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martedì 20 marzo 2018

EQUINOZIO DI PRIMAVERA 2018, OVVEROSIA IL CONTRASTO TRA MISERIE E NOBILTA'.


Equinozio di Primavera 2018, oggi 20 Marzo: e sarà sempre questa la data, quantomeno fino al 2044. 
Su questa data è stato scritto tutto e di tutto, persino banalizzandone l'intimo significato: sotto un profilo storico – antico e moderno - , astrologico, simbolico, esoterico, ritualistico…  
Tante le conferenze, tanti i libri, tante le discettazioni, tante le analisi di ogni pur minimo dettaglio, di ogni sfumatura… 
Quest'anno, come pure in altri anni, ho ritenuto persino superfluo esaltare le tante positività che questo evento può sottendere: il rinnovamento specie interiore, la gioia allo schiudersi della Natura, il prepararsi con gioia al mutamento propedeutico all'esplosione del Sole, della Vita, della stagione calda… Cose che lascio alla cura di chi queste cose, questi avvenimenti, sa gustarli con religiosa profondità nel proprio intimo. Perché? Ma perché la situazione in cui versa la Massoneria Italiana è del tutto particolare e anomala; come pure, perché troppi sono gli insulti, le vessazioni, gli atteggiamenti di autentica e palese discriminazione di cui sono vittime i Massoni.
Questa difficile fase storica e sociale, a tratti difficilissima, cui si sommano rancori antichi – coltivati con bieco zelo nei secoli, a suon di anatemi – interessi moderni, alleanze trasversali di chi il Male, Satana, lo cerca negli altri, altrove, piuttosto che non in casa propria, sta divenendo fin troppo estesa nel tempo ed estremamente esacerbata, ruvida, spigolosa, minacciosa e pericolosa nei modi in quanto illiberale, oppressiva, dittatoriale, colma di equivoci e bugie, nonchè - mi ripeto, forse - di fortissima pressione.
Ritengo che vada fatta chiarezza, preliminarmente: se da un lato c’è chi attacca, dall’altro c’è chi si difende. Ma nessuno sembra interessato a chiarire le effettive ragioni di chi attacca, e quali esse possano essere. Come pure, nessuno mette sotto la lente di ingrandimento le azioni di chi leva la propria voce per difendersi: se esse siano corrette, coerenti o persino interpretate e/o sviluppate e/o condivise per un qualche secondo fine. C’è nei secoli la costante presenza di un gruppo di persone alacremente all’opera con il fine di teorizzare dei complotti: questi ‘complottisti’ sembrano operare per favorire gli inetti che sono incapaci di governare, gestire, esercitare un corretto potere rappresentativo o legislativo; di volta in volta, il complotto era animato da ‘ebrei’ o da ‘massoni’, da ‘zingari’ o – ancor più nel vago – dai ‘poteri forti’, o – più modernamente – da contestatori, da frange ‘deviate’ di apparati o quant’altro. Quasi sempre, evanescenti soggetti senza nome e senza volto: ovvero, cui vengono attribuiti tutti i nomi e tutti i volti possibili, ma mai nessuno in particolare, specifico.
Quasi sempre, il prodotto di questi allarmismi è stato quello di occultare le malefatte, le scorrettezze, gli abusi e – soprattutto – le incapacità di chi gestisce il potere o possa sostenerlo, fiancheggiandolo.  
Nel coacervo di attori coinvolti sul proscenio di questi ‘complotti’, vengono inseriti preferibilmente contesti che di per sé costituiscono gruppi in certo qual senso auto-disciplinati o che seguono norme che li inquadrano per portato culturale o religioso o etnico o finanziario o commerciale.
Non a caso, chi ama i ‘complottismi’, chi alleva e nutre le teorie ed i teoremi complottiste, è un qualcuno che esercita o vuol esercitare una qualche forma di potere, scatenando e aizzando l’opinione pubblica verso questi soggetti dipinti come malvagi, fonte di disordine, sostenitori di un qualche contro-potere, ladri e persino affamatori del popolo, in quanto portatori di interessi particolari o personali.
