lunedì 31 dicembre 2012
NUOVO ANNO 2013
A tutti coloro che con attenzione e interesse, ma anche con pazienza e tolleranza, leggono i miei scritti: grazie!
A coloro che, con le loro riflessioni e le loro critiche costruttive, mi aiutano a migliorare: grazie!
A quanti mi concedono la loro stima, la loro migliore considerazione e la loro umana, fraterna, disponibilità: grazie!
A quanti mi fanno dono prezioso della loro amicizia: grazie!
Da parte mia li ricambio con uguale sentire, cercando di sollevarmi dai fardelli e dagli orpelli terreni per lasciare che la mente possa essere più libera, librandosi nel tempo e nello spazio.
L'Amore Fraterno che ricevo, arricchito delle mie Energie, cerco di trasferirlo nel migliore dei modi verso chi ne abbia più bisogno. E, credetemi, fortunatamente non sono solo in questa azione che ci rende tutti degni di essere chiamati Uomini!
Un grazie, infine, alla mia Famiglia - e per prima a mia moglie - che con nobile Forza, Amore, Tenacia e Sacrificio - mi è stata sempre vicino, donandomi serenità e spronandomi a ben fare come pure a superare quegli ostacoli che la quotidianità - talvolta inopinatamente, spesso ingiustamente: quantomeno sotto il profilo umano - frappone sulla via di ciascuno. Così ricordandoci la nostra natura umana, al pari del destino che ad essa comunque ci lega.
Addio, 2012: con pochi veri rimpianti !
Benvenuto, 2013: ti accogliamo con tante speranze, confidando sempre che la Provvidenza Divina ci aiuti nel riconoscere il Male, in ogni sua forma, ed a tenerlo lontano !
Roma, 31 Dicembre 2012 h. 17,50
Giuseppe Bellantonio
giovedì 27 dicembre 2012
SAN GIOVANNI EVANGELISTA: PATRONO DELLE LOGGE SCOZZESI
Oggi
è la ricorrenza di San Giovanni l'Evangelista, una Figura – quella
dell'Autore del Vangelo
dello Spirito
– cui tutti i Massoni legati alle Logge Scozzesi – dette, appunto
“Logge
di San
Giovanni
di
Scozia”
o più sinteticamente “Logge
di San Giovanni”
– si riferiscono,
riconoscendoLa quale loro Patrono.
Una
ricorrenza “non di tutti” i Massoni, quindi, ma solo di quelli
Scozzesi.
Una
ricorrenza “non di tutti” i Massoni, poiché altri – legati ad
altre formule di Rito - usano
solennizzare il San Giovanni Battista,
il 24 Giugno: lo stesso per chi si basi esclusivamente e
pedissequamente sulla c.d. Massoneria Contemporanea.
Per noi è invece una ricorrenza solenne, ed essa lo è solo per
chi operi regolarmente nei primi
tre gradi del Corpo
Azzurro
Simbolico.
Una
ricorrenza “non per tutti” i Massoni, quindi, perchè il Corpo
Azzurro, il regolare Corpo
Azzurro Scozzese
– in quanto praticante lo scozzesismo, dopi i tre gradi Simbolici –
si basa sugli
AA.LL.AA.MM.
(Antichi, Liberi ed Accettati Massoni: evoluzione per così dire
moderna
dell'avvenuta “accettazione” degli speculativi da parte
degli “antichi” operativi [conseguita
attraverso l'Atto
di Unione sottoscritto il 1° Dicembre 1813 tra i Gran Maestri August
Frederick, Duca del Sussex, per la “Society
of Free and Accepted Masons under the Constitution
of England”
e S.H. il P.pe Edward, Duca di Kent, per i “Free
and Accepted Masons of England
according the Old Institutions”).
Una
ricorrenza, infine, “non per tutti” i Massoni, poiché per
essere qualificati come
regolarmente appartenenti agli AA.LL.AA.MM.
Occorre – con tutta evidenza - possedere
requisiti specifici,
significativi e ineludibili (cfr. anche miei altri precedenti
interventi su queste
pagine e su quelle del Notiziario Massonico
Italiano).
Una
ricorrenza importantissima per quanti sentono e vivono la “Massoneria
delle Antiche
Pietre” - della cui definizione e classificazione mi
fa piacere essere stato il primo in assoluto -;
una Figura, quella di
San Giovanni Evangelista, tanto importante per la religiosità quanto
lo è
per noi.
Un
Patrono non isolato, però: si tenga in
evidenza che, prima ancora che la c.d. “Massoneria
Moderna”
potesse vedere la luce, operavano i Franchi Muratori delle
Confraternite dedicate a
San Dionigi e a San Giovanni (che in Italia
presero il nome di Maestri Comacini).
Si
dovrebbe avere memoria viva che proprio le Confraternite di Franchi
Muratori e di
Tagliatori di Pietre lavorarono sempre a stretto
contatto, al punto da dedicare la prima
Cattedrale gotica a San
Dionigi.
Non
si dovrebbe tralasciare di sottolineare come Confraternite e Logge –
sempre molto, ma
molto prima del 1700 – fossero dedicate,
sollecitandone l'influsso benedicente, ora a San Biagio
ora a San
Gregorio, ora a San Luigi ora a San Marino, ora ai Quattro Santi
Coronati ora a
Santo Stefano, a Sant'Alessandro di Scozia e persino
a Santa Barbara (che, se non erro, è già
Patrona della “Gran
Loggia Femminile Italiana”,
nata nel 1974 e composta da sole
Sorelle, regolamentatasi
autonomamente nel 1978 e che – dopo lunghi anni di studio e di
approfondimenti-dibattiti storico-ritualistici - con il 22 Settembre 2012 ha
informato della
nuova forza e del nuovo vigore che ne pervadeva le
componenti).
Non
erano e non sono certo forme di “superstizione” a dettare questi
comportamenti:
comportamenti che non furono certo censurati dalle
Autorità ecclesiastiche delle vari epoche.
Che
dire poi dei Maestri d'Arte che tra le ricorrenze celebravano con
particolare e significativo
riguardo quelle dell'Ascensione
di Gesù (nella
Tradizione cristiana, la salita al Cielo di Gesù:
avvenuta 40 giorni
dopo la Sua Resurrezione) e dell'Assunzione
di Maria
(nella Tradizione, la
Sua glorificazione con l'assunzione in Cielo in
anima e corpo).
Che
dire, infine, dei Sacerdoti che officiavano nelle sedi delle
Corporazioni e nelle solennità
delle loro Logge in tenuta ufficiale
- in alcune prendevano il nome di Cappellani – per
solennizzare
davanti a Dio, ma non solo, tanti momenti importanti, tra i quali,
qui ricordo, la
posa della prima e quella dell'ultima pietra nella
costruzione delle Cattedrali!
La
“Massoneria
delle Antiche Pietre”,
dunque. Non a caso ho voluto chiamare così quella
Massoneria alla
quale io e chi ha eguale sentire intende rifarsi: espressione di
valori e di
insegnamenti che nell'antichità hanno trovato terreno
fertile tra gente che possedeva il dono
delle diverse conoscenze, e
quindi della sapienza. Non come Valore Assoluto – pertinente solo
al
Divino – ma come Valore Terreno, spesso in grado di spaziare nel
Tempo.
La Massoneria non è nata nel 1714 o nel 1717: sono state, quelle, date in cui antiche Regole e
antiche Tradizioni sono state profondamente rivisitate e codificate secondo diverse, quando non
nuove, impostazioni.
La Massoneria non è nata nel 1714 o nel 1717: sono state, quelle, date in cui antiche Regole e
antiche Tradizioni sono state profondamente rivisitate e codificate secondo diverse, quando non
nuove, impostazioni.
