Rispondo subito, confermando una posizione più che
nota e ormai ultradecennale: solo una cura drastica, una terapia risolutiva,
può sanare la Massoneria Italiana.
Recuperando e rigenerando ma anche amputando le
parti insanabilmente malate, una volta per tutte. Oppure, se il malato è
portatore di infezione, e se tutto attorno a lui ha subito la stessa sorte,
allontanarsi dal contagio è l’unica via.
Quindi, nella prospettiva di chi scrive, non c’è
spazio per i tentennamenti o per il perpetuarsi di quella codardìa iniziatica e
morale che fa sostenere a non-Massoni – ossia ai soggetti che si sono iscritti
per interesse - di esserlo, pur di restare
avvinghiati a simulacri ingannevoli e immorali.
La premessa di cui sopra
– che non vuole offendere nessuno, ma che è la mera trasposizione di ciò che le
cronache quotidiane ci rimandano - spiana il discorso che segue, maturato sulla
spinta delle sollecitazioni ricevute specie negli ultimi mesi affinché io – ‘giovane’
di oltre 60 anni di Massoneria e tra le pochissime ‘memorie storiche’ in grado
di conoscere la realtà dei fatti di così lungo periodo - possa offrire un
fattivo contributo ad un ‘nuovo’ corso.
Certo, la Massoneria
quella è, e non può essere modificata se non secondo canoni rigidissimi nulla
togliendo alla sostanza; quindi, a dover subire modifiche, è il modo, il come si sia realmente Massoni, il modo di vivere la Massoneria, come si possa contribuire alla rilettura di tutto
il contesto senza per ciò indulgere a compromessi o storture.
Quindi, non un alter, una nuova struttura - poiché se n’é
già stracolmi, specie a causa di divisioni e moltiplicazioni - ma solo un modo
diverso e sostanziale di essere
Massoni e di fare Massoneria.
Non è stato per
coincidenza o per caso che - quale sintesi di presenza, attività e studi nel
nostro specifico contesto - fin dal 2008 E\V\ io
abbia ‘coniato’ ufficialmente il termine Massoneria
delle Antiche Pietre a corredo di un concetto formulato ed espresso in
modo chiaro, trasparente e documentato, al punto da essere subito ripreso,
condiviso e studiato all’estero.
Il termine – sintesi di
un pensiero molto più ampio, peraltro ormai diffuso – è così diventato parte non
solo del mio personale bagaglio, ma anche – e direi, soprattutto – dell’esclusivo
patrimonio storico e culturale della mia Comunione massonica di riferimento, andandosi
così a sommare ai solidi concetti che sempre hanno caratterizzato la stessa ed
il suo operare nel tempo.
Massoneria delle
Antiche Pietre sta ad indicare quella Massoneria alla quale intendiamo riferirci: quella
Massoneria espressione di valori e di insegnamenti che specie nell'antichità
hanno trovato terreno fertile tra gente che possedeva il dono delle diverse
conoscenze, dei saperi e quindi della saggezza.
Questa, ovviamente, non come valore
assoluto – poiché quale Sapienza è pertinente solo al Divino – ma come
“valore terreno”, in grado di spaziare nel Tempo.
Premetto che tanto io che chi a me vicino rispettiamo e
rispetteremo chi operi ed opererà seguendo altro
e diverso sentire, diverse regole, diverse ritualità, ancorché consolidate
da un uso diffuso e quindi ‘comune’: ciascuno é libero delle proprie scelte, e
queste devono seguire l’indirizzo della coscienza di ciascuno, prima ancora che
gli inviti e le sollecitazioni esterne.
Qui sorvolando su cosa
accadde nel 1700, occorre sottolineare che noi Iniziati a un percorso Massonico, ancor prima che ci possiamo
rendere conto appieno di possedere determinate peculiarità, ci portiamo dentro delle antiche iscrizioni cerebrali,
all'insegna della Giustizia e della Solidarietà, per il Bene delle Genti.
Queste
iscrizioni riconducono alle Energie
che furono lasciate da Chi tracciò la Via, e da Chi la seppe percorrere nei
Tempi, dedicandovi tutto sé stesso: lasciando a sua volta tracce feconde, indicando
la giusta direzione da seguire.
