Mi giungono spesso delle richieste di
chiarimenti, di puntualizzazioni: come pure di ‘chiavi di lettura’ di fatti, situazioni, avvenimenti: spesso
delicate nei contenuti. A tutti questi,
uso dare risposte 'private' per e-mail, in modo da mantenere quella discrezione
che si impone allorché i rapporti seguano il logico filo della reciproca
correttezza ancorché della sostanzialità.
Questa volta, a intrigarmi è stato un
Fratello di questa nostra bella Italia iniziatica, desideroso di non cadere (oggi
come per il futuro, ovvero di non cadere più…) nella rete tesa da chi possa
pensare che chi aderisce, ovverosia i Fratelli, siano dei pesciolini da far
abboccare e da collocare in una bella vaschetta: pochi movimenti, bocca
spalancata ma atona, livree sgargianti… purtroppo privati della loro impronta
originale, della loro soggettività, quasi addomesticati e limitati nei
movimenti, destinati a vita – iniziatica, chiaramente… – più inesistente che
breve.
Ricevono cure apparentemente amorevoli
(o meglio: di facciata, e come tali ‘falsate’ se non ‘false’), ma… sempre in un
‘acquario’ si trovano… dove tutto è fittizio, artificiale, solo vagamente
‘somigliante’ al reale !
Nell’occasione, la riservatezza - al
netto delle doverose omissioni di ogni elemento utile a identificare
l'interessato ovvero gli interessati - cede alla sostanza di contenuti che senza
dubbio interessano tutti: Fratelli acquisiti come pure bussanti, profani
'curiosi' come iniziati di lungo corso...
Buona lettura e cordiali saluti.
Roma, 26 Ottobre 2016 Giuseppe Bellantonio
----------------------------- il quesito
" Gentilissimo GM, pur
essendo in procinto di appartenere ad altra obbedienza, oso disturbare per
chiedere più informazioni …: non so se erro, comunque credo sia vicino ai
templari ed abbia stima dei valori e principi che incarnano. Già appartengo ad
un ordine e sono felice della scelta. Vorrei sapere quali ordini - in Italia ed
internazionali con gruppi dislocati in territorio italiano - puntano di più
sulla fratellanza, l'amicizia, la parte esoterico-simbolica, la riscoperta di
luoghi ormai dimenticati. Non vorrei rimanere isolato nel nostro orticello
templare. Cerco pertanto nei limiti del tempo a disposizione la ricerca di altri
gruppi pronti ad ospitarmi, a farmi partecipare a riunioni più ristrette e meno
scenografiche che vogliono risvegliare la parte della fratellanza templare, dei
significati simbolici dei luoghi visitati. Insomma non chiudere tutto con un’agape… una "mangiata" finale…”
----------------------------- la risposta
Gentilissimo… buon prosieguo … Parto da una doverosa separazione: da un
lato i principii, gli ideali, le norme, i regolamenti, gli statuti e infine -
ma certamente non per ultime: anzi – le tradizioni, anzi ‘le Tradizioni’;
dall’altro la realtà delle organizzazioni – è indifferente quale possa essere la
loro struttura e la loro consistenza numerica – alla fin fine operanti secondo
schemi prettamente ‘umani’, dove tanto il ‘senso iniziatico’ che tutto ciò che
è correlato ai nobili principi della libera muratoria, oggi risultano essere stati
smarriti..
Per ‘schemi umani’
intendo quelli in ogni caso contaminati dalla profanità, dai metalli – oro o
argento che sia, per dirla con Benjamin
Franklin (… He who seeks to draw wages in
gold or silver will be disappointed…) -, improntati all'esercizio e alla gestione di un qualche ‘potere’
di matrice profana, infettati dalle passioni umane.
