
Oggi, 21 Dicembre 2019 - alle ore 23,23 ora italiana - il ciclo astronomico ci pone a confronto con quel SOLSTIZIO D'INVERNO che, per il mondo iniziatico, ha contenuti e simbolismi di tutto rilievo, in uno alle cadenze degli Equinozi e dell’altro Solstizio: quello d’Estate.
Da qualche tempo evito - in siffatte circostanze
- di cedere al desiderio di tracciare scritti che intellettualmente possano
evocare tutti gli studi e gli approfondimenti tipici di questo tipo di
eventi: ciò perché moltissimo si è scritto, moltissimo si è studiato,
moltissimo si è approfondito, anche se - con amarezza - si è dovuta constatare
la deprecabile pratica del copia-incolla, attuata da chi poco o niente ha da
offrire all'altrui intelletto.
Meglio quindi che ciascuno rifletta
autonomamente, possibilmente confrontandosi con altri che possano avere
identiche visioni e considerazioni.
Unicamente, sollecito l’attenzione
di chi ‘celebra’ con solennità queste particolarissime date, affinché le
cerimonie rievocative coincidano con le ‘finestre’ che astronomicamente si
aprono in un ben preciso momento temporale… mai prima (non esiste la
ricorrenza, in questo caso) né dopo, possibilmente (perché ciò equivarrebbe ad
un riunione ordinaria): ma solo in ‘quel’ momento, ovvero in stretta prossimità
dello stesso.
L'occasione mi è però propizia per tornare -
con passo deciso - sulle fibrillazioni che prendono taluni uomini e talune strutture
che pur si riconducono alla Massoneria ovvero a strutture se-dicenti
massoniche.
Da molto, troppo, tempo –
tanto l’opinione pubblica che gli aderenti a questo o quel raggruppamento – assistono
ad una ridda di notizie circa le quali sussiste uno sconcerto non indifferente:
tanto per i contenuti che per le loro implicazioni, ma anche per le reazioni
suscitate, visto che si annoverano non pochi interventi dell’Autorità
Giudiziaria e della Magistratura.
Preliminarmente chiarisco:
parlo di Massoneria e non di una semplice ‘associazione’ con attività diversa,
come le tantissime che operano.
Allora, se parliamo di
Massoneria: non capisco il fine, e comunque condanno, quelle pratiche, quelle
effusioni e persino ‘coccole’ che testimoniano quelle attività improprie di
tipo politico come religioso che paiono voler gettare ponti, ma che invece creano
solo confusione.
Soprattutto perché sostanzialmente
ciascuna parte coinvolta rimane sulle proprie posizioni: al riguardo, in linea
con chi mi ha preceduto, sostengo che un’assemblea religiosa debba confrontarsi
per questioni di Fede con altre assemblee religiose, alla pari; chi non pone in
essere pratiche religiose né gestisce assemblee clericali, non ha motivo di
confrontarsi con chi ciò possa praticare. L’una parte – genericamente clericale
– mai potrà divenire laica, l’altra parte – genericamente laica o ancor peggio laicista
– mai potrà assumere posizioni clericali: soprattutto perché diventarlo,
assomiglierebbe più ad una barzelletta…!
Si potrà dire: ma si
vogliono gettare dei ponti… Ma i ponti possono collegare antiche ‘incomprensioni’
o delle ‘confusioni’ di linguaggio, dipanando forse talune nebbie ma non certo
cancellando i fatti, la Storia. Per cancellare gli effetti di quest’ultima – infatti
– occorre sempre ed esclusivamente un atto di resipiscenza, il riconoscimento
pubblico di un errore di valutazione, di giudizio, attuato da una delle parti o
da più parti contemporaneamente.
Certamente possono esservi
‘parti’ in comune di un filosofare, di un dialogare a distanza, di trattazioni squisitamente
storico-culturali e sociali di concetti aspecifici e quindi alfine astratti:
tutte cose che possono favorire – solo e esclusivamente - ‘contatti’ e ‘scambi’
su base culturale e sociale.
