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lunedì 30 giugno 2014

A BUON INTENDITOR...

     
      Faccio seguito al mio precedente scritto - dal titolo "L'ERBA DEL VICINO ...", leggibile su questo stesso blog -  per proseguire nella (sufficiente, in questa sede: ma sempre con il necessario rigore storico) ricostruzione dei principali avvenimenti che videro contrapposti il legittimo Gran Maestro  della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli Antichi Liberi Accettati Massoni in uno al Sovrano Gr. Commendatore del Supremo Consiglio del RSAA per l'Italia - entrambi attivi nella Comunione di Piazza del Gesù, al  n° 47 dell'omonima Piazza romana - e un manipolo di sobillatori e ribelli che, alfine, diedero all'epoca operatività ad un nuova e diversa Comunità massonica:  "Gran Loggia d'Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori Obbedienza di Piazza del Gesù", all'atto stabilita in 'Palazzo Vitelleschi' a Roma e il cui acronimo corrente è GLDI.    
       Qui di seguito, i principali avvenimenti dal 1962 al 1972:


4-2-1962  Giunte Esecutive tanto dell'Ordine che del Rito. La riunione è caratterizzata dall'annullamento delle dimissioni minacciate dal GM Ceccherini e dall'accertata irregolarità e quindi inefficacia delle pregresse delibere assunte, sia per vizi formali (due deleghe – di FFr. avversi a Ceccherini – erano state falsificate nella firma)  che – soprattutto – sostanziali, in quanto irregolari per irritualità e mancato rispetto delle norme. Discussione sulle minacciate dimissioni del GM Ceccherini: espresso annullamento della lettera da lui data al Gr. Segretario Angelone (lettera che risultava essere assolutamente ancora “sotto maglietto” e quindi “inattiva e inefficace, segreta e quindi come non esistente”. ||nota: su altro verbale, di specie identica a quelli non noti già indicati, è chiaramente indicato che il Gr. Segr. Angelone rilevò e fece subito rilevare al GM e ad altri tre testimoni tracce di effrazione alla serratura della propria scrivania e che quanto affidatogli da Ceccherini – riposto in un determinato modo – risultava essere stato quantomeno “toccato”. Successive, specifiche, ricognizioni sui documenti in  archivio, rivelarono che molti carteggi erano stati manomessi, documenti sottratti, elenchi copiati: tra questi quelli più riservati con le annotazioni di taluni FFr. "all'orecchio" del Gran Maestro ovvero "in pectore" del Sovrano|| Va peraltro sottolineato,  circa l'utilizzo di tale scritto, che  il GM Ceccherini mai aveva dato alcuna disposizione contraria: cioè, che dovesse essere attivata e quindi consegnata e pertanto produttiva di effetti anche giuridici; al riguardo i Verbali - tutti - ne fanno fede.
Si discute sul credito vantato dal GM. Presiede il Sovrano Riccardo Granata |presenti tra gli altri: Riccardo Granata, Giovanni Ghinazzi, Angelo Angelone, Alessandro Lagi, Vi* Mi*, Francesco Franzese; assenti tra gli altri Gino Domeneghini (delega Ghinazzi), Bru* Mo*. (delega Lagi)|. Si approva il verbale 14-1-1962 con postille a verbale dei FFr. Milone e Franzese. Ad inizio riunione il Fr. Franzese eccepisce il suo diritto alla carica di Luogotenente, anche se si pone in disparte al servizio della Comunione, accettando quanto verrà deliberato dalla maggioranza dei partecipanti. 
