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sabato 2 marzo 2013

RAPPORTI TRA MASSONERIA E CHIESA: UN CONTRIBUTO DEL 2004

Alcuni Iniziati che seguono con particolare interesse le tematiche che vedono impegnata certa informazione nel contesto di un - solo apparente - conflitto tra Massoneria e Chiesa Cattolica, rammentando un mio intervento di alcuni anni or sono mi hanno invitato a riproporlo.
A titolo indicativo, vale la pena di sottolineare come, allorché si indichi tout-court il termine Massoneria, le posizioni di un gruppo - ancorché numeroso - non impegnano altri contesti, così come le posizioni del singolo - ancorché espresse - non impegnano gli altri soggetti: salvo che questi, nel caso in cui possano venir citati ovvero coinvolti, non oppongano una posizione non solo diversa ma anche opposta a ciò.
Nessuno, in Massoneria, è quindi depositario assoluto di un qualche verbo: specie quando taluno possa intendere di porsi come unico riferimento di una moltitudine di Fratelli e/o Sorelle che neanche conosce, fisicamente e iniziaticamente.
Lo scritto riprodotto - pur se in maniera parziale, ma non nei contenuti: per mia personale incapacità tecnica - è del 23 Ottobre 2004, ed ha lo scopo di puntualizzare una diversità di opinione rappresentativa di una Comunione che fin dal 1908 è impegnata nel particolare di questa tematica, avendone fatto uno dei propri più importanti capisaldi: con tutte le sue implicazioni, specie in ordine culturale, storico e filosofico.
Personalmente, da tempo mi sono maggiormente dedicato agli studi anche storici ed agli approfondimenti tematici che il mondo iniziatico offre copiosamente.
Il mio è quindi un intervento da Gran Maestro Emerito di quella Comunione Italiana che di seguito è indicata.
Cordiali saluti.
Roma, 2 Marzo 2013 h.18,15    
                                                                                                                 Giuseppe Bellantonio
 
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A\G\D\G\A\D\U\                                                          Massoneria Universale
   

Ser\ Gran Loggia Nazionale Italiana

degli Antichi, Liberi, Accettati Massoni

Comunione Italiana di Piazza del Gesù


Il Gran Maestro

Prot. N° GM- 0008/04                                                       All’Illustre Signor Direttore del Quotidiano
                                                                                             IL TEMPO
                                                                                             Piazza Colonna
                                                                                          ROMA (RM)

              Egregio Direttore,

ho seguito con interesse il Vostro articolo apparso in data 19 c.m. sul Quotidiano da Lei diretto, al pari dell’intervento di un Vostro Egregio Lettore che, in data 21 c.m. ha esposto il proprio punto di vista sul tema di presunte “lobby massoniche contro i cattolici”.
Pur rispettando le considerazioni di chi ha diritto alla libertà di esprimere le proprie opinioni, desidero sottolineare con fermezza la posizione storica della nostra Comunione Massonica che, per propria visione etica e morale, da sempre segue con favorevole attenzione le considerazioni e le posizioni che - in materia etica e morale, civile e religiosa - la Chiesa Cattolica di Roma, specie attraverso l’autorevolissima voce di S.S. Giovanni Paolo II, ha espresso relativamente alle tematiche ed alle problematiche del nostro tempo, anche schierandosi a favore di tutte le Genti, e – in special modo – a favore degli oppressi e di coloro che ancora vivono in condizioni di schiavitù: tanto fisica che morale.

Questa Chiesa di Roma, che non esita a schierarsi con gli “ultimi” – perché più vicini a Dio -, che ama e difende la Pace, che è per la Giustizia e la Tolleranza, che aiuta e veste i Poveri, non è amata da chi predilige e pratica l’opposto, come pure non è amata da parte di chi tenta di spacciare la diversità per normalità: per perseguire tale fine, i detrattori – gli stessi che da decenni attaccano l’istituto della Famiglia - adottano le tecniche collaudate della contro-informazione e della disinformazione pilotata, proprio per schernire e fare apparire diversi gli altri, i c.d. “ben pensanti” o quanti praticano la “morale cristiana”.