Discorso similare,
altrettanto da me non condiviso, è quello che tocca la politica, ovvero questioni
con implicazioni politiche: se un ente di natura massonica opera correttamente,
non deve ingerirsi in tali questioni né essere permeabile a ciò; salvo che non abbia
a cambiare la natura delle proprie attività, trasformandosi, per così agire in
campi nuovi e diversi.
Che con la Massoneria non
c’entrano affatto.
Quindi tutto questo
agitarsi per poi soffermarsi su situazioni destinate a restare incagliare,
ovvero a incagliarsi nuovamente, hanno poco senso: salvo che non le si voglia
far rientrare in un più ampio contesto di immagine e marketing, specie per poi
sostenere che ci possano essere delle parti ‘pronte’ ad una sanatoria, mentre
altre non lo sono.
Vengo ora su altre –
spinose – questioni: peraltro collegate da una certa qual consecutio. Mi limito – ovviamente - solo ai fatti, peraltro pubblici,
disdegnando il chiacchiericcio.
Buona parte dell’opinione
pubblica italiana – e se non tutta, buona parte degli aderenti alle diverse
strutture che si rifanno alle diverse anime massoniche – è al corrente delle
valutazioni espresse dalla cessata Commissione Antimafia, e che saranno probabilmente riprese dalla subentrante:
sono valutazioni e censure durissime che coinvolgono taluni precisi contesti
con numeri, date e fatti, sostenuti da molte coinvolgenti audizioni dirette a
conoscere, accertare, verificare.
Non intendo evidenziare o sottolineare
questo o quel fatto o questo o quel soggetto: non mi interessa proprio, in
questa sede.
Mi interessa tutta la
baraonda che è stata strumentalmente creata: è ininfluente se da parte di un
qualcuno che avrebbe potuto e dovuto dire “grazie
per averci fatto notare queste anomalie, queste irregolarità… faremo immediatamente
accertamenti e verifiche stringenti circa i quali riferiremo entro dieci giorni…
in attesa dell’esito degli accertamenti/approfondimenti assumeremo subito
provvedimenti sospensivi di quelle attività sub iudice… (e tanto altro, di
collaborativo, ancora)”, oppure se
da parte di un qualcuno che pensava di fare confusione per poi confondere le
acque.
Fatto sta che la reale reazione all'azione
delle Autorità è stata invece quella di gridare “alla persecuzione… è un attacco al libero pensiero… ce l’hanno con i
massoni…”.
Forse sì… oggi la critica è verso
tutto indistintamente il mondo massonico: ma proprio a causa del comportamento
negativo di questa o quella componente che, anziché assumersi le proprie
responsabilità, ha preferito assumere altri atteggiamenti. Quindi, a ben
sintetizzare, oggi la Massoneria sta pagando un alto prezzo sostanziale e di
immagine, non tanto a causa di ‘indagini e censure’ quanto – principalmente –
per lo scorretto comportamento e atteggiamento di soggetti che pur si
riconducono a enti anche con un background
non di poco.
Sono fioriti gli appelli, specie trasversali,
le alleanze ad acta per sottoscrivere
documenti vari… il tutto per strillare ‘al complotto’ contro la Massoneria e – tout-court – contro il ‘libero pensiero’.
Ma chi si era espresso in modo
critico, anche aspramente critico, ce l’aveva proprio con quella Massoneria
non-collaborativa che ora si fa scudo di appelli, alleanze, strategie
extraterritoriali; ce l’aveva con chi aveva commesso irregolarità formali e
sostanziali; ce l’aveva con chi appariva coinvolto o contiguo con situazioni border-line se non delittuose…
E proprio questi comportamenti hanno
attirato, e continuano ad attirare, critiche sui Massoni e sulle associazioni
massoniche: si notano opacità, ma non si nota la minima voglia di esprimere
rammarico e – soprattutto – concreta, reale, dissociazione.
