Cerca nel blog

venerdì 21 agosto 2020

LA MASSONERIA E' MORTA? OPINIONI A CONFRONTO.

FRATIE ,SEGGI , DECUMANI , CARDINI E ANTICHE DIVINITA' – Cose di ...

Da più parti, tra le fila massoniche, si fa sempre più pressante un quesito. Ovverosia: se la massoneria sia operativamente e moralmente morta con la chiusura delle abitudini ed attività sociali causate dalla pandemia.
Perdonatemi ma non uso il termine esterofilo tanto imperversante a disdoro della nostra bella lingua italiana sempre più sfregiata da inglesismi e francesismi stucchevoli e risibili sulla bocca di gente che oltraggia le nostre nobilissime radici.
Tornando alla domanda sempre più urgente, nonché posta da molti, riguardante la morte morale della massoneria, capita sovente di osservare una visione dell'essere massoni e consapevoli iniziati che suscita mie molteplici perplessità pur apprezzando lo sforzo di riflessione di chi cerca di fronteggiare un cataclisma sociale ed umano cercando di interpretare e dominare le molteplici e drammatiche problematiche che hanno stravolto stili, abitudini e contesti.
Continuo a pensare che essere iniziati sia un privilegio ed uno status esclusivamente personale, profondamente intimo e degno di essere elaborato in sinergia spirituale e morale con altri Eletti riconosciuti Fratelli vicini o lontani nello spazio e nel tempo.
Ciascuno di noi lima e forgia quotidianamente la propria essenza sia nel fondare la sua costante presa di coscienza su ricerca e studio rigorosi, su dinamiche di pensiero razionali ed emotivamente temperate, che nel vivere il coacervo di drammi e tragedie umane e sociali operando con gli strumenti intellettuali più equi e le prassi più funzionali a sostenere le altrui traversie. Nelle attuali contingenze dovremmo comprendere che la vita nel tempio non è il pilastro su cui un massone debba fondare la propria crescita ed evoluzione umana e spirituale.
È il creare dentro di sé il proprio ideale "studiolo metafisico" , è l'agire, è lo scambio quasi di tenore rituale, il sapersi rapportare, l'attingere, quando la fraternità è sentita in ogni fibra, a coloro che sente Fratelli per sintonie morali, intellettuali e spirituali, in uno scambio fertile di Bellezza, Forza e Saggezza, che fortificano, schiudono percorsi e spianano la via.
A mio avviso, troppi sono condizionati dall'imbrigliamento basato sull'idea di istituzioni aggregative e da una certa zavorra ideologica che si è accumulata, anzi incrostata, negli ambiti delle cosiddette Obbedienze. Le quali si reggono su apparati, prassi e impianti troppo spesso più pensosi degli aspetti economici che della cura atta a fecondare l'humus degli intelletti e dei cuori; aggregazioni sovente fagocitanti bisogni intellettuali o spirituali, libertà dei cuori, isterilite in passerelle o ostentazioni confliggenti con i Valori massonici; sigle vacanti di Virtus solo dichiarata, pronte a stravolgere storia e tradizioni per vuote ambizioni e meschini interessi di visibilità alieni dalla nobiltà implicita nelle prassi del proselitismo; associazioni conflittuali distratte o solo travestite di panni curiali, ma ben lontane dal creare il giusto solco atto ad essere fecondità per conseguire fini veramente formativi inerenti l'universo iniziatico o saldezze morali e di benefica reciprocità; aggregati sovente pervasi dalla lebbra delle mai deposte passioni che assassinarono Hiram, distorti e incancreniti da profanità ancora più devastanti perché evolventesi in metastasi atroci capaci di uccidere Saggezza, Forza e Bellezza.
Fondo questa mia visione della Massoneria, la personale, costante, pluridecennale tensione ad essere un Bacco, anche su letture di scritti delicatamente intimi e riservati che ho reperito tra i pochi carteggi rimasti di miei antenati sinceramente e convintamente massoni.
Massoneria significa luogo innanzitutto spirituale, palestra di intelletto e anima (il significato originale di loggia, nicchia al coperto da intemperie) dove il pensiero fiorisce grazie ai Maestri che sanno immaginare, progettare e dar vita ad opere ardite fino a toccare la musica dei cieli, a rendere visibile ai cuori il divino, alimentandolo, indicando la via ad intelletti fecondi e generosi, più o meno esperti nel saper sgrossare, "disegnare", lavorare la Pietra.
Iniziazione e paziente, ininterrotta intrapresa dell'Opus significano anelito a riportare i cieli sulla terra con indomita fiducia nella perfezione del GADU ed occhi spirituali che sanno scorgerne il riflesso luminoso nelle proprie profondità. Non fuori, ma, come esortano i saggi, dentro di sé.
Troppi dimenticano, sommergono sotto scorie mai scrostate, indugiano in banali quadriglie verbali, si abbandonano ad esercizi di retorica, svuotando di valore e senso quell'acrostico che ci fu posto davanti agli occhi da recipiendiari: VITRIOL.
Ne abbiamo essiccato, mummificato, tante volte imputridito il significato ed il fine lasciandoci sommergere dai rumori e dalle cacofonie profane. Se dobbiamo porci il quesito della 'morte' morale della massoneria sarebbe bene riflettere anche sugli aspetti che ho descritto sopra. Che Ordo vinca su caos.
Gerardina Laudato

