IL PAESAGGIO MASSONICO NEGLI STATI UNITI D'AMERICA (*)
Discorso
tenuto presso la Giurisdizione di York, La Marque
Alain
de KEGHEL,
33° già Très Puissant Souverain Grand Commandeur du Supreme Conseil du Rite Écossais Ancien et Accepté - Grand Orient de France
Parigi,
19 febbraio 2022
[Traduzione
a cura di Barbara de Munari]
Il
Rito di York e de La Marque del GODF, il principale dei riti
tradizionali praticati negli Stati Uniti nelle logge simboliche, ma
anche un attore importante negli alti gradi, mi fa l'onore di
invitarmi alla sua Giurisdizione al GODF e per il suo 20°
anniversario, per esporvi oggi la mia visione del paesaggio massonico
americano, tanto fantasticato. Vi ringrazio per questa attenzione
fraterna e segno di fiducia amichevole nei confronti di un Fratello
della nostra Obbedienza che ha avuto il privilegio abbastanza raro di
praticare attività massoniche per sette anni negli Stati Uniti e di
sviluppare lì reti di contatti e di scambi che durano ancora. Si
tratta quindi di una restituzione di esperienze sul campo che vengo a
condividere con voi in tutta modestia e senza alcuna pretesa di
esaustività. Ho già scelto questo modo di condivisione quando mi
sono impegnato qualche anno fa a scrivere un libro dedicato alla
Massoneria in Nord America, il cui obiettivo era tentare di costruire
ponti, senza negare nulla di ciò che siamo nel GODF.
Naturalmente
non fu un caso che io avessi scelto come titolo di questo libro un
riferimento al famoso Défi
américain di
Jean-Jacques Servan-Schreiber. Né è solo perché le nostre strade
si sono incrociate all'inizio degli anni '90. Si era instaurata
un'amicizia con JJSS e la mia scelta costituiva un omaggio alla
visione di colui che fu uno dei primi a impegnarsi in un'indagine
completa, partendo dall'osservazione degli Stati Uniti, per
assemblare gli elementi del complesso puzzle dell'Impero Americano,
per chiarire le incomprensioni.
Scriveva
Jean-Jacques Servan-Schreiber: “Non siamo alla presenza di un
imperialismo politico classico, di un desiderio di conquista, ma, più
meccanicamente, di un traboccamento di potere dovuto alla differenza
di ‘pressione’ tra l’America settentrionale e il resto del
mondo, Europa compresa. Questa superpotenza dell'America si fa
sentire, ... il suo carattere più nuovo è l'accelerazione...".
La
nostra discussione qui è limitata all'Ordine massonico nella sua
dimensione americana. Ma il mio libro mirava naturalmente a una presa
di coscienza su ciò che stava arrivando e si stava preparando e di
fronte al quale la Massoneria francese ed europea non dovrebbero
rimanere spettatori indifferenti.
E
in effetti, la Massoneria in Nord America ha ancora un peso
considerevole. È differente per molti aspetti dalle Gran Logge
dell'Europa continentale, ma non meno dalle Obbedienze del Regno
Unito. Questo spazio è in sostanza del tutto sconosciuto, ad
eccezione di un numero limitato di Massoni francesi che lo
frequentano. Alain Bauer ed io abbiamo avuto questa particolarità e
questa complicità pragmatica proprio vent'anni fa, prendendo insieme
strade secondarie. Quindi, oggi, ho un po' la sensazione della
ricomposizione di un legame disciolto. Era un'epoca in cui, a
prescindere da ogni altra considerazione, le forze vitali univano i
loro sforzi con l'unica preoccupazione dell'efficacia. Anche la
creazione della Giurisdizione di York faceva parte di questa dinamica
innovativa.
È
con un approccio che si affranca il più possibile dai luoghi comuni
che mi propongo di sorvolare qui, nel breve tempo a noi concesso, la
complessità del composito edificio massonico degli Stati Uniti, che
poggia su una base essenzialmente di York. Eccoci arrivati dunque al
cuore del nostro tema di oggi: le Gran Logge regolano un certo numero
di disposizioni che si applicano ai loro perimetri giurisdizionali e
quindi alle Officine dei gradi simbolici. I gradi successivi alla
Maestranza e in particolare i due grandi Supremi Consigli del Rito
Scozzese Antico e Accettato fanno lo stesso. Queste due sfere
distinte e complementari mostrano delle singolarità. Le parentele
anglosassoni non escludono le specificità americane, a cominciare
dal posto occupato dai side
degrees, mentre non
è così in Gran Bretagna. L'Ordine massonico americano, complesso
per natura, è talvolta difficile da definire per chi si muove nel
nostro ambiente gallico.