Nei tempi, la Massoneria – che specie nel centro e nord Europa è ancora
corrente negli scritti con il nome di ‘gilda’, mentre da noi corre maggiormente
con quello omnibus di ‘associazione’ -, o (per lo più a
sproposito) di Istituzione, prescindendo dai momenti in cui pulsioni
rivoluzionarie (ossia movimenti tendenti
ad acquisire libertà e diritto di espressione attraverso azioni energiche)
hanno avuto parte nella vita dei popoli, ha significato centro di pensiero e di
forte spinta culturale, i cui risultati venivano trasposti (direttamente o
indirettamente) nella quotidianità della vita, determinando così importanti
fattori di riflessione, dibattito, sviluppo e crescita per l’intero corpo
sociale.
In poche parole, la Massoneria era (ben) al di sopra di
tutto ciò che rappresentava la vita spicciola, di ogni giorno, delle genti: quindi,
non solo era nobile negli ideali – filantropia e beneficenza in testa – ma si
poneva essa stessa, quale Istituzione, al di sopra degli affari, delle
religioni, della politica stessa: insomma, delle ‘passioni umane’; questo
perché si dava per scontato che essa fosse aliena dalle passioni, dalle
pulsioni e dagli interessi (di parte), sempre operando con lungimiranza e forte
del bagaglio di conoscenza accumulato nel tempo. In sintesi, si operava per il
bene della gente, dei cittadini, con una vocazione sociale fortissima (qui
ricordo le cooperative edilizie del dopoguerra, promosse dalla Comunione
Italiana sedente a Piazza del Gesù di concerto con le Forze Alleate di
Liberazione ed i rappresentanti della Massoneria americana e inglese)
Oggi, purtroppo, è l’opposto: anche la Massoneria è contaminata ed è
scesa fortemente (qualcuno potrebbe usare il termine ‘pragmaticamente’) di
livello, è pervasa dalle passioni umane
(tradimenti, lotte intestine, lotte per il potere anche nei contesti più
modesti, interessi e ricerca di vantaggi, ecc. ecc.) e non riesce più a
produrre spinte alla propria missione sociale: così che non è più – io parlo
per linee generali, ovviamente: non mi riferisco che a ciò che è sotto gli
occhi di tutti, quindi alla generalità – un contesto che si pone ‘al di sopra’
quale guida eminentemente morale, concettuale, di pensiero e di pragmatico
interesse di tutta quella comunità che – ancora per la penna di Carlo de’
Cantellis, Placido Martini, Tito Ceccherini, Francesco Bellantonio, Padre
Gregorio Baccolini, Guglielmo Ventre e
Giuseppe Giuffrida – veniva chiamata Popolo, Patria.
Oggi, quello che avviene in altri i contesti, ossia una sorta di marketing, avviene anche in
Massoneria: si ‘promuove’ un gruppo decantandone le caratteristiche uniche, le
attività eccellenti, la presenza di membri di tutto rilievo, una discendenza
adamitica, ecc. ecc.; è, né più né meno, ciò che fanno i venditori quando
decantano un’aspirapolvere o una macchina per passare i pomodori. Salvo
riscontrarne i difetti… in seguito.
E’ alla prova dei fatti che le
vere qualità emergono: ma la prova dei fatti altro non è che la verifica del
tutto attraverso il comportamento umano, la valutazione delle azioni.
E queste possono essere talmente stridenti con la ‘teoria’ da far dire
ai più ‘ma dove sono capitato?’
Dico anche: chi ‘bussa’ da qualche parte, tende ad entrare là dove
ritiene che, in un processo di specularità, egli possa trovare qualcosa che
identifica con sé stesso o addirittura di migliore ma con caratteristiche di fondo
simili.
Quando questo processo di
‘specularità' restituisce una immagine di sé sempre più appannata e
alfine indistinta, si comprende che la realtà è… amara e che non resta altro
che andar via da dove ci si possa trovare.
