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lunedì 13 aprile 2015

ATTUALITA' SU LOGGE DI S. GIOVANNI - 1


ATTUALITA’  IN  MASSONERIA

CIRCA LE  “ LOGGE DI SAN GIOVANNI ”

(parte prima)

         Questo scritto non rappresenta una ‘novità’ in assoluto, ma riprende – facendovi anche espresso riferimento - temi similari già sviluppati in altra sede ed altro periodo dall’Autore.     I contenuti, comprendono talune nuove o diverse considerazioni come pure chiarimenti sviluppati alla luce delle ricerche storico-documentali via via susseguitesi non solo nel contesto prettamente massonico e – ovviamente – non solo in Italia. -


Premessa

NON PUO' ESSERCI CRESCITA SENZA CAMBIAMENTO
 
E' notorio come gli avvenimenti maturati e susseguitisi da alcuni anni in più raggruppamenti massonici nazionali (ma se Sparta piange, Atene non ride: così che anche al di fuori dell'Italia la situazione è in più parti complessa, disarmonica, ricca di divisioni sostanziali) abbiano determinato energiche  contrapposizioni interne – talvolta sfociate persino in ricorsi alle Autorità profane -, separazioni laceranti, nonché il conseguente quanto irresistibile impulso di riprendere un proprio autonomo (autòs nomòs, appunto: nelle scelte e nelle decisioni) e libero percorso. Così, sottraendosi alla rituale “sottomissione e obbedienza” dovuti ovvero prestati ad una qualche Gran Maestro e/o Sovrano, spesso rivelatosi -  al pari del gruppo presieduto – inconcreto, effimero, nebuloso, “tiepido”. 
 
         In verità, negli ultimi 4-5 anni tale impulso ha contraddistinto l’operare di un numero sempre più cospicuo di Fratelli, estendendosi di conseguenza anche a numerose Logge; queste ultime - anche attraverso la denunzia delle modalità con cui venivano perseguite le idealità fondanti nel precedente contesto - hanno proceduto ad un formale atto di distacco fisico e amministrativo, così riprendendo piena autonomia e sovranità per poter continuare i propri Lavori con più ampio e indipendente respiro; riavviandosi   quindi lungo la  via della serenità, nella ricerca di una ritrovata armonia.
 
         Quindi, un susseguirsi di episodi sempre più frequenti che è ormai scaturito in un vero e proprio movimento, purtroppo sovente incerto, confusionario e poco corretto nel procedere: quello delle c.d. “Logge di San Giovanni”.
 
Un movimento – praticamente costituito da critici e insoddisfatti, quantomeno nell'aspetto fondante - che assume spesso i contorni clamorosi della pubblica (ma irrituale) denunzia delle presunte manchevolezze altrui e della feroce reprimenda verso gravi scandali ed abusi,  e che si sta spargendo con una certa qual rapidità: figlia dell'insofferenza – quando non della nausea - in cui ormai versano, ovvero bivaccano, molti contesti.
 
         Quando qualifico come irrituale la pubblica denunzia di anomalie e/o irregolarità commesse in un qualche contesto massonico, intendo sottolineare che ogni sforzo correttivo, ogni intento di denunzia di irregolarità e/o irritualità, deve dapprima  essere  strenuamente  perseguito nelle Logge di appartenenza, ovvero nei gruppi di temporanea adesione.    Ciò, non tanto nella (corretta) considerazione che i panni sporchi debbano essere lavati in famiglia ancor prima che pubblicamente, quanto perché - parlandone in modo preciso, circostanziato e trasparente davanti ad altri Fratelli/iscritti – si può cercare di mettere sull’avviso quanti più soggetti possa essere possibile: favorendo così la possibilità di apportare dei correttivi, ma soprattutto consentendo loro di porsi i giusti interrogativi circa la loro permanenza o meno in quel tale contesto con quei soggetti le cui irregolarità/irritualità sono oggetto della critica e/o della censura.
 