Viene precisato da Ghinazzi che il debito accumulato alla data é di circa 18 milioni ai quali si sommano altri 23 milioni di cui é creditore il Fr. Ceccherini che ha contratto il prestito per fronteggiare impegni economici certamente della Comunione; i FFr. Angelone e De Marco sono stati incaricati di chiedere maggiori chiarimenti al Fr. Ceccherini che ha inviato alla GE una sua Tavola dove mantiene la posizione assunta indicando le procedure indispensabili a regolarizzare ritualisticamente, amministrativamente e organizzativamente le stesse sue fin qui minacciate dimissioni (nota: qualora dovessero essere formalizzate), il passaggio di consegne e le nomine conseguenti già adottate ma non ratificate dalla Grande Assemblea. Circa i 43 milioni complessivi di debito (41+2 mio.: di cui una parte in effetti a firma di Ceccherini e firma fidejussoria del Fr. Picardi) il Fr. Ghinazzi tentò di muovere considerazioni critiche in ordine amministrativo, ma gli interventi di altri FFr. presenti ne ridimensionarono subito e risolutamente i toni. Soprattutto il Fr. Milone che non potè che confermare che aveva già ricevuto incarico dal GM Ceccherini di svolgere un'inchiesta sull'operato del precedente Gr. Tesoriere F*: inchiesta non potuta portare a termine per la sopravvenuta morte di questi. Anche il Fr. Milazzo conferma tale situazione essendo a conoscenza del caos amministrativo creato dai FFr. F* e Giu*. Il Fr. Milazzo afferma altresì di “...avere la sensazione che dei “filibustieri” abbiano abusato della fiducia di Ceccherini...”. A questo punto il Fr. Ghinazzi, presa nota della gravità della stato del Tesoro, afferma che vanno trovate delle soluzioni altrimenti si dimetterà “...anche da Luogotenente...” (nota: egli, nel parlare, dà per scontato che quanto fatto da lui, Granata e altri FFr. possa essere valido e definitivo; in questa fase, di fatto, non vuole assumersi alcun impegno o obbligo finanziario, neanche di garanzia, nei confronti del GM e sempre Luogotenente del Rito Fr. Ceccherini dando la netta e palese impressione di ambire soltanto a rimpiazzarlo).
Il Sovrano Granata, premesso che ha assunto la guida della Famiglia dal 14-1-1962 (ossia, da meno di un mese...), auspica che si possa trovare una soluzione con l'aiuto responsabile di tutti “...con spirito di fratellanza e comprensione...”. Ghinazzi alfine esplicita che tra lui e Ceccherini esiste uno “...stato di guerra...”, ma che la Famiglia ha la precedenza e si deve evitare di sfociare in atti irrimediabili; a queste parole si associa il Sovrano Granata che sostiene come “....prima di arrivare a una battaglia bisogna frapporre una transazione, per cui é necessario scrivergli (a Ceccherini)... per tentare di sanare gli attriti”. Il Fr. De Marco propone di inviare una Delegazione da Ceccherini nel tentativo di smussare le posizioni: ne fanno parte i FFr. Milone, Milazzo, Lagi. Le Giunte Es. sospendono i Lavori mentre la Delegazione va da Ceccherini. Di ritorno, Lagi e Milazzo informano la GE che Ceccherini ha dimostrato senso di responsabilità ed avrà piacere a parlare con Ghinazzi per trovare con lui il modo di perfezionare il tutto specie amministrativamente. Granata propone che Milazzo accompagni Ghinazzi da Ceccherini per le 10 dell'indomani. Dopo una sospensione la riunione riprende alle 16,30 (presenti: Granata, Ghinazzi, Azz*, Milazzo, Milone, De Marco e D'Al*; assenti giustificati: oltre quelli del mattino anche Lagi, Angelone, Franzese). Nella sua relazione su quanto fatto dal 14-1-1962 Ghinazzi (nonostante le forti difficoltà economiche della Famiglia!) non esita a sollecitare di sistemare altrove la sede del Governo Centrale “...per plausibili ragioni inerenti alla riorganizzazione della Famiglia e che comporta un taglio netto col passato per dare a tanti Fratelli nuova fiducia nell'Istituzione”. La proposta non trova il consenso, tra gli altri, di De Marco poiché si andrebbe evidentemente incontro ad altri costi: meglio rimanere per ora in Via dei Mille (nota: contratto di affitto intestato a Ceccherini, canoni locativi di fatto a suo carico). Il Sovrano Granata e la GE fanno loro la proposta: per ora si resta a Via dei Mille. Il Fr. Ghinazzi informa che ha quasi completato la modifica degli Statuti Generali del Supremo Consiglio e che gli stessi saranno pronti tra una ventina di giorni; per gli Statuti Gen. dell'Ordine si continueranno ad usare i vecchi modificandoli “...quando ci si trovi davanti a dizioni inerenti alle Scozzesismo, ricordando che i primi tre gradi e le Logge fanno parte dell'A.L.A.M.”. Il Fr. Ghinazzi informa che intende procedere a revisione degli incarichi incarichi nelle Regioni e delle cariche nel SC, d'intesa con il Sovrano Granata; vorrebbe poi dar vita a Camere Tecniche per professioni. Si rammenta che alla data, le dimissioni di Ceccherini non risultano né perfezionate, né formalmente pervenute, né ratificate, né si é dato luogo ad alcun passaggio di consegne anche per la mancanza di volontà certe, esplicite e formali circa il credito vantato dal Fr. Ceccherini per gli impegni finanziari da lui presi nell'interesse della Famiglia. Ma i frondisti proseguono nella loro attività, certi di potersi affermare.