Forse, anzi sicuramente, i Fratelli che diedero
impulso a questa nuova fase – quasi del tutto
“nuova” rispetto
al passato, quindi certamente “moderna” - avrebbero voluto
approfondire gli
indissolubili legami tra “prima” e “dopo”:
probabilmente non ne ebbero il tempo, travolti dalla
grande mole di
operatività che li coinvolse oltre ogni aspettativa. Ma noi Massoni
– ancor
prima che scopriamo di avere tali caratteristiche - ci
portiamo dentro antiche iscrizioni
cerebrali, all'insegna della
Giustizia e della Solidarietà, per il Bene delle Genti.
Queste
“iscrizioni” riconducono alle Energie che furono lasciate da Chi
tracciò la Via, e da Chi
la seppe percorrere dedicandovi tutto se
stesso. Moltissimo di quanto fatto è stato smarrito, ma
le tracce di
questi percorsi ci sono state tramandate nei modi che sappiamo: brani
di
pergamene, iscrizioni su argille e tavole, storie tramandateci
attraverso monumenti, statue,
sculture: le Antiche
Pietre.
Qui, vennero lasciate tracce visibili e tracce non visibili:
entrambe
interpretabili nel loro combinato significato solo da chi
avesse cuore, intelligenza e la giusta
conoscenza per poterle
intendere: tracce basate sul linguaggio dei simboli.
Poiché
sono abituato a trattare di cose che conosco piuttosto che non di
cose che conosco poco o
di cui mi possa essere giunta notizia, Nel
tracciare queste righe mi sono riferito al mio vissuto
nella
Comunione di Piazza del Gesù – in cui per lunghi anni ho ricoperto
importanti Dignità – e
quindi agli studi, agli insegnamenti
profondi e documentati che lì sempre sono stati svolti,
facendone un
contesto non confondibile con altri che – pur se rispettabili –
avevano ed hanno
loro particolari e diverse modalità operative e
ritualistiche.
Ecco
perchè, quando si criticano i Massoni, quando si rovescia acido
sulla Massoneria, chi lo fa
dovrebbe ben sapere che “non tutti i
Massoni” sono tali, “non tutti i Massoni” si assomigliano,
“non
tutti i Massoni” hanno le stesse regole: pur riconducendosi essi ad
una Famiglia
Universale.
Ma solo sotto un profilo lessicale ed eminentemente filosofico; poiché il “sentire” di
Ma solo sotto un profilo lessicale ed eminentemente filosofico; poiché il “sentire” di
ciascun
iniziato risente della Società in cui opera, del Popolo cui
appartiene, della Religione
praticata, degli stessi influssi, delle "vibrazioni", delle "energie" che la
sua stessa Terra di
origine gli ha trasmesso.
origine gli ha trasmesso.
Tutto
questo è per me, e per gli Illustri Fratelli che con me condividono
ed hanno adottato
questa rinnovata visione iniziatica, la “Massoneria
delle Antiche Pietre”:
a sua volta permeata
dei più positivi influssi originati dalla
Confraternita
Federiciana
e da tutto il background
storico-filosofico-iniziatico che ad essa fa da tessuto.
Roma, 27 Dicembre 2012
Giuseppe Bellantonio
Gran Maestro Em. "Gran Loggia Nazionale Italiana Comunione di Piazza del Gesù"
Roma, 27 Dicembre 2012
Giuseppe Bellantonio
Gran Maestro Em. "Gran Loggia Nazionale Italiana Comunione di Piazza del Gesù"
Disclaimer 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.
domenica 23 dicembre 2012
... I MASSONI FESTEGGIANO IL NATALE ?
Pochi giorni fa, nello scambiarci i migliori auspici per le imminenti festività, una Persona che conosco da molti anni - pur se non a livello di frequentazione, ovvero di amicizia - mi ha chiesto "scusami se mi permetto, ma da tempo volevo farti una domanda: ma voi Massoni, festeggiate il Natale? E l'anno nuovo ?"
In modo non ortodosso - ad una domanda, è scortese replicare con un'altra domanda -, chiesi a mia volta come mai mi rivolgesse un tale interrogativo.
L'interlocutore, sapendo che non mi sottraggo né al dialogo né al dibattito, non senza avere prima chiarito che il suo era un quesito posto con serietà e non per pura curiosità, proseguì "lo chiedo perché negli anni ho ricevuto dei bigliettini di auguri o dei messaggi di posta elettronica, dove vari soggetti - per lo più autorevoli - porgono i loro auguri per il Natale o per il Capodanno, abbellendoli e aggraziandoli con disegni certamente evocativi della Massoneria e con tanto di indicazione ufficiale del loro contesto di appartenenza. Mi incuriosisce e meraviglia sempre, poi" continuava l'interlocutore "che simili comunicazioni rechino quasi sempre anche la vostra indicazione GADU. Sono quindi posizioni ufficiali e coinvolgenti i contesti e le norme statutarie che dicono di osservare e seguire ".
La domanda era più che interessante: stimolante; anche perché l'interlocutore è un fine storico che si intende anche del filosofare.
L'interesse è stato quindi elevato, al punto che, dopo le prime battute, ci siamo dati appuntamento per "dopo le feste" davanti ad una tazza di thé per parlarne, ben oltre i luoghi comuni: andando alla radice di convincimenti, di concezioni, di teorie, di verità storiche, delle Tradizioni e delle loro stesse origini.
L'interesse è stato quindi elevato, al punto che, dopo le prime battute, ci siamo dati appuntamento per "dopo le feste" davanti ad una tazza di thé per parlarne, ben oltre i luoghi comuni: andando alla radice di convincimenti, di concezioni, di teorie, di verità storiche, delle Tradizioni e delle loro stesse origini.
Ora, cari Lettori che mi seguite - del che Vi ringrazio - mi permettete di girare anche a Voi le domande, aprendo sulla questione una seria valutazione?
Nelle more, mi permetto di formulare a Voi ed alle Vostre Famiglie i miei migliori auguri per un sereno e Santo Natale e un Nuovo Anno certamente più prospero di quello che si va concludendo.
Ai destinatari Iniziati, mi permetto solo di aggiungere a questi auguri solo l'aggettivo "fraterni": per rispetto al loro stato e certamente non per un distinguo di tipo accrescitivo rispetto agli altri.
Roma, 23 Dicembre 2012
Giuseppe Bellantonio
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martedì 18 dicembre 2012
SOLSTIZIO D'INVERNO 2012
Date, numeri, simboli, richiami antichi quanto il Mondo, legami dell'Uomo con la Natura, misticismo, auspici, timori e ricerca di un legame con il Cielo ...
... tentando di dare spiegazioni anche alle più sottili sfumature che possano essere collegate ad ogni manifestazione.
Tutti elementi che puntualmente, specie nelle date che ancora ci collegano esotericamente alle cadenze dei solstizi e degli equinozi, ci ricordano i migliori sentimenti, ci stimolano i buoni propositi e aprono anche i nostri cuori alla speranza nella clemenza Divina.
Ciò, nella consapevolezza che quanto lega la Natura al Cosmo, l'immanente al Trascendente, è di una misteriosità tale, di una complessità e di un ordine di grandezza così ampio da essere disarmante, da lasciarci senza parole.
Anche se facciamo di tutto per spiegare l'insondabile, l'impenetrabile: fermandoci solo alla parte più superficiale.
Ciò, nella consapevolezza che quanto lega la Natura al Cosmo, l'immanente al Trascendente, è di una misteriosità tale, di una complessità e di un ordine di grandezza così ampio da essere disarmante, da lasciarci senza parole.
Anche se facciamo di tutto per spiegare l'insondabile, l'impenetrabile: fermandoci solo alla parte più superficiale.
