riuscivano a dare voce alle istanze di interi Popoli piuttosto che non solo a quelle dei Massoni di un dato luogo.
-      Là dove, specie rifacendoci a parti molto remote della Storia, parti di quelle che erano Società destinate alla clandestinità perché costrettevi da chi comandava, operavano in aperto conflitto con questi, molte situazioni si sono sovrapposte dando anche luogo a equivoci che – abilmente coltivati nel tempo – hanno continuato ad essere utilizzati per poter additare i Massoni come ‘rivoluzionari, o ‘senza Dio’, o quant’altro: persino come ‘mangiatori di bambini’! Ma non lo erano certo quelli finiti nei campi di prigionìa, lottando per la Libertà: campi di prigionia o prigioni politiche ove riuscirono a costituirsi in Loggia, trovando così nel sostegno di idee e ideali, la forza per ragionare sulla sostanza delle cose più che sulla loro forma apparente. Forza che rafforzo la loro fede umana e che diede loro le giuste energie o per sopravvivere o per morire in modo ancor più dignitoso ed eroico.
-      Non solo i regimi politici, ma anche forme di totalitarismo relative a idee/idealità di tipo religioso – leggasi: integralismo religioso, di qualsiasi matrice esso possa essere -  hanno avuto acerrime contrapposizioni con la Massoneria. Sempre, di fondo, vi erano e vi sono i motivi di cui sopra, a prescindere da una laicità di fondo che mantiene (e deve mantenere) la Massoneria al di fuori dal campo e dalle discussioni (e delle passioni) religiose e/o politiche. La testimonianza ultima è offerta dai ribelli/terroristi che infiammano e seminano morti in tutto lo scacchiere mediorientale e nordafricano, e che terrorizzano l’Europa con le loro bombe, i quali invitano i propri uomini ad uccidere e decapitare i Massoni, ‘parenti strettì’ di quei ‘nuovi crociati’ che secondo le loro dichiarazioni essi combattono. Tolto ogni alibi, in realtà, chi denuncia oppressione e terrore, ed è schierato per la tolleranza, l’unione dei popoli e la libertà, non può che essere un ‘nemico’.

       Concludo. Tutto ciò che è ‘coercizione del libero pensiero’ è quindi opposto agli Alti Ideali ed alle Tradizioni libero-muratorie.                              Attenzione: questi Ideali e queste Tradizioni – così come sostengo negli studi (miei e di altri quattro Illustri Fratelli) prodromici alla definizione ed enucleazione della , non sono certo quelle che originano dal 1717; queste ultime si riferiscono a quella MASSONERIA MODERNA che in quella data fissa la sua nascita.                                                                 La Massoneria, o la Libera Muratoria, o i Maestri d’Arte della Pietra, o altro che qui è persino ozioso ricordare, traggono la loro sostanza in espressioni, formulazioni e sostanzialità molto, molto, molto antiche.   Circa le quali i più tutto o moltissimo ignorano: andare a ritroso nei tempi, documentarsi, ricercare e approfondire, non è cosa da tutti e per tutti: poiché la ricerca tocca tutti i punti del Globo. E non solo: gli studi e le ricerche abbracciano tutti i campi e tutti i tempi; e questo è uno dei motivi per cui tali studi talvolta vanno a confliggere con assunti altrui. Situazione di fronte alla quale è più facile tentare di demonizzare la Massoneria (attuale) o la Libera Muratorìa (precedente), o chi questi temi li porta avanti con la forza delle proprie idee, dei propri studi e dei propri ragionamenti, piuttosto che non denunciare la incompletezza o incongruenza di assunti resi ormai incerti e vulnerabili proprio alla luce di nuovi contributi. Anche perché la Storia del Genere Umano insegna che i capi-popolo sono sempre lì, in agguato: pronti a ‘governare il mondo’ attraverso la ‘guida ed il controllo delle genti’ e spesso anche del loro ‘pensiero’ e delle loro ‘azioni’. Soggetti, blanditi quanto circuiti: che non devono ‘pensare’ liberamente, ma solo ‘seguire’, ‘eseguire’ ed ‘obbedire’.
         Ecco allora perché i ‘liberi pensatori’ sono scomodi e temibili, anzi pericolosi: e quanto…!  Ed ecco perché c'è sempre qualcuno che voglia farli tacere: con le buone o con le cattive!
        Ciò non toglie che chi del Massone possa vestirne solo i panni per poi commettere nefandezze e scorrettezze, e per avere stili di vita biasimevoli e corrotti, censurabili e biasimevoli, per trarre lucro e per sostenere la propria cupidigia, ebbene costui DEVE essere perseguito così come DEVE essere perseguito ogni Cittadino che possa delinquere.
        Perché in questa fattispecie è il Cittadino che si rende responsabile dell’infrazione di una legge e che viene quindi ad essere perseguito, non un Massone o un semplice iscritto alla Massoneria in quanto tale.

Roma, 31 Ottobre 2016                            Giuseppe Bellantonio

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