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lunedì 31 ottobre 2016

ELENCHI SI, ELENCHI NO? UN CONTRIBUTO...


Da un Car.mo Fratello del G.O.I. - Grande Oriente d’Italia, ho ricevuto questa gradita comunicazione a commento del mio recente articolo su questo sito, dal titolo MASSONERIA REGOLARE O NO? ELENCHI SI ELENCHI NO: FINO A CHE PUNTO?; contributo che con il placet dell’interessato, peraltro apprezzato studioso e scrittore oltre che stimato Fratello, porgo alla cortese attenzione dei Lettori di questo sito, corredandolo di una  nota aggiuntiva personale.
Ringrazio l’Ill. Fratello Panizza al pari di quanti riterranno di offrire il proprio libero e gradito contributo nel trattare – comunque, nel modo e secondo lo stile che le nostre Tradizioni ci indicano, e ci impongono - tutti i temi pertinenti questi temi come pure quelli dell’Arte Regia in generale.

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         Carissimo, quando ho appreso della richiesta dell’On.le Bindi ho pubblicato nei blog del G.O.I. - Palazzo Giustiniani il seguente testo, poi ripreso anche dal Bollettino Settimanale dell'Ordine.                                                    TFA.      Daniele Panizza.

PER LA VERITÀ E LA STORIA

Quando vengono richiesti gli elenchi dei Liberi Muratori ricordiamo e facciamo      rammentare che negli ultimi secoli questi sono stati richiesti:

- dall'Inquisizione di Santa Romana Chiesa per arrestarli, torturarli e imprigionarli a vita od eliminarli fisicamente;
- dagli squadristi fascisti per distruggere e saccheggiare le case massoniche, gli studi professionali e le abitazioni dei Fratelli, nonché per picchiarli, torturarli ed eliminarli fisicamente con la totale impunità dei colpevoli;
- dalle polizie degli stati totalitari per arrestarli torturarli e quando possibile eliminarli fisicamente;
- da persone che, facendoli giungere al pubblico, speravano e sperano nelle iniziative punitive attuate da mentalmente instabili, fanatici, estremisti politici e fondamentalisti religiosi.                                                                                                         Nella storia degli ultimi secoli tutte le persecuzioni di massa, con milioni e milioni di vittime, hanno avuto un prologo comune: la pubblica persecuzione, condanna e la conseguente messa al bando della Libera Muratoria.                                              In seguito, solo dopo il loro annientamento e messa al bando, sono poi iniziate le pulizie etniche e religiose, in quanto non esisteva più quella Libera Muratoria che è in grado ed ha sempre avuto il coraggio di protestare e denunciare i diritti umani violati e gli eccidi.
----------------- finisce