21 Dicembre, quindi, del 2012.
Per gli amanti della numerologia - e per quanti credono al concatenarsi degli eventi, piuttosto che non alla fatalità delle cose - 21-12-2012 ovverosia 20-12-12. L'ora in cui si verificherà l'evento? alle 12,12; quindi, 21-12-12 h. 12,12.
Per gli amanti della numerologia - e per quanti credono al concatenarsi degli eventi, piuttosto che non alla fatalità delle cose - 21-12-2012 ovverosia 20-12-12. L'ora in cui si verificherà l'evento? alle 12,12; quindi, 21-12-12 h. 12,12.
Ma ciò che è più importante è il simbolismo che lega la data al Sole, alla Luce che dipana le tenebre, a Dio che manda il Suo messaggio sfolgorante agli Uomini: dissipare le tenebre che si insediano in noi e lasciar posto alla Luce liberatrice e confortante.
Agli Iniziati giunga il mio augurio per questa ricorrenza, confidando che sia di buon auspicio per un nuovo progredire, per un nuovo divenire attraverso l'Essere.
18 Dicembre 2012 Giuseppe Bellantonio
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giovedì 13 dicembre 2012
CHIESA, SOCIETA' E POLITICA NELLA VISIONE DELLA MASSONERIA DEL XXI SECOLO
E' stato chiesto di procedere ad una nuova pubblicazione di un'intervista rilasciata nel lontano 2008. A detta dei richiedenti, la stessa ha contenuti attuali che si ritiene possano essere validamente ri-proposti e sottolineati.
Grazie per la lettura!
Inizia
............................................
Ha senso, oggi, aderire alla Massoneria?
Cosa offre la Massoneria ai propri iscritti?
Come mai tante divisioni tra i Massoni Italiani?
Le spiace se le chiedo se lei è credente?
La Massoneria fa politica?
Grazie per la lettura!
Inizia
............................................
CHIESA,
SOCIETA’ E POLITICA NELLA VISIONE DELLA MASSONERIA DEL XXI SECOLO
CHIESA,
SOCIETA’ E MASSONERIA: IL PUNTO, OGGI
Le
considerazioni del Gran Maestro Emerito della storica
Comunione
di Piazza del Gesù, Giuseppe Bellantonio,
sulle
posizioni della componente tradizionalista della Massoneria Italiana
Ormai
da tempo, i più importanti temi della società del XX° e del XXI°
secolo hanno la caratteristica della globalità: una condizione
stabile – quindi - e non più un fenomeno apparentemente solo
transitorio. Ne consegue che non si può non tener conto delle
considerazioni e dei punti di vista di un gran numero di
interlocutori, maggiore – questo – allorquando più ampie sono le
tematiche e le problematiche di un contesto percorso da una
molteplicità di questioni alle quali non sempre l’uomo è in grado
di trovare rapida ed esaustiva risposta. La Massoneria – in
quanto forma aggregativa, vero e proprio “movimento di opinione”
- è certamente presente da lunghissimo tempo nel contesto sociale:
per cui è utile conoscerne il pensiero ufficiale attuale. Su molti
punti abbiamo raccolto le considerazioni del Gran Maestro Em.to
Giuseppe Bellantonio – cognome importante nella storiografia
massonica italiana – che evidenzia il pensiero del gruppo
massonico storicamente più antico in Italia e che si rifà al
toponimo di Piazza del Gesù. Questa componente è conosciuta con il
nome inconfondibile ed unico di “Gran Loggia Nazionale Italiana -
Comunione di Piazza del Gesù”, storico riferimento del “Corpo
Azzurro degli Antichi Liberi ed Accettati Massoni” e diretta
discendenza del gruppo capeggiato da Saverio Fera.
Ha senso, oggi, aderire alla Massoneria?
Certamente.
In un momento tanto denso di interrogativi, di dubbi e di incertezze,
in un mondo che procede con grande velocità, l’uomo ha bisogno di
sentirsi rassicurato e rafforzato attraverso il continuo confronto, e
lo scambio di idee, con altri uomini che abbiano con lui una
comunione di principi. Questi principi, costituiscono i classici
“quattro pilastri” che delimitano la parte intangibile e del
tutto inaccessibile del nostro essere, e sono immutati ed immutabili
nel tempo: valori morali, amore per il prossimo e per la famiglia,
onestà, tolleranza. Unirsi, quindi, con chi è con noi collegato
da una comune corrente di pensiero e di comportamento, è del tutto
naturale: e ritengo che quando la scelta cade su un’Istituzione
qual è quella massonica, il motivo è da ricercarsi nel forte
desiderio interiore di “crescere, essere e appartenere” piuttosto
che di “appartenere”; di “offrire qualcosa di se” piuttosto
che di “cercare qualcosa per se stessi”. Reputo che così come
si nasce buoni, onesti o tolleranti, Massoni si nasca: cioè si nasce
già con questa impronta personale che poi ci accorgeremo che
combacia con altre ad essa simili. Non siamo soli quindi: e nel
momento in cui siamo con gli altri, quelli che per noi sono i nostri
Fratelli, ci accorgiamo che abbiamo maggiore forza interiore,
maggiori energie da spendere specialmente a favore dei più deboli o
degli
emarginati: spesso, a contatto con i nostri Fratelli, assistiamo a
farfalle che si liberano dal bozzolo per librarsi in un volo libero
che mai avrebbero pensato di poter effettuare. Massoneria, quindi,
significa
scuola iniziatica ricca anche di valori esoterici, presso la quale
crescere e perfezionarsi: migliorando se stessi, migliorando il
nostro rapporto con gli altri, migliorando la qualità della propria
presenza nel tessuto sociale. Chi non è in grado di “donarsi”
a queste idealità, cercherà sempre qualcosa che la vera Massoneria
non è in grado di dargli: è quindi meglio che si rivolga ad altre
forme associative, più idonee ai suoi scopi poco spirituali e molto
materiali.
Cosa offre la Massoneria ai propri iscritti?
L’uomo,
percepisce fortemente l’esigenza di incontrarsi e frequentarsi con
altre persone a lui somiglianti, rinnovandosi in un processo di
crescita come pure per avere anche delle risposte – o maggiori
risposte, ovvero una verifica alle proprie risposte - ai propri
interrogativi. A questo riguardo, come si può ignorare che la
società è fortemente secolarizzata e con sempre meno valori di
riferimento? Abbiamo quindi l’essere umano che si crede sempre più
padrone – quasi invincibile – dei propri destini, mentre in
realtà si allontana da quella religiosità che fino a qualche tempo
fa – invece – ne aveva scandito i passi. Certo: per stare con
gli altri, si può aderire alla bocciofila, ci si può iscrivere ad
un’associazione culturale, si può intraprendere un corso di
recitazione o altro: ma forme più profonde, meno basate su aspetti
meramente conviviali e mondani, si adattano meglio a chi senta questo
desiderio di “crescere” interiormente in una vera e propria
scuola di pensiero dove troverà la filosofia e l’esoterismo, la
storia e la partecipazione sociale, il misticismo e l’amore
incondizionato per Dio. Ma soprattutto va chiarito un equivoco di
fondo: nei tempi passati sono stati in molti ad iscriversi “cercando”
nella Massoneria un qualcosa di incerto e nebuloso, già poco chiaro
dentro loro stessi; far parte di quella che io amo definire
“Istituzione”, significa invece voler “dare”, essere
talmente colmi di doni dentro di noi, di non vedere l’ora di
poterli offrire – attraverso la partecipazione – anche agli
altri. In Massoneria, quindi, si entra per “offrire il meglio di
se” e non per prendere o ricavare qualcosa. Si apprende e non si
prende, per usare un gioco di parole.
Come mai tante divisioni tra i Massoni Italiani?
