Non
avevo il piacere di conoscere Giovanni Salvati ed i suoi scritti fino
a quando – qualche mese fa, grazie ad una segnalazione di Vincenzo
Rizzuto - non ne ho cominciato a leggerne i tracciati attraverso le
pagine del Notiziario Massonico Italiano, da lui diretto -: pagine
interessanti e ricche di contenuti per lo più inediti, specie
nell'ottica e nella dimensione in cui li pone l'Autore all'attenzione
dei lettori.
Da
lì, a intrattenere rapporti frequenti e culturalmente densi con il
Fratello Giovanni Salvati, il passo é stato breve. Così che per me
consultare le pagine del blog
da lui così capacemente seguito –
http://soscollemaggio.blogspot.com
– é diventata una piacevole – e ormai insostituibile -
consuetudine.
In
quest'ultimo periodo il Fr. Salvati mi ha fatto dono nel voler
condividere con me le anticipazioni dei suoi ultimi scritti, inerenti
ad una inedita lettura del ricco, prezioso ed esoterico significato
dei simboli scolpiti e dipinti nella Basilica dedicata sì a San
Francesco ma ricca anche della “presenza” di Frate Elia: al punto
che mi sono sentito fortemente coinvolto sul filo dei suoi
interessanti e profondi pensieri, prima ancora che egli li fissasse
sulla carta.
Un'esperienza
intensa che ha lasciato in me profonde tracce ed altrettanto profondi
motivi di riflessione, spesso intersecantisi – in un dialogo
schietto e sostanziale – con quelli dell'Autore, di Giovanni
Salvati. Del Fr. Giovanni Salvati, cui riconosco le qualità del
vero Iniziato: non di un semplice “iniziato”, di un soggetto che
ha deciso di intraprendere e percorrere un cammino più o meno rapido
di crescita e di perfezionamento interiore, servendosi anche di
quelle preziose indicazioni che emanano dai rituali massonici specie
di grado superiore; bensì un Fratello che ha conquistato giorno dopo
giorno la propria conoscenza, sperimentando e sperimentandosi,
provando su se stesso le emozioni e la forza che origina dalle
Energie più sottili e meno visibili, ricche di quel magnetismo
positivo che gravita intorno a noi e che la nostra condizione umana
non ci fa apprezzare se non in rari casi, in rare condizioni.
E'
così che, attraverso i nostri dialoghi, ho potuto apprezzare tanto
l'Uomo di Cultura che l'Iniziato all'Arte Reale: un Autore che,
attraverso la ricerca, lo studio e l'analisi continua, ma anche ricco
di suggestioni e intuizioni degne di uno scout,
sa individuare ogni traccia, ogni elemento, utile a dare spiegazioni
là dove in molti esitano a soffermarsi ovvero sono stati resi
“ciechi” dalla routine
e dalla copiosa messe di dati – forse, purtroppo - già disponibili
su di tutto, anche se non su tutto.
La
gente resa ovvero resasi mentalmente pigra, anche quando si cimenta
con degli scritti, per lo più si limita a seguire percorsi già
tracciati, a indicare “scoperte” e “letture” scevre di novità
in quanto tali. Giovanni, invece, non solo indica con sicurezza
degli elementi, dei punti fermi, ma ne fa immediato elemento di
discussione “lanciandoli” verso i lettori: lettori che intriga
anche con le immagini che pone con intelligenza a corredo dei suoi
scritti, e che – oltre che essere di compagnia e stimolo per il
lettore – costituiscono un tracciato nel tracciato. Salvati sa
spronare alla lettura suscitando nei lettori curiosità e voglia di
approfondimento: una dote rara in un contesto avaro di novità degne
di tale nome.
Ma
dove il mio Fr. Giovanni ha suscitato la mia attenzione e la mia
migliore considerazione é il contesto del simbolismo e della
ritualità massonici: tematiche che lo vedono coinvolto e nelle quali
dimostra, pur senza volerlo palesare – poiché la modestia é una
delle sue qualità – grande padronanza: una competenza non solo
lessicale e formale, ma soprattutto sostanziale e di grande spessore.
Al punto da potergli riconoscere senz'altro la rara qualità della
maestrìa: una dote non di tutti e non per tutti, certamente non
costituita da riconoscimenti/promozioni/diplomi/tessere bensì dal
capace sommarsi di studi, raffronti, confronti, esperienze
soprattutto dirette, e soprattutto caratterizzata dalla capacità di
saper collegare elementi culturali, storici, esoterici e simbolici
delle epoche più diverse.
Concordo
appieno con il Car.mo Fratello Salvati: la Massoneria di oggi, specie
per i livelli di preparazione dei singoli soggetti ad essa
appartenenti, non solo non é quella c.d. “delle Tradizioni” ma é
povera di quei contenuti significati che sono di stimolo al
confronto, allo scambio di considerazioni e valutazioni, tanto la
curiosità dei Fratelli é bloccata da formule che – in nome della
supposta preparazione altrui, specie se “anziana” nel proprio
grado – in realtà sono di schermo ad una preparazione (nella
migliore delle ipotesi) saccente ma tutto sommato priva di reale
consistenza.
