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mercoledì 19 giugno 2013

GIOVANNI SALVATI, SOLSTIZIO D'ESTATE, XOCHIPILLI: UN SOLO FIL ROUGE LI COLLEGA A...


Non avevo il piacere di conoscere Giovanni Salvati ed i suoi scritti fino a quando – qualche mese fa, grazie ad una segnalazione di Vincenzo Rizzuto - non ne ho cominciato a leggerne i tracciati attraverso le pagine del Notiziario Massonico Italiano, da lui diretto -: pagine interessanti e ricche di contenuti per lo più inediti, specie nell'ottica e nella dimensione in cui li pone l'Autore all'attenzione dei lettori.

Da lì, a intrattenere rapporti frequenti e culturalmente densi con il Fratello Giovanni Salvati, il passo é stato breve. Così che per me consultare le pagine del blog da lui così capacemente seguito – http://soscollemaggio.blogspot.com – é diventata una piacevole – e ormai insostituibile - consuetudine.

In quest'ultimo periodo il Fr. Salvati mi ha fatto dono nel voler condividere con me le anticipazioni dei suoi ultimi scritti, inerenti ad una inedita lettura del ricco, prezioso ed esoterico significato dei simboli scolpiti e dipinti nella Basilica dedicata sì a San Francesco ma ricca anche della “presenza” di Frate Elia: al punto che mi sono sentito fortemente coinvolto sul filo dei suoi interessanti e profondi pensieri, prima ancora che egli li fissasse sulla carta.

Un'esperienza intensa che ha lasciato in me profonde tracce ed altrettanto profondi motivi di riflessione, spesso intersecantisi – in un dialogo schietto e sostanziale – con quelli dell'Autore, di Giovanni Salvati. Del Fr. Giovanni Salvati, cui riconosco le qualità del vero Iniziato: non di un semplice “iniziato”, di un soggetto che ha deciso di intraprendere e percorrere un cammino più o meno rapido di crescita e di perfezionamento interiore, servendosi anche di quelle preziose indicazioni che emanano dai rituali massonici specie di grado superiore; bensì un Fratello che ha conquistato giorno dopo giorno la propria conoscenza, sperimentando e sperimentandosi, provando su se stesso le emozioni e la forza che origina dalle Energie più sottili e meno visibili, ricche di quel magnetismo positivo che gravita intorno a noi e che la nostra condizione umana non ci fa apprezzare se non in rari casi, in rare condizioni.

E' così che, attraverso i nostri dialoghi, ho potuto apprezzare tanto l'Uomo di Cultura che l'Iniziato all'Arte Reale: un Autore che, attraverso la ricerca, lo studio e l'analisi continua, ma anche ricco di suggestioni e intuizioni degne di uno scout, sa individuare ogni traccia, ogni elemento, utile a dare spiegazioni là dove in molti esitano a soffermarsi ovvero sono stati resi “ciechi” dalla routine e dalla copiosa messe di dati – forse, purtroppo - già disponibili su di tutto, anche se non su tutto.

La gente resa ovvero resasi mentalmente pigra, anche quando si cimenta con degli scritti, per lo più si limita a seguire percorsi già tracciati, a indicare “scoperte” e “letture” scevre di novità in quanto tali. Giovanni, invece, non solo indica con sicurezza degli elementi, dei punti fermi, ma ne fa immediato elemento di discussione “lanciandoli” verso i lettori: lettori che intriga anche con le immagini che pone con intelligenza a corredo dei suoi scritti, e che – oltre che essere di compagnia e stimolo per il lettore – costituiscono un tracciato nel tracciato. Salvati sa spronare alla lettura suscitando nei lettori curiosità e voglia di approfondimento: una dote rara in un contesto avaro di novità degne di tale nome.

Ma dove il mio Fr. Giovanni ha suscitato la mia attenzione e la mia migliore considerazione é il contesto del simbolismo e della ritualità massonici: tematiche che lo vedono coinvolto e nelle quali dimostra, pur senza volerlo palesare – poiché la modestia é una delle sue qualità – grande padronanza: una competenza non solo lessicale e formale, ma soprattutto sostanziale e di grande spessore. Al punto da potergli riconoscere senz'altro la rara qualità della maestrìa: una dote non di tutti e non per tutti, certamente non costituita da riconoscimenti/promozioni/diplomi/tessere bensì dal capace sommarsi di studi, raffronti, confronti, esperienze soprattutto dirette, e soprattutto caratterizzata dalla capacità di saper collegare elementi culturali, storici, esoterici e simbolici delle epoche più diverse.

Concordo appieno con il Car.mo Fratello Salvati: la Massoneria di oggi, specie per i livelli di preparazione dei singoli soggetti ad essa appartenenti, non solo non é quella c.d. “delle Tradizioni” ma é povera di quei contenuti significati che sono di stimolo al confronto, allo scambio di considerazioni e valutazioni, tanto la curiosità dei Fratelli é bloccata da formule che – in nome della supposta preparazione altrui, specie se “anziana” nel proprio grado – in realtà sono di schermo ad una preparazione (nella migliore delle ipotesi) saccente ma tutto sommato priva di reale consistenza.

