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sabato 22 settembre 2012

EQUINOZIO D'AUTUNNO 2012


Equinozio d'Autunno.
Rinnovato momento di riflessione, dopo la lunga e calda pausa estiva.
Ci si prepara alla stagione più fredda, durante la quale sarà utile operare in modo costruttivo specie se gli obiettivi sono indirizzati a rinnovare e innovare.
Il seme è quindi nella zolla fertile della Terra, e compirà il suo destino morendo: da questa “morte” sarà generata una spiga ricca di altri chicchi dorati.
Una nuova rigenerazione che vedrà coincidere il prossimo Solstizio d'Estate.
In queste cadenze cicliche sta il segreto del sapersi rinnovare, lasciando “morire” quella parte di noi che altro non può fare se non lasciare una testimonianza per il futuro, un segno - il più possibile percettibile - del nostro passaggio terreno.
Testimonianza che più che essere “nuova vita” è “vita nuova”: rinnovamento e cambiamento in un perenne divenire, sempre e comunque in contatto interiore con il Sublime Architetto dei Mondi, alla cui maggior Gloria ogni Essere Umano compie il proprio tragitto terreno.
Ma non solo quello.
Testi antichi, testimonianze pregne di valenza scientifica e concrete sensazioni individuali ci danno precisi segnali: il nostro percorso non è solo terreno e sarebbe superficiale crederlo, così banalizzando la grandezza del Creato e la Potenza del Signore dei Mondi, degli Universi.
Siamo parte del Tutto e ogni nostro atomo è destinato a comporsi e ricomporsi in molteplici tempi e forme, in un percorso si evoluzione ma anche di involuzione se in precedenza si è stati dominati dall'avidità e dall'aridità, non lasciando tracce feconde del proprio passato.
C'è ancora chi si sofferma, anche eccitandolo, sullo scontro tra “creazionisti” ed “evoluzionisti” senza valutare che, se è vero che tutto ha un principio, è proprio questo il nocciolo dal quale il complesso “creato” poi è destinato a “evolversi” (ma anche ad “involversi” e persino “scomparire”).
Le recentissime scoperte scientifiche ci conducono verso l'infinitamente piccolo: piccolo non vuol dire però “limitato” e quindi “circoscritto” perchè dentro il micro si cela il macro.
Quanto c'è ancora da scoprire, quante concezioni tecniche e scientifiche sono destinate a mutare radicalmente!
Ma ogni scoperta, ogni cambiamento - pur essendo stati operati dall'Uomo quale Essere pensante ed in grado di intelligere, in un certo senso con licenza di agire su questa Terra pur nel rispetto delle Regole fondanti - nascono dalla scintilla Divina originaria da cui ogni cosa ha preso forma e sostanza, anzi sub-stantia.
Ecco qual'è il nostro compito, la nostra missione: costruire e lasciare traccia positiva del nostro passaggio terreno. Solo così non avremo mortificato l'opera di un Creatore di cui, pur sfuggendoci la forma – per noi non-visibile perchè “non” alla nostra portata di umani – non può sfuggirci la sostanza: soffusa quanto concreta e sublime.
Per quei Massoni che abbiano a cuore la propria crescita soprattutto interiore, le cadenze dell'Equinozio d'Autunno e del Solstizio d'Estate sono catalizzatrici di questo sforzo e della grande importanza che, attraverso il contatto con la Natura, ci ispira e ci guida attraverso la magìa, il fascino di simboli antichi quanto il Mondo.
Equinozio d'Autunno 2012, quindi.
Proteggiamo quel piccolo, grande seme che riposa in una zolla della Terra.
E' un seme utile soprattutto per chi verrà dopo di noi.
Che il Sublime Architetto degli Universi continui a guidare i nostri piccoli passi, conducendoci sempre più vicino alla Vera Luce.
Roma, 22 Settembre 2012 | h. 16,49
Giuseppe Bellantonio
Gran Maestro Em.
Gran Loggia Nazionale Italiana
Comunione di Piazza del Gesù

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giovedì 20 settembre 2012

Massoneria e 2O Settembre: un equivoco?