     Alle sintetiche e precise puntualizzazioni sopra espresse da Daniele, non c’è molto da aggiungere, salvo il corredarle di una qualche altra sottolineatura personale.                                                                                   Tutte le dittature, di qualsivoglia coloritura o sfumatura politica esse fossero, hanno perseguitato la Massoneria, Le Logge, i Massoni. Le proposizioni di Libertà, Equità e Fraternità – peraltro espresse in chiave universale e non limitate agli angusti limiti segnati dai confini: visibili e non – da essi espresse con chiarezza, sono antitetiche a tali formule ed espressioni politico-sociali.                                                                                Ciò non toglie che questi regimi si siano spesso circondati di una <’massoneria di regime’>, prona ai desideri di chi comanda e del tutto estranea ai veri e Nobili Principi della Libera Muratorìa (uno dei casi più eclatanti, quello posto in atto dalla dittatura nazista: perseguitò i Massoni al pari degli Ebrei e di tanti altri, ma pose in atto pratiche di esoterismo ‘nero’ contaminate addirittura da elementi correlati al sacro della cristologia; il tutto per ricercare il ‘potere assoluto e l’invincibilità’. Che solo Satana, in realtà, avrebbe potuto garantire, agli adepti sanguinari di quel tragico ‘cerchio magico’ che si nutriva solo di sangue e crudeltà. Ma anche in taluni Paesi schiacciati dalle dittature o dalle oligarchie di varia sfumatura politica, sono nati contesti di ‘studio e approfondimento esoterico-misterico’ che hanno solo scimmiottato le procedure iniziatiche specie di quella Massoneria che perseguitavano senza pietà – c’era, tra loro, chi oltre che torturarli, voleva crocifiggerli per farli ricongiungere con il loro Grande Architetto! -. E simili atteggiamenti, con vari accenti, ebbero a svilupparsi anche nelle Americhe centro-meridionali; ma che si ricordi bene: nessun Massone autentico, nessuna autentica e regolare Massoneria è mai dalla parte dei potenti! Essa, anche nelle sue espressioni più raffinate e alte, è SEMPRE e SOLO dalla parte dei più deboli, degli oppressi, di chi anela alla Libertà. Chi si schiera con l’oppressore, con il dittatore, con chi è coercitivo verso l’altrui pensiero, con chi ruba o intrallazza, con chi promuove o fa affari con la malavita anche organizzata, non è un Massone: ne veste soltanto, e pessimamente, i panni).                                     Ma mai, a questo tipo di persecuzioni da parte degli appartenenti di quello o altro ‘cerchio magico’, fece riscontro la ‘fine’ di una Massoneria, o l’annientamento – fisico, morale o sociale – dei Massoni: ne sono una testimonianza i Supremi Consigli, ovvero Grandi Logge/Grandi Orienti, di quelle Nazioni che sotto il tallone di tirannie e/o totalitarismi e/o persecuzioni, si sono rifugiati all’estero chiedendo asilo agli altri Fratelli. Sono così nati Supremi Consigli e Grandi Logge/Grandi Orienti in esilio, che riuscivano a dare voce alle istanze di interi Popoli piuttosto che non solo a quelle dei Massoni di un dato luogo.
-      Là dove, specie rifacendoci a parti molto remote della Storia, parti di quelle che erano Società destinate alla clandestinità perché costrettevi da chi comandava, operavano in aperto conflitto con questi, molte situazioni si sono sovrapposte dando anche luogo a equivoci che – abilmente coltivati nel tempo – hanno continuato ad essere utilizzati per poter additare i Massoni come ‘rivoluzionari, o ‘senza Dio’, o quant’altro: persino come ‘mangiatori di bambini’! Ma non lo erano certo quelli finiti nei campi di prigionìa, lottando per la Libertà: campi di prigionia o prigioni politiche ove riuscirono a costituirsi in Loggia, trovando così nel sostegno di idee e ideali, la forza per ragionare sulla sostanza delle cose più che sulla loro forma apparente. Forza che rafforzo la loro fede umana e che diede loro le giuste energie o per sopravvivere o per morire in modo ancor più dignitoso ed eroico.
-      Non solo i regimi politici, ma anche forme di totalitarismo relative a idee/idealità di tipo religioso – leggasi: integralismo religioso, di qualsiasi matrice esso possa essere -  hanno avuto acerrime contrapposizioni con la Massoneria. Sempre, di fondo, vi erano e vi sono i motivi di cui sopra, a prescindere da una laicità di fondo che mantiene (e deve mantenere) la Massoneria al di fuori dal campo e dalle discussioni (e delle passioni) religiose e/o politiche. La testimonianza ultima è offerta dai ribelli/terroristi che infiammano e seminano morti in tutto lo scacchiere mediorientale e nordafricano, e che terrorizzano l’Europa con le loro bombe, i quali invitano i propri uomini ad uccidere e decapitare i Massoni, ‘parenti strettì’ di quei ‘nuovi crociati’ che secondo le loro dichiarazioni essi combattono. Tolto ogni alibi, in realtà, chi denuncia oppressione e terrore, ed è schierato per la tolleranza, l’unione dei popoli e la libertà, non può che essere un ‘nemico’.

