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venerdì 21 dicembre 2018

SOLSTIZIO D'INVERNO 2018



Oggi, 21 Dicembre 2019 - alle ore 23,23 ora italiana - il ciclo astronomico ci pone a confronto con quel SOLSTIZIO D'INVERNO che, per il mondo iniziatico, ha contenuti e simbolismi di tutto rilievo, in uno alle cadenze degli Equinozi e dell’altro Solstizio: quello d’Estate.
Da qualche tempo evito - in siffatte circostanze - di cedere al desiderio di tracciare scritti che intellettualmente possano evocare tutti gli studi e gli approfondimenti tipici di questo tipo di eventi: ciò perché moltissimo si è scritto, moltissimo si è studiato, moltissimo si è approfondito, anche se - con amarezza - si è dovuta constatare la deprecabile pratica del copia-incolla, attuata da chi poco o niente ha da offrire all'altrui intelletto.
Meglio quindi che ciascuno rifletta autonomamente, possibilmente confrontandosi con altri che possano avere identiche visioni e considerazioni.
Unicamente, sollecito l’attenzione di chi ‘celebra’ con solennità queste particolarissime date, affinché le cerimonie rievocative coincidano con le ‘finestre’ che astronomicamente si aprono in un ben preciso momento temporale… mai prima (non esiste la ricorrenza, in questo caso) né dopo, possibilmente (perché ciò equivarrebbe ad un riunione ordinaria): ma solo in ‘quel’ momento, ovvero in stretta prossimità dello stesso.
L'occasione mi è però propizia per tornare - con passo deciso - sulle fibrillazioni che prendono taluni uomini e talune strutture che pur si riconducono alla Massoneria ovvero a strutture se-dicenti massoniche.
Da molto, troppo, tempo – tanto l’opinione pubblica che gli aderenti a questo o quel raggruppamento – assistono ad una ridda di notizie circa le quali sussiste uno sconcerto non indifferente: tanto per i contenuti che per le loro implicazioni, ma anche per le reazioni suscitate, visto che si annoverano non pochi interventi dell’Autorità Giudiziaria e della Magistratura.
Preliminarmente chiarisco: parlo di Massoneria e non di una semplice ‘associazione’ con attività diversa, come le tantissime che operano.
Allora, se parliamo di Massoneria: non capisco il fine, e comunque condanno, quelle pratiche, quelle effusioni e persino ‘coccole’ che testimoniano quelle attività improprie di tipo politico come religioso che paiono voler gettare ponti, ma che invece creano solo confusione.
Soprattutto perché sostanzialmente ciascuna parte coinvolta rimane sulle proprie posizioni: al riguardo, in linea con chi mi ha preceduto, sostengo che un’assemblea religiosa debba confrontarsi per questioni di Fede con altre assemblee religiose, alla pari; chi non pone in essere pratiche religiose né gestisce assemblee clericali, non ha motivo di confrontarsi con chi ciò possa praticare. L’una parte – genericamente clericale – mai potrà divenire laica, l’altra parte – genericamente laica o ancor peggio laicista – mai potrà assumere posizioni clericali: soprattutto perché diventarlo, assomiglierebbe più ad una barzelletta…!
Si potrà dire: ma si vogliono gettare dei ponti… Ma i ponti possono collegare antiche ‘incomprensioni’ o delle ‘confusioni’ di linguaggio, dipanando forse talune nebbie ma non certo cancellando i fatti, la Storia. Per cancellare gli effetti di quest’ultima – infatti – occorre sempre ed esclusivamente un atto di resipiscenza, il riconoscimento pubblico di un errore di valutazione, di giudizio, attuato da una delle parti o da più parti contemporaneamente.
Certamente possono esservi ‘parti’ in comune di un filosofare, di un dialogare a distanza, di trattazioni squisitamente storico-culturali e sociali di concetti aspecifici e quindi alfine astratti: tutte cose che possono favorire – solo e esclusivamente - ‘contatti’ e ‘scambi’ su base culturale e sociale.