Quindi, a decretare la fine di
tutto è sempre quel ‘fattore umano’ che pur ci attrae e ci affascina nelle fasi
prodromiche a un avvicinamento: se la ‘promozione’ di tipo esoterico-massonica
è l’esca o la ‘caramella’, il ‘fattore umano’ e la lenza che la sostiene e
manovra. Consiglierei
quindi un grande gruppo o un piccolo gruppo? Mah!... Dove c’è numero, anche se la
macchina organizzativa è possente (e costosa da mantenere…!), c’è dispersione
quando non confusione, e spesso la perdita degli obiettivi iniziali. Scendendo
con gradualità nella scala dei valori, là dove il numero è più contenuto ci si
può imbattere in contesti settari, chiusi e persino di tipologia occulta nel
proprio procedere, dove a farla da padrone sono i piccoli ras di turno con la loro sparuta corte di tirapiedi o di adepti ‘fedeli
a prescindere’. Piccola gente, in definitiva, priva di prospettive serie e
massonicamente impreparata: presuntuosa ma piccina, apparentemente generosa ma
in realtà meschina, falsa, interessata e persistente nell’attività per proprio
tornaconto.
In moltissime di queste seconde fattispecie entrano in gioco
fattori etnico-geografici oltre che squisitamente culturali, camarille che passano di padre
in figlio, legami di parentela/affinità/amicizia/tempo libero/lavoro ecc. ecc.
che, in pratica rendono poco scalfibile il ‘nucleo’ anche in presenza di attività
che con la Massoneria poco o niente c’entrano, rientrando nella sfera delle
peggiori consorterie per non dire di quella ‘mafiology’ o ‘mafiosity’
che in molti – anche ‘addetti ai lavori’ - oggi sottolineano sempre più
frequentemente, sempre più energicamente.
D'altronde, non è lo stare tra santi che ci possa mettere
al riparo: occorre vedere chi, questi santi, frequentino… Ossia, occhio (se si
può… ma spesso il tutto sfugge, ai primi approcci) al trasversalismo: si creano
moltiplicatori difficilmente immaginabili, anche transnazionali, tali da
rendere possibile ad una novizia illibata che frequenti il contesto ‘X’ di
trovarsi correlata trasversalmente ad un contesto di soggetti traviati,
corrotti, malavitosi.
Perché questi sono i rischi ed i pericoli del
trasversalismo in Massoneria.
----------------------------- un altro quesito
"... Gentilissimo…
Vorrei sapere se a Roma ha fondato qualche "cenacolo" non prettamente
massonico che possa accogliermi ... (.) ... Verrei con piacere a Roma,
sarebbe un onore avere la possibilità di confrontarmi e discutere … Ho
l'impressione che riuscirei ad arricchirmi interiormente. Dai veri maestri non
c'è che imparare. Avremmo modo di parlare, socializzare, costruire buoni
rapporti ..."
----------------------------- la risposta a seguire
Fin qui, lo scambio di idee
e contenuti, nelle loro parti salienti. Parti
alle quali si sono aggiunte ulteriori riflessioni, anche maturate a seguito di
contributi esterni, sulla spinta di alcuni contenuti sopra indicati ma anche di
altre questioni pervenutemi.
Quesito
1 :
può un'organizzazione massonica, ormai corrente quale 'associazione',
rifiutarsi di far conoscere l'elenco dei propri iscritti?