Moltissimo di quanto fatto nel tempo – o, meglio, nei tempi - è stato
smarrito o, nella migliore delle ipotesi, è stato confuso. Ma le tracce di
questi percorsi, ci sono state tramandate nei modi che sappiamo: scritti, brani
di pergamene, iscrizioni su argille e tavole, storie tramandateci attraverso
segni, incisioni, sculture, monumenti. Le Antiche Pietre, appunto. Qui, vennero lasciate
tracce visibili e tracce meno visibili, percepibili solo da chi avesse cuore,
intelligenza e la giusta conoscenza per poterle interpretare: tracce basate sul
linguaggio dei simboli e delle loro precise concatenazioni sugli altri piani.
Molto
spesso, specie per le Conoscenze più
peculiari – quelle legate al Sapere, ed alla sua trasmissione – un messaggio
celava altri messaggi: solo la mente in possesso delle giuste sensibilità e
capacità, al pari delle giuste e più sottili Energie, era in condizione di
interpretare in chiave più ampia la visione anche parziale dei simboli. Paragonandolo
alla mole di Sapere prodotto in millenni di studi e di cultura iniziatici, ciò che a noi Uomini del nostro tempo
è giunto, rappresenta solo delle parti limitate; ma questi importantissimi
frammenti del passato, in ogni caso mal si coniugano con il presente: anzi ne
mettono in luce i molteplici aspetti negativi, specie se – pur tendendo i sensi,
e storditi dai ‘troppi suoni che ci circondano’ – non riusciamo a
cogliere tracce del giusto Messaggio, della giusta Parola. Si ascolta invece un forte cicaleccio, un
chiacchiericcio indistinto, confuso nelle mille voci, nelle mille lingue, nei
mille dialetti: testimonianza di un novello Kaos, di per sé conferma
dell’avvenuto smarrimento dell’Antica e Inesprimibile, Ineffabile, Parola. C’è oggi qualcuno in grado – in questa
Babele caratterizzata da personalismi, dall’esaltazione dell’ego,
dall’irrefrenabile senso di terrena onnipotenza – non solo di trovare, ma anche
solo di porsi alla cerca della
Parola Perduta? Se gli animi
sono quelli che sono, e non quelli che dovrebbero essere, come riuscirebbero
costoro a percepire il solo ‘suono’,
l’ ‘armonia profonda e unica’ di tale
indescrivibile e inspiegabile parola? Solo animi puri, incontaminati,
incorrotti, potranno essere in grado di avvicinarsi quel tanto che basterà per
percepirne l’armonia e quindi le corrette vibrazioni, per così tentare di
ri-peterla a sua volta: con la speranza – per gli altri del tutto vana - di poter
ri-petere gli stessi suoni, le stesse assonanze, le stesse vibrazioni... Una
speranza del tutto flebile: che sarà concreta solo per l’unico Spirito Eletto
che potrà riuscirci.
Da
tali constatazioni, la mia – la nostra - scelta ardua ma anche innovativa, rispetto all’insensibilità se non
alla sciatteria culturale ed iniziatica di molti, di ri-scoprire e ri-condursi
agli Antichi
Valori ed alle Vere e più Genuine Tradizioni
attraverso il potenziamento di un'alacre opera di ricerca, di studio e di
approfondimento esoterico-simbolico-iniziaticno, per poi perfezionare in un
continuo confronto i risultati. In
quest'azione, ci siamo prefissi di eliminare il superfluo, tutto ciò che
appesantisce inutilmente ciò che sta “dentro”,
non agevolando la corretta comprensione di “cosa
sia” realmente l'Arte Reale ed i suoi stessi fondamenti.
A noi, interessa ritrovare il senso – oggi smarrito, al pari della Sacra quanto Simbolica
Parola – del modo giusto e corretto di essere Massoni, già liberi
muratori, già scalpellini di pietre, maestri di pietra e oggi scalpellini ed
artisti della parte più bella e nobile dell’animo umano: con i piedi ben saldi
per terra, ma spiritualmente tesi a quel Divino che ci pervade e che ci ispira,
ed a cui tendiamo con ogni fibra del nostro Essere.
E’ questo, per noi, l’unico modo che possa condurre a riscoprire la giusta
sequenza delle vibrazioni più antiche,
di quelle iscrizioni cerebrali che ci
portiamo dentro da millenni; del pari, ci sta a cuore che si ritrovi il piacere
di distinguersi nella Massoneria attraverso il corretto modo di “saperla vivere”: ri-conoscendola
attraverso lo studio, l'approfondimento culturale, la crescita interiore; ri-trovandone
l'integrità del pensiero; concentrandosi sui valori condivisi
piuttosto che soffermandosi sulle interpretazioni e sui motivi delle
divisioni. Divisioni oggi ancor più
frequenti nel passato: tali da depauperare ogni pregresso bagaglio, pur se
faticosamente composto.