E' ora il momento in cui il GM Ceccherini, in possesso di prove schiaccianti, di testimonianze scritte dettagliate e concomitanti, deposta ogni dovuta cautela e accantonato ogni riserbo, denuncia a chiare note e formalmente il complotto per rovesciare la Gran Maestranza (nota: gli altri verbali “riservati” recano indicazioni più che dettagliate fornite dal GM Ceccherini, in uno alle testimonianze scritte raccolte, che elenca e mette a nudo i soggetti implicati al pari del diretto fiancheggiamento e coinvolgimento soprattutto finanziario – in quel momento - di un gruppo massonico estero, che consigliava e sosteneva – allora segretamente, anche se detta segretezza non durò molto: grazie alle informazioni rese disponibili dai FFr. americani e inglesi - i congiurati).
A seguito dell'incontro avuto con il Fr. Ghinazzi alla presenza del Fr. Milazzo, Ceccherini – in possesso di informazioni riservate, plurime, dettagliate e incontestabili sulle altrui mosse ribelli ed eversive - affrontò senza mezze misure Ghinazzi contestandogli le forti e insanabili irregolarità statutarie e rituali commesse proprio dalla GE dietro ispirazione di questi e di Granata. Contestò in modo dettagliato e incontestabile anche l'operato dello Sovrano Granata e di altri FFr., fece prendere atto a tutta la GE – ovviamente, si tratta di verbalizzazioni distinti: una per l'Ordine e l'altra per il Rito, in seduta di GE - e allo stesso Granata della insanabile irregolarità del loro operato, fu contestato e chiarito apertis verbis che nessuna nomina effettuata dal 14.11.1961 era regolare e quindi valida specie sotto il profilo delle norme rituali, della Costituzione e degli Statuti Generali in essere tanto nell'Ordine che nel Rito, prima tra tutte quella di Ghinazzi a GM interinale e Luogotenente interinale, e dichiarò nuovamente e questa volta formalmente revocate le proprie minacciate dimissioni (si ricorda: mai rese ufficiali, mai accettate e mai ratificate come tali a norma di Statuti Generali e di Costituzione, nel contesto della Gran Loggia: l'unica competente alfine a riceverle) ricordando che egli aveva e manteneva appieno e senza soluzione di continuità i propri poteri. Azione – questa - subito dopo riconosciuta come rata e valida, e quindi affatto contestata e sottoscritta dagli stessi membri della GE dell'Ordine e del Rito. Eccetto i FFr. Granata e Ghinazzi che chiesero di interpellare le Logge: azione che voleva essere provocatoria e che esprimeva il convincimento che la tentata sedizione potesse positivamente evolversi in quella sede. Il GM Ceccherini non si sentì minimamente minacciato e prese estremamente sul serio tale richiesta al punto da attuarla senza indugio e convocando la GL per il 21-6-1962. Il GM Ceccherini non aveva paura né si sottrasse alla giurisdizione sovrana della Gran Loggia: l'unica in grado di legiferare circa materie come questa era, quale Supremo Tribunale e Gran Giurì d'Onore.
4-5-1962 I FFr. Domeneghini e Ghinazzi – individuati con altri come autori nono solo di atti di ribellione ma a capo di un vero e proprio complotto per destabilizzare la Famiglia e per assumerne con ogni mezzo il controllo – al termine di un regolare processo successivo alla notifica di due Tavole d'Accusa corredate da più testimonianze scritte e verbali, vengono espulsi tanto dall'Ordine che dal Rito di Piazza del Gesù. Al Sovrano Granata viene lasciata la possibilità di dimettersi da ogni carica e incarico. I provvedimenti vengono ratificati agli interessati a mezzo idonei decreti (firmati e controfirmati) inviati a mezzo posta. Il Gran Maestro Ceccherini e tutti coloro rimasti a lui fedeli non perdono la disponibilità ed il possesso della Sede, del titolo, degli Archivi, del Tesoro Centrale. Da notare che il GM Ceccherini fu costretto ad avvalersi della legge (quale titolare del contratto di affitto, con la richiesta presenza della Polizia) per poter rientrare in possesso dei locali di cui “improvvisamente” quanto illecitamente gli autori del complotto (che avevano dapprima tentato furbescamente di farsi rilasciare un nuovo contratto di locazione a loro nome dai proprietari dell'immobile, esibendo i verbali del 14-11-1961 e 14-1-1962, decontestualizzati dei contenuti comunque loro sfavorevoli) vistisi ormai allo scoperto fecero sostituire le serrature d'accesso: così tentando il tutto per tutto.