         E' evidente che con le insoddisfazioni dei più, con il tempo - complice anche il web (che veicola rapidamente notizie e iniziative: ma, attenzione, è un sistema che, ancorché rapido, può riservare altrettanto rapide come pure pessime sorprese) - siano fioriti i contatti tra Fratelli e/o Logge – forti, queste, delle proprie inalienabili prerogative di libertà, autonomia, sovranità e indipendenza – che, proprio perché tali, si chiedevano come potersi efficacemente collegare, senza per ciò correre il rischio di dover patire nuovi vincoli, come pure senza doversi nuovamente sottomettere  ad una qualche pur esimia figura.   
 
In estrema sintesi: tanto conflittuale e lacerante era stata la loro esperienza, tanto cocente era stata la loro delusione, tale era stato il loro doloroso rammarico nel dover riconsiderare le loro scelte per poi distaccarsi dagli altri Fratelli, che ferma era stata la conseguente decisione di non più convergere verso altre Grandi Logge ovverosia verso contesti comunque già organizzati e governati: ciò per non sottostare al rischio di altre possibili (e molto probabili, dove non c’è trasparenza e lealtà, ma solo un quale interesse)  anomalie, irritualità, irregolarità, delusioni e/o bizzarrie di soggetti definiti Gran Maestri  o Sovrani, ma tali solo di nome, non certo nei comportamenti.

         Una sorta di shock post-traumatico, che – quantomeno in apparenza ovvero nelle prime fasi - li faceva rifuggire dal convergere in forme già organizzate amministrativamente e ritualisticamente (Grandi Orienti, Gran Logge, et similia),  per trovare una nuova e diversa via di comunicazione inter-Logge finalizzata a stimolare la crescita personale e di gruppo come pure il normale dialogo e confronto (senza i quali, è evidente, l'azione massonica viene spogliata di solennità, diventando talmente povera e sterile da suggerire il più proficuo rifugio nel proprio Tempio Interiore).
 
         C'è un “ma”, però, negli sviluppi di queste manifestazioni che - tentando di aggregare in modo apparentemente non formale o semi-informale, asseritamente secondo nuovi o rinnovati schemi - più Logge resesi autonome, provano ad individuare, tracciare e quindi percorrere un comune cammino iniziatico, culturale e umano.  
 
Questo “ma”,  affatto banale, è la mancanza di precisione – e quindi chiarezza e determinazione - non tanto negli obiettivi (che, ci permettiamo qui rammentare, devono essere enunciati chiaramente e correttamente, per poter così poter divenire comuni, trasparenti e infine condivisi: come in qualsiasi altra pratica aggregativa e/o rappresentativa), ma nel modo di approdare all'identificazione della road-map da seguire.  Ossia, se si debba prevedere un eventuale ruolo di coordinamento e secondo quali modalità; l'eventuale valenza di un Rito che potrà valutarsi se adottare e secondo quali modalità (sempre che possa sussistere una volontà di accedere a gradi successivi a quelli Simbolici); l'incidenza che può esercitare il limitare ovvero ampliare la visione iniziatica attraverso l'inclusione, nella fase costruttiva, di elementi che avviino a pratiche rituali diverse dallo scozzesismo; come pure la previsione di pervenire a forme aggregative non ortodosse, in quanto non tradizionali. o ibride. 
 
         Alla luce dei fatti, penso che in molti, adoperando dizioni fantasiose, tentino alfine solo di mettersi a capo di Logge o gruppi di Logge definitesi o da definire come “di San Giovanni”, riuscendo così in intenti che prima – ossia nelle loro originarie comunità di appartenenza, dalle quali si sono allontanati o sono stati allontanati – erano loro preclusi.    Di solito costoro hanno un modus operandi comune: sono portatori (poco sani) del modello dal quale provengono, che di solito tendono in qualche modo a replicare, anche solo per dimostrare a se stessi che – proprio là dove si trovavano prima - se solo fosse stata data loro una possibilità… avrebbero fatto faville!; ma come avrete ben compreso, costoro sono in realtà dei frustrati sotto mentite spoglie, riusciti a mettersi a capo di un qualcosa grazie allo sfruttamento dell’altrui credulità. dell'altrui buona fede.
 
         Cosa non rara nel mondo di ‘tipo massonico’ ovvero ‘simil-massonico‘ nazionale, dove – contrabbandando la parola ed il concetto di ‘regolarità ’, spacciata con la nozione di ‘ortodossia e regolarità rituale’ - si dissimulano ateismo, agnosticismo, anticlericalismo e anticattolicesimo… Tutte cose che la dicono lunga su quanto certi contesti siano distanti dalla Vera Tradizione, dalla Vera Muratorìa, dalla Vera Massoneria.
 