Ad esempio, i Fratelli della nostra Comunione trovavamo giusto e corretto che, nel contesto della enunciazione della nuova Costituzione Europea, fosse dato delicato ma vigoroso risalto alle radici giudaico-cristiane del Vecchio Continente: e questo per il rispetto di una realtà storico-filosofica che alcun tipo di laicismo potrà mai ignorare. A meno che, sotto il grande ombrello di una visione laica – quasi che la parola volesse essere assunta ad un significato “asettico”, persino al di là del non confessionale, e cioè ateo – non si intenda vedere chiaramente i connotati chiari di una sorta di revanchismo che – oggi – intende cogliere quei frutti che decine di anni di gestione del potere sotto la rossa bandiera del materialismo ateo, non hanno saputo e potuto offrire. Il contatto che palesemente esiste tra i vari gruppi, la concomitanza delle prese di posizione, la non-condanna di forme negative e negativizzanti del nostro tempo – tanto di costume che di politica – rendono chiara l’esistenza di connessioni e trasversalismi che ci riportano indietro di molti anni: sarebbe un peccato che i tanti frustrati, seguaci delle dottrine che hanno perso il confronto con la storia, intendessero ricompattarsi sotto altre forme ed altre bandiere per avviare una campagna a-cattolica se non anticattolica (si badi bene: non ho detto “anticlericale”).

Da sempre noi Massoni di Piazza del Gesù combattiamo tutte le forme – civili, politiche e religiose – coercitrici del libero pensiero, rifacendoci ad antiche ma profonde e sane radici, e cogliendo in modo ponderato la luce profusa dalla parte migliore dell’Illuminismo: un Illuminismo fatto di arte e di scienza, ma anche di profonda analisi nel contesto di una visione partecipativa e dinamica che riguardava – tra l’altro – anche le espressioni di Fede ed il modo con cui questa veniva rappresentata e vissuta.   
La nostra Comunione Massonica ha sempre difeso, e continuerà a difendere, la libertà religiosa tanto individuale che delle assemblee di fedeli – al riguardo ricordiamo ai non memori che lo scisma massonico del 1908, da cui generò l’altra Massoneria di Palazzo Giustiniani, originò proprio dalla nostra difesa, anche in sede parlamentare, del finanziamento alle scuole religiose e della libertà di potersi iscrivere alle stesse senza per ciò subire penalizzazioni di sorta -, e non vede alcun impedimento tra la normale, leale e trasparente frequentazione dell’associazione massonica, ed una fervente e totale professione di fede in ambito Cristiano.

La Massoneria non è certo atea, anzi!

           Le valutazioni accorate e preoccupate di Sua Ecc.za il Cardinale Renato Martino, poi, trovano in noi tutti fertile eco ed identica chiave di lettura in ambito sociale: non per comoda simbiosi, bensì a causa dell’analisi lucida ed obbiettiva dei fatti, sotto il profilo storico, economico, culturale e politico.

Alle considerazioni del Suo Lettore, Egregio Direttore, potrei rispondere rovesciando il problema: a volte, quando si è a corto di argomentazioni migliori, si cerca di addossare delle colpe ovvero delle responsabilità un po’ a casaccio, spesso gridando “al complotto!”, al punto che potremmo dire che forse “esiste un complotto contro la Massoneria” ed i suoi iscritti.    

A questo specifico proposito, desidero qui ricordare come proprio le ideologie di estrema sinistra e di estrema destra abbiano, nel mondo, perseguitato la Massoneria ed i Massoni: temendone gli ideali ed il forte anelito liberale e democratico, improntati a schietti sentimenti di tolleranza e fratellanza.
           Ma, anziché denunciare l’ennesima “caccia alle streghe”, siamo i primi a riconoscere che, come in qualsiasi forma associativa – dalla bocciofila, all’accademia culturale, ai club di ogni tipo, e persino in istituzioni illustri e rispettate – si può celare la negatività, ovvero l’elemento negativo o corrotto: questo non significa che le strutture, sotto il loro profilo istituzionale, debbano necessariamente esserlo.
           La ringrazio della cortese attenzione, Pregiatissimo Signor Direttore, e la prego di gradire – anche a nome dei Fratelli che ho l’onore di rappresentare - i migliori saluti.

Roma, 23 Ottobre 2004 Era Volgare                                                                   
                                                                                                      Il Gran Maestro
                                                                                                      (f.to: Giuseppe Bellantonio)
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