Nazismo, comunismo, fascismo, sono solo alcune delle forme di potere che – pur amministrando in modo assoluto e coercitivo – non contente di ciò che già avevano si scagliavano contro i ‘complottisti’: ma in realtà, in cima ai loro pensieri oppressivi e assolutisti c’erano sempre coloro che ostacolavano o potevamo ostacolare i loro progetti: o quali liberi pensatori (non omologabili, quindi), o quali soggetti animati da pulsioni liberal-democratiche, o quali soggetti forti per coesione economico-finanziaria.
Oggigiorno, in una contesto ‘moderno’ dove le separazioni tra l’una cosa e l’altra non sono più marcate come 25-30 anni or sono, non sono più i nazisti, i comunisti o i fascisti a macchiarsi di illiberalità e oppressione. La ‘normalizzazione’ ai loro disegni, è stata poi sollecitata da neo-formazioni: neo-nazisti, neo-comunisti, neo- fascisti, o altro. Ma oggigiorno, queste neo-formazioni sono state scavalcate dai ‘post’ e persino dai ‘post-post’, abilmente camuffati essi stessi da liberi pensatori, da rigorosi fautori della regolarità, da acerrimi nemici della corruzione e della mala gestione, da liberisti arciconvinti.
In realtà, tolta la patina offerta dai camouflage, in loro alberga lo stesso spirito bieco dei predecessori.
Avviene così che i ‘post’ ed i ‘post-post’, affatto dimentichi dei benefici offerti dall’adombrare ora questo ora quel ‘complotto’, dall’accusare ora questa ora quella parte di ‘complottare’, ricorrono ancora e sempre più spudoratamente a tali tecniche: nella certezza che parte della popolazione, grazie anche alla sponda offerta da una informazione/comunicazione incline a schierarsi aprioristicamente con il ‘potere’, abboccherà al canto delle loro sirene.
Venendo ai nostri giorni, e rifacendoci a certe pesanti accuse dirette – tout-court – nei confronti della Massoneria nel suo insieme, dobbiamo analizzare con obiettività la vicenda, partendo da un punto esiziale: quella norma che prevede come il cittadino sia fedele verso la propria Patria e rispetti tanto le leggi emanate che il supremo Magistrato che possa rappresentarle.
Quindi, prima di ogni norma ‘interna’, prevale sempre il rispetto di tale dispositivo.
Pertanto, nel momento in cui i rappresentanti amministrativi, politici e giudiziari, sono concordi nel sottolineare, così sollecitando la massima attenzione delle parti, che anni di indagini hanno evidenziato l’esistenza certa, provata, di anomalie e disfunzioni interne a parti di quello che io definisco essere il ‘corpo massonico nazionale’ - con tutte le componenti che possano concorrervi -, non si può gridare allo scandalo, non si può mostrare soverchio stupore, né si ha diritto di gridare genericamente ‘al complotto.
Tutta una serie di confusionarie dichiarazioni, di prese di posizioni quantomeno discutibili, di stonati rulli di tamburi, non hanno mai messo a fuoco il problema nella sua esattezza: sbadataggine? Superficialità? Ostinazione?
Se a farlo fosse una sola parte o una sola persona, le spiegazioni potrebbero essere semplici; ma se nel farlo riscontriamo delle simmetrie, allora non si può credere né al caso né alle coincidenze, ma solo nell’opportunismo.
Tutto si sarebbe potuto risolvere mesi e mesi or sono dicendo con semplicità “vi ringraziamo per averci fatto notare queste gravi anomalie…avvieremo subito un’indagine interna per verificare all’interno di ciascuno di noi. Se vi sono state delle irregolarità ve ne daremo immediata notizia, se vi sono delle responsabilità interne le puniremo, se vi sono state delle possibili responsabilità d’ordine penale ve le sottoporremo””. Ciò avrebbe garantito quella gran parte dei Massoni Italiani, che so essere corretti nell’operare e che si sarebbero sentiti ben rappresentati dall’azione e dalla presa di posizione di chi potesse amministrali.
Invece tutti hanno cominciato a indossare più mascherare: chi sosteneva ‘non è possibile’, chi minimizzava, chi – a sua volta – gridava ‘al complotto’; in realtà nessuno metteva a fuoco il problema definendolo in termini corretti.
Riunioni, interviste, conferenze, produzioni letterarie… tutto produceva e continua a produrre ‘rumore senza sostanza’, continuando ad offrire il fianco a critiche e censure anche feroci.