         Un esempio tra tutti, gravitante nel contesto delle c.d. “Logge di S. Giovanni”: mi giungono frequenti notizie delle attività di un piccolo gruppo di transfughi proveniente da un ben conosciuto gruppo italiano, dichiaratamente laici, ma in realtà palesemente atei e affetti da anticattolicesimo acuto. Prima attivi in un contesto laico di nome ma laicista di fatto, sono oggi praticamente a capo (con tanto di servizio pomposamente dedicato alle relazioni esterne, e quindi ‘strutturati’ e ‘organizzati’, con un regolamento interno)  di un gruppetto di Logge che operano sotto un unico emblema: purtroppo caratterizzato dalla privazione di ogni palese richiamo alla Geometria, alla Deità, al Sacro.      Non solo, ma voci ricorrenti, segnalano costoro – ossia, i ‘vertici ’ (di fatto) di questo nuovo contesto, di fatto ‘aggregato’ e 'regolamentato' – addirittura in stretto contatto proprio con la comunità da cui provenivano: alimentando concretamente il dubbio che la loro disponibilità di ‘coordinare’ per ‘aggregare’ possa essere alimentata da uno o più sottili disegni (l’ 'essere pregati di tornare’ nella vecchia casa: mercanteggiando la propria posizione, così tirandosi dietro qualche Loggia; ‘pregare di poter tornare’, offrendo in cambio un gruppo di seguaci. Alla peggio, continuare ad ‘aggregare’ facendo sì che le Logge resesi autonome non convergano da nessun’altra parte, facendo del loro ‘contenitore’ un serbatoio da poter rendere disponibile).   Taluno mi ha chiesto cosa ne potessi pensare, a livello personale: ebbene, non conosco le specificità di un simile contesto… quindi, al riguardo, posso solo fare il cronista, raccogliendo le ‘voci’ ancorché ricorrenti o autorevoli: i Fratelli che aderiscono a tale struttura-non-struttura sono decisamente adulti e vaccinati, e certamente in grado di intendere e volere, per cui
 
Ma questo esempio, basato su dati oggettivi anche se per me molto indiretti, non è purtroppo il solo: costituendo così la conferma dell’esistenza – più o meno chiara, più o meno distinguibile, più o meno camuffata – di falsi tracciati, di falsi binari, ove ci si indirizza o, peggio, si viene indirizzati.   Comunque, in modo solennemente poco trasparente e con finalità del tutto incerte.
 
Un binario forse ‘lungo’, percorrendo il quale si potrà forse godere di qualche effimero bel ‘panorama’: ma quasi certamente sarà un binario 'insoddisfacente', ‘morto.

E di quanto possa essere iniziaticamente ‘morto’ non solo questo particolare tipo di ‘binario’ ma anche altri, lo dice non il 'popolino': non i Massoni ortodossi, non i Massoni Tradizionalisti… lo dicono le cronache, le fotografie, televisive, allorché rimandano a contenuti ed immagini dove la rappresentazione del Divino non è presente.  Mi chiedo: c'é chi crede che questa ‘sia’ vera Massoneria? Gli stessi aderenti sono convinti, e in buona fede, di essere nel posto giusto per crescere interiormente sotto l’egida dei più Nobili principi della Muratorìa?

Non sta a me dare delle risposte: ma… le immagini sono più eloquenti di mille (poco utili, in definitiva) querelle.    E pensare che, di fronte alla realtà oggettiva delle cose, c’è ancora chi si meraviglia che proprio la Chiesa Cattolica mantenga in Italia delle serie riserve e dei distinguo di non poco conto nello sdoganare quella massoneria – tout-court – che, con toni ora suadenti ora sopra le righe – chiede, anzi pretende, consensi e riconoscimenti!
 
