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sabato 19 novembre 2016

A PROPOSITO DI SIMBOLISMO

     Molti Lettori, la più parte dei quali gravitanti nel "variopinto mondo" riconducibile al contesto massonico nazionale, mi hanno più volte coinvolto in discussioni - talvolta infervorate, talvolta persino banali ma comunque stimolanti -  incentrate sul simbolismo: in particolare, sulla rappresentazione dei simboli, sui loro significati, sulla loro origine nonché sul valore stesso da attribuire loro nei vari momenti della vita iniziatica.
      Scambi di idee, di punti di vista, di considerazioni, di spunti: con rinvii all'esoterismo, al ritualismo, all'ermetismo, alle religioni, alla storia, alla filosofia, ...
      Ne ho tratto delle considerazioni che qui offro ai Lettori, partendo da un assunto dalle dimensioni inattese: così come ci sono laghetti limpidi di approfondita conoscenza del tema, ci sono laghi  di conoscenza appena sufficiente; ma la cosa che mi ha lasciato sorpreso -  ma anche sgomento - è che ci sono oceani di pseudo-conoscenza, talvolta modesta, spesso mediocre, il più delle  volte infarcita di solo nozionismo, purtroppo  anelastico tant'è ricco di una supponenza incrostata in modo coriaceo quanto difficile da rimuovere.
     In molti si sono chiesti di chi possa essere la responsabilità: se di cattivi maestri - che possano aver trasmesso insegnamenti e nozioni in modo frettoloso o impreciso - o di pessimi allievi, superficiali nell'apprendere, pigri nell'approfondire, restii nell'interrogarsi, troppo spesso soddisfatti di ciò che viene loro detto o di quanto memorizzano visivamente (senza interiorizzare, quindi) attraverso la consultazione della 'rete'.
     Un sistema, quest'ultimo, che favorisce un'aggregazione di dati sovente disarticolati e che parte da un assunto: conoscere già in partenza il tema, così che la consultazione del web possa solo aiutare a confrontare elementi e posizioni per così procedere ad analisi e approfondimenti attraverso nuovi spunti.
     Non è questa la migliore sede per trattare in modo approfondito e analitico tutto ciò che riguarda il "simbolo" ed il "simbolismo", ma tenterò quantomeno di circoscrivere delle aree di approfondimento: aree che - ovviamente - mi riservo di trattare diversamente nel contesto del mio prossimo libro.
     Sarò lieto se da questo mio scritto potrà originare - proprio attraverso questo sito - un confronto e un dibattito con Voi Lettori.
     Inizio da un dato certo quanto scontato: quella che noi oggi chiamiamo Massoneria - attiva nelle sue Logge - che prima definivamo come Libera Muratoria - operativa nelle sue Officine -, non nasce nel 1717 ma ha attività e radici lontanissime; radici che risentono "anche" ma non "soprattutto" dell'influsso di miti e leggende che, quantomeno in parte, pervadono anche la Massoneria c.d. "moderna".
     Se questo è l'assunto, dobbiamo chiederci: perché la Massoneria si nutre "anche e non solo" di simboli, a quando risalgono i primi simboli, a come funziona il simbolismo e - conseguentemente - come si leggono i simboli stessi, ossia come questi vanno letti ed interpretati per coglierne appieno il significato.

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