Ecco che, al mancato affievolirsi della (giustissima) spinta indagatoria, si sommano interessi di partiti, partitini e conventicole varie, che – per mascherare limiti e pochezze propri, soffiano abilmente sul fuoco, sollecitando reprimenda a carico di tutti i Massoni Italiani, non solo dei ‘colpevoli’ di un qualche reato.
A questa presa di posizione di livelli molto elevati del comparto istituzionale italiano, si somma ora la spinta di uno Stato terzo, estero, che – attraverso propri soggetti togati – si scaglia contro i Massoni, l’un per l’altro rei di non si sa bene quali nefandezze odierne. 
Attenzione: si scomodano anatemi lanciati tantissimi, troppi, anni fa. Basati sulla conoscenza di trattati e dettati ormai desueti da quasi 100 anni.  Ma ai Massoni, ai liberi pensatori, questo Stato estero rimprovera ancora le colpe dei loro antenati: la colpa di essere stati liberi pensatori e fautori della libertà quanto avversi del potere temporale dei rappresentanti di questo Stato estero; di essere stati vicini a chi, anelando la libertà, potesse essere prossimo agli ambienti della Carboneria e pio a quelli garibaldini; di essere stati propugnatori di una laicità avversa ad un clericalismo di sistema; di essere fautori di una ‘religo’ o di una ‘fede’ diversa e opposta alla religione di quello Stato: di essere ancora un insieme settario di persone.
Anche in questo caso, anziché confutare con pacatezza e precisione certi assunti ormai imprecisi e del tutto superati dalla Storia e nella Storia moderna, cosa fa il solito gruppo di amministratori di cose massoniche? Con un alto ‘Oohhh!’ di stupore, si barrica dietro a – veri o presunti che siano, non fa differenza – tesi complottiste o semplici attacchi verso il ‘corpo massonico nazionale’.
C’è persino chi, cercando di far cosa intelligente e giusta, emana comunicati-stampa e quant’altro: mai centrando il bersaglio, però, si tratta solo  di enunciazioni vaghe e persino scontate, ripetitive, leggendo le quali – al termine – viene voglia di chiedersi quale sia la conclusione, la sintesi finale. Così da far sorgere il sospetto, affatto peregrino, che a prendere la parola, l’iniziativa, ci sia anche chi cerca di trarre una qualche ragione di esistere nel contesto massonico nazionale. Un elefante è e resta un elefante, una pulce tale è, tre o quattro o cento pulci insieme sempre pulci restano: anche se dovessero imitare la forma di un elefante.
Ecco quindi che alle forti censure del potere amministrativo-politico-giudiziario di parte dello Stato italiano, i Massoni Italiani non hanno ancora dato le giuste risposte.
Ecco quindi, che anche contro l’attacco dei rappresentanti  di uno Stato Estero che attacca i Massoni Italiani, questi non hanno saputo dare una risposta corretta, equilibrata, puntuale e storicamente accettabile: anzi si sono attirati gli strali di chi si possa sentire autorizzato a censurare in casa altrui, ma non vuol essere criticato.
Nella leggerezza di questo giorno idealmente fecondo e propizio alla rinascita interiore, sulla forte spinta del rigenerarsi della Natura, mi sento di augurarmi che i Massoni italiani – tutti, indistintamente – sappiano rigenerarsi con la stessa profondità, scrollandosi dal torpore invernale in cui versano, cacciando quei parassiti che possano infestarli, ritrovando la loro corretta dimensione storica e sociale.
Senza più rinvii - poiché rinviare significa divenire complici di fatto del contesto malato -, senza più delegare, senza più sperare che possa scoccare un colpo di bacchetta magica, senza più credere alle salvifiche (per chi possa essere inetto o corrotto o impotente) teorie di complotti o attacchi, e per dimostrare una volta per tutte - ma molto seriamente - che non siamo dei senza-Dio o degli adepti  di un qualsivoglia anti-Cristo, e che la Massoneria degli Ideali e delle più Nobili Tradizioni, quella che ho definito essere la Massoneria delle Antiche Pietre, non è ferma a concezioni anacronistiche e desuete!


Roma, 20 Marzo 2018
Giuseppe Bellantonio

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