R : sulla base dell’odierna
normativa di Legge, se la richiesta proviene dalle Autorità per ciò preposte ed
è sostenuta dall'esigenza di indagini o acquisizione di elementi e/o
testimonianze e quindi da precise richieste dell'Autorità Giudiziaria, la
richiesta stessa è ineludibile e affatto commentabile. Quindi questa
fattispecie, in realtà è un non-problema. Si DEVE acconsentire: senza se
e senza ma, e – soprattutto – senza inutili distinguo. Ma è anche vero che, sulla base della libertà
di associazione sancita e tutelata dalla nostra Costituzione oltre che dalla
normativa Comunitaria come pure in ossequio alle norme che tutala la privacy, non ci possono essere ‘curiosità’
o ‘pruderie’ di vario genere, per soddisfare le quali si debba dare libero e
indiscriminato accesso gli elenchi di tutti gli iscritti. Accessi mirati,
quindi e non generalizzati: salvo che ad essere messa sotto inchiesta sia la gestione complessiva di una
struttura che coordina e segue (ossia, che abbia sotto di sé) Logge e gruppi di
Logge; in questo caso, e solo in questo caso, un’inchiesta che riguardi il ‘centro’
non può non toccare la ‘periferia’.
R : Ma se ciò rappresenta un principio
inderogabile, esso deve assolutamente valere per qualsiasi tipo di associazione
(sindacato, partito, bocciofila, rotary, lions, ecc.) e, in quanto tale,
dovrebbe far parte non del contesto interpretativo delle parti, bensì di una
norma (anche solo esplicativo-procedurale in sede di applicazione) che vada a
essere inserita nel dettato costituzionale che regola la libertà di
associazione. Ma la norma dovrebbe tassativamente vietare che i nominativi
che fanno parte di questi elenchi vadano ‘in pasto’ a terzi che ne possano
disporre impropriamente: al riguardo, va determinata con precisione la catena
delle responsabilità – soggettive come pure oggettive - e le sanzioni immediate
da applicare nei confronti dei responsabili, da chi custodisce i dati a chi li
diffonda irregolarmente (in questo caso non piò essere invocato il c.d.
‘diritto di cronaca’ e la segretezza circa le ‘fonti’ da cui i dati possano
essere stati acquisiti) Tutto ciò per troncare sul nascere ogni anomala
‘pruderia’.
Ma fare questo comporterebbe
anche enormi problematiche in sede UE, poiché la libertà di
associazione è in Europa un concetto tassativo e chiarissimo, semplice e non
negoziabile: al pari della libertà di parola e di pensiero, esso si lega ai
concetti che presidiano la Giustizia e la tutela della Dignità umana.
Del pari, la Massoneria è
considerata in Europa come una struttura meritevole di considerazione e meriti:
ovviamente, salvo il comportamento delittuoso di taluno. In questo caso, i
mezzi di informazione sottolineano le caratteristiche di tipo criminale e non
certo se il tizio sia aderente a questa o quell’associazione. Come è giusto che
sia.
R : Resta la libera e autonoma volontà di una parte
associativa nel voler offrire un proprio contributo - di trasparenza e
correttezza gestionale/amministrativa - alle Autorità, comunicando sua sponte questi dati e aggiornandoli. Un
atteggiamento simile è massonicamente legittimo poiché le norme ed i
doveri sottolineano che il Massone 'è cittadino rispettoso dello Stato' e che
fa diretto riferimento al Magistrato (ossia, al custode delle Leggi): cui
risponde profanamente per il proprio comportamento, essendo egli tenuto, da
buon cittadino, al rispetto assoluto della legge. E’ quindi un’amplificazione
del senso del rispetto per lo Stato da parte di un ente massonico, e non certo
un cedimento. Francamente, non è
semplice sapere se degli iscritti siano solo apparentemente a posto, mentre
nella realtà possono coltivare interessi in altri ambienti non solo discutibili
ma persino opposti alle leggi dello Stato: Stato, ripeto, di cui il Massone è
fedele cittadino.
Ma c'è di più: se si
potesse, io responsabile, chiederei alle Autorità di Polizia competenti, di
conoscere – segnalandolo preventivamente - se un nominativo che sto per
immettere sia a posto o se abbia situazioni pendenti (che pur non mi devono
essere certo specificate) per le quali è opportuno che la comunità massonica
prenda le distanze.
Quesito 3 : cosa fa dire che una Loggia, o una Gran Loggia, o
più in generale un gruppo massonico operi in modo 'occulto' e 'segreto'?