Analisi perfetta e limpida sulla Massoneria, che ho sempre inteso essere "Unica' rispetto alle moltitudini di interpretazioni che ogni massone ne trae durante il suo percorso "spirituale' e "materiale".
Ancora più diverse le deduzioni e definizioni fornite da parte del mondo profano, specie se carico di pregiudizi, e ignorante in materia.
L'esperienza del Tempio (così come mi piacerebbe avvenisse per i riti religiosi improntati al Bene e alla ipoteca di un posto in Paradiso) dovrebbe, a mio parere, condurre ad una naturale pratica di morale (laica) costante, tesa alla attuazione di un possibile "Paradiso" terreno e contestuale alla vita stessa del libero muratore, per il bene e il progresso suo proprio e della specie umana.
Se questo è un assunto possibile, sarebbe, a parer mio, un buon viatico da praticare in un mondo malato di egoismi e cattiverie.
Da ciò il Tempio e i rituali massonici andrebbero considerati veri "arti supplettivi" per ogni individuo di buona volontà, come pure una "seconda pelle" del corpo, una 'miniatura' custodita nel proprio cuore da cui la mente può trarre soluzioni concrete per ogni circostanza esistenziale sempre nel dubbio del bene e del male, giungendo a praticare Giustizia illuminata.
"Il tempio dentro di noi e con noi sempre e dovunque", non solo per qualche ora al mese nella sede 'prestigiosa' di qualche palazzo d'epoca.
Mi piacerebbe così si diffondesse la mia idea di Massoneria. E così provo a praticarla e scopro spiragli di Paradiso ogni giorno nuovo su questa terra. Grazie anche a te che mi leggi.
L... G... 

Grazie Caro Fratello L...G...
Innanzitutto gli auspici per una tua pronta ripresa. 
Ciascuno di noi è "sacerdos" essere che pratica il sacro. 
Ciascuno di noi è "tempio" nella cui " cella" più riposta e segreta, riluce il divino. Così come avviene nelle architetture che in ogni tempo il genere umano ha sentito la necessità di erigere avendo contezza del mistero, della meraviglia ascosa nella sua natura, trasferendo fuori di sé, cercando di rendere tangibile la sua ansia di cielo, tentando di intensificare e lasciar brillare all'esterno la scintilla che intuisce o vede rifulgere con più o meno potenza nel suo intimo. 
Il genere umano potrà aspirare ad erigere il Tempio di una Umanità resa degna fino a quando anche un solo Uomo attingerà alla preziosa miniera di Forza, Bellezza e Saggezza per trarne gli utensili indistruttibili grazie a cui saprà squadrare, disegnare, immaginare e cementare Pietre che siano inno al sacro Trinomio. 
In catena d'unione fisica o ideale, sotto ogni cielo e in ogni tempo gli Eletti, gli iniziati ai cui occhi si schiudono i portali dell'Arte Reale, confidano, hanno fede, nutrono certezza che la volontà di intrapresa continuerà ad operare sollecita nel cuore e nella mente anche di uno solo che avrà contezza del suo essere Uomo, del suo essere Ercole e Prometeo. 
Non muore la morale massonica, non muore mai Hiram. 
Imputridiscono e muoiono nella loro lebbra solo i cattivi compagni, i dominati da passioni maligne di cui sono schiavi e da cui sono tenuti nelle prigioni tenaci del tradimento della Virtus massonica. 
Continuiamo a scalpellare la nostra Pietra in sinergia spirituale e concreta, ovunque e comunque, con quelli che riconosciamo Fratelli per far sì che nella cella più riposta del Tempio dell'Umanità brilli luminosa la Luce dello Spirito alimentata da intelletto e amore.
Gerardina Laudato
ANALISI VITRUVIANA E SIMBOLOGIA MASSONICA Quanti si sono chiesti ...

Ho letto più e più volte questa stupenda lettera d'Amore della Ill.ma e Car.ma Sr. Geradina nei confronti della vera e autentica Massoneria: scritta da un Cuore Puro, da una Mente Ferma e Lungimirante, da un Animo Nobile abituato a donare sé stesso nel nome delle Tradizioni originarie. Incontaminate. Eccelse. 
Grazie, Gerardina, per questa boccata d'ossigeno. Che ristorerà quei Fratelli e quelle Sorelle che, da autentici Iniziati, percorrono la GIUSTA VIA pur tra tante amarezze.
Avevo pensato di introdurre il tuo scritto - divulgandolo, nel contempo - con una mia introduzione, ma è talmente elevato che non ve n'è certo bisogno: anzi, potrei forse sciuparne l'approccio franco e diretto.
Ho trovato giusto, come se fossimo tutti e tre impegnati in un dialogo sommesso, pudico ma fermo, trascrivere anche le riflessioni scaturite dalla lettura fatta dal Car.mo e Ill. Fr. L...G..., di cui rispetto il riserbo.
Vedete... riportare questi pensieri è il più bel messaggio che i Fratelli incerti per le delusioni patite, frastornati dalle troppe parole e da inconcrete liturgie, possano ricevere: per così sapere che la VIA non è smarrita, che la LUCE è sempre lì.
E brilla più forte che mai.Ma devono trovare essi stessi, interrogandosi senza falsi alibi, la forza di rigettare con fermezza e senza indugi tutto ciò che li distrae e che li allontana dal corretto percorso.
Giuseppe Bellantonio


Disclaimer / Avviso 1                                                                                                                 L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue: 1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservata.                                                                                                                      Disclaimer / Avviso 2                                                                                                                Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal webciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito bellantoniogius@gmail.com al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo. Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.