       Concludo. Tutto ciò che è ‘coercizione del libero pensiero’ è quindi opposto agli Alti Ideali ed alle Tradizioni libero-muratorie.                              Attenzione: questi Ideali e queste Tradizioni – così come sostengo negli studi (miei e di altri quattro Illustri Fratelli) prodromici alla definizione ed enucleazione della , non sono certo quelle che originano dal 1717; queste ultime si riferiscono a quella MASSONERIA MODERNA che in quella data fissa la sua nascita.                                                                 La Massoneria, o la Libera Muratoria, o i Maestri d’Arte della Pietra, o altro che qui è persino ozioso ricordare, traggono la loro sostanza in espressioni, formulazioni e sostanzialità molto, molto, molto antiche.   Circa le quali i più tutto o moltissimo ignorano: andare a ritroso nei tempi, documentarsi, ricercare e approfondire, non è cosa da tutti e per tutti: poiché la ricerca tocca tutti i punti del Globo. E non solo: gli studi e le ricerche abbracciano tutti i campi e tutti i tempi; e questo è uno dei motivi per cui tali studi talvolta vanno a confliggere con assunti altrui. Situazione di fronte alla quale è più facile tentare di demonizzare la Massoneria (attuale) o la Libera Muratorìa (precedente), o chi questi temi li porta avanti con la forza delle proprie idee, dei propri studi e dei propri ragionamenti, piuttosto che non denunciare la incompletezza o incongruenza di assunti resi ormai incerti e vulnerabili proprio alla luce di nuovi contributi. Anche perché la Storia del Genere Umano insegna che i capi-popolo sono sempre lì, in agguato: pronti a ‘governare il mondo’ attraverso la ‘guida ed il controllo delle genti’ e spesso anche del loro ‘pensiero’ e delle loro ‘azioni’. Soggetti, blanditi quanto circuiti: che non devono ‘pensare’ liberamente, ma solo ‘seguire’, ‘eseguire’ ed ‘obbedire’.
         Ecco allora perché i ‘liberi pensatori’ sono scomodi e temibili, anzi pericolosi: e quanto…!  Ed ecco perché c'è sempre qualcuno che voglia farli tacere: con le buone o con le cattive!
        Ciò non toglie che chi del Massone possa vestirne solo i panni per poi commettere nefandezze e scorrettezze, e per avere stili di vita biasimevoli e corrotti, censurabili e biasimevoli, per trarre lucro e per sostenere la propria cupidigia, ebbene costui DEVE essere perseguito così come DEVE essere perseguito ogni Cittadino che possa delinquere.
        Perché in questa fattispecie è il Cittadino che si rende responsabile dell’infrazione di una legge e che viene quindi ad essere perseguito, non un Massone o un semplice iscritto alla Massoneria in quanto tale.

Roma, 31 Ottobre 2016                            Giuseppe Bellantonio

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giovedì 27 ottobre 2016

MASSONERIA REGOLARE O NO? ELENCHI SI ELENCHI NO: FINO A CHE PUNTO?

         Mi giungono spesso delle richieste di chiarimenti, di puntualizzazioni: come pure di ‘chiavi di lettura’ di fatti, situazioni, avvenimenti: spesso delicate nei contenuti.  A tutti questi, uso dare risposte 'private' per e-mail, in modo da mantenere quella discrezione che si impone allorché i rapporti seguano il logico filo della reciproca correttezza ancorché della sostanzialità. 
         Questa volta, a intrigarmi è stato un Fratello di questa nostra bella Italia iniziatica, desideroso di non cadere (oggi come per il futuro, ovvero di non cadere più…) nella rete tesa da chi possa pensare che chi aderisce, ovverosia i Fratelli, siano dei pesciolini da far abboccare e da collocare in una bella vaschetta: pochi movimenti, bocca spalancata ma atona, livree sgargianti… purtroppo privati della loro impronta originale, della loro soggettività, quasi addomesticati e limitati nei movimenti, destinati a vita – iniziatica, chiaramente… – più inesistente che breve. 
         Ricevono cure apparentemente amorevoli (o meglio: di facciata, e come tali ‘falsate’ se non ‘false’), ma… sempre in un ‘acquario’ si trovano… dove tutto è fittizio, artificiale, solo vagamente ‘somigliante’ al reale !
       Nell’occasione, la riservatezza - al netto delle doverose omissioni di ogni elemento utile a identificare l'interessato ovvero gli interessati - cede alla sostanza di contenuti che senza dubbio interessano tutti: Fratelli acquisiti come pure bussanti, profani 'curiosi' come iniziati di lungo corso...
             Buona lettura e cordiali saluti. 

