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martedì 13 maggio 2014

SU "IL SUSSIDIARIO" INTERVISTA ALLO SCRITTORE ALDO A. MOLA

    
     Sul sito de "Il Sussidiario" - www.ilsussidiario.net - è pubblicata un'interessante intervista rilasciata dallo scrittore Aldo A. Mola, noto studioso e storico della Massoneria contemporanea - in generale - e di quella italiana in particolare.
 
      Nello scritto - che consta di due parti, di cui la prima va sotto il titolo "P2/Mola: la Massoneria in Italia? Ci ha salvati dai carri armati russi" - l'intervistatore pone ad Aldo A. Mola una serie di domande alle quali lo scrittore offre risposte semplici e dirette, confortate - pur nella sinteticità della circostanza e quindi nell'angustia degli spazi disponibili - da elementi storicamente certi e pertanto non confutabili da terzi se non con altrettanti elementi concreti, peraltro da formulare in modo certo e sostanziale come pure con il richiamo alle possibili fonti storiche.   
 
      L'invito ai Gent.mi Lettori del mio blog interessanti ad approfondire tale tipo di tematiche, è quello di indirizzarsi sulle pagine de "Il Sussidiario" per leggere la prima e la successiva seconda parte dell'intervista, alla quale - in data odierna - ho formulato un mio commento (che qui riporto, ma che è altrettanto visibile in calce all'articolo in questione, sul citato sito).

Roma, 13 Maggio 2014                                         Giuseppe Bellantonio

---------------------- (inizio del commento pubblicato)
 

L'intervento di Mola, attento studioso e storico della Massoneria contemporanea, è puntuale e basato su elementi certi; va peraltro a confermare indirettamente le posizioni chiaramente assunte - in modo purtroppo disomogeneo, nella complessità - da molte componenti massoniche italiane.
Va quindi sempre lodato chi si assuma la costanza di sostenere storicità peraltro accertate. Chiunque voglia contestarle si dovrà sobbarcare l'onere di confutarle per fatti, con elementi altrettanto certi: con i si dice, con le chiacchiere, non si va lontano. Salvo alimentare il chiacchiericcio strumentale di quanti hanno sempre bisogno di sostenere tesi complottiste o la figura/presenza di un qualche "satana".
C'è da dire, così come sostengo da molto tempo, che "questa" Massoneria - ossia quella "contemporanea" nata agli inizi del 1700 - è lontana dalle pregresse, antiche, Tradizioni. Operatività e spiritualità di norma possono convivere: ma nel nostro caso le Tradizioni vengono accarezzate, spolverate, coccolate, ma non praticate.
Non posso condividere il commento del Lettore Amitrano: la Massoneria non è una religione, né scimmiotta formule religiose o politiche; chi lo fa, adopera l'insegna "massoneria" per porre in atto azioni molto soggettive, mercantili e utilitaristiche e affatto massoniche. Almeno, nel senso del rispetto delle più autentiche e genuine Tradizioni.
La Massoneria, quale elemento equilibratore e quindi né sovversivo né eversivo, è culturalmente nella e con la Società.

--------------------------- (fine del commento)

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