Per offrire un contributo alla chiarezza che dovrà informare quanti intenderanno affrontare con evidente serietà il non semplice contesto dell'autonomia, mi permetto di fissare su questi fogli alcuni elementi “certi” (in quanto sostenuti da ampia letteratura storica e filosofica) ed “invariabili”: ossia che non possono essere soggetti a modifiche e/o alterazioni, pena la totale irregolarità ed irritualità di ciò che si potrà fare oppure di ciò che come conseguenza potrebbe poi nascere ed essere viziato fin da subito.  
 
Cercherò di essere sintetico là dove taluni argomenti sono certamente più che noti a chi leggerà, soffermandomi solo dove credo sia utile sottolineare o porre in evidenza aspetti poco esplorati o che taluno potrebbe avere non ben chiari o ritenere ovviabili se non di scarso interesse.
 
         Inizio proprio dal titolo, “Loggia di San Giovanni”, studiandone – con Voi che potrete e vorrete leggere – aspetti dell’origine; successivamente, intendo trattare alcune particolarità soggettive del “San Giovanni”; per poi concludere con  un'analisi tanto sull'attualità come pure sui riflessi operativi – d'ordine simbolico, come ritualistico: specie per chi intenda operare in autonomia – che comporta oggi il definirsi  “Loggia di San Giovanni” – o anche solo l’assumerne il titolo o il semplice riferirsi ad esso.
 
         Una precisazione: il riferimento a fonti bibliografiche vuol costituire  uno stimolo alla ricerca ed all'approfondimento, così da non considerare mai esaurita una qualsivoglia tematica.
 
         Per ultimo un nota personale: fin da prima della mia Iniziazione, studiandone ed avendo come Primo Maestro il mio amato Genitore, Francesco Bellantonio, ho considerato che era stata solo la “Massoneria Moderna” a nascere  dopo il 1717, mentre - quella che io definisco ormai da più di due lustri la Massoneria delle Antiche Pietre - è costituita dagli elementi, dalla cultura e dal filosofare di quella antecedentemente operante, che per me costituisce l'Originaria Tradizione e quindi il Pozzo di Conoscenze presso cui pur cautamente, coscientemente e coscienziosamente, poter attingere.

         Non solo: ritengo che la Massoneria Moderna (quella nata tra il 1717-1720), negli anni compresi tra il 1990 e il 2005, ha lasciato il posto alla Massoneria post-Moderna; questa, in rapidissima metamorfosi, combinando velocissimamente lo schema di un puzzle frammenta in tanti pezzi, si è avviata verso quella fase che ho qualificato essere la Massoneria 3.0.

         Cioè una Massoneria che, nel suo vorticoso movimento, tenderà ad auto-espellere le formazioni che si renderanno conto della ‘non utilità ’ della loro attuale azione, per dare luogo ad un ritorno alle Antiche Tradizioni.
 
         Saranno proprio i Fratelli che aderiscono a Logge o contesti dove non si produce alcuna seria attività, alcun progresso iniziatico, a staccarsi da tali realtà; ricordate queste mie parole: se nel viaggio che intraprendiamo non scopriamo niente di nuovo, e se la nostra guida non ci illustra adeguatamente, o – peggio – non è in grado di guidarci o di spiegarci, ebbene questo viaggio non ci condurrà da nessuna parte. Anzi, ci lascerà un passo indietro da dove eravamo inizialmente partiti.
 
         Sicuramente, da questa Massoneria 3.0 – chi ha gli occhi giusti ed una visione prospettica, ne percepisce già il respiro ampio e profondo - via via si formeranno due blocchi tra loro significativamente diversi e dall’impronta contrapposta: uno laicista e portato ad una presenza progressista nel sociale  e negli affari, che da ora qualificherò come Massoneria Modernista. L’altro sicuramente tradizionalista, portato al mantenimento della cultura iniziatica esoterico-simbolica, agli studi, all’approfondimento e all’analisi, per una reale crescita interiore nel rispetto del Sacro e nel timore di Dio.   Il Dio Uno, il Sempre Eterno, il Creatore dei Mondi, che questi Fratelli – sì tradizionalisti ma fortemente evoluti nel loro percorso culturale ed iniziatico, proprio grazie ai loro studi approfonditi e scientificamente asseverati – già da adesso intendono indicare sempre con l’acronimo G.A.D.U., ma - in una visione più coerente proprio con i progressi della Scienza nonché  molto più vicina alle Origini - intendendolo quale Grande Artefice degli Universi.  Una definizione peraltro più vicina di quanto possa apparire all’indicazione di S.A.M. (ma ne parleremo in altra sede).  Questa è quindi la Massoneria delle Tradizioni   Ma dovrà essere una Massoneria vissuta con un respiro realmente Universale; vicina alle Genti, ai Popoli, ai più deboli, agli emarginati, ai poveri: una Massoneria dalla forte impronta sociale, non un Club dove fare affari o cercare soluzioni e profitti personali.
 