Roma, 26 Ottobre 2016                      Giuseppe Bellantonio

----------------------------- il quesito
" Gentilissimo GM, pur essendo in procinto di appartenere ad altra obbedienza, oso disturbare per chiedere più informazioni …: non so se erro, comunque credo sia vicino ai templari ed abbia stima dei valori e principi che incarnano. Già appartengo ad un ordine e sono felice della scelta. Vorrei sapere quali ordini - in Italia ed internazionali con gruppi dislocati in territorio italiano - puntano di più sulla fratellanza, l'amicizia, la parte esoterico-simbolica, la riscoperta di luoghi ormai dimenticati. Non vorrei rimanere isolato nel nostro orticello templare. Cerco pertanto nei limiti del tempo a disposizione la ricerca di altri gruppi pronti ad ospitarmi, a farmi partecipare a riunioni più ristrette e meno scenografiche che vogliono risvegliare la parte della fratellanza templare, dei significati simbolici dei luoghi visitati. Insomma non chiudere tutto con un’agape…  una "mangiata" finale…”
----------------------------- la risposta

         Gentilissimo… buon prosieguo … Parto da una doverosa separazione: da un lato i principii, gli ideali, le norme, i regolamenti, gli statuti e infine - ma certamente non per ultime: anzi – le tradizioni, anzi ‘le Tradizioni’; dall’altro la realtà delle organizzazioni – è indifferente quale possa essere la loro struttura e la loro consistenza numerica – alla fin fine operanti secondo schemi prettamente ‘umani’, dove tanto il ‘senso iniziatico’ che tutto ciò che è correlato ai nobili principi della libera muratoria, oggi risultano essere stati smarriti..                                                                                                                                                 Per ‘schemi umani’ intendo quelli in ogni caso contaminati dalla profanità, dai metalli – oro o argento che sia, per dirla con Benjamin Franklin (… He who seeks to draw wages in gold or silver will be disappointed…) -, improntati all'esercizio e alla gestione di un qualche ‘potere’ di matrice profana, infettati dalle passioni umane.
         Nei tempi, la Massoneria – che specie nel centro e nord Europa è ancora corrente negli scritti con il nome di ‘gilda’, mentre da noi corre maggiormente con quello omnibus di ‘associazione’ -, o (per lo più a sproposito) di Istituzione, prescindendo dai momenti in cui pulsioni rivoluzionarie (ossia  movimenti tendenti ad acquisire libertà e diritto di espressione attraverso azioni energiche) hanno avuto parte nella vita dei popoli, ha significato centro di pensiero e di forte spinta culturale, i cui risultati venivano trasposti (direttamente o indirettamente) nella quotidianità della vita, determinando così importanti fattori di riflessione, dibattito, sviluppo e crescita per l’intero corpo sociale.
           In poche parole, la Massoneria era (ben) al di sopra di tutto ciò che rappresentava la vita spicciola, di ogni giorno, delle genti: quindi, non solo era nobile negli ideali – filantropia e beneficenza in testa – ma si poneva essa stessa, quale Istituzione, al di sopra degli affari, delle religioni, della politica stessa: insomma, delle ‘passioni umane’; questo perché si dava per scontato che essa fosse aliena dalle passioni, dalle pulsioni e dagli interessi (di parte), sempre operando con lungimiranza e forte del bagaglio di conoscenza accumulato nel tempo. In sintesi, si operava per il bene della gente, dei cittadini, con una vocazione sociale fortissima (qui ricordo le cooperative edilizie del dopoguerra, promosse dalla Comunione Italiana sedente a Piazza del Gesù di concerto con le Forze Alleate di Liberazione ed i rappresentanti della Massoneria americana e inglese)          