Ovviamente,
non ci sentiamo unti e pertanto
depositari di una sola e/o particolare Verità: quindi non ci prefiggiamo di
parlare a tutti i Massoni o in nome di tutti i Massoni, foss’anche forti di un
qualche pezzo di carta da sbandierare a dritta ed a manca (come taluno potrebbe
forse essere spinto a fare, forte del potere di un “io” o di un “noi” immodesto,
arrogante e supponente: razzista, poiché intende escludere gli altri in modo
aprioristico e presuntuoso); del pari, non ci interessa indicare questo o quel
contesto, prendendone le distanze o – ancor peggio – ergendoci a giudici circa
la loro giustezza costitutiva e/o la correttezza operativa e/o la scrupolosità
ritualistica e/o l’onestà soprattutto intellettuale di chi possa ricoprire un
qualche livello di responsabilità.
Ci
interessa, invece, ritrovarci assieme ad altri Uomini Seri e di Buona Volontà,
che vogliano perfezionarsi e crescere con noi attraverso il continuo confronto,
la cultura e l'approfondimento filosofico di tematiche e problematiche comuni
all'umano sentire, offrendo il loro prezioso contributo di intelligenza,
generosità, solidarietà e quindi partecipazione.
Non ci
interessa un qualche umano potere, ma ci interessa ricondurci all'Essenza, alla
Spiritualità, alla giusta Energia delle cose e delle menti, dei cuori e delle
azioni: la Massoneria ha una sua grammatica, ciò vuol dire che ci
deve essere una Scuola in grado di insegnarla correttamente, come pure significa
che nella Scuola devono operare Insegnanti idonei e preparati, in grado
di comprendere, correggere, consigliare, e sostenere i Fratelli nel loro
percorso; percorso – ricordiamolo - di Esseri Imperfetti ma Perfettibili,
tendenti ad una Perfezione che in realtà mai raggiungeranno, poiché la
Perfezione – in quanto traguardo assoluto – non è di questo Mondo.
Essa è prerogativa unica di Dio. Peraltro, se mai – per un motivo a noi
sconosciuto, oserei dire per una grandissima
gratificazione Divina – dovesse accaderci di raggiungerla, ciò durerebbe un
solo istante: qualcosa o qualcuno ci riporterebbe subito inesorabilmente
indietro, facendoci ri-partire da un punto molto più in
basso, Per un nuovo inizio, per l’avvio di un nuovo e
diverso ciclo.
Questa
è la nostra ricetta ed è per noi l’unico modo razionale per poter superare
l'attuale momento tanto ‘amaro’ per la Massoneria e soprattutto per chi in essa
operi correttamente. La mancanza di
sogni e di obiettivi da realizzare, la ricerca di un piccolo potere,
l'inseguimento di meschini vantaggi, la noia e l'indifferenza che ammantano
l'assenza di insegnamenti, l'inquinamento degli ideali a vantaggio degli
intrallazzi e delle combine… tutto ciò che ha fatto smarrire la vera
essenza della Massoneria, provocandone la degenerescenza, va accantonato. E,
per noi, non è un caso che il tramontare della fase ‘moderna’ della Massoneria
possa coincidere con l’abbandono di mere illusioni e prendendo atto nella
cessata utilità del potersi riferirsi ad un qualche pur ammiccante caposaldo
del passato. Ci riferiamo all’appannarsi e quindi all’esaurirsi – peraltro, da
tempo - della spinta propulsiva scaturita dall’Illuminismo, superato nel tempo
da altre pulsioni etico-filosofiche e sociali ugualmente
coinvolgenti intellettualmente e materialmente, quale vero e proprio elemento
di Cultura, amplissime masse.
Crescere
è il nostro obiettivo, dunque: crescere interiormente, accrescere attraverso le
nostre cognizioni, crescere anche numericamente – ma non necessariamente…
poiché il numero non è garanzia… anzi, tutt’altro: la questione, è ormai
accertato oltre ogni ragionevole dubbio, prima o poi costituisce un vero e proprio boomerang -; per farlo occorrono idee, progetti, programmi, e
soprattutto Fratelli, Uomini, che – anche leggendo dei nostri propositi in ogni
loro parte, e condividendoli con entusiasmo – offrano la loro freschezza
d’animo, le loro migliori energie, per guardare avanti, per raggiungere degli
obiettivi chiari e ben definiti, trasparenti e quindi condivisi.