Ovviamente,
i Massoni americani rivendicano, come noi e a ragione, le
tradizionali radici "andersoniane" che condividono con i
loro fratelli
separati del
Vecchio Continente. La Massoneria francese, come quella di Londra,
appare come un filo di Arianna. Non c'è dunque nulla di male
nell'ammettere la composita filiazione storica che li lega a essa,
sapendo astrarsi dalla dottrina, talvolta con pragmatismo, come
avviene in California.
Il
declino della Massoneria americana, oggetto di fiumi d'inchiostro che
rendono un po' troppo facile il nostro compiacimento, anche se
corrisponde a una certa realtà, merita un'analisi realistica per
misurarne la reale ampiezza, senza il pathos della decadenza, né il
panegirico della rinascita. Quando si parte da più di 4 milioni di
Massoni nel 1957, un effettivo oggi inferiore a 1,5 milioni non è
del tutto trascurabile e riflette chiaramente una tendenza. Non di
meno, non è ancora un corpo sull'orlo dell'abisso.
Una
rapida rassegna storica ci ricorda che ci vorranno più di cento
anni, dopo l'arrivo del Mayflower
in terra americana, prima che compaiano tracce di documentata
attività massonica. Spesso molto distanti tra loro, le logge ebbero
presto bisogno di una coesione obbedienziale posta sotto l'autorità
di un Gran Maestro provinciale, nominato dal Gran Maestro della Gran
Loggia d'Inghilterra, Henry Price. I primi documenti che ne fanno
fede risalgono al 30 luglio 1733. Un anno dopo, Benjamin Franklin
cura la prima versione americana delle Costitutions
di Anderson, la prima opera massonica pubblicata negli Stati Uniti.
Lui stesso avrebbe poi assunto le responsabilità di Gran Maestro
Provinciale della Pennsylvania... prima di divenire Maestro
Venerabile della celebre Loge des Neuf Sœurs a Parigi. Si tratta
delle prime indicazioni di complicità massonica transatlantica che
ci interessano direttamente.
Fin
dai primi mesi dopo la sua nomina, Franklin informa il Gran Maestro a
Londra del desiderio dei Massoni della sua Giurisdizione di eleggere
un Gran Maestro Provinciale e i suoi consiglieri, in attesa
dell'insediamento di un Gran Maestro autonomo per l'America. Un
approccio senza dubbio in anticipo sui suoi tempi, ma che prelude sia
a un'affermazione sia a una volontà di emancipazione dei Fratelli
americani che già si distaccano dall'Europa. Tuttavia fu solo nel
1778, due anni dopo la Dichiarazione di Indipendenza del 4 luglio
1776 a Filadelfia, che ebbe luogo la separazione ufficiale dalla Gran
Loggia d'Inghilterra.
Infatti,
l'autorità obbedienziale territoriale non è già più esercitata a
Boston dalla sola Gran Loggia d'Inghilterra, che si trova quindi in
una situazione di "competizione" con la Gran Loggia di
Scozia.
La
prima obbedienza americana vede dunque la luce in Pennsylvania.
Attraversata da correnti contrarie – i lealisti contro i
sostenitori patriottici della Rivoluzione americana, erede anche
delle famose liti sui riti tra Ancients
e Moderns
– questa prima obbedienza americana in senso stretto vive le
vicissitudini dei periodi travagliati che avrebbe attraversato la
società civile. È così che, inoltre, dalla fine degli anni '80 del
Settecento, viene riconosciuta la prima loggia nera, creata dal
predicatore e schiavo emancipato Prince Hall, iniziato nel 1775 da
una loggia irlandese.
Durante
la Guerra d'Indipendenza, i Massoni si ritrovano in una situazione di
“missionari dell'Ordine”, ma ciascuno nel proprio campo,
contrariamente al principio di “centro di unione” enunciato da
Anderson. Questa situazione insurrezionale non costituisce in alcun
modo un ostacolo a un forte insediamento della Massoneria o
all'attività delle logge, che vediamo moltiplicarsi abbastanza
rapidamente. È così anche nei nuovi territori durante la marcia
verso il Far West, che è accompagnata, anch’essa, da una notevole
espansione della presenza massonica.
Massoneria,
“establishment” fondatore e potere.