         Oggi, purtroppo, è l’opposto: anche la Massoneria è contaminata ed è scesa fortemente (qualcuno potrebbe usare il termine ‘pragmaticamente’) di livello, è pervasa  dalle passioni umane (tradimenti, lotte intestine, lotte per il potere anche nei contesti più modesti, interessi e ricerca di vantaggi, ecc. ecc.) e non riesce più a produrre spinte alla propria missione sociale: così che non è più – io parlo per linee generali, ovviamente: non mi riferisco che a ciò che è sotto gli occhi di tutti, quindi alla generalità – un contesto che si pone ‘al di sopra’ quale guida eminentemente morale, concettuale, di pensiero e di pragmatico interesse di tutta quella comunità che – ancora per la penna di Carlo de’ Cantellis, Placido Martini, Tito Ceccherini, Francesco Bellantonio, Padre Gregorio Baccolini, Guglielmo Ventre  e Giuseppe Giuffrida – veniva chiamata Popolo, Patria.
           Oggi, quello che avviene in altri i contesti, ossia una sorta di marketing, avviene anche in Massoneria: si ‘promuove’ un gruppo decantandone le caratteristiche uniche, le attività eccellenti, la presenza di membri di tutto rilievo, una discendenza adamitica, ecc. ecc.; è, né più né meno, ciò che fanno i venditori quando decantano un’aspirapolvere o una macchina per passare i pomodori. Salvo riscontrarne i difetti… in seguito.
           E’ alla prova dei fatti che le vere qualità emergono: ma la prova dei fatti altro non è che la verifica del tutto attraverso il comportamento umano, la valutazione delle azioni.
          E queste possono essere talmente stridenti con la ‘teoria’ da far dire ai più ‘ma dove sono capitato?’
          Dico anche: chi ‘bussa’ da qualche parte, tende ad entrare là dove ritiene che, in un processo di specularità, egli possa trovare qualcosa che identifica con sé stesso o addirittura di migliore ma con caratteristiche di fondo simili.
          Quando questo processo di ‘specularità'   restituisce una immagine di sé sempre più appannata e alfine indistinta, si comprende che la realtà è… amara e che non resta altro che andar via da dove ci si possa trovare.
           Quindi, a decretare la fine di tutto è sempre quel ‘fattore umano’ che pur ci attrae e ci affascina nelle fasi prodromiche a un avvicinamento: se la ‘promozione’ di tipo esoterico-massonica è l’esca o la ‘caramella’, il ‘fattore umano’ e la lenza che la sostiene e manovra.               Consiglierei quindi un grande gruppo o un piccolo gruppo?                                                     Mah!... Dove c’è numero, anche se la macchina organizzativa è possente (e costosa da mantenere…!), c’è dispersione quando non confusione, e spesso la perdita degli obiettivi iniziali. Scendendo con gradualità nella scala dei valori, là dove il numero è più contenuto ci si può imbattere in contesti settari, chiusi e persino di tipologia occulta nel proprio procedere, dove a farla da padrone sono i piccoli ras di turno con la loro sparuta corte di tirapiedi o di adepti ‘fedeli a prescindere’. Piccola gente, in definitiva, priva di prospettive serie e massonicamente impreparata: presuntuosa ma piccina, apparentemente generosa ma in realtà meschina, falsa, interessata e persistente nell’attività per proprio tornaconto.
           In moltissime di queste seconde fattispecie  entrano in gioco fattori etnico-geografici oltre che squisitamente culturali, camarille che passano di padre in figlio, legami di parentela/affinità/amicizia/tempo libero/lavoro ecc. ecc. che, in pratica rendono poco scalfibile il ‘nucleo’ anche in presenza di attività che con la Massoneria poco o niente c’entrano, rientrando nella sfera delle peggiori consorterie per non dire di quella ‘mafiology’ o ‘mafiosity’ che in molti – anche ‘addetti ai lavori’ - oggi sottolineano sempre più frequentemente, sempre più energicamente.   
             D'altronde, non è lo stare tra santi che ci possa mettere al riparo: occorre vedere chi, questi santi, frequentino… Ossia, occhio (se si può… ma spesso il tutto sfugge, ai primi approcci) al trasversalismo: si creano moltiplicatori difficilmente immaginabili, anche transnazionali, tali da rendere possibile ad una novizia illibata che frequenti il contesto ‘X’ di trovarsi correlata trasversalmente ad un contesto di soggetti traviati, corrotti, malavitosi.  
             Perché questi sono i rischi ed i pericoli del trasversalismo in Massoneria.