Ci troviamo d'accordo – io e Giovanni, ma in questo anche molti altri Illustri e preparati studiosi condividono appieno tale valutazione - anche sulla necessità di ripristinare l'alto valore e l'importanza di praticare un buon compagnonaggio: tappa non banale, ma di importanza rilevante nel percorso che il Massone affronta nel proprio doppio percorso di crescita. Difatti, concordiamo nella considerazione che il grado, la qualità di Maestro, dovrebbe essere riconosciuta solo a che sia – da un lato – in possesso delle più profonde qualità soggettive e oggettive per assumersi questa responsabilità. Dall'altro deve essere chiaro che il Maestro scelto a guidare gli altri Maestri/Compagni/Apprendisti appartenenti a una Loggia, ossia il Maestro Venerabile, deve possedere una carica di energie tale da poter “vedere” nei propri Fratelli “chi” e “cosa” essi siano, a quale punto sia la loro istruzione/conoscenza e se la loro preparazione personale – quella che molto, molto genericamente viene definita il loro “percorso di crescita individuale” - abbia acquisito quelle giuste “energie”, quella giusta “potenza”, che consenta loro di poter essere giusta guida e corretto, compiuto, riferimento. E di ciò il Venerabile Maestro si fa carico, potenziando le energie “positive” e assorbendo o respingendo quelle “negative”. A Giovanni Salvati piace fare dei paragoni: efficacemente considera il Venerabile Maestro come il mozzo di una ruota che giri vorticosamente ed a cui siano collegati i raggi di una ruota, ed questi sia collegato il complesso terminale della ruota e del cerchiaggio che la serra. Tutti elementi funzionali l'un l'altro, ma con una diversa scaletta di valenza: così che il mozzo rappresenta l'essenziale, ciò senza il quale le altre componenti non potrebbero “lavorare” compiutamente e quindi utilmente, perseguendo il fine per cui sono “nate”.

Giovanni Salvati, quindi, ci fa riflettere attraverso i suoi scritti, anche incitandoci in modo solo apparentemente provocatorio: solo per vedere quale “risposta” possano suscitare quelle idee che talvolta lancia con la stessa energia di una grossa biglia lanciata scagliata a tutta velocità verso lontani quanto invisibili birilli.

A chi mi legge, lancio il forte invito a collegarsi con il blog dell'ottimo Fr. Giovanni Salvati - http://soscollemaggio.blogspot.com leggendone i tanti scritti, i tanti pensieri che come aquiloni dissemina nel Cielo, nel nostro Cielo: tra tutti, mi fa piacere invitarvi a leggere il ciclo di scritti che tratta di Frate Elia e di San Francesco, del mistero della sua tomba, dell'intensità del volo delle aquile reali, di Collemaggio, di Celestino V, ma anche della Massoneria Iniziatica e del suo cuore, del Fiore d'oro, di papa Francesco e dei significativi simboli da questi scelti per il proprio stemma pontificio..., e tanto altro ancora.

In prossimità del Solstizio d'Estate, che alle prime ore del 21 Giugno 2013 farà brillare di Luce più intensa il nostro Cielo, credo che il migliore augurio che io possa fare ai miei Fratelli è quello di crescere maggiormente attraverso la lettura e lo studio degli scritti di Giovanni Salvati, con l'invito a trarne non solo spunto per nuove riflessione ma anche di farne elemento di discussione. Solo così si arriva a quel necessario confronto attarverso il quale scaturiscono "nuove" considerazioni, "nuove" valutazioni e – in fondo – "nuove e più salde certezze".

Di questo, Cari Lettori, datene notizia all'ottimo Fr. Salvati: leggere, comprendere, comunicare di aver chiaro ciò che é stato tracciato, sarà per lui una bella notizia. E per ciò sarà più allegro.

E, in fondo, questo mio articolo non vuol costituire l'ennesima occasione censoria verso quella massoneria di basso profilo che nulla ha a che fare con l'Arte Reale.

E' invece scritto con un forte intento costruttivo, e con animo live: allegro. Forse perché mentre scrivo, il mio pensiero é intrigato dall'energia solstiziale, da una di quelle cadenze "magiche" tanto care anche agli Aztechi e il cui dio Xochipilli era deputato a rappresentare e tutelare la danza, la musica, l'allegria.

Xochipilli rappresentava quindi quanto di più splendido e magicamente positivo possa esistere nella Natura e nell'Uomo: così esprimendone la continua Primavera, con il suo rifiorire.

Ecco, il mio “allegro” augurio è che attraverso questi scritti di Giovanni Salvati che andrete a leggere, la rigenerazione intellettuale e spirituale, l'eterna primavera dell'animo, possa “impossessarsi” di voi!

Roma, 19 Giugno 2013                                                               Giuseppe Bellantonio
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domenica 9 giugno 2013

MILITARE ITALIANO UCCISO IN AFGHANISTAN

 
 
 
 
Mani vili e assassine, in terra straniera, hanno tolto la vita al Capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa.
 
Alla memoria di questo Italiano, figlio di Sicilia, ed alla Sua straziata Famiglia, va il sentito e commosso cordoglio di un'Italia laboriosa e coraggiosa, stremata ma non doma, forte nel proprio orgoglioso essere Patria di Uomini valorosi e degni di cui serbare onorata Memoria.
 
Roma, 8 Giugno 2013
                                                             Giuseppe Bellantonio