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mercoledì 22 novembre 2017

MASSONERIA E PUBBLICITA': UN CONNUBIO ANOMALO

Sul numero on-line del 18 Novembre 2017 del SECOLO D'ITALIA, è pubblicato un articolo a firma di Federica Parbuoni, dal titolo 'MASSONERIA, LA GRAN LOGGIA D'ITALIA SIA FA PUBBLICITÀ, CON L'AIUTO DI PAOLO MIELI'.
L'articolo potrà essere consultato dal Lettore con un click sul link: 
http://www.secoloditalia.it/2017/11/massoneria-la-gran-loggia-ditalia-si-fa-pubblicita-con-laiuto-di-paolo-mieli/
Lo scritto ha suscitato una mia qualche riflessione, così invogliandomi a inoltrare il commento che segue:

Giuseppe Bellantonio
19 NOVEMBRE 2017 - 17:46
L’attuale Massoneria Italiana – al centro di pesantissime critiche interne alla più parte dei Gruppi noti ed operanti, nonché al centro di eccezionale quanto continua e perdurante attenzione da parte di inquirenti e Magistrati di molti Distretti Giudiziari, da tempo sotto l’occhio indagatore della Massoneria Internazionale,e da altrettanto tempo sulla bocca della vulgata popolare con critiche spesso feroci ma altrettanto spesso legittime – di per sé non ha bisogno di tifosi né di sostenitori, né di operazioni di lifting o marketing, in quanto, se operante in termini di correttezza, di trasparenza e di regolarità, ha da sola le capacità di auto-proteggersi, di disintossicarsi e di operare secondo le norme di base comunemente accettate. 
Opportunità lodevoli offerte dall'esterno per consentire a taluno o a tal’altro di proporre la propria immagine, anche per esorcizzare le dense ombre delle negatività lasciate da sospetti e accuse incrociate, vanno ormai prese con attenzione; grande attenzione, quasi sospetto dinnanzi alla classica domanda qui prodest
La Storia della Massoneria Italiana, dal 1805 ad oggi, è certamente complessa e merita interventi tali da non prestarsi ad interpretazioni di sorta: molti sono i sedicenti ‘storici’, mentre per lo più si soffermano al ruolo di analisti parziali di questo o quell'episodio, cedendo alla tentazione di lanciare molti sassi, condire le proprie parole con molti ‘se’ e molti ‘ma’ abbondantemente farciti di punti interrogativi. 
Lo storico Aldo Mola, ad esempio, da lunghissimi anni studia di Massoneria e la Massoneria, curandone soprattutto le chiavi di lettura interne, pur senza cedere mai al pettegolezzo qualunquista.
Personalmente, le tinte fosche di questa pesante stagione della Massoneria Italiana, contraddistinta da frequenti lotte, divisioni e frammentazioni, lasciano sgomenta quella ‘base’ costituita da ottimi Iniziati che non riescono a capire le ‘voci’ o le notizie ‘frammentarie’ ed incerte loro propinate, insultando la loro intelligenza. 
La ‘base’ costituita da coloro che vivono la Massoneria per quello che dovrebbe essere – luogo di approfondimento culturale ed esoterico, simbolico quanto ritualistico e storico – piuttosto che per quello che certe associazioni sono diventate – luogo di affari e intrallazzi, di convegni amorosi e di gestioni finanziarie ‘allegre e disinvolte’, e quant'altro – è ormai satura di certe notizie e di certo qual modo di ‘fare, interpretare’ la vita Massonica, di per sé stessa rigorosa e di alto profilo etico e morale.
Da qualche mese, da buon osservatore del contesto nella sua generalità, sono più propenso a ritenere che la Massoneria Italiana, dopo essere stata ciò che è stata e nella contingenza della odierna quotidianità, è avvita verso l’AUTODISTRUZIONE INIZIATICA. 
Sempre che, proprio dalla ‘base’, non giunga imperiosa la volontà di un profondissimo, radicale, cambiamento.
Ecco anche perché non serve l’intervento di alcun supporter, in questa fase: proprio perché anch'egli potrebbe non essere ‘terzo’ ma diventare egli stesso ‘parte’ di una tematica divenuta problematica.
Un cordiale saluto.
Giuseppe Bellantonio
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4 commenti:

  1. Condivido gran parte della prosa ascitta e severa che rende tipoici i tuoi interventi. temo che tu abbia trascurato un aspetto, che secondo me amerita una approfondita riflessione. Le grandi obbedienze sono in crisi ma si assiste ad un rigoglio sempre più vasto di Logge Sovrane, che si stanno ramificando in una rete organizzativa. Credo che questa sia la risposta reale e concreta di quella che tu chiami la "base" della massoneria. Se, quindi, la reazione è la negazione della struttura obbedienziale, mi sembra che la conseguenza sia un ritorno alle origini pre-1717. E' un male? E' un bene ? L'albero si giudica dai suoi frutti, ho letto da qualche parte. Vedremo. Certo è che chi ne soffre maggiormente di questa crisi che porterà lentamente ed inesorabilmente all'autodistruzione iniziatica, sono le obbedienze verticistiche, per intenderci, quelle impostate sotto il modello scozzese. E non poteva essere diversamente, per il pricipio di causa ed effetto. La catena iniziatica si è interrotta da più di qualche decennio, le obbedienze non hanno potuto o voluto provvedere al loro rinnovamento, ad attualizzare le ragioni dell'iniziatismo. quindi dovevano, devono morire per forza, incalzate dal tempo della modernità. Non trascuro nemmeno un altro rischio, la pressione inibitrice del Parlamento italiano. Se è vero che ormai a fine legislatura è impensabile una legge regolatrice della massoneria in rapprorto alla pubblica amministrazione, è altrettanto vero che se nella prossima legislatura viene confermata questa gestione considero più che certo la riproposizione della legge, ed allora il tempo ce l'avranno per farla passare. Vedremo. Nel frattempo non smettiamo di vivere massonicamente. Un TFA. Francesco

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    1. Scusami per il ritardo, Francesco, e grazie per le tue osservazioni: come sempre puntuali. Di rischi, nella circostanza da te richiama - ossia quella delle Logge Madre, che si gestiscono in totale sovranità, autonomia e indipendenza - comporta non pochi dei pericoli. Quello che a presiedere una simile rete possa essere un soggetto che comunque - e forse sarebbe il caso di dire, 'sotto sotto' - legato (anche solo mentalmente, come pure da una visione operativa che possa risentire di scorie del proprio passato in questa o quella Comunità Iniziatica), come pure che possano determinarsi forti e poco controllabili distorsioni. Queste distorsioni , che possono pur nascere sotto la spinta del 'fare rete', potrebbero diventare subito fonte di trasversalismi e mutualità nel dare risposte a quei famosi 'interessi' che di massonico hanno poco. Io credo, Carissimo Francesco, che la grande pulizia - proprio per evitare facili pulsioni anarcoidi e ribelli - vada fatta all'interno dei Gruppi. Se ci sia accorge che nella vasca non sono più ospitati dei pesci rossi, ma solo squaletti, meglio gettare l'acqua privandoli del loro elemento. UN Cardo TFA, da Fratello a Fratello.

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  2. Caro Francesco mi pare che tu trascuri un aspetto fondamentale. La Massoneria è sottoposta ad un tiro al bersaglio ogni volta che è necessario distogliere l'opinione pubblica dai veri problemi del paese la maggior parte dei quali causata da una classe politica squalificata e con quali modalità può rispondere a tali attacchi secondo te? A stento riescono a farlo le Obbedienze che almeno possono vantare una sorta di controllo sulle Logge aderenti e come farebbero le c.d. Logge Sovrane? Quale controllo hanno sulle singole Officine? Ma per carità! Vedrai che succederà nel momento in cui si sveglierà un giudice e troverà qualcosa di pesante che non va in una di quelle Logge! Quei fratelli stanno scherzando col fuoco! Il processo da auspicare è invece esattamente l'opposto. Riunione delle Obbedienze, magari attraverso una federazione; applicazione seria e certificata di procedure contro le infiltrazioni; richiesta continua fino allo sfinimento di una legge sulle associazioni.

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    1. Buona giornata, Danilo! scusami anche tu per il ritardo nel riscontrare - com'é giusto che sia - la tua gradita nota. Anche se questa si indirizza al Fr. Francesco Guida, essa è comunque pertinente al più ampio contesto. Direi che la 'ricetta' francese, in tema di associazioni massoniche, possa essere buona da prendere in esame. Concordo che le soluzioni debbano essere trovate all'interno: i Fratelli devono prendere coscienza di tale loro qualità, dimenticando di essere reputati solo dei 'soggetti contribuenti'. Occorre trovare comunque una soluzione che non tenga affatto conto dei famosi e famigerati 'riconoscimenti', bensì della correttezza nell'operare ossia correttezza e trasparenza nel seguire le norme che l'associazione si è data ed il suo rapporto con le norme di Legge in vigore. Un TFA e buona giornata, Danilo!

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