Altro passo diverso stabilito da questa Massoneria delle Antiche Pietre, é la modifica concettuale degli Antichi Limiti: antichi, anzi desueti, proprio là dove – nell’indicare il profilo di chi possa essere ‘iniziato’ – indica come, tra l’altro, in ciò non si debba fare “distinzione di razza”; la Scienza ha dimostrato inequivocabilmente l’unicità di una sola razza, quella umana.  Per il resto, oggi possiamo parlare solo di etnie, su questa Terra: per parlare di altre razze, dovremo scoprire Nuovi Mondi, Nuove Terre, Nuove Acque, Nuovi Cieli, e quindi Nuovi Esseri.  

E forse non scopriremo che Altri Mondi, Altre Terre, Altre Acque, Altri Cieli e Altri Esseri: poiché ciò che a noi potrebbe apparire essere Nuovo, in realtà potrebbe essere più Antico di noi stessi.  
 
      Una Tradizione che ha quindi tracce certe, fatte di studi, di continue scoperte e di approfondimenti, che unisce arti e scienze antiche,  profondi sentimenti devozionali a profonde radici di libertà (di pensiero, di popoli, di animi e di cuori: dell'Uomo, in ogni sua più nobile espressione),  unite al filosofare di tanti saggi giunti alla soglia che delimita la Conoscenza dalla Sapienza.

          Una soglia che, nell'Attimo Finale, viene varcata ed oltre la quale qualcosa di Inimmaginabile e Sublime ci guiderà in un'esperienza  nuova e diversa: un Cammino di Conoscenza nella Vera Luce che emana da Colui che è l'Uno.

             Ed il Tutto.

 Roma, 13 Aprile 2015                                   Giuseppe Bellantonio

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giovedì 9 aprile 2015

GLI STUDI NELLA LOGGIA DI PERFEZIONAMENTO INIZIATICO

Un Fratello che opera in una Loggia di Perfezionamento Iniziatico, mi ha chiesto se avessi potuto dargli dei miei personali chiarimenti circa il senso da attribuire correttamente ad un simile contesto,  nonché se potesse esservi una traccia da seguire per gli 'studi' in siffatto contesto.
Esprimo qui il mio pensiero: ma, per i più che negli anni mi hanno conosciuto, non ci sono variazioni nella mia posizione.
Negli anni, al deteriorarsi del panorama massonico (meglio: di 'tipo massonico') italiano - oggi, oltre 350 gruppi, gruppetti e gruppuscoli: di tutti i tipi - ha fatto seguito un allentarsi - dapprima - e quindi un affievolirsi della preparazione di ogni Iniziato: vuoi perché mancano i maestri in grado di ben insegnare, perché in possesso delle giuste 'conoscenze' d'ordine storico/ filosofico/ ritualistico/ esoterico/ iniziatico; vuoi perché spesso l'iniziato - attesa la carenza di sostegno da parte di chi avrebbe dovuto 'insegnargli' qualcosa di più e di meglio di quanto si possa semplicemente leggere su di un libretto o su di un rituale -  si 'perfeziona' attraverso altri mezzi e sistemi: Internet in testa.     Già, Internet: ottimo mezzo per approfondire e fare ricerche; ma gli approfondimenti e le ricerche le deve fare chi già sappia, chi già abbia appreso sufficientemente e bene.    Mi spiego meglio: se non si hanno prima le basi, il rischi più che concreto è che si costruiscano false e confuse certezze, per lo più fuorvianti in quanto frutto di un copia-e-incolla generalizzato nel cui contesto solo chi è già preparato può cogliere una possibile buona e corretta traccia.  Del pari, solo chi ha già buona 'conoscenza' potrà essere in grado di cogliere le inesattezze, gli errori e le falsità abbondantemente presenti nel web
Quindi, ben venga la rinnovata Forza e Vigore  che si respira tra le Colonne di una Loggia di Perfezionamento Iniziatico!
Le 'materie', gli 'argomenti', da affrontare o approfondire?
Ai Fratelli componenti questa tipo di Loggia non mancherà la capacità e l'esperienza per dare corpo ad un programma; ma mi permetto di suggerire che se un progetto si vuol seguire, se un programma si vuole adottare, ebbene questo deve avere un respiro di lungo termine ed essere fortemente formativo.
Tempo fa, per altri Fratelli con analogo intendimento, avevo preparato un Programma quinquennale i cui argomenti qui di seguito mi permetto indicare (alla rinfusa): sta ovviamente ad ogni singola realtà parametrare le proprie forze ed i propri tempi agli obiettivi che ci si prefigge.
Voglio dire: non c'è una 'ricetta' o una 'pozione magica' da suggerire, ma solo una traccia che sia percorribile in quanto frutto dell'esperienza e della conoscenza.
Qui di seguito indico i temi allora indicati e trattati:
 