26-5-1962 Con una lettera “raccomandata” da Bologna, Ghinazzi tenta in extremis di non essere allontanato per le gravi colpe ascrittegli, giocando sugli equivoci e affidandosi alla Grande Assemblea quale Supremo Tribunale e Gran Giurì. 
Spera, inutilmente, in un colpo di mano di suoi presunti sostenitori alla GL di Piazza del Gesù del 21-6-1962, così da rovesciare la Gran Maestranza in carica – ossia il GM Ceccherini - e prendere le redini di Piazza del Gesù.
21-6-1962 Riunione della Gran Loggia convocata dal GM Tito Ceccherini, con all'OdG – come d'uso - le dimissioni del Gran Maestro, le elezioni del GM e dei Grandi Dignitari e Ufficiali. Ghinazzi ||cui non era stata rifiutata dal GM Ceccherini la possibilità di presenziare al giudizio dell'Assemblea, per essere eventualmente sentito|| invita il GM Onorario Vincenzo Francia a presiedere la Grande Assemblea. Presenti ospiti d'onore italiani e stranieri e una delegazione della Massoneria Uni* d'Italia (FFr. Maic* – Gran Maestro della Massoneria Uni* d'Italia -, con la propria Corte d'Onore composta dai FFr. Minu*, Gioc*, Gas*). Il Fr. Franzese, su invito del GM Onorario Fr. Francia, ringrazia tutti per la presenza, e in particolare il GM On. Fr. Francia e il GM in carica Ceccherini – che si presenta dimissionario alla Gr. Assemblea. Il GM Ceccherini si scusa con i partecipanti alla Gran Loggia poiché sono venuti a sapere in ritardo della questione delle sue c.d. “dimissioni”: onere cui avrebbe dovuto assolvere la famosa GE del 14-1-1962 in esecuzioni delle disp. Statutarie. Invece si é scoperta l'avvenuta costituzione di “..una nuova associazione di Piazza del Gesù” (nota: un fatto gravissimo che testimonia la premeditazione, l'accuratezza, la complessità e la stratificazione del complotto sgominato!).
Il GM Ceccherini fa espresso e preciso riferimento alla lettera "riservata" del 14-11-1961 per mezzo della quale, con assoluta riservatezza e “sotto maglietto”, anticipava alla Gran Segreteria le sue ventilate dimissioni. Il GM Ceccherini precisa poi alla Gr. Assemblea che questa lettera scritta riservatamente alla Gran Segreteria “...non doveva di conseguenza avere nessun seguito” salvo sue espresse, palesi e  formali disposizioni di segno opposto e contrario. Ciò é dimostrato dal fatto che nella riunione di GE del 14-1-1-962 (che era sta preceduta da una riunione informale di alcuni membri della stessa GE all'albergo Continentale) “...egli minacciò le sue dimissioni e non certo la messa in sonno, affermando di rimanere vice Presidente della Federazione Massonica Europea”. Invece la GE – con il palese supporto del Sovrano Granata, che avallò interessatamente l'asserita regolarità del tutto, e di pochi altri – volle nominare direttamente e subito un nuovo facente funzioni del Gran Maestro, ad interim per sei mesi, in persona del Ghinazzi. Il tentativo di prendere in mano Piazza del Gesù vide persino l'invio da parte dei ribelli di documenti ufficiali - ma falsificati nei contenuti - per informare le Logge della messa in sonno (provatamente, mai avvenuta) di Ceccherini; circolare che, venne accertato subito dopo, venne fatta trapelare illecitamente persino all'esterno. Si voleva così mettere il GM Ceccherini di fronte al fatto compiuto. Prima di passare alle elezioni del nuovo GM, il Fr. Franzese vuole confermare a verbale di aver partecipato in buona fede a quelle decisioni di GE ma che “...ignorava il complotto ordito da alcuni componenti della Giunta; e quando il Fr. Ceccherini comunicò le sue dimissioni, approvò la elezione a GM (nota: ad interim) del Fr. Ghinazzi per la durata di sei mesi, per quanto non fosse convinto della ritualità della elezione presa solamente per far vivere la Famiglia...(era)...venuto poi a conoscenza che Fratelli bruciati dal Ghinazzi, contro ogni norma statutaria, non erano stati né informati di una qualche accusa mossa a loro carico né invitati a giustificare il loro comportamento”.  