Con
il passare dei tempi, la Massoneria è stata “contagiata” dal
mondo che la circonda, e piuttosto che essere al di sopra e al di
fuori di tutto e di tutti - così mantenendo la propria ispirazione
idealistica, cavalleresca e filantropica - è stata inquinata da
dispute interne. Questioni - tutto sommato - di basso profilo
piuttosto che non sostanziali, alle quali purtroppo spesso non è
estraneo l’elemento materiale, quello che nelle nostre espressioni
è definito come il “vile metallo”. Le divisioni avvengono
sempre per interessi: o per il “vile metallo”, o per sete di
potere, o per smisurata ambizione. Alla fin fine, tante soldataglie
sparse – nel cui contesto non nego la presenza di Fratelli
veramente eccellenti, che talvolta neanche si sono resi conto di
quale sia il contesto in cui essi operano – non fanno un esercito,
e facendo la “conta” qualunque osservatore si accorge che nella
stragrande maggioranza delle comunità massoniche il numero dei
capitani, dei colonnelli e dei generali è esagerato e sproporzionato
rispetto alla reale consistenza dei quadri. In effetti, è sempre
l’elemento umano il punto debole di ogni struttura: a volte bastano
piccole divergenze ed ecco che la divisione scatta in modo perverso.
Questo spiega le tante secessioni, il proliferare di gruppi e
gruppuscoli con il conseguente venir meno di una presenza corale
univoca, dove l’insieme dei Fratelli sia attivo sotto un’unica
bandiera per un unico obiettivo: chiaro, perseguibile e condiviso.
Tutti i propositi di riunire le componenti compatibili della
Massoneria Italiana, sono sempre naufragati miseramente di fronte ai
tanti che a parole si dichiarano più che disponibili, mentre in
realtà sono cariatidi inamovibili peraltro ancorate mentalmente a
schemi ormai desueti. In questo caso, parlerei di vetero-massoneria
fatta da Massoni che si sono consumati su se stessi, senza lasciare
alcun segno tangibile, alcuna traccia concreta del loro passaggio,
consunti persino dalle loro stesse furberie che – peraltro – non
hanno più segreti per nessuno: ecco questo è il modo in cui “non”
si fa degna e corretta attività massonica, rendendola inadatta al
ruolo che la stessa può e deve agevolmente e correttamente svolgere
nel contesto della Società contemporanea.
Quale
criterio è alla base della “regolarità” di un raggruppamento
massonico?
Questa
è una domanda rispondendo alla quale si inciampa con facilità: che
si operi o meno nello specifico contesto. In Italia c’è un
grande affanno – indifferentemente se da parte di gruppi o di
gruppuscoli – ad accreditarsi di questa o quella discendenza, di
questo o quel blasone, di questa o quella storicità documentale che
ne attesti la continuità in linea diretta, e – infine – della
stessa citazione, spesso un vero e proprio cocktail di errori osceni,
sulle pagine della rete. Altro elemento che contribuisce alla c.d.
“regolarità” è il riconoscimento che può originare in ambito
internazionale dallo scambio di protocolli (detti “trattati
d’amicizia”) recanti anche l’indicazione dei rispettivi
rappresentanti (equiparabili a dei diplomatici di alto rango): una
volta, questi riconoscimenti, avevano la caratteristica dell’unicità
e quindi possederne uno aveva un reale valore. Oggigiorno la
questione è in realtà molto diversa: esistono intese cartacee che
sono solo formali, mentre esistono accordi di collaborazione del
tutto informali che talvolta sono più importanti degli altri: questo
consente una operatività parallela o trasversale estremamente
sostanziale, che consente ad una Gran Loggia (indifferentemente da
dove essa sia geograficamente presente) di operare su piani diversi e
con strutture tra loro apparentemente difformi. Personalmente,
ritengo che la concreta unione tra le varie componenti massoniche sia
oggi una esigenza imprescindibile: ogni differimento sfibra il corpo
sano della Massoneria Italiana; ma unirsi significa che in molti
dovranno rinunciare a cariche ed incarichi “operativi”. Per
parte mia, do pubblica attestazione di questa nostra disponibilità:
non so se altri riusciranno ad avere questa forza, la forza di
rinunciare. Se mi permette, una serie di considerazione veloci:
senza perderci in teoremi forse difficilmente dimostrabili, ritengo
tout-court
che oggi in Italia o siamo tutti regolari o, più verosimilmente –
e per molte cause e concause -, siamo tutti irregolari. Ciò detto,
la “regolarità” non sta più né nei trattati – che possono
essere solo sterili pezzi di carta appesi al muro con una bella
cornice - o in pagine e pagine di autentici falsi storici, ma è
insita esclusivamente nel modo in cui si svolge l’attività
massonica di una Gran Loggia, ossia se questa adoperi gli Statuti
Generali originali del 1820 (e successive modifiche apportate in
ambito internazionale); se non sussistano miscugli tra l’Ordine
Simbolico ed il Rito Scozzese (veri e propri Corpi separati ed
autonomi, tanto amministrativamente che ritualisticamente, le cui
sinergie concorrono a formare la famosa Piramide Scozzese); se al
proprio interno non siano attive Logge con componente e ritualità
diversa da quella regolare; infine, se la presenza e l’attività
siano in regola con le norme e con le leggi dello Stato Italiano.
Ritiene
che esistano ancora delle c.d. “logge segrete”? E qual’è il
loro significato?
Tali
Logge ebbero origine in tempi remoti, tempi in cui la Massoneria –
attiva per affrancare i popoli da forme oppressive e illiberali di
governo – era perseguitata e quindi aveva l’esigenza di operare
in modo tale da garantire l’incolumità dei propri aderenti: e ciò
avveniva proprio attraverso la segretezza. Riepilogo questo
concetto: la Massoneria osteggiava chi governava ovvero regnava in
modo illiberale e antidemocratico, e chi era osteggiato perseguitava
i Massoni, attribuendo loro nefandezze inesistenti. Questo stato di
cose, evidentemente, venne meno: il corso della Storia spazza via
tutto ciò che di illiberale, di oppressivo e di anti-democratico è
stato posto in essere per mortificare l’Uomo a vantaggio del
potere. Ciò non toglie che – anche in un recente passato - in
molti si affidarono a tale tipo di strutture “segrete” o per
farsene pomposo vanto, o addirittura per operare in modo arbitrario,
illegittimo e illegale. Oggi, anche grazie alla precisa normativa di
Legge, questo tipo di possibilità non esiste più: ed è un bene,
poiché operare in modo discreto e riservato – com’è costume
della Massoneria - è tuttaltro che operare in modo segreto. Posso
dire che rammento sempre ai miei Fratelli che, qualora essi venissero
a conoscenza dello svolgimento di attività illecite o segrete –
dovunque esse si svolgano, e chiunque possa esserne coinvolto -,
hanno l’obbligo e il dovere di darne immediata informativa alle
Autorità preposte alla Pubblica Sicurezza. Eliminare le mele marce
è nell’interesse della vera Massoneria. Sintetizzando: le “logge
segrete” non hanno oggi motivo di esistere, se esistessero
sarebbero illecite e illegali; se una Gran Loggia opera correttamente
e legalmente non ha alcuna loggia segreta, se ne esistessero
sarebbero solo create per servire a scopi diversi e sicuramente
materiali. Scopi che, evidentemente, con la Massoneria nulla hanno a
che fare: i malfattori si trovano in tutte le realtà e in tutte le
condizioni
della vita. In questo caso, esistono delle “mele marce” che
vanno immediatamente circoscritte, allontanate e denunciate: ma
questo non significa che la Massoneria, quale Istituzione, non sia
sana. Dovunque possono nascondersi le “pecore nere”, ma non per
queste gli enti o le istituzioni cui appartengono sono da bruciare in
un rogo “purificatore”. Manovre del genere, talvolta possono
nascondere volontà illiberali ed in realtà antidemocratiche: nel
mondo, l’adesione alla Massoneria è osteggiata o è proibita solo
da chi ne teme la libertà di pensiero e la storica, ferma e
immarcescibile condanna di ogni dottrina coercitrice del libero
pensiero.