Le
grandi figure americane che hanno fatto parte della Massoneria sono
tante e oggetto di un culto dei "padri fondatori". La loro
eredità si fonde con il fervido patriottismo, e il culto della
bandiera e del giuramento di fedeltà alla nazione, come, ma forse un
po' di più, la società civile.
George
Washington, ovviamente, ha un posto preminente che nessuno gli
contesta in questo pantheon di prestigiosi antenati, con La Fayette,
un'altra figura emblematica, che gli è strettamente associata e, in
misura minore, con Grasse-Tilly. C'è chi, invece, è veramente
odiato, come Cerneau, che ebbe la tracotanza di pretendere di sfidare
il RSAA sul suolo americano.
Benjamin
Franklin è anche uno dei Massoni americani particolarmente venerati
e a Philadelphia, dove fu proclamata, il 4 luglio 1776,
l’indipendenza degli Stati Uniti, un monumento rende omaggio ai
firmatari della Costituzione americana, dei quali un terzo era
costituito da Massoni. Questo mostra quanto gli inizi politici degli
Stati Uniti siano stati segnati dal sigillo dell'Illuminismo e della
filosofia massonica.
Oggi
dobbiamo ammettere che la memoria collettiva americana tende un po' a
dimenticare il notevole ruolo svolto dal giovane generale La Fayette
nella conquista dell'indipendenza. Ma La Fayette resta sempre un
simbolo emblematico, un po' facile è vero, dei legami
franco-americani. Il suo vascello, l'Hermione,
ristrutturato a Rochefort, e il suo viaggio trionfale, che ho potuto
accompagnare in America, ne sono state toccanti testimonianze nel
2015.
Dobbiamo
accettare che la matrice britannica del nostro Ordine iniziatico
continui a permeare l'intera Massoneria americana e che la nostra
influenza massonica soa necessariamente tanto più limitata in un
paese che ha sempre uno sguardo diffidente se non condiscendente nei
nostri confronti e male accetta la nostra pretesa di continuare a
svolgere un ruolo alla “corte dei grandi” presso il Consiglio di
Sicurezza dell'ONU e altrove.
Se
intendiamo meglio avvicinarci ai nostri Fratelli separati americani,
è importante iniziare a conoscerli meglio. Bisogna tener conto del
contesto socio-culturale in cui essi vivono e si evolvono fin
dall'inizio della loro giovane storia. In effetti, i loro parametri e
riferimenti sono, per molti aspetti, molto diversi da quelli dei loro
Fratelli dell'Europa continentale e soprattutto latina. Le prime
logge del Nord America portano senza dubbio il segno del contesto
unico del New England e dei WASP (White
Anglo-Saxon Protestant,
protestanti anglosassoni bianchi).
L’anima
spiritualista cristiano-protestante è forse tanto più evidenziata
da quando il famoso affaire
Morgan, passò in
quei luoghi nel 1826 e lasciò tracce profonde fino al punto di
minacciare l'esistenza stessa delle logge americane. In un paese il
cui motto è In God
we trust, è cosa
mal vista, anche oggi, il pretendere di affermarsi come un libero
pensatore. È persino un'incongruenza inconcepibile nella mente di un
massone americano, per il quale il Grande Architetto dell'Universo,
nozione di riferimento intangibile, può essere solo il Dio rivelato.
La laicità è, essa stessa, una nozione estranea all'universo
americano e, di conseguenza, semplicemente difficile da concepire per
una mente “americana” normale. Il nostro convento del 1877 è
stato e continua a essere sovra-interpretato, creando una sfiducia
difficile da superare.
Un
sondaggio condotto all'inizio del 2001 dal Pew Research Center è
abbastanza indicativo al riguardo: il 70% degli intervistati
considerava importante per loro che il Presidente degli Stati Uniti
avesse profonde convinzioni religiose, anche se la Costituzione
americana garantisce la separazione tra Chiesa e Stato. Inoltre, è
proprio a causa del famoso Primo
Emendamento della
Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce l'assoluta libertà di
esercizio religioso, retaggio del Mayflower
delle origini, che esiste una tale profusione di sette e di
gruppuscoli religiosi di ogni tipo, più che in ogni altra parte del
mondo. È
altresì rilevante che il 45% degli intervistati nel corso del
suddetto sondaggio abbia dichiarato di partecipare a una funzione
religiosa almeno una volta la settimana. Tuttavia, la società
americana è, per definizione, dinamica: un altro sondaggio condotto
nel 2011 e che garantisce l'anonimato degli intervistati, ha rivelato
che quasi un americano su quattro ha ammesso di non credere in nessun
dio.
