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venerdì 25 aprile 2014

L'ANNIVERSARIO DEL 25 APRILE... E CON LA MEMORIA ALLE FOSSE ARDEATINE.



In data 22 Marzo 2014, in un mio scritto su questo stesso blog, ho desiderato ricordare con solennità le 335 vittime civili e militari del barbaro Eccidio perpetrato alle Fosse Ardeatine il 24 Marzo del 1944.

Un Lettore, qualificatosi come Militare dell'Arma dei Carabinieri e che ha desiderato mantenere l'anonimato, mi ha cortesemente invitato a soffermarmi sui contenuti che a questo riguardo erano visibili sulle pagine web dell'Arma dei Carabinieri; la qual cosa ho fatto volentieri, trovando così delle notizie che ho ben volentieri recepito e che, con spirito di servizio a favore della Verità, qui riporto: nello specifico, per rendere ancora onore alla Memoria di tutti quei Valorosi uccisi da mani nemiche e assassine, come pure per integrare compiutamente il mio tracciato.

Quel triste giorno del 24 Marzo del 1944, sei ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, tre sottufficiali e tre Carabinieri - già detenuti nelle celle di Via Tasso, a Roma  - furono condotti con altri 323 ostaggi nelle Cave sulla Via Ardeatina, per qui esservi trucidati in esecuzione di barbara rappresaglia.  

Come con solennità ricorda il sito dell'Arma dei Carabinieri "sul luogo dell'eccidio è sorto il Mausoleo Ardeatino per onorare perennemente la memoria di quei Caduti, affratellati dall'ideale della lotta di un popolo contro l'invasore".

Ecco quindi i nomi dei Militari dell'Arma caduti alle Fosse Ardeatine e decorati con Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria.

Tenente Colonnello Giovanni Frignani
Tenente Colonnello Manfredi Talamo
Maggiore Ugo De Carolis
Capitano Raffaele Aversa
Tenente Genserico Fontana
Tenente Romeo Rodriguez Pereira
Maresciallo d'alloggio Francesco Pepicelli
Brigadiere Candido Manca
Brigadiere Gerardo Sergi
Corazziere Calcedonio Giordano
Carabiniere Augusto Renzini
Carabiniere Gaetano Forte

Ricordare la Memoria di questi Valorosi, tenendo ben presente il Valore ed i significati tutti del loro Sacrificio, è il miglior tributo che gli Italiani possano rendere a quanti - pur se a vario titolo, anche a prezzo della loro Vita e con sprezzo del pericolo - resero possibile all'Italia il potersi sottrarre con fierezza al giogo del nemico oppressore.


25 APRILE
ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE D'ITALIA

"Valori incancellabili" quelli della Resistenza e del 25 Aprile, come tra l'altro ha giustamente ricordato il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
 
Una data-simbolo per gli Italiani, quella del 25 Aprile, fondamentale per i contenuti cui ha dato forma e sostanza: terminava la Seconda Guerra Mondiale, ci si liberava dal giogo della Germania nazista, si esauriva nel sangue la lunga parentesi fascista.
 
Il 21 Aprile di quel lontano 1945 fu liberta Bologna, cui seguirono Genova il 23 Aprile, Torino e Milano il 25  Aprile, Venezia il 28 Aprile, e via via fino al 1° Maggio del 1945, quando tutta l'Italia Settentrionale fu liberata.
 
Il 25 Aprile raccoglie in modo convenzionale tutte queste date, ma soprattutto intende richiamare e ricordare con vigore come alle 8 di quel giorno il Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia-CLNAI proclamò ufficialmente l'insurrezione, la presa di tutti i poteri e la condanna a morte di tutti i gerarchi fascisti.  Ricordiamo che l'esecutivo del CLNAI era allora presieduto da Luigi Longo, Sandro Pertini, Emilio Sereni e Leo Valiani.
 
Questa giornata, questa solenne ricorrenza nazionale, deve condurci a riflettere: specie in questo momento dove le lacerazioni e gli squilibri sono così intensi, non solo in Italia ma - praticamente - in gran parte del Mondo.
 
Gli Italiani devono scoprire nuovamente il significato ed il valore della loro identità unitaria, di Popolo; devono far sentire con energia il loro desiderio di voler vivere dignitosamente, di poter crescere, di poter guardare con fiducia al futuro, di poter costruire in prospettiva il futuro dei propri figli:  anche dimostrando - sempre in modo corretto - il loro dissenso per una sovranità nazionale che appare essere troppo appannata e affievolita da un coacervo di norme che - a livello europeo - l'hanno resa fiacca e sfibrata.

I Padri che ebbero la lungimiranza di fondare quella che doveva poi essere l'odierna Unione Europea, ne avevano permeato spirito e forma in modo sensibilmente diverso: la cronologia storica non è lontana, e basta avere la pazienza di scorrere gli annali dei giornali per rendersi conto che, oggi, c'è qualcosa che non quadra.   Vanno quindi identificati ed applicati i giusti correttivi, prima che sia troppo tardi: non è degno di commento l'atteggiamento di chi pensa di poter governare nell'Europa Unita - più di nome che di fatto - secondo il proprio esclusivo interesse.

25 Aprile, Liberazione, dunque: che sia anche un'occasione per richiamare ai doveri della Pace Universale, allontanando gli spettri di una Guerra devastante che qualcuno - sempre in nome di una visione particolare e fortemente interessata - ci instilla quotidianamente, quasi a voler rendere ineluttabile una possibile decisione di Governi - e quindi di soli uomini, persino di uomini soli - ma non di Popoli. 

Non esistono Guerre giuste, se per "giusto" si vuol far passare l'essere davanti o dietro la bocca da fuoco di un'arma: troppo spesso stabilito da chi quell'arma l'ha venduta.     I Popoli, le genti, devono poter decidere liberamente - e a maggioranza - il proprio futuro: quando tende a materializzarsi il fantasma dello scontro civile, vuol dire che qualcosa non funziona, e che forse c'è chi soffia sul fuoco da una parte e/o dall'altra, nella speranza di trovare facili, utili e interessati complici.

In un Mondo destinato ad un pauroso collasso entro pochi decenni - se non verranno affrontati drastici cambiamenti sociali, ambientali, produttivi - c'è bisogno di tutto, fuorché di Guerre in grado solo di affrettare la più che probabile fine... 

Vediamo quindi di opporci a questo e di operare per un nuovo inizio, non tanto all'insegna di quello che (in molti, persino senza conoscerne)chiamano un "Nuovo Ordine", quanto di quella che a me piace da tempo indicare come una "Nuova Armonia Mondiale", intesa ad eliminare diseguaglianze, squilibri, fame, sprechi e malattie!

E non si prendano in giro i Popoli dicendo che "cambiare" è difficile o persino "impossibile"; quanto sarebbe facile: basterebbe averne la volontà e la determinazione.

Roma, 25 Aprile 2014                                   Giuseppe Bellantonio

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