Il
Massone è credente?
Certamente
sì. In Massoneria esiste libertà di pensiero e di credo religioso
per chi aderisce, fermo restando il credere in Dio unico Creatore:
Entità Suprema che nelle nostre tradizioni siamo usi definire
esotericamente con il nome di Grande Architetto dell’Universo
cioè, il Creatore di quella immensa struttura architettonica
chiamata Universo.
Ciò
detto, è evidente che – specie nella Storia e nelle Tradizioni di
noi Massoni della Comunione di Piazza del Gesù – l'indicazione di
un Grande Architetto dell'Universo non è alternativa e/o
sostitutiva e/o antagonista a quella di Dio: nessuna differenza con
chi ama ed adora Dio definendolo/nominandolo come l'Uno, il Tutto, il
Creatore, il Sommo, il Padre, l'Onnipotente, il Padreterno, il
Signore, la Luce, l'Eterno, l'Altissimo. Oppure Elohim (Dio: con
riferimento alla Sua forza ed al Suo potere), Adonai (Signore: con
riferimento all'esercizio della Sua signorìa), Jahvè (riferito al
Dio salvifico), Jahvè-Maccaddeshem (riferito all'azione
santificatrice del Signore), Jahvè-Rohi (il Signore, quale mio
pastore), Jahvè-Shammah (riferito alla presenza del Signore),
Jahvè-Rapha (il Signore, che ci guarisce), El-Elyon (l'Altissimo),
El-Shaddai (Dio Onnipotente), El-Olam (l'Eterno), Jahvè Shalom (il
Signore è pace), Jahvè-Nissi (il Signore è il nostro vessillo),
così come Dio è nominato nell'Antico Testamento.
Un
netto “no”, quindi, da parte nostra
all’ateismo, all’agnosticismo e alle sollecitazioni –
specialmente di matrice fortemente anticattolica - che tentano di
rispolverare un relativismo becero e stantio spesso sostenuto da un
esasperato e non corretto laicismo (che é cosa ben diversa
dall'esprimere una più corretta e consona “laicità”).
Chiarito
il nostro credo in Dio - vero valore unico, certo e assoluto per
tutti -, a ciascuno è data libertà di praticare la propria
personale ed intima religiosità; questa, ovviamente, è arricchita
da
tutto il corollario liturgico che ad essa può appartenere. Il
fatto che la Massoneria - in quanto istituzione filantropica,
liberale e democratica - avversi ogni tipo di coercizione del libero
pensiero, non deve trarre in inganno: la storiografia ci indica che
in molti, in nome di una laicità operativa e non certamente
spirituale, sono scivolati sulla classica “buccia di banana” del
confronto-scontro tra Chiesa e Massoneria; un confronto in materia
di “dogmi” che talvolta ha avuto i toni dello scontro non solo di
tipo filosofico ma anche teologico, per debordare talvolta nella
materialità. Preciso meglio il mio pensiero che è storicamente
anche quello della “Comunione di Piazza del Gesù” da me già
presieduta: credere in Dio è un valore comune a tutti noi,
imprescindibile; quindi, chi non crede, non può essere Massone.
Le modalità con cui ciascun Fratello segue invece il “suo credo
personale”, la “propria fede”, fanno invece parte di quel
corredo individuale che ciascuno arricchisce senza interferenze a
seconda del proprio libero orientamento; difatti, se alla fede
individuale di ciascuno la Massoneria opponesse restrizioni o limiti,
essa stessa sarebbe artefice di una coercizione del libero pensiero.
E’ un assioma semplicissimo: può esercitarsi una coercizione per
contrastare un’altra anche solo apparente forma di coercizione? La
risposta è tassativa ed inequivoca: no! Se la risposta fosse
diversa, allora vorrebbe dire che la Massoneria è fuori dal proprio
ruolo e addirittura strumentale ad un disegno di tipo avverso a
questa o quella libera professione di religiosità; sarebbe quindi
una Massoneria illiberale, dove in nome di una mal interpretata
laicità si coltiverebbero antagonismi ed insofferenze del tutto
atipici: una non-Massoneria, quindi. Seguendo queste considerazioni,
ad esempio vi possono essere anti-cattolicesimo e anti-clericalismo
mascherati da esasperate esaltazioni di una laicità che in realtà
tale non è, essendo in realtà una forma che esalta solo l’ego e
si arrocca su posizioni intransigenti ed assolutamente secolarizzate
e quindi materialiste. Talvolta, queste sono a malapena mascherate
dalla finta disponibilità a un dialogo che in realtà è
inesistente.
La
Fede è radicata nel profondo di ciascuno di noi, e al riguardo è
assolutamente inconcepibile che possa essere esercitato – anche
solo in ipotesi - un controllo o una qualche forma di rimozione o
peggio di coercizione. Se qualcuno sostiene assurde e cervellotiche
tesi, diverse da quelle da me esposte, non solo – ripeto - non è
un Massone ma anzi è un anti-massone poiché sostiene cose estranee
all’essenza del pensiero, della filosofia e dell’etica alla base
dell’autentica Massoneria. Teniamo anche presente una dato reale:
sono stati e sono molti i prelati cattolici vicini agli ideali più
nobili del pensiero massonico e risulta che taluni ne frequentino
anche le Logge; questo deve far forse ritenere che costoro - anche
personaggi di altissimo rango - siano in realtà degli oppositori del
clericalismo, del Cristianesimo, della Chiesa Cattolica? Francamente
mi sembra un po' troppo: una cosa è fantasticare, altra cosa é la
realtà!
Qual’è
la vostra posizione rispetto alla Chiesa Cattolica?
Pieno
rispetto per l’Istituzione in senso lato, per il Santo Padre che la
rappresenta, per chi l’amministra e per chi ne professa e sostiene
la religione. Cosa sarebbe l’uomo senza una Fede, senza un credo
spirituale che ne segni e scandisca il cammino? Posso però dire –
comunque generalizzando - che se nel tempo delle critiche sono state
mosse, queste vanno differenziate: una cosa sono la Chiesa e la
Fede, mentre ben altra cosa è l’amministrazione della Chiesa. Le
prime rappresentano una certezza, l’altra è invece soggetta
all’umana fallibilità e quindi assoggettabile a valutazioni: in
ogni caso, senza pregiudizi aprioristici. Frasi del tipo “lobby
massoniche contro i cattolici”, sono quindi del tutto inadatte e
fuori posto: e ho la sensazione che chi spande queste tossine sia
egli stesso un anticattolico ovvero un fomentatore di
anticattolicesimo.
Ma,
almeno per quanto riguarda la storica “Comunione di Piazza del
Gesù”, queste teorie strambe non ci riguardano. Sarò più
chiaro: alla luce delle tante notizie di cronaca e non, non posso
escludere che contro la cultura e il pensiero cattolico siano
schierate delle forze ostili, dichiaratamente laiciste e non; ma la
Massoneria – quale istituzione di tipo “universale” - non
c’entra, mentre invece possono esservi impegnate forze aggregate o
meno, di tipo e ideologia diversa, unite solo da un identico colante:
l’anti-cattolicesimo. Un fenomeno che va di pari passo con una
crescente secolarizzazione ed una costante, strisciante,
decristianizzazione
Nel
testo della nuova Costituzione europea, ad esempio, noi continuiamo
ad essere fieri sostenitori della forte esigenza di ricordare e
citare le comuni radici cristiane, ovvero giudaico-cristiane, dei
Popoli d’Europa; è evidente che questo stona con quello che
intende fare qualcun altro.