Sebbene
costi fatica ammetterlo, non sorprende che Albert Pike abbia
intitolato la sua opera principale d’insegnamento massonico, Morals
and Dogma, testo
tuttora autorevole. Un altro dei più noti teorici della Massoneria
americana, Albert G. Mackey, fu anche lui autore di opere di
riferimento di simile ispirazione deista, tra le quali l’Encyclopedia
of Freemasonry
e il libro Symbolism.
E nel 1908, Arthur Steiner ha persino offerto un approccio ancora più
audace nel suo libro Étude
sur la franc-maçonnerie américaine
per gettare "più
luce sulla Massoneria americana intesa come religione".
Dato
che stiamo ragionando insieme su questo universo...
La
progressione iniziatica americana obbedisce anche a usanze
notevolmente diverse da quelle prevalenti in Europa. L'ingresso
dell'iniziato nella loggia – che quindi non si chiama “iniziazione”
– e l'accesso alla maestranza avvengono il più delle volte
nell'arco di pochi mesi, quando non si limitano a poche settimane,
periodo di tempo necessario per imparare a memoria i rituali dei tre
gradi simbolici che vengono trasmessi esclusivamente per tradizione
orale e mai riprodotti integralmente. I Massoni americani sostengono
che l'apprendimento e la lenta progressione iniziatica possono
benissimo avvenire anche attraverso una pratica che si acquisisce
durante la vita di loggia. E questa resta di fatto, per la maggior
parte, dedicata esclusivamente agli aspetti che si riferiscono alla
conoscenza della tradizione e del rito, almeno per gli assidui. Ed è
qui che iniziano le tristi note. I Massoni americani stanno sempre
più disertando i loro templi. E i circa 1,4 milioni di iscritti non
corrispondono ad altrettanti assidui.
Quanto
agli alti gradi, che alcuni chiamano all’inglese side
degrees (perché è
risaputo che, dall'altra parte della Manica e nelle file della Gran
Loggia di Londra, contano soprattutto, se non unicamente, i primi tre
gradi), sono conferiti al RSAA, dal 4° al 32°, nell'arco di una
tornata di una fine settimana e nell’ambito di una cerimonia
collettiva che riunisce "promozioni", o falls,
di diverse dozzine di Fratelli Maestri. Si tratta di comunicare molto
rapidamente i rudimenti di questi gradi, svuotati così della maggior
parte del loro contenuto. L'accesso al 33° e ultimo grado è invece
molto più selettivo e strettamente riservato a un numero veramente
limitato di Massoni americani.
Per
quanto riguarda la segregazione, nonostante i significativi sviluppi
benefici indotti dal pastore Martin Luther King, le comunità
massoniche bianche e nere non si mescolano ancora, o molto poco, in
un paese in cui persistono tradizioni di comunitarismo. La Massoneria
"nera" della Gran Loggia Prince Hall, ma anche quella delle
logge di più recente creazione, come Hiram Abif, Gran Logia de
Lengua Española o Omega, hanno sviluppato propri sistemi di alti
gradi, del tutto indipendenti, ma con caratteristiche sostanzialmente
identiche a quelle delle due giurisdizioni “bianche”. A volte si
appoggiano più volentieri al GODF, ma sono di dimensioni limitate.
Vale
la pena dire una parola sulle Gran Logge: in perfetta simmetria con
la costruzione istituzionale federale, ogni Stato, tranne quello
delle Hawaii, ha avuto una Gran Loggia sovrana e indipendente dal
1813, che emana le proprie regole. In termini di riconoscimento delle
obbedienze terze, i landmark
posti in essere dalla Gran Loggia Unita d'Inghilterra, organismo
dogmatico che definisce unilateralmente le cosiddette norme di
"regolarità", ulteriormente modificate nel 1989,
costituiscono comunque una base comune. Queste Gran Logge sono in
numero di cinquanta, compreso il Distretto di Columbia, cioè la
capitale federale, Washington. La loro autorità giurisdizionale si
esercita su circa 13.000 logge "bianche", mentre trentasei
Gran Logge dell'Obbedienza di Prince Hall governano le circa 5.000
officine "nere", per un totale di circa 500.000 iscritti,
contro oggi meno di un milione e mezzo di Massoni "bianchi".