----------------------------- un altro quesito

"... Gentilissimo… Vorrei sapere se a Roma ha fondato qualche "cenacolo" non prettamente massonico che possa accogliermi ... (.) ...  Verrei con piacere a Roma, sarebbe un onore avere la possibilità di confrontarmi e discutere … Ho l'impressione che riuscirei ad arricchirmi interiormente. Dai veri maestri non c'è che imparare. Avremmo modo di parlare, socializzare, costruire buoni rapporti ..."
----------------------------- la risposta a seguire  

Fin qui, lo scambio di idee e contenuti, nelle loro parti salienti.                       Parti alle quali si sono aggiunte ulteriori riflessioni, anche maturate a seguito di contributi esterni, sulla spinta di alcuni contenuti sopra indicati ma anche di altre questioni  pervenutemi.
Quesito 1 : può un'organizzazione massonica, ormai corrente quale 'associazione', rifiutarsi di far conoscere l'elenco dei propri iscritti? 
: sulla base dell’odierna normativa di Legge, se la richiesta proviene dalle Autorità per ciò preposte ed è sostenuta dall'esigenza di indagini o acquisizione di elementi e/o testimonianze e quindi da precise richieste dell'Autorità Giudiziaria, la richiesta stessa è ineludibile e affatto commentabile.  Quindi questa fattispecie, in realtà è un non-problema. Si DEVE acconsentire: senza se e senza ma, e – soprattutto – senza inutili distinguo.  Ma è anche vero che, sulla base della libertà di associazione sancita e tutelata dalla nostra Costituzione oltre che dalla normativa Comunitaria come pure in ossequio alle norme che tutala la privacy, non ci possono essere ‘curiosità’ o ‘pruderie’ di vario genere, per soddisfare le quali si debba dare libero e indiscriminato accesso gli elenchi di tutti gli iscritti. Accessi mirati, quindi e non generalizzati: salvo che ad essere messa sotto  inchiesta sia la gestione complessiva di una struttura che coordina e segue (ossia, che abbia sotto di sé) Logge e gruppi di Logge; in questo caso, e solo in questo caso, un’inchiesta che riguardi il ‘centro’ non può non toccare la ‘periferia’.
R : Ma se ciò rappresenta un principio inderogabile, esso deve assolutamente valere per qualsiasi tipo di associazione (sindacato, partito, bocciofila, rotary, lions, ecc.) e, in quanto tale, dovrebbe far parte non del contesto interpretativo delle parti, bensì di una norma (anche solo esplicativo-procedurale in sede di applicazione) che vada a essere inserita nel dettato costituzionale che regola la libertà di associazione. Ma la norma dovrebbe tassativamente vietare che i nominativi che fanno parte di questi elenchi vadano ‘in pasto’ a terzi che ne possano disporre impropriamente: al riguardo, va determinata con precisione la catena delle responsabilità – soggettive come pure oggettive - e le sanzioni immediate da applicare nei confronti dei responsabili, da chi custodisce i dati a chi li diffonda irregolarmente (in questo caso non piò essere invocato il c.d. ‘diritto di cronaca’ e la segretezza circa le ‘fonti’ da cui i dati possano essere stati acquisiti) Tutto ciò per troncare sul nascere ogni anomala ‘pruderia’.
Ma fare questo comporterebbe anche enormi problematiche in sede UE, poiché la libertà di associazione è in Europa un concetto tassativo e chiarissimo, semplice e non negoziabile: al pari della libertà di parola e di pensiero, esso si lega ai concetti che presidiano la Giustizia e la tutela della Dignità umana.
Del pari, la Massoneria è considerata in Europa come una struttura meritevole di considerazione e meriti: ovviamente, salvo il comportamento delittuoso di taluno. In questo caso, i mezzi di informazione sottolineano le caratteristiche di tipo criminale e non certo se il tizio sia aderente a questa o quell’associazione. Come è giusto che sia.