Ci
troviamo d'accordo – io e Giovanni, ma in questo anche molti altri
Illustri e preparati studiosi condividono appieno tale valutazione -
anche sulla necessità di ripristinare l'alto valore e l'importanza
di praticare un buon compagnonaggio: tappa non banale, ma di
importanza rilevante nel percorso che il Massone affronta nel proprio
doppio percorso di crescita. Difatti, concordiamo nella
considerazione che il grado, la qualità di Maestro, dovrebbe essere
riconosciuta solo a che sia – da un lato – in possesso delle più
profonde qualità soggettive e oggettive per assumersi questa
responsabilità. Dall'altro deve essere chiaro che il Maestro scelto
a guidare gli altri Maestri/Compagni/Apprendisti appartenenti a una
Loggia, ossia il Maestro Venerabile, deve possedere una carica di
energie tale da poter “vedere” nei propri Fratelli “chi” e
“cosa” essi siano, a quale punto sia la loro
istruzione/conoscenza e se la loro preparazione personale – quella
che molto, molto genericamente viene definita il loro “percorso di
crescita individuale” - abbia acquisito quelle giuste “energie”,
quella giusta “potenza”, che consenta loro di poter essere
giusta guida e corretto, compiuto, riferimento. E di ciò il
Venerabile Maestro si fa carico, potenziando le energie “positive”
e assorbendo o respingendo quelle “negative”. A Giovanni
Salvati piace fare dei paragoni: efficacemente considera il
Venerabile Maestro come il mozzo di una ruota che giri vorticosamente
ed a cui siano collegati i raggi di una ruota, ed questi sia
collegato il complesso terminale della ruota e del cerchiaggio che la
serra. Tutti elementi funzionali l'un l'altro, ma con una diversa
scaletta di valenza: così che il mozzo rappresenta l'essenziale, ciò
senza il quale le altre componenti non potrebbero “lavorare”
compiutamente e quindi utilmente, perseguendo il fine per cui sono
“nate”.
Giovanni
Salvati, quindi, ci fa riflettere attraverso i suoi scritti, anche
incitandoci in modo solo apparentemente provocatorio: solo per vedere
quale “risposta” possano suscitare quelle idee che talvolta
lancia con la stessa energia di una grossa biglia lanciata scagliata
a tutta velocità verso lontani quanto invisibili birilli.
A
chi mi legge, lancio il forte invito a collegarsi con il blog
dell'ottimo Fr. Giovanni Salvati -
http://soscollemaggio.blogspot.com
–
leggendone i tanti scritti, i tanti pensieri che come aquiloni
dissemina nel Cielo, nel nostro Cielo: tra tutti, mi fa piacere
invitarvi a leggere il ciclo di scritti che tratta di Frate Elia e di
San Francesco, del mistero della sua tomba, dell'intensità del volo
delle aquile reali, di Collemaggio, di Celestino V, ma anche della
Massoneria Iniziatica e del suo cuore, del Fiore d'oro, di papa Francesco e dei
significativi simboli da questi scelti per il proprio stemma
pontificio..., e tanto altro ancora.
In
prossimità del Solstizio d'Estate, che alle prime ore del 21 Giugno
2013 farà brillare di Luce più intensa il nostro Cielo, credo che
il migliore augurio che io possa fare ai miei Fratelli è quello di
crescere maggiormente attraverso la lettura e lo studio degli scritti
di Giovanni Salvati, con l'invito a trarne non solo spunto per nuove
riflessione ma anche di farne elemento di discussione. Solo così
si arriva a quel necessario confronto attarverso il quale
scaturiscono "nuove" considerazioni, "nuove"
valutazioni e – in fondo – "nuove e più salde certezze".
Di
questo, Cari Lettori, datene notizia all'ottimo Fr. Salvati: leggere,
comprendere, comunicare di aver chiaro ciò che é stato tracciato,
sarà per lui una bella notizia. E per ciò sarà più allegro.
E,
in fondo, questo mio articolo non vuol costituire l'ennesima
occasione censoria verso quella massoneria di basso profilo che nulla
ha a che fare con l'Arte Reale.
E'
invece scritto con un forte intento costruttivo, e con animo live:
allegro. Forse perché mentre scrivo, il mio pensiero é intrigato
dall'energia solstiziale, da una di quelle cadenze "magiche"
tanto care anche agli Aztechi e
il cui dio Xochipilli era deputato a rappresentare e tutelare la
danza, la musica, l'allegria.
Xochipilli
rappresentava quindi quanto di più splendido e magicamente positivo
possa esistere nella Natura e nell'Uomo: così esprimendone la
continua Primavera, con il suo rifiorire.
Ecco,
il mio “allegro” augurio è che attraverso questi scritti di
Giovanni Salvati che andrete a leggere, la rigenerazione
intellettuale e spirituale, l'eterna primavera dell'animo, possa
“impossessarsi” di voi!
Roma,
19 Giugno 2013 Giuseppe Bellantonio
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L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
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Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.
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