Cifre sicuramente ancora impressionanti per un europeo, ma da
meditare, avvicinandole ancora una volta agli oltre quattro milioni
di iscritti del 1957, come detto in precedenza.
In
assenza di una Gran Loggia nazionale di tipo giacobino, che non
avrebbe potuto essere accolta più di quanto non avrebbe potuto
essere accolto un potere civile federale accentratore, anche il motto
degli Stati Uniti E
Pluribus unum
assume il suo pieno significato paradossale comunitario in campo
massonico. Le cinquanta Gran Logge, infatti, gestiscono i rapporti
tra loro nell'ambito della conferenza dei Gran Maestri delle Gran
Logge del Nord America (Messico, Stati Uniti e Canada), dotata di un
segretariato nominato a rotazione da uno dei Gran Maestri americani.
Fu
durante questi incontri annuali che il nostro amico, il Gran Maestro
del Grande Oriente di Francia, Alain Bauer, venne eccezionalmente
invitato a parlare nel 2003, su invito del Gran Maestro e segretario
allora in carica, Tom Jackson, a seguito di una riunione
co-organizzata con il mio concorso a Sacramento, sotto l'egida della
Gran Loggia della California e del suo valoroso Segretario Generale
John Cooper III, più volte, poi, invitato qui, in Rue Cadet, a
prendere la parola a sua volta. L'evento fu significativo.
L'intervento del nostro Gran Maestro fu la prima incursione, senza
alcuna concessione del Grande Oriente di Francia, in questo cenacolo,
dove i landmark
regnano sovrani. La Gran Loggia di Francia, allora in un'eterna
ricerca di improbabili riconoscimenti, ne ebbe inevitabilmente una
profonda amarezza. La Gran Loggia Nazionale Francese, invece, mostrò
la propria totale indifferenza, sapendo immutabili le regole di
esclusività di cui beneficiava, che questo evento, eccezionale ma
circostanziale, non metteva in pericolo. Resta non meno vero che,
anche se non sconvolgeva l'ordine del mondo massonico, questo
discorso di un Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, in questo
contesto molto formale dove si svolgono importanti consultazioni e
sono adottati i principali orientamenti strategici e dove prevale la
via del consenso, ebbe un grande significato simbolico.
Oltre
alla Massoneria simbolica e al cosiddetto ‘sistema di comitato’,
il corpo massonico americano si compone dei seguenti riti:
Nel
rito del Royal
Arch, il grado
noto anche come La
Marque è
conferito solo agli ex Venerabili di loggia e costituisce il primo
di una serie di altri cinque gradi capitolari. È organizzato in un
grande capitolo generale le cui origini risalgono al 1798. I
capitoli locali sono amministrati sotto l'autorità di un grande
capitolo in ciascuno degli Stati in cui esistono. Questo grado fu
conferito per la prima volta negli Stati Uniti d'America come side
degree nel 1753,
nella loggia di Fredericksburg (Virginia).
Il
Rito della Cripta, creato nel 1783 a Charleston (South Carolina), fa
riferimento alla sacra volta situata sotto il Tempio di Salomone. Le
sue origini sono attribuite agli istruttori itineranti dell’epoca
della marcia verso il Far West.
Il
Cavalierato Templare dei
Knights
Templars, di rito
cristiano, nasce nel 1816. È organizzato in un Grand
Campement Général per
tutti gli Stati Uniti.
In
un paesaggio massonico così composito e dove il Rito di York domina
quasi incontrastato nei primi tre gradi della Massoneria simbolica,
il Rito Scozzese Antico e Accettato è, in sostanza, quello degli
alti gradi successivi alla maestranza, anche se alcune rare logge
simboliche americane lo praticano nei primi tre gradi. In sostanza, è
amministrato da due Giurisdizioni scozzesi sovrane "bianche"
e da due strutture "nere" simili sotto Prince Hall. La più
antica delle due grandi Giurisdizioni americane, e anche la più
importante per numero di effettivi, area geografica territoriale di
copertura e portata e influenza internazionale, è la Giurisdizione
Sud del RSAA. Come la Gran Loggia Unita d'Inghilterra per le logge
simboliche, essa afferma il suo primato universale rivendicando il
titolo di Mother
Supreme Council of the World
(Madre di tutti
i Supremi Consigli del mondo). Fu creata il 31 maggio 1801 a
Charleston (Carolina del Sud) da un gruppo di Fratelli per lo più
fuggiti da Santo Domingo, comunemente indicati come i Gentlemen
of Charleston.