Franzese termina il suo intervento assicurando il suo appoggio all'unione e non alla scissione ||nota: da altro verbale si rileva che il Fr. Franzese era firmatario di una delle dettagliate Tavole d'Accusa contestanti al Ghinazzi ed ai suoi complici l'accusa di alto tradimento, falso documentale, sobillazione alla ribellione, false accuse, ecc. |. Prende anche la parola il Fr. Rav* che stigmatizza l'azione compiuta da Ghinazzi nel comunicare addirittura al Sig. Terenzio Lo Martire (estraneo alla Famiglia) “...i decreti (nota: irregolari, irrituali e illeciti: fumosi e basati su un castello di menzogne) di bruciatura ...”; Rav* chiede una punizione esemplare anche perché il Lo Martire ha pubblicato detti nominativi sulla sua rivista, e quindi l'azione del Ghinazzi é “...un'azione profondamente irregolare, illecita e antimassonica di grande nocumento per la Famiglia”: conclude auspicando che la Gr. Assemblea “...rigetti le dimissioni del GM Ceccherini” (nota: si ricorda che Ceccherini si presentò alla GL dichiarandosi, in apertura dei lavori, dimissionario). Interviene anche il Fr. Min* che sottolinea come i commi 2-3 e art. 6 degli Statuti puniscano severamente la “calunnia diretta a diffamare”, e chiede quindi l'applicazione di una pena adeguata. Interviene il Fr. Butt* per affermare che non si tratta di uno scisma ma di “...un gruppo che se ne va perché non può stare con noi. Il Gran Maestro (Ceccherini) era a conoscenza che qualche cosa non andava bene e doveva quindi salvare la Famiglia e difendere la sua onorabilità...(.)...ha consegnato una determinata lettera (che doveva rimanere segreta e inefficace, improduttiva di qualsivoglia effetto) ma si é verificato il fatto che essa é uscita dal cassetto... (a causa della constatata avvenuta effrazione ad opera di “ignoti” accertata – in presenza di testimoni – e denunciata dalla G.Segreteria)”.
Malgrado tutte queste dichiarazioni a lui favorevoli e le schiaccianti prove accumulate a catrido dei traditori, con atto di estrema e dignitosa coerenza, spirito di servizio e alto senso dell'onore Ceccherini – che si presenta come GM uscente e dimissionario - chiede alla Gr. Assemblea di votare in ogni caso: il GM Onorario Fr. Francia pone specificamente ai voti le dimissioni di Ceccherini da GM e la Gr. Assemblea le rigetta all'unanimità.
Ceccherini vuole che in ogni caso la Gr. Assemblea proceda a nuove votazioni per il rinnovo delle Dignità, come da OdG di cui alla convocazione a sua firma.
Si passa alle votazioni per il nuovo GM. La terna dei maggiori votati é costituita nell'ordine da Tito Ceccherini (61 voti), F. Franzese (51), Carlo Butt* (37).
Al ballottaggio a scrutinio segreto viene eletto GM il Fr. Tito Ceccherini e la Gr. Assemblea ne accoglie la nomina con fragorosi applausi. GM Aggiunto viene nominato il Fr. Franzese mentre a GM Aggiunto per i rapporti con l'estero viene nominato il Fr. Emanuel P. Gnie*.
La Gr. Assemblea conferma a Gr. Segretario il Fr. Angelone, a Gr. Tesoriere il Fr. De Ma. e a Gr. Elemosiniere il Fr. It* Le*, Gr. Oratore viene nominato il Fr. Ca* Bu*.
Il neo-eletto Ceccherini ringrazia e informa che il GM della Massoneria Un* Fr. Do* Ma* “...lo invita a prendere in esame una eventuale unione” nominando già una Commissione.