Discorso similare, altrettanto da me non condiviso, è quello che tocca la politica, ovvero questioni con implicazioni politiche: se un ente di natura massonica opera correttamente, non deve ingerirsi in tali questioni né essere permeabile a ciò; salvo che non abbia a cambiare la natura delle proprie attività, trasformandosi, per così agire in campi nuovi e diversi.  
Che con la Massoneria non c’entrano affatto.
Quindi tutto questo agitarsi per poi soffermarsi su situazioni destinate a restare incagliare, ovvero a incagliarsi nuovamente, hanno poco senso: salvo che non le si voglia far rientrare in un più ampio contesto di immagine e marketing, specie per poi sostenere che ci possano essere delle parti ‘pronte’ ad una sanatoria, mentre altre non lo sono.
Vengo ora su altre – spinose – questioni: peraltro collegate da una certa qual consecutio. Mi limito – ovviamente - solo ai fatti, peraltro pubblici, disdegnando il chiacchiericcio.
Buona parte dell’opinione pubblica italiana – e se non tutta, buona parte degli aderenti alle diverse strutture che si rifanno alle diverse anime massoniche – è al corrente delle valutazioni espresse dalla cessata Commissione Antimafia,  e che saranno probabilmente riprese dalla subentrante: sono valutazioni e censure durissime che coinvolgono taluni precisi contesti con numeri, date e fatti, sostenuti da molte coinvolgenti audizioni dirette a conoscere, accertare, verificare.
Non intendo evidenziare o sottolineare questo o quel fatto o questo o quel soggetto: non mi interessa proprio, in questa sede.
Mi interessa tutta la baraonda che è stata strumentalmente creata: è ininfluente se da parte di un qualcuno che avrebbe potuto e dovuto dire “grazie per averci fatto notare queste anomalie, queste irregolarità… faremo immediatamente accertamenti e verifiche stringenti circa i quali riferiremo entro dieci giorni… in attesa dell’esito degli accertamenti/approfondimenti assumeremo subito provvedimenti sospensivi di quelle attività sub iudice… (e tanto altro, di collaborativo, ancora)”, oppure se da parte di un qualcuno che pensava di fare confusione per poi confondere le acque.
Fatto sta che la reale reazione all'azione delle Autorità è stata invece quella di gridare “alla persecuzione… è un attacco al libero pensiero… ce l’hanno con i massoni…”.  
Forse sì… oggi la critica è verso tutto indistintamente il mondo massonico: ma proprio a causa del comportamento negativo di questa o quella componente che, anziché assumersi le proprie responsabilità, ha preferito assumere altri atteggiamenti. Quindi, a ben sintetizzare, oggi la Massoneria sta pagando un alto prezzo sostanziale e di immagine, non tanto a causa di ‘indagini e censure’ quanto – principalmente – per lo scorretto comportamento e atteggiamento di soggetti che pur si riconducono a enti anche con un background non di poco.
Sono fioriti gli appelli, specie trasversali, le alleanze ad acta per sottoscrivere documenti vari… il tutto per strillare ‘al complotto’ contro la Massoneria e – tout-court – contro il ‘libero pensiero’.
Ma chi si era espresso in modo critico, anche aspramente critico, ce l’aveva proprio con quella Massoneria non-collaborativa che ora si fa scudo di appelli, alleanze, strategie extraterritoriali; ce l’aveva con chi aveva commesso irregolarità formali e sostanziali; ce l’aveva con chi appariva coinvolto o contiguo con situazioni border-line se non delittuose…
E proprio questi comportamenti hanno attirato, e continuano ad attirare, critiche sui Massoni e sulle associazioni massoniche: si notano opacità, ma non si nota la minima voglia di esprimere rammarico e – soprattutto – concreta, reale, dissociazione.