R : Resta la libera e autonoma volontà di una parte associativa nel voler offrire un proprio contributo - di trasparenza e correttezza gestionale/amministrativa - alle Autorità, comunicando sua sponte questi dati e aggiornandoli. Un atteggiamento simile è massonicamente legittimo poiché le norme ed i doveri sottolineano che il Massone 'è cittadino rispettoso dello Stato' e che fa diretto riferimento al Magistrato (ossia, al custode delle Leggi): cui risponde profanamente per il proprio comportamento, essendo egli tenuto, da buon cittadino, al rispetto assoluto della legge.  E’ quindi un’amplificazione del senso del rispetto per lo Stato da parte di un ente massonico, e non certo un cedimento.  Francamente, non è semplice sapere se degli iscritti siano solo apparentemente a posto, mentre nella realtà possono coltivare interessi in altri ambienti non solo discutibili ma persino opposti alle leggi dello Stato: Stato, ripeto, di cui il Massone è fedele cittadino.
Ma c'è di più: se si potesse, io responsabile, chiederei alle Autorità di Polizia competenti, di conoscere – segnalandolo preventivamente - se un nominativo che sto per immettere sia a posto o se abbia situazioni pendenti (che pur non mi devono essere certo specificate) per le quali è opportuno che la comunità massonica prenda le distanze. 
Quesito 3 :  cosa fa dire che una Loggia, o una Gran Loggia, o più in generale un gruppo massonico operi in modo 'occulto' e 'segreto'?
R : la normativa di Legge e le ripetute sentenze che fin qui si sono susseguite, sono chiare e poco interpretabili. Quando un gruppo di soggetti camuffa o manipola l'identità dei reali aderenti; quando questi non riescono a incontrarsi tra di loro e le identità dell'uno restano celate all'altro; quando gli elenchi ufficiali degli iscritti sono tenuti in modo improprio, scorretto, colmo di carenze e irregolarità, così che tali elenchi non siano aderenti alla realtà, ossia non siano veritieri ossia siano massimamente inattendibili se non assolutamente falsi; quando delle parti pur facenti parte di un contesto rifiutino o ostacolino ogni pur dovuto controllo interno al pari del diniego a rispondere dei propri comportamenti (ossia: mancato rispetto delle norme interne e occultamento totale e/o parziale delle proprie attività e/o della consistenza e/o dell’identità degli iscritti); quando, in assenza di correttezza dei dati e di corretta gestione, c'è il dubbio che l'apparente tran-tran possa celare attività non-massoniche sol perché contrarie alle norme ed ai comuni regolamenti interni…,  ebbene anche uno solo di questi elementi fa ricadere il gruppo (Loggia o Gran Loggia o Grande Oriente o federazione o confederazione che possa essere) nella fattispecie di quanti operino in modo "occulto”  ovvero "segreto", persino con possibilità non trascurabili di ricadere nella commissione di reati ‘in associazione’ ovvero ‘in concorso’ anche esterno.
Quesito 4:  cosa deve fare un Massone se percepisse elementi tali da far presumere la segretezza o la modalità operativa occulta di un suo Fratello di Loggia o di un gruppo anche ristretto di persone ancorché Fratelli da lui frequentati? 
: se questi si trova in un gruppo, deve comunicare i suoi dubbi al proprio responsabile; è opportuno che la comunicazione avvenga in modo formale, per iscritto: verba volant et scripta manent.  Diversamente, recarsi presso le Autorità preposto all’Ordine ed alla Sicurezza dei Cittadini e dello Stato, e far presenti gli elementi che sostengono i propri dubbi.    Meglio eliminare ogni possibile rischio, anche potenziale, piuttosto che non scoprire nel peggior modo possibile di essere in un contesto in cui – probabilmente, al di là di ogni apparenza - non si operi nel rispetto della Legge ancorché delle norme interne, venendo così comunque coinvolti in spiacevolezze affatto banali.
: posto che chiunque possa percepire nell'ambiente e nelle persone frequentate un'aria 'malsana', e posto che l'allontanarsi dal focus è comunque la soluzione migliore e comunque cautelativamente opportuna - in quanto idonea a determinare un chiaro 'distinguo' comportamentale -, quanti interessati devono ricordare il loro diritto a far valere i propri diritti quali quelli riconosciuti dalla c.d. Legge sulla Privacy (D.to Lgs,vo 196/2003). Ossia: devono rivolgersi in via formale al soggetto comunque titolare del trattamento dei loro dati personali (Presidente/Venerabile Maestro della loggia e/o legale rappresentante del gruppo ove si è aderito - nel caso esista una Segreteria/Amministrazione centrale), chiedendo l'immediata restituzione in originale di tutti i documenti personali, chiedendo inoltre di conoscere se e quali altri documenti personali siano detenuti da costui/costoro (lettere, note, brevetti, ricevute, ecc.).  