Ma
noi continueremo a sostenere energicamente questa tesi, in ogni sede,
anche in futuro: purtroppo, l’Europa a volte sembra voler ignorare
le proprie origini, per mostrarsi vecchia, pavida, fiacca, scarsa di
certezze e ricca di possibilismo.
Un
altro elemento di forza, è per noi la difesa della Famiglia e dei
valori che essa ha sempre rappresentato e continua a rappresentare:
nonostante gli attacchi persistenti di chi continua a volerne
sminuire la fondamentale importanza, ed anzi cerca di minarne le
basi. Sono anni, ormai, che assistiamo a questo attacco ostinato,
talvolta spudorato e fatto con ogni mezzo: sarebbe ora che molta
gente si togliesse i paraocchi. Vale la pena di ricordare che anche
la Scuola, insieme alla Famiglia, è oggetto di un attacco
pluriennale teso a smantellarne le stesse fondamenta con il fine di
perseguire un appiattimento in cui solo la mediocrità prevalga e
l’incultura trionfi.
…e
rispetto alle altre espressioni di tipo religioso o pseudo-religioso?
Condanna
verso ogni forma di settarismo; assoluta riprovazione per culti
blasfemi o magici o perversi; no a qualsivoglia manipolazione
dell’altrui volontà, ancor più se ciò è camuffato da tesi di
tipo religioso; no a forme violente o assolutiste o intransigenti, e
conseguentemente no a formule integraliste o fondamentaliste
qualunque ne sia l’ispirazione. Molte di queste realtà negano
persino Dio, o ne hanno una visione talmente limitata o distorta da
considerarlo alla stregua di un personal-trainer, da consultare al
bisogno e al quale sempre chiedere: pochi sono coloro i quali si
chiedono cosa “possano offrire” a Dio, accettandone la volontà e
senza nulla chiedere in cambio. Credere o pregare solo per avere
qualcosa in cambio, sollecitare – in un certo senso – attraverso
la preghiera saltuaria solo favori o benevolenza, credo che sia un
grande equivoco: un equivoco che in realtà ci allontana da Dio.
Cosa
ne pensa della riflessioni alternative, tipo la New Age?
La
società “moderna” tende ad essere sempre più secolarizzata, e
l’uomo – grazie al crescere delle tecnologie e delle scoperte, e
al sempre crescente ritmo della vita – si sente sempre più grande,
sempre più forte, in grado di vincere da solo avversità e
situazioni che prima avrebbe persino evitato di affrontare. Questo
genera una pericolosa sensazione di temerarietà – quasi di
“invincibilità” – che ci allontana dal culto e dal senso
stesso del Divino, facendoci erroneamente ritenere di essere padroni
assoluti del nostro destino, della nostra vita. L’effetto
boomerang che ne consegue, però, è quello per cui il radicato senso
di insicurezza dell’uomo di fronte a misteri cui non riesce
comunque a dare risposte lo sospinge verso la necessità di dover
“credere” a qualcosa o a qualcuno.
Si
dirà: ma come, c’è la tua religione a cui credere, quella stessa
dei tuoi padri e dei tuoi avi.
Sì,
vero: ma quello che si cerca è qualcosa di caramelloso, di non
impegnativo, che dia la sensazione di aver scoperto qualcosa di
eccezionale senza l’obbligo di farsi troppe domande, qualcosa che –
a modo nostro - ci faccia distinguere per quel che facciamo, qualcosa
che sia anche “alla moda” e che non ci ponga obblighi di
frequentazione.
Ecco
allora emergere situazioni e teorie ammantate di filosofico e colme
di buonismo, che forse ci fanno star meglio ma che sicuramente
costano tanto denaro: ci sarebbe da chiedersi se le persone che si
tuffano in queste situazioni talvolta avventurose, siano le stesse
cui pesava lasciare un modestissimo, persino infimo, obolo alla
propria Parrocchia; le stesse che sbuffavano nell’ascoltare
l’omelia del sacerdote; le stesse che non si sognavano di
approfondire i temi e gli stessi perché della loro pur salda
religione cristiana; le stesse che non hanno mai letto per intero il
Vangelo o la Bibbia, ma che comprano e leggono decine di libri che
trattano del benessere del corpo o di come liberare la mente, o con
quali colori dipingere le pareti di casa per stare in sintonia con lo
scorrere delle energie.
Tutte
cose interessanti, per carità, se prese con lo spirito di
approfondimento delle proprie conoscenze attraverso elementi di
cultura o di dibattito: i nostri confini, i nostri “quattro
paletti” interiori devono però essere solidi, ed all’interno di
questo recinto intangibile ed insuperabile ci devono essere i nostri
elementi sacri, le nostre certezze assolute a livello spirituale.
Diversamente,
saremo dei tappi di sughero sballottati di qua e di là, sempre più
propensi a dare ascolto a chi ci dice – con la massima serietà –
che gli asini volano e che crederci ci farà stare sicuramente
meglio.
Le spiace se le chiedo se lei è credente?
Affatto.
Non ho difficoltà ad esprimere la mia Fede Cristiana e la mia
personale conformità interiore al pensiero e alla condotta
cattolica. Avere una Fede, come dicevo, è importante, fondamentale
per avere valori profondi e con radici salde e valide, tali da
sostenere lo stesso confronto quotidiano con gli altri esseri umani:
come si fa a dialogare di un qualcosa di cui si è all’oscuro o di
cui si hanno solo nozioni superficiali e persino banali?
Come
si fa a dare delle risposte ai propri figli, quando ci chiedono se
Dio esiste, o chi è Dio, chi è Gesù e perché era detto “il
Cristo”, chi è Maria, cosa rappresenta la Croce, perché il
Vangelo è alla radice di ogni buon cristiano, perché sia tanto
importante la Resurrezione, perché si frequenta il Catechismo o
perché la gente va in Chiesa a confessarsi, a comunicarsi o solo per
seguire la Messa?
Di
cosa potremmo parlare? Quali risposte saremmo in grado di dare, se
noi stessi – nel nostro intimo – non le conosciamo? Potremo far
ricorso al “fumo” delle parole, potremo dire a nostro figlio che
“quando sarai grande capirai”, potremo raccontargli cento favole
senza però dargli una certezza. Come crescerà questo bambino?
Quale tipo di “valori” lo guiderà, se la sua Famiglia – la sua
roccaforte – non è poi così solida come dovrebbe? Sarà poi in
grado, una volta cresciuto, una volta adulto, di sostenere dialoghi o
confronti, di soppesare adeguatamente valori e idee, o sarà tra
coloro che – a corto di argomenti – si rifugiano in sé stessi,
in un “io” purtroppo colmo di visioni unilaterali, tentennanti
quanto anguste e prive di elementi di confronto?
Sono
poi queste le persone che spesso ci tengono a definirsi più “libere”
di altre: persone che amano rimanere nelle loro certezze fatte di
non-certezze e di vuoti sempre più difficilmente colmabili, con il
passare del tempo.
Però
– ritornando alla domanda - ammantare di significati e valori
trascendenti e fors’anche religiosi queste nuove tendenze,
significa confondere forse irrimediabilmente la ruvidezza della lana
con la morbidezza della seta, ovvero a confondere la stessa seta con
fibre artificiali solo apparentemente più morbide.
Cosa
rappresenta la Croce, per lei?