Furono loro a conferire al rito la sua struttura in trentatré gradi
come oggi prevale ovunque nel mondo, e questo da più di duecento
anni. Essa riunisce, oltre alle Officine situate negli Stati del Sud,
anche quelle situate negli Stati a ovest dell'Illinois e del
Wisconsin, per un totale effettivo di circa 500.000 Fratelli
distribuiti tra 42 Orienti e 221 Valli in 35 Stati. La Giurisdizione
Nord, che totalizza circa 350.000 Massoni, ha sede a Lexington
(Massachusetts) e, dal 1813, esercita il suo magistero in 15 Stati.
Questa
panoramica sarebbe incompleta senza un riferimento alle nostre cinque
logge americane. Il GODF, infatti, da molto tempo mette in campo
tentativi di insediamento con esiti “disomogenei” che hanno
incontrato costantemente forti resistenze locali. Ma questo non
significa che sia ignorato dai Massoni anglosassoni, il cui
pragmatismo è leggendario. Ne sono prova le incursioni in California
cui mi riferivo, ma anche i convegni di studio e ricerca che, a
seguito delle iniziative del 2007 a Edimburgo, hanno finito per
portare a un dialogo disinibito e regolare dei ricercatori tra Parigi
e Washington... ma sempre evitando la spinosa questione del
riconoscimento. Dobbiamo ammettere che i nostri tentativi
istituzionali hanno sempre incontrato venti contrari, quando non
feroce acrimonia, a cominciare dalle potenti offensive contro
Cerneau. In un certo senso, si tratta dell'applicazione della
dottrina Monroe o comunque dell’esclusività giurisdizionale
territoriale. La loggia L’Atlantide all'Oriente di New York è
saldamente costituita da oltre cento anni. Le nostre più recenti
logge francofone e di espatriati più recenti anche a Washington, DC,
Los Angeles, San Francisco e poi la recentissima fase di start up e,
a mio avviso, un po' incerta in Florida, sono ancora considerate come
degli "UFO". Nel 1976 il nostro Gran Maestro e amico Serge
Béhar aveva tentato di rompere il soffitto di vetro rispondendo a
una richiesta di alcuni Fratelli francesi di New York e accettando la
creazione di una loggia anglofona, la loggia mista "George
Washington N°1", presto membro del CLIPSAS, per assicurarci di
avere una voce in più. Un progetto che si è rapidamente impantanato
ed è stato ripreso su iniziativa del Consiglio dell'Ordine nel 1995
dopo le Giornate del Pacifico. La George Washington Union, mista e
anglofona – del cui lancio sono stato personalmente responsabile
quando ero Maestro Venerabile della RL La Fayette 89 – ha impiegato
del tempo per installarsi ma ora è parte integrante del panorama
massonico americano. Oggi sta vivendo una dinamica insospettata,
moltiplicando le sue posizioni. La GWU ovviamente non minaccia
nessuno negli USA ed è ora nell'elenco delle obbedienze "irregolari"
della Conferenza delle Gran Logge del Nord America. Il DH federazione
americana ha conosciuto solo un'esistenza molto marginale. Vi
risparmierò gli spiacevoli sviluppi che potrebbe ispirare
l'avventura effimera e dolorosa del Grande Oriente degli Stati Uniti
negli anni 2000, che fu solo un povero scherzo lesivo della nostra
immagine.
Concludendo,
non sfuggiremo al contesto e al tentativo di metterlo in prospettiva.
Gli effetti di una demografia favorevole all’avanzata inesorabile
degli ispanici, che si aggiungono al "wokismo", porta gli
eredi WASP a riflessi di ripiego identitario che non si riferiscono
solo a Donald Trump e che hanno trovato la loro espressione
estremamente inquietante anche nell'assalto al Campidoglio del
gennaio 2021. Per riprendere l'analisi pertinente di un fine
conoscitore, editorialista francese, "le democrazie liberali
divorano i loro presidenti" e questo grande Paese
maniaco-depressivo dove il ‘declino’ è "una malattia
vecchia come la Repubblica americana" è oggi esposto a
interrogativi e incertezze che non risparmieranno nemmeno l'Ordine
massonico indebolito anche dagli effetti di un società
dell'immediatezza digitale. Ma che non ha finito di far sognare.
(*) Siamo particolarmente grati per la particolare ed esclusiva autorizzazione concessaci, che ci consente di divulgare questo particolare e non comune scritto del celebre Autore e Massone Francese.
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