La Commissione di Piazza del Gesù sarà composta dai FFr. Franzese, Angelone, An* Gu*, It* Le*, Sa* Mi*.
Il GM Ceccherini esaurisce il suo intervento “...augurandosi che la unione avvenga, sperando che ciò possa verificarsi anche presso Palazzo Giustiniani”; pone quindi ai voti della Gr. Assemblea la prosecuzione o meno delle trattative. La Gr. Assemblea approva la proposta del GM “...all'unanimità meno uno”.
Il GM Onorario Francia, gli Alti Dignitari Angelone, Le*, De Marco, Piacentini, Picardi, la stragrande maggioranza delle Logge, restano tutti saldamente al fianco del GM Ceccherini.
Da rilevare come il GM Ceccherini rimase in carica non solo quale GM della Ser. Gran Loggia Naz. ma anche quale vice-Presidente della Federazione Massonica Europea (organizzazione a sua volta fondante il CLIPSAS: che quindi, è struttura che non origina da una qualche volontà altrui, tantomeno del Ghinazzi).
E' evidente che nessun provvedimento opposto e contrario alla espulsione di Ghinazzi e altri fu assunto dalla Gran Loggia ||nota: sempre dalla lettura di altri verbali è agevole, invece, prendere visione di contenuti molto più forti, a questo specifico riguardo, senza l'uso di un linguaggio diplomatico consono alle verbalizzazioni ufficiali||.
24-6-1962 Il Ghinazzi, ormai cessato da ogni carica e/o incarico tanto del Rito che dell'Ordine in quanto allontanato dalla regolare Piazza del Gesù, e non riuscendo in alcun modo a venire a capo legittimamente del “golpe bianco” da lui di fatto ordito ovvero sostenuto, organizza una diversa e separata Gr. Assemblea del nuovo gruppo da lui capeggiato ||é il caso di ricordare: costituì la nuova associazione mentre era ancora Alto Dignitario nella Ser. Gr. Loggia Nazionale di Piazza del Gesù!||, venendo eletto all'unanimità a GM (di questa nuova e diversa associazione). Concepì subito dopo anche un nuovo Rito, tutto suo. Già da questa data, Ghinazzi – eletto con soli 2 voti contrari a GM del nuovo gruppo da lui costituito -, mette in opera il proprio progetto : grazie ai poteri di GM (Ordine) fece passare l'antitradizionale e irrituale delibera di unificare la Piramide inglobando l'Ordine nel Rito |di fatto, creò un organismo del tutto autoreferenziale| con la nomina di se stesso a Sovrano e Gran Maestro |gli osservatori italiani e stranieri si posero fin da subito il problema: irregolarità e irritualità erano più che evidenti e ineludibili. Come può avvenire una cosa simile in assenza di un Supremo Consiglio – munito di regolari patenti e dei relativi poteri – che, costituito “miracolosamente” dall'oggi al domani - possa lecitamente e ritualmente deliberare? Possono delle Logge riunite in GL (Ordine) eleggere “anche” il Sovrano (Rito)?|. Per molti mesi – in possesso di nomi, elenchi e riferimenti disponibili a Piazza del Gesù 47 e “stranamente” in possesso di mani terze ed estranee alla Comunione - si continuarono a corteggiare le Logge di questa fomentandone l'allontanamento: ma senza risultati concreti.
1963 Nuovo Contratto per la sede tornata a Piazza del Gesù 47, con locali riservati tanto all'Ordine che al Rito.
17-11-1963 Il Gran Maestro Ceccherini pronuncia un brillante intervento al Teatro delle Arti di Roma, di fronte ad una folta platea.
1964 Muore, ormai lontano e assolutamente esterno ed estraneo alla regolare e unica "Comunione di Piazza del Gesù", in quanto a suo tempo invitato a dimettersi (per non essere condannato, con disonore), Riccardo Granata.
13-6-1964 Costituzione di un'Associazione Civile Democratica da parte di Ceccherini, Pighetti, Picardi, Messeri, Palaja, Letizia: sede a Piazza del Gesù 47. Essa riepiloga, riafferma e tesaurizza - ovviamente, senza alcuna soluzione di continuità tra passato e presente, e sostanzialmente in chiave futura - tutto il patrimonio storico della Famiglia di Piazza del Gesù.