Un
elemento che racchiude forza ed energie incredibili, smisurate, e con
il quale gli uomini – tutti, su questa Terra – scientemente o
meno si confrontano: in ogni istante della vita. Soprattutto un
simbolo terreno dal fortissimo significato spirituale, che mantiene
sempre inalterato il proprio fascino e il proprio struggente ed
esaltante significato. Non solo un simbolo, quindi, ma una
sostanzialità trascendente che ci pone in continuo contatto con il
Divino. Per noi Cristiani un elemento essenziale della propria Fede,
al pari della Resurrezione: e quindi, un elemento di grande e
profonda riflessione anche per chi non è Cristiano. Negare Cristo,
negarne la Passione, negare il significato della Croce e negare la
Resurrezione, non sempre è un atto di libera scelta: rilevo che da
tempo è in atto una manovra anti-cristiana in una Società peraltro
fortemente secolarizzata, cercando di vanificare le scelte e le sesse
radici che presidiano alla Fede dei Cristiani, tentando di
scardinarne le certezze fideistiche. Pur nella visione di
libertà delle scelte religiose di ciascuno, e quindi di grande
rispetto e insindacabilità per tutte le scelte individuali, non
tutto può essere trasformato in semplice “avvenimento”
spirituale e quindi ricondotto a tesi e antitesi di tipo filosofico:
non possiamo rispettare il Cristianesimo, al pari di ogni religione,
se non ne rispettiamo anche la sostanzialità e la forma.
Può
dirci ancora cosa rappresentano per lei lo Spirito Santo, la Trinità?
Guardi,
io non sono un teologo: per cui mi esprimo con parole forse inadatte
sperando di riuscire a trasmettere correttamente il mio pensiero.
Dio - che è il Padre, Colui che ha generato il Tutto - rappresenta
“la conoscenza assoluta e illimitata”. Il Figlio – quale
incarnazione del Padre – è “il manifesto compimento” di questa
capacità, di questa conoscenza. Lo Spirito Santo, è invece la
sostanzialità, la quiete assoluta, e quindi la trasformazione in
essenza di tutto ciò che il Figlio ha attuato quale incarnazione del
Padre: direi, quindi, “la memoria che origina dalla conoscenza e
dall’esperienza”. Questa è per me la Trinità: l’Uno e il
Trino, che altri non è se non Dio in tutte le Sue manifestazioni:
conoscenza, attuazione, ricordo perenne. Nell’affrontare la Sua
cortese domanda - e chiarito ancora che la Massoneria non è
certamente né una setta né una espressione di una qualche forma di
religiosità - mi consenta di rammentare il concetto fondamentale
relativo al Credo dell'autentico Massone: egli crede in Dio, in un
unico Dio creatore del Tutto. Il resto è lasciato alla sfera
privata del singolo Fratello, il quale – nel “credere” – non
solo ha libertà di culto ma ha anche la libertà di gestirsi la
propria religiosità, vivendola e interpretandola senza subire alcuna
suggestione e/o interferenza. Ad esempio, se fossero posti dei
limiti a quelli che sono dei “credo assoluti”, dei “dogmi” di
questa o quella fede religiosa, saremmo di fronte ad un illecito
massonico, a una vera e propria riduzione e limitazione della
libertà individuale, ad atteggiamenti – in sintesi –
antireligiosi e quindi anti-massonici. E la vera
Massoneria non è questo: anzi, è l’opposto.
La Massoneria fa politica?
Semplice
la domanda, semplice la risposta: un secco “no”. In ogni caso è
opportuno approfondire la questione. Premetto un importante dato di
base: la Massoneria - per intenderci quella più autentica, legata
alle Antiche Tradizioni piuttosto che non ad una visione “moderna”
della stessa – é per propria natura, in quanto scuola non solo di
alte e nobili idealità ma anche di pensiero, talmente al di sopra
delle umane passioni, talmente al di fuori del quotidiano contendere,
da non coinvolgersi in alcun contesto politico: senza peraltro
propendere a favore dell’uno o dell’altro dei contendenti. A
questo dato, aggiungiamo che per antica regola statutaria, nelle
Logge è vietato trattare tanto argomenti politici che religiosi.
Detto ciò, dobbiamo evidenziare un’altra cosa: la Massoneria non è
avulsa dalla realtà sociale, culturale ed economia della Nazione ove
opera, anzi è inserita in essa e a favore di essa opera: on ogni
caso, quale elemento moderatore nonché propositivo. Questo termine
– “propositivo” – è la chiave corretta per una migliore
comprensione della questione: gli alti gradi della Massoneria,
cittadini attivi dello Stato in cui vivono, si rendono certamente
conto dell’esistenza di una problematica e, conseguentemente, ne
parlano in ambito ristretto, senza scadere nella partigianeria, al
fine di valutare con serietà ma anche per elaborare possibili
proposte di soluzione nell’interesse sociale. Sempre con il
medesimo scopo, vengono affrontate ottiche di miglioramento di
questioni già affrontate. Allorché si siano elaborate queste
soluzioni, il fine della Massoneria – fatto salvo tutto ciò che
abbia a che fare con la filantropia e l’aiuto da offrire ai
bisognosi e agli emarginati – non è quello di operare direttamente
per concretizzare i correttivi. Anche se tale azione fosse svolta
con la migliore buona volontà, essa deborderebbe dagli scopi e dalle
attività della vera Massoneria: quindi, chi commette ciò, si
avventura su un terreno atipico e irto di pericoli; in un certo
senso, affronterebbe situazioni che non gli competono, proprio perché
non è un’Autorità statalmente costituita ed operante, né è un
partito politico, né è parte attiva del contesto politico.
Come
fa, allora, a essere presente nel contesto sociale, e quali sono le
sue posizioni verso i grandi temi attuali?
Tutta
quest’azione di studio dei problemi e di elaborazione di possibili
correttivi o soluzioni, resterebbe vano esercizio intellettuale se
non fosse resa fruibile alla pubblica utilità. Il modo in cui ciò
verrà fatto, è la cartina di tornasole della serietà della
struttura Massonica e se il suo stesso modo di operare sia corretto e
legale. Le possibilità di rendere accessibile alla società – e
quindi, ai cittadini – questi studi è risposta in strumenti
semplici e del tutto legali: trasmettere gli elaborati - quali meri
strumenti propositivi, e quindi come contributo all’interesse
supremo dei cittadini e dello Stato – alla Presidenza delle
Repubblica, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alle
Presidenze di Camera dei Deputati e di Senato; ovvero, alle cariche
istituzionali preposte dallo Stato alle specifiche funzioni di
servizio nell’interesse dei cittadini. Come vede, la Massoneria
“non fa” politica, ma essendo essa stessa istituzione, fa in modo
che la propria voce – sommessa e discreta - possa essere ascoltata:
sempre nell’interesse comune dei cittadini, e a favore dei più
deboli e degli svantaggiati
Quale
futuro politico auspica per l’Italia e per l’Europa?
L’Italia
è una democrazia sostanzialmente ancora giovane, e di questo è
evidente come se ne risenta, mostrando talvolta forti segnali di
disarmonia. Ciò non toglie che, anno dopo anno, il corpo elettorale
acquisisca maggiore consapevolezza: tanto nella sfera dei diritti che
in quella dei doveri. Tutte le parti politiche fanno appello al senso
di responsabilità degli elettori, ma molte di esse utilizzano il
“politichese” piuttosto che non la concretezza dei fatti: e
questo martellamento, talvolta concertato, tende a distrarre il
cittadino-elettore, la cui maturità si è certamente accresciuta ma
che ancora viene trattato come un bimbetto un po’ cretino al quale
bisogna sempre somministrare una qualche “pappetta” già bella e
pronta!