E il mio stupore continua ad essere rappresentato dalle migliaia di soggetti, iscritti e frequentanti i diversi enti, che continuano – come se niente fosse, e persino cedendo alla sensazione del ‘sentirsi sotto attacco’, a rimanere in contesti discussi e discutibili, anziché allontanarsi indignati.
Ma anche questo ci sta: vuol dire che hanno interessi superiori al senso del ‘dovere’ di massoni e di cittadini fedeli alla loro Patria. Ma anche un interesse superiore a ogni possibile disgusto.
Quali risultati hanno avuto questi ‘appelli’? Scarsi, in Italia, inconsistenti seppur ricchi di parole e di roboanti aggettivazioni.
Sicuramente fuori misura: poiché il vero problema era ed è diverso.
Prova ne è che nessuna autorità massonica estera si è mossa.
Salvo una, confinante e – una volta – appellata come nostra ‘cugina’ o altro tipo di parentela: ha espresso solidarietà contro la ‘persecuzione’, ha dato udienza, ha forse persino assicurato impegno a sostegno contro gli attentati che in Italia subiva il ‘libero pensiero’ e contro i pericoli che i Massoni correvano essendo in pericolo la ‘libertà di associazione’.
Ma credo che l’altrui ‘comprensione’ possa esser tossica, molto interessata, e costituire un brutto precedente dagli sviluppi tutti da decifrare e che potranno avere ritmi celeri quanto lentissimi.
Perché mettersi sotto l’ala protettrice di un qualche ‘protettore’? Perché rischiare di cedere tutta o parte di una qualche autonomia?
Una situazione che mi fa venire in mente la diaspora nella Comunione di Piazza del Gesù, dalla quale nacque poi la GL mista d’Italia (che pur tentò invano di  rifarsi ad una qualche storicità pregressa): stimolata, sostenuta e finanziata proprio dai nostri ‘parenti-coltelli’ per creare un contraltare a quella Piazza del Gesù che era notoriamente filo-cattolica e favorevole all’alleanza anglo-americana, in chiave anti-comunista.
Sessantanni sembrano lontani anni luce…
…ma la Storia resta, e ha la grande caratteristica di avere delle ciclicità, che si traducono nella riproposizione di situazioni già verificatesi in un passato più o meno remoto. Specie nei fatti più negativi, dove la Storia sembrerebbe non avere insegnato alcunché!
Ecco, io faccio parte dello (sparuto?) novero di quanti non si nascondono dietro un dito e che ai problemi dà il loro giusto nome, dissociandosi apertamente e palesemente dalle ‘anomalie’ o ‘devianze’ degli attuali enti che praticano massonerie: perché credo, crediamo, nella vera Massoneria, nella Libera Muratoria delle Antiche Tradizioni, mentre critichiamo e disdegniamo ciò che non lo è.
Così facendo, stiamo prudentemente lontani da quelli che sembrano alberi forti e imponenti, ma forse con radici debolissime… si preferisce puntare sulla crescita di esili ma robusti nuovi fili d’erba, di nuovi virgulti, di olivelli promettenti: più forti, in quanto nati da semi forti e incontaminati.
Si ricordi bene: la crisi della Massoneria Italiana è anche e soprattutto una crisi di confusione di ruoli, di parole date e di impegni non rispettati, di scarsa cultura iniziatica, animata dal continuo sfruttamento – su base materiale, finanziaria – della base e caratterizzata dalla presenza di molti affabulatori ma di nessun leader che racchiuda in sé il giusto carisma iniziatico, la giusta preparazione simbolico-ritualistica e la correttezza nell'amministrare.
Non si può perseguire la via dell'UNIONE se non con meccanismi diversi che non in passato. Ma per UNIONE va inteso tutto quel quid che non necessariamente  transita dall'unione materiale.
E' tutto questo,  fa la differenza.
Una differenza che è bello festeggiare oggi, nel SOLSTIZIO D’INVERNO, curando nel tepore profondo della Terra semi e germogli.
Guardando alla Luce: che sempre e comunque trionferà sul buio, sulle Tenebre.