R : la normativa di Legge e le ripetute sentenze
che fin qui si sono susseguite, sono chiare e poco interpretabili. Quando un
gruppo di soggetti camuffa o manipola l'identità dei reali aderenti; quando
questi non riescono a incontrarsi tra di loro e le identità dell'uno restano
celate all'altro; quando gli elenchi ufficiali degli iscritti sono tenuti in
modo improprio, scorretto, colmo di carenze e irregolarità, così che tali
elenchi non siano aderenti alla realtà, ossia non siano veritieri ossia siano massimamente
inattendibili se non assolutamente falsi; quando delle parti pur facenti parte
di un contesto rifiutino o ostacolino ogni pur dovuto controllo interno al pari
del diniego a rispondere dei propri comportamenti (ossia: mancato rispetto
delle norme interne e occultamento totale e/o parziale delle proprie attività
e/o della consistenza e/o dell’identità degli iscritti); quando, in assenza di
correttezza dei dati e di corretta gestione, c'è il dubbio che l'apparente
tran-tran possa celare attività non-massoniche sol perché contrarie alle norme
ed ai comuni regolamenti interni…, ebbene
anche uno solo di questi elementi fa ricadere il gruppo (Loggia o Gran Loggia o
Grande Oriente o federazione o confederazione che possa essere) nella
fattispecie di quanti operino in modo "occulto” ovvero "segreto", persino con
possibilità non trascurabili di ricadere nella commissione di reati ‘in associazione’
ovvero ‘in concorso’ anche esterno.
Quesito 4: cosa deve fare un
Massone se percepisse elementi tali da far presumere la segretezza o la
modalità operativa occulta di un suo Fratello di Loggia o di un gruppo anche
ristretto di persone ancorché Fratelli da lui frequentati?
R : se questi si trova in un
gruppo, deve comunicare i suoi dubbi al proprio responsabile; è opportuno che
la comunicazione avvenga in modo formale, per iscritto: verba volant et scripta manent. Diversamente, recarsi presso le Autorità preposto
all’Ordine ed alla Sicurezza dei Cittadini e dello Stato, e far presenti gli
elementi che sostengono i propri dubbi. Meglio eliminare ogni
possibile rischio, anche potenziale, piuttosto che non scoprire nel peggior
modo possibile di essere in un contesto in cui – probabilmente, al di là di
ogni apparenza - non si operi nel rispetto della Legge ancorché delle norme
interne, venendo così comunque coinvolti in spiacevolezze affatto banali.
R : posto che chiunque possa percepire nell'ambiente e nelle persone frequentate un'aria 'malsana', e posto che l'allontanarsi dal focus è comunque la soluzione migliore e comunque cautelativamente opportuna - in quanto idonea a determinare un chiaro 'distinguo' comportamentale -, quanti interessati devono ricordare il loro diritto a far valere i propri diritti quali quelli riconosciuti dalla c.d. Legge sulla Privacy (D.to Lgs,vo 196/2003). Ossia: devono rivolgersi in via formale al soggetto comunque titolare del trattamento dei loro dati personali (Presidente/Venerabile Maestro della loggia e/o legale rappresentante del gruppo ove si è aderito - nel caso esista una Segreteria/Amministrazione centrale), chiedendo l'immediata restituzione in originale di tutti i documenti personali, chiedendo inoltre di conoscere se e quali altri documenti personali siano detenuti da costui/costoro (lettere, note, brevetti, ricevute, ecc.). L'unico documento che potrà esservi restituito in copia è la Domanda di Ammissione, di cui l'originale resterà là dove si è aderito; in questo caso, la copia che vi sarà trasmessa dovrà essere timbrata e sottoscritta dal titolare del trattamento dei dati quale 'copia conforme all'originale', e resa con una lettera accompagnatoria che rechi la distinta dettagliata del materiale restituito con l'indicazione in chiaro se trattasi di originali e/o copie. Qualcuno potrà chiedere; perché tutto ciò? Semplice: eviterete che qualche personaggio ceda alla tentazione di indicare - ovviamente a vostra totale insaputa - il vostro nominativo tra quelli appartenenti ad un qualche fumoso e irreale gruppo massonico/iniziatico, spacciando per vera una presenza in realtà fittizia. Cosa che accade tuttora troppo spesso e che fa qualificare ipso facto come operante in regime occulto e segreto il gruppo in questione.