Nel
crogiuolo delle strane alchimie, c’è anche chi mente con spudorata
costanza; chi utilizza ancora abilmente le armi della disinformazione
e della controinformazione pilotata; chi si ricicla con strabiliante
faccia tosta; chi predica la eliminazione “quasi” fisica degli
avversari; chi pretende di attrarre voti non proponendo alcunché di
nuovo ma solo teorizzando una mobilitazione popolare, di un “popolo”
che poi non rappresenta la globalità del Paese ma è in grado di
fare abbastanza rumore; chi ancora utilizza l’arma dello sciopero
per le motivazioni più ampie ma anche più strane, riuscendo sempre
a trovare un codazzo di aderenti; infine, chi pretende di essere
votato solo perché propone non di costruire qualcosa di valido sulla
base di un programma comprensibile, articolato e verificabile, ma di
distruggere quello che altri potrebbero avere fatto.
Complessivamente,
una sorta di “meno peggio, tanto meglio” nella Grande Lotteria
dell’Avventura, dove spesso viene pesino strumentalizzata o
sfruttata la disperazione altrui.
Nessuno
ha speso una parola ufficiale per spiegare ai cittadini - con
elementi chiari ed oggettivi - che la nostra difficile congiuntura
nazionale è coerente alla difficile congiuntura che il mondo (non
tutto, è vero: ma una buona parte) ha dovuto affrontare per una
serie di crisi che iniziano dal famoso “11 Settembre” passando
dai conflitti in Afghanistan ed Iraq - nonché dai tanti focolai di
guerra, tenendo conto delle varie sciagure naturali abbattutesi su
molte nazioni, e senza tralasciare le forti difficoltà arrecate al
potere di acquisto dei cittadini dall’entrata in vigore dell’Euro
(difficoltà che per l’Italia hanno, però, radici molto lontane:
non dimentichiamo qual'era il reale potere di acquisto della Lira,
prima dell'entrata in vigore dell'Euro). E tale difficile
situazione è oggettiva, e non certo del tutto riconducibile ad una
maggiore o minore capacità dell’attuale management
politico;
chiunque, nelle medesime circostanze, non avrebbe potuto far di
meglio: anzi. Auspico che i politici della Unione Europea trovino il
coraggio di adeguare la futura Carta Costituzionale alle radici
giudaico-cristiane dei Popoli Europei; mi auguro il concretizzarsi
rapido di una Unione Europea sempre più politicamente operativa, e
quindi vincolante per gli Stati membri; desidererei un Governo
nazionale che possa attuare velocemente tutta quella serie di
modifiche, anche radicali, che i cittadini si attendono; mi darebbe
gioia sapere che si affronti con concretezza il tema della “vera”
disoccupazione, della certezza del diritto e della contestuale
certezza della pena, dei contributi alla crescita equilibrata
dell’economia e di sbocchi concreti ed immediati per il lavoro e le
aziende.
I
miei desideri sono uguali a quelli di qualunque altro cittadino, come
vede.
Riguardo
la sensibilità di alcuni temi sociali, qual è la vostra posizione?
Lotta
alla pedofilia, alla prostituzione ed a qualunque tipo di droga; sì
all’uso diffuso delle energie alternative non escludendo il
nucleare, con rapido abbandono del petrolio; si all’uso delle
cellule staminali per sostenere fasi critiche della salute dell’uomo;
assoluta cautela verso gli equivoci insiti nel concetto di
“procreazione assistita”; no all’accanimento terapeutico, ma
assistenza continua ai pazienti finchè in loro c’è una scintilla
di vita; tassativo no all’aborto quale metodo alternativo di
contraccezione, mentre siamo favorevoli allo stesso qualora sia
terapeuticamente necessario per la salvaguardia della salute della
madre; mobilitazione politico-sociale per lanciare un piano di
edilizia abitativa economica tale da consentire un graduale
abbattimento dei prezzi delle case aiutando la costituzione di nuovi
nuclei familiari; sì a tutte quelle iniziative che aiutino il
crearsi ed il consolidarsi della Famiglia – intesa nel suo
significato classico -, e l’alleggerirsi delle tensioni economiche
sulla stessa; maggiore e definitiva valorizzazione del ruolo della
donna nella società in genere; potenziamento di un modello
scolastico che sia in grado di determinare negli alunni cultura e
capacità tecniche; no a quella pseudo-cultura di chi tenta di
spacciare la diversità per normalità, schernendo e facendo apparire
diversi gli altri, i c.d. “ben pensanti” o quanti praticano la
“morale cristiana”; si alla libertà di pensiero, ma mai
favorendo il materialismo ateo o agnostico che possa essere; totale
sfiducia in chi coltiva vecchi propositi politici di tipo populista e
demagogico, racchiusi nel cassetto insieme a progetti polverosi e al
di fuori dal tempo, specie se tenta ancora di spacciare per buone
delle dottrine che hanno perso nettamente il confronto con la storia;
no alla c.d. “integrazione” – in quanto esperimento equivoco
drammaticamente fallito per lo stesso rifiuto di chi si doveva essere
integrato – mentre siamo ovviamente favorevoli allo sviluppo di una
società multietnica, comunque gestita con regole e limiti ben
precisi, chiari e condivisi ; fraterna condivisione della innegabile
tragedia della shoah e avversione per tutte le forme di violenza e di
integralismo morale, materiale, religioso.
Cosa
ne pensa della ondata di libri e film che trattano di Templari,
Graal, Maria Maddalena?
Sono
pochi i testi che trattano dei Cavalieri Templari con scrupolo e
rigore storico, offrendo delle novità storiche: la maggior parte dei
testi propone e ripropone sempre le stesse notizie, anche quelle
approssimative. Riguardo al tema del Graal,
l’argomento
è più complesso e delicato: di elementi ce ne sono tanti, ma tutti
conducono verso l’incertezza. Ne consegue, che trattare questo
argomento con superficialità e leggerezza, è diventato persino fin
troppo facile. In questo periodo è molto evidente il contesto di
un libro che si rifà a un presunto codice legato a Leonardo da
Vinci; il risultato è volutamente calunnioso e dissacrante: ma mi
assale il dubbio che questo fine, e cioè quello di dissacrare, sia
quello cui volentieri si riferiscono molti autori non solo maldestri
ma anche in cattiva fede.
Per
affrontare poi l’insieme di questi temi, come pure il simbolismo
anche correlato al dipinto di Leonardo da Vinci – “L’ultima
cena” - , ho letto con attenzione tutti i libri che circolano,
attribuendo ora carnalità ed ora discendenze con una superficialità
disarmante.
Mi
dispiace sentire che vi sono molti lettori che - dimenticando che si
tratta di libri in cui gli autori mischiano fantasia a realtà
romanzesche indimostrate e indimostrabili - prendono per oro colato
ciò che leggono: specialmente allorché ci si rifà al codice
attinente Leonardo da Vinci, le pagine sono permeate di un
anticattolicesimo finanche eccessivo, feroce, condito con pseudo
notizie destituite di ogni fondamento. Libri del genere,
dovrebbero recare le stesse informazioni cautelative apposte sui
pacchetti di sigarette: “maneggiare con cura”, “prima dell'uso
leggere le avvertenze”, “doping”, la cattiva informazione é
tossica e può uccidere la Verità.
Pertanto
si deve leggere con cautela e discernimento, facendo una netta
distinzione tra romanzi di fantasia, libere interpretazioni di
riletture, e realtà storica.
Se
ci dovessimo soffermare solo alle supposizioni che aleggiano attorno
a Maria Maddalena, dovremmo chiederci dove sono i buoni cristiani: e
se conoscono bene, i fedeli, la figura del Cristo, il mistero e la
gloria della Resurrezione, il valore del Vangelo e la stessa figura
della Madonna, che fu Madre e Maestra dapprima per i soli Apostoli e
poi per tutti i fedeli, i credenti.
Roma,
6 Aprile 2008
............................................................
finisce
Disclaimer 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservato.
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Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.
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