1.      FILOSOFIA
2.      STORIA DELLA FILOSOFIA
3.      FILOSOFIA: ORIENTE E OCCIDENTE SI INCONTRANO
4.      STORIA DELLA CIVILTA’ E RELIGIONI: L’OCCIDENTE
5.      STORIA DELLA CIVILTA’ E RELIGIONI: L’ORIENTE
6.      STORIA DELLA CIVILTA’ E RELIGIONI: LE AMERICHE
7.      STORIA DELLA CIVILTA’ E RELIGIONI: L’AFRICA
8.      LA COMUNICAZIONE NEI TEMPI
9.      I DIVERSI METODI DI COMUNICAZIONE
10.   PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE
11.   COME CAPIRE, INTER-LIGERE E INTERPRETARE CORRETTAMENTE UN TESTO SCRITTO
12.    I TESTI SACRI
13.    PERCHE’ LA BIBBIA
14.    IL SENSO DELLA VITA
15.    PATHOS E THANATOS: IMAGO VITAE, IMAGO MORTIS
16.    C’E’ VITA OLTRE LA VITA?
17.    IL MONDO SIMBOLICO: LE VARIE TRADIZIONI E LORO ASPETTI INTRINSECI
18.    IN CAMMINO TRA INIZIAZIONE ESOTERICA E PERFEZIONAMENTO
19.    IL CAMMINO DI PERFEZIONE: DALL’IO AL SE’20. TRA ORIENTE E OCCIDENTE: ESOTERISMO, LA SAPIENZA PRECRISTIANA, I PROFETI, I GRANDI INIZIATI
20.   IL LINGUAGGIO: DENTRO E FUORI IL TEMPIO
21.   IL MEDIOEVO
22.   IL MEDIOEVO: I PRIMI ORDINI ED I MONASTERI
23.   LA MASSONERIA DELLE ANTICHE PIETRE
24.   FEDE E MISTERO
25.   LO YOGA (base)
26.   LO YOGA (avanzato)
27.   FLORITERAPIA, CROMOTERAPIA, FIORI DI BACH
28.   I TEMPI PRIMA DEL TEMPO
29.   ANTICA CIVILTA’ EGIZIA
30.   ANTICA CIVILTA’ GRECA
31.   ANTICA CIVILTA ETRUSCA
32.   ANTICA CIVILTA’ ROMANA
33.   LE ANTICHE CIVILTA’ SCOMPARSE, TRA LEGGENDA E REALTA’: COSA CI E’ RIMASTO
34.   LIBERA MURATORIA, ARTE REALE, MASSONERIA: PRIMA E DOPO IL 1717
35.  CHIESA E MASSONERIA: L’ANALISI DELLE POSIZIONI
36.  CHIESA E MASSONERIA: I PERCHE’E LE RESPONSABILITA’  DI UN NEQUIVOCO CHE DURA DA CENTINAIA DI ANNI
37.   POLITICA MASSONICA: IL CORRETTO MODO DI INTENDERLA ED APPLICARLA
38.   MASSONERIA POLITICA: UN’ERESIA CONCETTUALE, STORICA E SOCIALE
39.   ILLUMINISMO, RINASCIMENTO, TRADIZIONE INIZIATICA
40.   LE VARIE AGGREGAZIONI DI TIPO MASSONICO NEL MONDO
41.   COS’E’ LA REGOLARITA’ IN MASSONERA
42.   I RITI: COSA SONO E COSA RAPPRESENTANO
43.   I RITI IN MASSONERIA
44.   IL MASCHILE ED IL FEMMINILE NEL MONDO INIZIATICO ANTICO E MODERNO
45.   IL MASCHILE ED IL FEMMINILE IN MASSONERIA: AMBITI, LIMITI, INTERESSI E PROGETTI COMUNI