29-1-1965 Il Sovrano Piacentini – nell'interesse della Comunione di Piazza del Gesù – ingiunge a Ghinazzi il cambio della denominazione della nuova associazione da lui creata, così da non creare confusione.
18-6-1967 Tribunale di Roma, trattazione dell'Atto legale n°18481 di intimazione/diffida e messa in mora a carico del Ghinazzi, responsabile di proseguire nell'uso improprio delle denominazioni "Comunione di Piazza del Gesù", "Serenissima" e "Antichi Liberi Accettati Massoni".  Da allora, e sulla base di un dispositivo giudiziario, l'associazione massonica costituita da Ghinazzi e suoi fu obbligata a prendere  definitivamente il titolo distintivo attualmente in vigore (Gran Loggia d'Italia degli Antichi   Liberi Accettati Muratori Obbedienza di Piazza del Gesù), somigliante più foneticamente che sostanzialmente alla Comunione di Piazza del Gesù ed ai suoi organi dell'Ordine e del Rito.  Ovviamente: nessuna continuità di causa o effetto con la precedente associazione - Comunione di Piazza del Gesù - venne riconosciuta in alcuna sede giudiziaria né tantomeno extra-giudiziaria al nuovo contesto ghinazziano, né alcun nesso di causa-effetto venne mai riconosciuto o stabilito come esistente ovvero solo ipoteticamente esistente, tanto a livello storico che documentale. La nuova associazione creata dal Ghinazzi era e rimase nuova e diversa rispetto alla legittima Comunione di Piazza del Gesù nonché rispetto alla sua Storia di prima, di ieri ma anche di oggi della stessa. Al punto - in sintesi - che al Ghinazzi venne anche espressamente vietato di adoperare l'appellativo distintivo "Serenissima" (e "derivati", potremmo ben commentare oggi) che restava nella legittima, peculiare e unica disponibilità della "Comunione di Piazza del Gesù"  rappresentata da Tito Ceccherini.   Vale la pena - per dovere di cronaca, specie per gli immemori - di ricordare qui che tutti i riconoscimenti internazionali di cui la Comunione di Piazza del Gesù godeva prima di codesta “questione”, restarono assolutamente invariati anche dopo.
31-3-1968 Durate una sua allocuzione alla Gr. Assemblea del proprio gruppo, Ghinazzi attiva (o “riattiva” come da molti erroneamente sostenuto, con riferimento al 1947) le “camere professionali” (comma 1 – La nostra operatività: “...divisammo di dar vita a quelle Camere Professionali...”). A Piazza del Gesù 47, simile tipo di strutture – votate al mercantile - non solo non venne praticato ma fu sempre considerato assolutamente profano e legato a finalità di mero interesse, assolutamente al di fuori delle norme, della ritualità e degli ideali della Massoneria.
31-8-1969 La Giunta Esecutiva dell'Ordine approva il testo delle nuove norme che regolano la nomina del Gran Maestro e che saranno portate alla prima Tornata utile di GL.
19/20-9-1970 il GM Augusto Picardi presiede la GL per l'esame della nuove norme elettorali a modifica della vigente Costituzione. Il 20 Settembre viene eletto Gran Maestro.
20-9-1970 Una Delegazione guidata dal GM Picardi porta, come ogni anno, una corona commemorativa sulle mura ove era stata aperta la “breccia” di Porta Pia.
24-6-1971 A firma del Gran Maestro Tito Ceccherini (in esecuzione di idonee delibere del Supremo Consiglio e della Gr. Loggia Naz.le) viene costituito formalmente “...il “Grande Oriente d'Italia” sedente in Roma a Piazza del Gesù 47...(.)...che è la Comunione delle Associazioni ed Ordini Iniziatici, esoterici ed illuministici operanti in Italia, che ad Esso abbia aderito”. Al “Grande Oriente d'Italia” è stata data nel 2005 nuova forza e vigore, con il medesimo testo normativo.
1972 Muore improvvisamente a Roma il GM Tito Ceccherini. Nota bene: la Ser.ma non aveva ancora potuto saldare il suo credito, ma solo estinguerne una minima parte. Gli obblighi furono fatti propri dalla G. Maestranza che a lui successe. Onoranze funebri discrete, tra Via dei Mille e Piazza Indipendenza – a Roma -, con circa 300 persone presenti (nonostante il desiderio diverso dello Scomparso): tra questi, innumerevoli politici, uomini d'affari, alti prelati, rappresentanti diplomatici e della Forze Armate. Tutti rigorosamente in abito scuro e cravatta nera. Indossarono brevemente i guanti bianchi nella fase dell'ultimo saluto al feretro, in una delicata, sommessa, commossa, triplice batteria nel silenzio generale. Gran Maestro ad interim, fino alla Gran Loggia, fu designato il Fr. Carlo Stievano.