R : chi decide di entrare a far parte di un contesto massonico/iniziatico, sostiene dei colloqui nel cui contesto vi è uno scambio di idee al pari di una esplicitazione di cosa il candidato si aspetti (percorso culturale, ortodossia ritualistica, approfondimenti storico-filosofici, linearità e trasparenza di metodiche e comportamento ecc.). e di cosa la struttura in fase di accettazione espone i propri metodi, le proprie qualità, mezzi, obiettivi, e soprattutto programmi e metodi per conseguirli. Ebbene, tutto ciò rappresenta un vero e proprio patto espresso tra le parti: ossia, io aderisco al tuo gruppo perché mi si dice che abbia queste caratteristiche e prerogative, e che ha questo determinato programma. Nel momento in cui ciò venga palesemente disatteso, il patto è soggetto a nullità; quindi, scatta il diritto per il neofita da poco iscritto di essere rimborsato di quanto pagato (iniziazione, capitazioni, brevetto...).
----------------------------- la sintesi
Da quanto precede se ne ricava comunque una conclusione molto spicciola: i comportamenti anomali e deprecabili che si ascrivono alla Massoneria (in quanto tale, come realtà storica e sociale) sono in realtà imputabili esclusivamente alle colpe e alle responsabilità di quei soggetti che - pur se in nome di essa, dei suoi principi, delle sue Tradizioni, dei suoi Valori - in realtà operano in modo moralmente biasimevole, per interesse personale, per smania di grandezza e/o di potere, letteralmente rovinando i poveri Fratelli che possano capitare sotto le loro grinfie, trascinandoli ora di qua ora di là, in un perenne, ossessivo, girovagare colmo di insoddisfazioni e frustrazioni. Che, contagiose come virus infetti, si estendono anche ai soggetti più sani, tramutandoli - nel migliore, ma anche più improbabile, dei casi - in portatori sani di irregolarità, irritualità e illiceità. E comunque, in complici del loro cattivo agire: mentre loro continuano a spacciare pseudo-massoneria tossica, per così alimentare sparute conventicole e scambio di favori.
Tutte cose che con la vera ed autentica Massoneria, nulla hanno a che vedere.
Ma anche cose che stanno ad indicare con quale e quanta cautela si debba procedere per poter evitare di imbattersi in simili loschi figuri, che recano solo disdoro alla vera Massoneria ed agli autentici Massoni: squallidi e altalenanti personaggi che vivono di ipocrisia e tradimento, attorno ai quali tutti devono scavare fossati incolmabili. Solo così si può evitare di essere contagiati.