Mi ero ripromesso che per rendere "giustizia" a questa data così importante - sotto il profilo della tanto ricercata Unità d'Italia, cui indubbiamente contribuirono, nel bene e nel male delle situazioni note e meno note di allora, anche tanti Massoni -  non avrei esternato mie considerazioni: tanto celebratice che commemotrative.
Da tempo, infatti, ho osservato che i toni con cui taluno o tal'altro si comporta in questa particolare data sono decisamente fuori misura.
Un laicismo del tutto intriso di malcelato aticlericalismo continua a sopraffare i valori tipici della laicità.
Da un lato si esalta l'azione militare e politica condotta per abbattere - allora - il potere temporale esercitato dal papato, così spianando il compimento dell'Unità d'Italia attraverso la conquista di Roma.
Dall'altro - nonostante dichiarazioni ormai diplomaticamente soft - quei momenti non sono mai stati del tutto dimenticati in quanto parte integrante di una Storia immodificabile che ha segnato la fine di un'era e l'inizio di un nuovo modello di Chiesa.
Non è stato dimenticato che molti di coloro che disposero quelle azioni politiche e di guerra, erano "anche" Massoni. Si tratta quindi di un ben preciso ricordo storico lasciato solo un pò più indietro rispetto al passato.
Non è stato dimenticato, anzi è stato sempre rimarcato, che quei "cattivi soggetti massoni" di allora erano gli stessi che da tanti anni alimentavano una sottile ma concreta ribellione avverso un potere di cui erano sudditi privi di libertà e carenti della possibilità di esprimersi liberamente e - come diremmo oggi - democraticamente. D'altronde, pensieri di libertà furono alimentati dall'Illuminismo, come pure atteggiamenti ribelli e persino rivoluzionari trovarono "anche" nei principi massonici un loro naturale riferimento: rivoluzionari "anche" Massoni, quindi, piuttosto che non Massoni-rivoluzionari ovvero Massoni che in quanto tali fossero fautori e fomentatori di ribellioni.
Una serie di fardelli, questi ultimi, che hanno sempre pesato su una valutazione - quella di "essere uomini liberi che si somo riconosciuti nei sani e più antichi principii della Massoneria" - e su una lettura schiette e serene.
Se ricordare e celebrare il 20 Settembre è un impegno di tipo civile particolarmente sentito da chi si ritiene in un qualche modo "erede" di parte almeno di quei momenti, è altrettanto vero che il ricordo di oggi non può che essere improntato ai classici valori di una laicità non esasperata ed affatto anti-clericale.
Forse questo potrà togliere, a qualche palato sopraffino, il piacere di  gustare una pietanza  fin troppo elaborata; è meglio un buon piatto di sana cucina allestito con semplicità e senza arzigogoli che ne possano alterare il sapore. 
I Massoni che conoscono, per averlo studiato ed approfondito, l'andamento dei fatti dell'epoca farebbero quindi bene a ricordare con pragmatismo e semplicità la data del 20 Settembre, evitando di farsi trascinare nell'esternazione di sentimenti che non appartengono al loro corretto esprimersi - e quindi sentire - iniziatico.
Alla data non va quindi ricondotto alcun particolare significato politico-religioso, in quanto questi sono - e devono restare - concetti estranei ai Massoni che operino secondo le antiche e più vere Tradizioni.
E' invece una data in cui ricordare - se proprio se ne senta la necessità - quei valorosi che, compiendo in quel giorno una particolare e significativa azione militare, hanno contribuito a compiere l'Unità d'Italia; valorosi tra i quali erano tanti Massoni; valorosi e anche Massoni che diedero  il loro sangue allora come in tante altre battaglie e guerre prima e dopo quella data.
Ricordiamo questi Eroi , questi Figli della Patria, sommessammente: o anche a voce alta, ma senza il vano cicaleccio di polemiche fuori luogo oltre che fuori dal tempo;  con i giusti toni che si addicono al prestigio ed alla dignità di vincitori e vinti.
Ricordiamoli tutti come Figli di una stessa Terra, figli di uno stesso Dio.
Roma, 20 Settembre 2012 | h.oo,o5
Giuseppe Bellantonio
Gran Maestro Em.
Gran Loggia Nazionale Italiana
Comunione di Piazza del Gesù

martedì 11 settembre 2012

11 SETTEMBRE 2001 - 11 SETTEMBRE 2012

Ci sono date che, nella Storia dell'Umanità, assumono importanza tale da essere tramandate alle future generazioni.
L'11 Settembre, nella sua negatività, è una di quelle.
L'unica speranza che ci conforta è che tutti possano comprendere - e mai dimenticare - la profonda e non scusabile tragedia che allora ha colpito non solo una Nazione ma il genere umano: il terrorismo non ha confini e nessuno può sentirsi al sicuro, esposto com'è alla barbarie più sanguinaria.
Il pensiero memore va alle vittime di allora ed alle loro famiglie, come pure alle vittime collaterali di quella devastazione.
Gli Uomini di Potere facciano quanto più possibile - ma, soprattutto, si cimentino con ciò che "sembra impossibile" - per far sì che la Pace si affermi in un Mondo troppo martoriato da disparità, disuguaglianze e feroci dittature, fame, mortalità infantile, povertà assoluta.
Dobbiamo contribuire tutti affinchè, quelle ciotole vuote di cibo, non siano riempite da una manciata di proiettili.
Credo che il modo migliore di onorare la memoria dei Caduti, delle Vittime, delle loro Famiglie, sia quello di non rendere vano il loro sacrificio ovvero il loro essere stati sacrificati: poca dev'essere la retorica, molta la costruttività.
Inchiniamo alla loro memoria il nostro capo, ponendo la mano destra sul cuore e rivolgendo loro un memore pensiero: che quelle Vite immolate possano trovare la giusta  contropartita  in altrettante energiche e fiere azioni volte al Bene per il Prossimo.
 
Roma, 11 Settembre 2012
                   Giuseppe Bellantonio