Giuseppe Bellantonio

Roma 21 Dicembre 2018

Giuseppe Bellantonio



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domenica 2 dicembre 2018

GEORGE H.W. BUSH E' PASSATO OLTRE

  
George H.W. Bush, 41° Presidente degli Stati Uniti d'America, non è più tra noi: è passato Oltre da poche ore, riunendosi a quanti a lui Cari ebbero a precederlo.
Fu un Presidente di grande valore, e seppe dare stabilità, concretezza e rigore al suo Paese.
Lungi da noi il voler entrare nel merito di questioni di tipo politico o altro: a noi interessa la sua figura di Uomo.
Erano gli anni che precedettero di poco il 1975, e - auspici un Amico di New York e un Senatore USA, che avevano preparato e coordinato i tempi ed i luoghi del viaggio - il Sovrano del Supremo Consiglio della Comunione di Piazza del Gesù, l'Ill.mo Fr. Francesco Bellantonio, giunse a New York. 
Qui, fu accolto con fraterna stima e vivissima considerazione dall'allora Gran Maestro di quello Stato, che lo accompagnò in aereo alla volta di Washington D.C..
Qui giunti, non importa nè il luogo nè il contesto, si incontrarono con l'allora Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio Madre del Mondo, Ill.mo Fr. Henry C. Clausen: a questi Francesco Bellantonio, e non è un mistero, espresse le proprie preoccupazioni sulla situazione della Massoneria Italiana, basandosi su fatti ed elementi certi e inequivocabili, prodromici all'innesco di fenomeni fortemente negativi.
L'accoglienza fu cordiale e fraterna: al massimo, pur se l'incontro aveva carattere privato.  
Gli ascoltatori - il Sovrano Clausen, il Gran Segretario del RSAA, il Gran Maestro dello Stato di New York - furono ascoltatori attenti e preoccupati, e invitarono Francesco Bellantonio a operare con tutte le sue forze affinché la parola UNIONE potesse risuonare nelle Valli Italiane, impegnandosi soprattutto per tentare di riunire tutto ciò che potesse risultare 'sparso'.
E questa fu la Missione che perseguì Francesco Bellantonio, fino alla Sua morte: peraltro lasciando concreta testimonianza della Sua opera, che non venne smarrita, proseguendola con la medesima intensa discrezione.
Da allora, fu discreto e intenso lo scambio di corrispondenza personale tra il Sovrano della Comunione di Piazza del Gesù Francesco Bellantonio ed il Sovrano Gr. Comm. Henry Clausen, che - prima del suo rientro - ebbe a donargli alcuni libri e delle medaglie commemorative e celebrative.
Doni semplici ma importanti, di uno dei quali qui riproduciamo la prima e l'ultima di copertina.
Nelle ore che seguirono, esaurita la parte istituzionale (anche se l'incontro, pur solenne, fu informale) si unì a loro un Senatore USA, che accompagnò Francesco Bellantonio ed il suo accompagnatore di New York - a visitare i solenni luoghi del Congresso.
Fu lì che, per quelle strane casualità che solo il destino sa offrire, gli venne presentato tra gli altri anche George H.W. Bush, che dopo qualche anno sarebbe divenuto Presidente degli Stati Uniti d'America: furono pochi minuti di convenevoli e di battute che Francesco Bellantonio memorizzò e narrò, avendo percepito la forte personalità dell'interlocutore. 
Ma non fu tutto in quei due giorni a Washington: l'autorevole Senatore USA, volle presentargli l'allora Presidente USA Gerald Ford, Illustre Fratello Massone, cogliendo un momento riservato ritagliato in modo estemporaneo nel corso di una uscita del Presidente dalla White House per un impegno mondano.
Ecco... la Morte di George H.W. Bush, per me un Illustrissimo Fratello, mi ha suscitato tutti questi mai sopiti ricordi: ricordi che, per la loro intrinseca sostanza come pure per il loro portato, fa oggi piacere condividere con i Lettori, e in special modo con quanti seguono la Storia e le vicende della Massoneria in Italia.
Roma, 2 Dicembre 2018
Giuseppe Bellantonio
                   
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