3-1972 La Rivista Massonica, con corredo di dati provenienti dagli Archivi dei Conventi Mondiali, pubblica fatti storici parzialmente coperti dal riserbo e attestanti i passi e la validità del nostro Supremo Consiglio, dei rapporti con Palazzo Giustiniani, delle unificazioni e/o riunificazioni tentate e/o operate: fin dal 1805.
29-4-1972 Il Fr. Augusto Picardi viene eletto Sovrano Gr. Comm. del Supremo Consiglio del R.S.A.A., subentrando al compianto Sovrano Tito Ceccherini. Importanti incarichi vennero conferiti ai FFr. Francesco Bellantonio, Gio* Pala*, Ca* Sti*, Vince* Paris*, Vince* Mar*, Ita* Let*, Carlo Stievano, Ottavio Trigo*, Franc* de Cor*, Dona* Vig*, A* Cas*.
28-5-1972 GL della Ser.ma Gr. Loggia Nazionale A.L.A.M. Con voto unanime di tutti i Venerabili, l'Ill. Fr. Francesco Bellantonio è nominato Gran Maestro, subentrando al GM interinale Fr. Carlo Stievano. Ecco le altre nomine: Gr. Maestro Agg. Ang*. Cio*, I° Gr. Sorv. Lo* La*, II° Gr. Sorv. Ce* Bi*, Gr. Oratore Gi* Br*, Gr. Segretario Gi* Bar*, Gr. Guardasigilli Gi* Be*, Gr. Tesoriere Vince* Paris*, I° Gr. Arch. Revisore Vince* Mar*, ecc.
Importanti incarichi a latere furono conferiti tra gli altri a Ita* Let*, Carlo Stievano, Ott* Tri*, Franc* de Cor*, Don*Vig*, A*Cas*.
Viene riconfermato il contenuto del Protocollo di Relazioni tra l'Ordine ed il Rito della "Comunione di Piazza del Gesù", che ribadisce - oltre alla rispettiva sovranità e autonomia  - la non ingerenza dell'uno Corpo negli affari dell'altro pur nella complementarietà degli obiettivi comuni individuati in capo alla Comunione. La Ser.ma Gran Loggia Nazionale avrebbe continuato a costituire il regolare ed unico Corpo simbolico da cui il Rito traeva i propri aderenti, riconoscendo altresì in detto Supremo Consiglio l'unico Corpo Scozzese regolare cui indirizzare i FFr. dell'Ordine. Da parte sua, il SC confermava - impegnandosi - che solo l'Ordine AALLAAMM della Ser.ma Gran Loggia Naz.le Italiana avrebbe concorso alla regolare costituzione della rituale Piramide Scozzese.  E' evidente che Ordine e Rito operavano senza creare commistione/confusione tra i due Alti Corpi rituali, così proseguendo nel mantenersi in linea con i deliberata dei Conventi Mondiali.
 

        Sono sicuro che tutto ciò che è stato complessivamente indicato mette definitivamente a tacere le inesattezze che continuano non solo a circolare da tempo anche sul web - così creando disinformazione, quando non falsa informazione -: in generale, potrebbe sembrare anzi che certe "pseudo-notizie" ovvero "pseudo-verità" possano venir fatte circolare a bella posta, nel tentativo di sostenere indebiti, inopportuni,  indimostrati, impropri e persino illeciti  collegamenti con episodi, fatti, personaggi e circostanze della Storia reale con soggetti che - con detta Storia - non hanno parte alcuna.   Né diretta né indiretta.  
        Proprio a questo specifico proposito - ossia, reali e autentici collegamenti con episodi, fatti, personaggi e circostanze della Storia reale - e con il fine di non rendere eccessiva questa seconda parte, rimando al 15 Luglio p.v., la lettura di una successiva terza parte i cui contenuti, molti dei quali inediti, agevoleranno ancor di più e meglio una corretta e univoca valutazione del già citato Comunicato della GLDI.
 
Roma, 30 Giugno 2014                                     Giuseppe Bellantonio 

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