L'unico documento che potrà esservi restituito in copia è la Domanda di Ammissione, di cui l'originale resterà là dove si è aderito; in questo caso, la copia che vi sarà trasmessa dovrà essere timbrata e sottoscritta dal titolare del trattamento dei dati quale 'copia conforme all'originale', e resa con una lettera accompagnatoria che rechi la distinta dettagliata del materiale restituito con l'indicazione in chiaro se trattasi di originali e/o copie.  Qualcuno potrà chiedere; perché tutto ciò? Semplice: eviterete che qualche personaggio ceda alla tentazione di indicare - ovviamente a vostra totale insaputa - il vostro nominativo tra quelli appartenenti ad un qualche fumoso e irreale gruppo massonico/iniziatico, spacciando per vera una presenza in realtà fittizia.  Cosa che accade tuttora troppo spesso e che fa qualificare ipso facto come operante in regime occulto e segreto il gruppo in questione.
: chi decide di entrare a far parte di un contesto massonico/iniziatico, sostiene dei colloqui nel cui contesto vi è uno scambio di idee al pari di una esplicitazione di cosa il candidato si aspetti (percorso culturale, ortodossia ritualistica, approfondimenti storico-filosofici, linearità e trasparenza di metodiche e comportamento ecc.). e di cosa la struttura in fase di accettazione espone i propri metodi, le proprie qualità, mezzi, obiettivi,  e soprattutto programmi e metodi per conseguirli. Ebbene, tutto ciò rappresenta un vero e proprio patto espresso tra le parti: ossia, io aderisco al tuo gruppo perché mi si dice che abbia queste caratteristiche e prerogative, e che ha questo determinato programma. Nel momento in cui ciò venga palesemente disatteso, il patto è soggetto a nullità; quindi, scatta il diritto per il neofita da poco iscritto di essere rimborsato di quanto pagato (iniziazione, capitazioni, brevetto...).
----------------------------- la sintesi  
             Da quanto precede se ne ricava comunque una conclusione molto spicciola: i comportamenti anomali e deprecabili che si ascrivono alla Massoneria (in quanto tale, come realtà storica e sociale) sono in realtà imputabili esclusivamente alle colpe e alle responsabilità di quei soggetti che -  pur se in nome di essa, dei suoi principi, delle sue Tradizioni, dei suoi Valori - in realtà operano in modo moralmente biasimevole, per interesse personale, per smania di grandezza e/o di potere, letteralmente rovinando i poveri Fratelli che possano capitare sotto le loro grinfie, trascinandoli ora di qua ora di là, in un perenne, ossessivo, girovagare colmo di insoddisfazioni e frustrazioni.  Che, contagiose come virus infetti, si estendono anche ai soggetti più sani, tramutandoli - nel migliore, ma anche più improbabile, dei casi - in portatori sani di irregolarità, irritualità e illiceità.                                                          E comunque, in complici del loro cattivo agire: mentre loro continuano a spacciare pseudo-massoneria tossica, per così alimentare sparute conventicole e scambio di favori.
            Tutte cose che con la vera ed autentica Massoneria, nulla hanno a che vedere.
         Ma anche cose che stanno ad indicare con quale e quanta cautela si debba procedere per poter evitare di imbattersi in simili loschi figuri, che recano solo disdoro alla vera Massoneria ed agli autentici Massoni: squallidi e altalenanti personaggi che vivono di ipocrisia e tradimento, attorno ai quali tutti devono scavare fossati incolmabili. Solo così si può evitare di essere contagiati. 

Roma, 26 Ottobre 2016                         
                                                                         Giuseppe Bellantonio (*)

(*)   Presidente della Storica Comunione Italiana 
     'Comunione di Piazza del Gesù' (C) 

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