46.   IL TEMPLARISMO
47.   GLI ORDINI CAVALLERESCHI: LORO INFLUENZA NEL MONDO MASSONIOO
48.   UNIVERSALITA’ E UNIVERSALISMO
49.   IL SIMBOLISMO MASSONICO: LE ORIGINI E LE CHIAVI DI LETTURA
50.   IL SIMBOLISMO E LE ANTICHE PIETRE
51.   COSA SIGNIFICA ESSERE UN INIZIATO
52.   OBBLIGHI E DOVERI VERSO LA PATRIA, VERSO LA SOCIETA’ E VERSO I PROPRI FRATELLI
53.   CAPIRE I RITUALI SIMBOLICI DEI TRE GRADI
54.   ATTUALITA’ OPERATIVA NEI RITUALI SIMBOLICI DEI TRE GRADI
55.   CAPIRE LA FILOSOFIA DEI GRADI RITUALI SCOZZESI
56.   ATTUALITA’ OPERATIVA NEI RITUALI DEI GRADI SCOZZESI
57.   LA TRADIZIONE: COSA E’, COME SI IDENTIFICA, COME SI VERIFICA, COME SI DISTINGUE IL VERO DAL FALSO, COME SI VIVE
58.   LA RICERCA, L’ANALISI ED IL RIGORE STORICO
59.   LA REGOLARITA’ IN MASSONERIA: COS’E’ E COSA DEVE INTENDERSI
60.   ESOTERISMO E EXOTERISMO
61.   SETTE, POLITICA E AFFARI: MASSONERIA O ANTIMASSONERIA?
62.   LIBERTA’
63.   UGUAGLIANZA
64.   FRATERNITA’
65.   MENTE
66.   BELLEZZA
67.   BENE E MALE
68.   ARTE E SCIENZA
69.   LINGUAGGIO
70.   PASSIONE E SENSI
71.   VIOLENZA
72.   PENSIERO
73.   POTERE
74.   LAICITA’ E LAICISMO
75.   LE DOTTRINE COERCITRICI DEL LIBERO PENSIERO
76.   FELICITA’
77.   FIDES ET RATIO
78.   LA CORRETTA COMUNICAZIONE MASSONICA
79.   MASSONERIA MODERA, MASSONERIA POST-MODERNA, MASSONERIA 3.0
80.   IL RUOLO SOCIALE DELLA MASSONERIA MODERNA
81.   COS’E’ E COME OPERA LA MASSONERIA DI PROSSIMITA’
82.   L’ESSENZA DELLA MASSONERIA SPIEGATA AL POPOLO ITALIANO
83.   I GRANDI UOMINI NELLA STORIA DELLA MASSONERIA ITALIANA
84.   STORIA DELLA MASSONERIA ITALIANA
85.   L'IMPRONTA ALCHEMICA E ASTRALE
86.   OLTRE LA BIBBIA: GL ALTRI LIBRI SACRI
87.   GLI ANTICHII LIBERI E GLI ACCETTATI
88.   LA PRESENZA FEMMINILE NELLE CORPORAZIONI E NEGLI ORDINI MASCHILI, MA NON MASCHILE NEGLI ORDINI FEMMINILI:  VALUTAZIONE E ANALISI TRA CRONACA E STORIA

Ovviamente, le indicazioni non escludono altri temi... Anzi: sono solo di stimolo per altri possibili inserimenti!
Buon lavoro, quindi!

Roma, 9 aprile 2015                                             G. Bellantonio

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