In
linea con le più Antiche Tradizioni.
Peraltro, noi siamo destinati ad avere sempre un futuro:
poiché sappiamo ben onorare il passato!
Concludendo, si deve essere progettuali, come mi ricordava con generoso
trasporto un Carissimo Fratello, ma nello stesso tempo anche conservatori: poiché lì è la saldezza delle
Tradizioni, lì sono i nostri riferimenti certi, lì è la nostra esperienza.
Conservare vuol dire anche custodire con cura ciò che ha un valore, che non
desideriamo possa sciuparsi o alterarsi: sempre pronti ad evocarlo ed
utilizzarlo per fare cose valide e concrete. Ecco
perché il nostro essere conservatori e progettuali è una
posizione di avanguardia, mirante al futuro attraverso la Tradizione.
Concludiamo
sostenendo con forza che il nostro comune voler essere propositivi e
costruttivi è alieno da ogni desiderio di confronto e raffronto con le qualità
ovvero con i difetti altrui: ‘noi’ siamo e continueremo ad essere
‘noi’,
con semplicità e assenza di forzature. Ma io, personalmente, sono stato sempre
lieto solo quando posso chiamare per nome, uno per uno, tutti i miei Fratelli,
ovunque essi si trovino: non numeri, non iscritti, non tesserati ‘pagatori’, ma Fratelli.
Non
pretendiamo che la nostra ricetta possa andar bene a tutti o possa essere
idonea a tutte le fattispecie: ciascuno è libero delle sue azioni, e quindi del
proprio destino. Non diamo 'ordini', ma esprimiamo considerazioni e formuliamo possibili percorsi per operare il più correttamente possibile e consentire ai nostri Fratelli - e non solo - uguali possibilità.
Che Iddio, Grande Artefice degli Universi, alla cui
maggior Gloria tutti noi operiamo e continueremo ad operare, possa guidare i
nostri passi, assistendoci con paterna considerazione.
Roma, 26 Agosto 2017 Giuseppe Bellantonio
Disclaimer / Avviso 1
L'autore nonché titolare dei diritti e dei doveri relativi alla gestione di questo blog rende noto a tutti gli effetti di Legge quanto segue:
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
2) E' vietato trarre copie e/o fotocopie degli articoli/interventi contenuti nel presente blog - con qualsiasi mezzo e anche parzialmente - anche per utilizzo strettamente personale/riservato.
Disclaimer / Avviso 2
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Disclaimer / Avviso 2
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere rimossi senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori. Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail al recapito giuseppebellantonio@infinito.it al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa. L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.
Carissimo Fratello Giuseppe,
RispondiEliminaconcordo appieno con la tua riflessione di cui è sottoscrivibile ogni singola paroa.
Profanità e metalli hanno oltrepassato le colonne di quello che era il nostro Tempio.
TFA e Buon 'Lavoro'
Carissimo Antonio Roberto, Fratello Caro.
EliminaGrazie per la tua fraterna condivisione del contenuto da me espresso: opero con 'spirito di servizio', forte dell'insegnamento paterno, ma anche materno.
Provo, all'imbrunire della mia energia vitale, ad utilizzare ogni orza residua per far sì che quanti più Fratelli possibile si affranchino da questa 'strana' Massoneria forse vittima di una 'strana congiuntura' storica e sociale.
Mi farebbe piacere che, proprio prendendo spunto dai 'mali' accertati (oltre ogni ragionevole dubbio), da chi possa averli cagionati e gestiti, in molti possano 'sciogliersi' da anomali abbracci per tornare a percorrere la Via delle più Antiche Tradizioni.
Sembrerebbe un'azione chissà quanto complessa e ardua: in realtà, necessita solo di coraggio e buona volontà, per così unirsi agli altri che possano condividere analogo sentire sentire.
Niente 'macumbe' o chissà quali strani riti 'alchemici' più consoni a qualche stregone: non è certo il CONTENITORE a dover essere mutato, cambiato, modificato. In realtà è il CONTENUTO a dover subire profonde modifiche sul piano operativo, ma certamente anche qualitativo.
Per ora, una caro fraterno e triplice abbraccio, grato per la tua cortese attenzione.
Giuseppe B.