R : posto che chiunque possa percepire nell'ambiente e nelle persone frequentate un'aria 'malsana', e posto che l'allontanarsi dal focus è comunque la soluzione migliore e comunque cautelativamente opportuna - in quanto idonea a determinare un chiaro 'distinguo' comportamentale -, quanti interessati devono ricordare il loro diritto a far valere i propri diritti quali quelli riconosciuti dalla c.d. Legge sulla Privacy (D.to Lgs,vo 196/2003). Ossia: devono rivolgersi in via formale al soggetto comunque titolare del trattamento dei loro dati personali (Presidente/Venerabile Maestro della loggia e/o legale rappresentante del gruppo ove si è aderito - nel caso esista una Segreteria/Amministrazione centrale), chiedendo l'immediata restituzione in originale di tutti i documenti personali, chiedendo inoltre di conoscere se e quali altri documenti personali siano detenuti da costui/costoro (lettere, note, brevetti, ricevute, ecc.). L'unico documento che potrà esservi restituito in copia è la Domanda di Ammissione, di cui l'originale resterà là dove si è aderito; in questo caso, la copia che vi sarà trasmessa dovrà essere timbrata e sottoscritta dal titolare del trattamento dei dati quale 'copia conforme all'originale', e resa con una lettera accompagnatoria che rechi la distinta dettagliata del materiale restituito con l'indicazione in chiaro se trattasi di originali e/o copie. Qualcuno potrà chiedere; perché tutto ciò? Semplice: eviterete che qualche personaggio ceda alla tentazione di indicare - ovviamente a vostra totale insaputa - il vostro nominativo tra quelli appartenenti ad un qualche fumoso e irreale gruppo massonico/iniziatico, spacciando per vera una presenza in realtà fittizia. Cosa che accade tuttora troppo spesso e che fa qualificare ipso facto come operante in regime occulto e segreto il gruppo in questione.
R : chi decide di entrare a far parte di un contesto massonico/iniziatico, sostiene dei colloqui nel cui contesto vi è uno scambio di idee al pari di una esplicitazione di cosa il candidato si aspetti (percorso culturale, ortodossia ritualistica, approfondimenti storico-filosofici, linearità e trasparenza di metodiche e comportamento ecc.). e di cosa la struttura in fase di accettazione espone i propri metodi, le proprie qualità, mezzi, obiettivi, e soprattutto programmi e metodi per conseguirli. Ebbene, tutto ciò rappresenta un vero e proprio patto espresso tra le parti: ossia, io aderisco al tuo gruppo perché mi si dice che abbia queste caratteristiche e prerogative, e che ha questo determinato programma. Nel momento in cui ciò venga palesemente disatteso, il patto è soggetto a nullità; quindi, scatta il diritto per il neofita da poco iscritto di essere rimborsato di quanto pagato (iniziazione, capitazioni, brevetto...).
----------------------------- la sintesi
Da quanto precede se ne ricava comunque una conclusione molto spicciola: i comportamenti anomali e deprecabili che si ascrivono alla Massoneria (in quanto tale, come realtà storica e sociale) sono in realtà imputabili esclusivamente alle colpe e alle responsabilità di quei soggetti che - pur se in nome di essa, dei suoi principi, delle sue Tradizioni, dei suoi Valori - in realtà operano in modo moralmente biasimevole, per interesse personale, per smania di grandezza e/o di potere, letteralmente rovinando i poveri Fratelli che possano capitare sotto le loro grinfie, trascinandoli ora di qua ora di là, in un perenne, ossessivo, girovagare colmo di insoddisfazioni e frustrazioni. Che, contagiose come virus infetti, si estendono anche ai soggetti più sani, tramutandoli - nel migliore, ma anche più improbabile, dei casi - in portatori sani di irregolarità, irritualità e illiceità. E comunque, in complici del loro cattivo agire: mentre loro continuano a spacciare pseudo-massoneria tossica, per così alimentare sparute conventicole e scambio di favori.
Tutte cose che con la vera ed autentica Massoneria, nulla hanno a che vedere.
Ma anche cose che stanno ad indicare con quale e quanta cautela si debba procedere per poter evitare di imbattersi in simili loschi figuri, che recano solo disdoro alla vera Massoneria ed agli autentici Massoni: squallidi e altalenanti personaggi che vivono di ipocrisia e tradimento, attorno ai quali tutti devono scavare fossati incolmabili. Solo così si può evitare di essere contagiati.
Roma, 26 Ottobre 2016
Giuseppe Bellantonio (*)
(*) Presidente della Storica Comunione Italiana
'Comunione di Piazza del Gesù' (C)
...............................
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