E il mio stupore continua ad essere
rappresentato dalle migliaia di soggetti, iscritti e frequentanti i diversi
enti, che continuano – come se niente fosse, e persino cedendo alla sensazione
del ‘sentirsi sotto attacco’, a rimanere in contesti discussi e discutibili, anziché
allontanarsi indignati.
Ma anche questo ci sta: vuol dire che
hanno interessi superiori al senso del ‘dovere’ di massoni e di cittadini
fedeli alla loro Patria. Ma anche un interesse superiore a ogni possibile disgusto.
Quali risultati hanno avuto questi ‘appelli’?
Scarsi, in Italia, inconsistenti seppur ricchi di parole e di roboanti
aggettivazioni.
Sicuramente fuori misura: poiché il
vero problema era ed è diverso.
Prova ne è che nessuna autorità
massonica estera si è mossa.
Salvo una, confinante e – una volta –
appellata come nostra ‘cugina’ o altro tipo di parentela: ha espresso solidarietà
contro la ‘persecuzione’, ha dato udienza, ha forse persino assicurato impegno
a sostegno contro gli attentati che in Italia subiva il ‘libero pensiero’ e
contro i pericoli che i Massoni correvano essendo in pericolo la ‘libertà di
associazione’.
Ma credo che l’altrui ‘comprensione’
possa esser tossica, molto interessata, e costituire un brutto precedente dagli
sviluppi tutti da decifrare e che potranno avere ritmi celeri quanto lentissimi.
Perché mettersi sotto l’ala
protettrice di un qualche ‘protettore’? Perché rischiare di cedere tutta o
parte di una qualche autonomia?
Una situazione che mi fa venire in
mente la diaspora nella Comunione di Piazza del Gesù, dalla quale nacque poi la
GL mista d’Italia (che pur tentò invano di rifarsi ad una qualche storicità pregressa):
stimolata, sostenuta e finanziata proprio dai nostri ‘parenti-coltelli’ per
creare un contraltare a quella Piazza del Gesù che era notoriamente filo-cattolica
e favorevole all’alleanza anglo-americana, in chiave anti-comunista.
Sessantanni sembrano lontani anni
luce…
…ma la Storia resta, e ha la grande caratteristica
di avere delle ciclicità, che si traducono nella riproposizione di situazioni
già verificatesi in un passato più o meno remoto. Specie nei fatti più
negativi, dove la Storia sembrerebbe non avere insegnato alcunché!

Così facendo, stiamo prudentemente
lontani da quelli che sembrano alberi forti e imponenti, ma forse con radici
debolissime… si preferisce puntare sulla crescita di esili ma robusti nuovi
fili d’erba, di nuovi virgulti, di olivelli promettenti: più forti, in quanto
nati da semi forti e incontaminati.
Si ricordi bene: la crisi della
Massoneria Italiana è anche e soprattutto una crisi di confusione di ruoli, di
parole date e di impegni non rispettati, di scarsa cultura iniziatica, animata
dal continuo sfruttamento – su base materiale, finanziaria – della base e
caratterizzata dalla presenza di molti affabulatori ma di nessun leader che racchiuda
in sé il giusto carisma iniziatico, la giusta preparazione simbolico-ritualistica
e la correttezza nell'amministrare.
Non si può perseguire la via dell'UNIONE se non con meccanismi diversi che non in passato. Ma per UNIONE va inteso tutto quel quid che non necessariamente transita dall'unione materiale.
E' tutto questo, fa la differenza.
Una differenza che è bello festeggiare
oggi, nel SOLSTIZIO D’INVERNO,
curando nel tepore profondo della Terra semi e germogli.
Guardando alla Luce: che sempre e
comunque trionferà sul buio, sulle Tenebre.
Giuseppe Bellantonio
Roma 21 Dicembre 2018
Giuseppe Bellantonio
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