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mercoledì 23 marzo 2016

1944-2016: IL DRAMMA CONTINUA...

    '... La Memoria, con il suo ritmico scandire,  porta prepotentemente le nostre menti alla tragica data del 24 Marzo 1944...': così iniziò il mio scritto, lo scorso anno, ricordando l'ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE.
    Oggi - di fronte agli avvenimenti tragici e sanguinosi, umanamente feroci e quindi orridi, che si susseguono - lo smarrimento  porta a chiedersi: possibile che la Storia abbia insegnato così poco? Possibile che, ancora una volta, la creatura divinamente creata e dalle caratteristiche tanto uniche quanto stupende, si ostina ad uccidere altri suoi simili in nome della più odiosa delle parole: 'GUERRA'?
    Eppure tutti abbiamo udito, attraverso le radio e le televisioni, il pianto e le grida di chi aveva le carni e l'animo lacerati: pianto e grida non certo dissimili da quelli di quanti, in ogni parte del mondo, subiscono la violenza e lo scempio delle bombe, le violenze degli uomini in armi.      
      Atti di barbarie e di feroce crudeltà in nome di idee e ideali deviati, folli: da chiunque siano perpetrati.
      Oltre settanta anni fa, si consumò uno dei tanti drammi della Seconda Guerra Mondiale; quello poi divenuto rappresentativo delle angherie e dei soprusi subiti dall'odioso occupante: l'Eccidio delle Fosse Ardeatine.
      Un'operazione militare, una rappresaglia giustificata: sostenne l'odioso occupante.
      In realtà una barbarie, un eccidio: ennesimo episodio di una Guerra allora sempre più crudele, dove il gioco delle parti si era via via cancellato. 
      Un assassinio ingiustificabile, per quanti sopravvissero a quei tragici momenti, e da condannare con fermezza: non con la legge dell' 'occhio per occhio' ma applicando le Leggi.
     Quel giorno, 335 Persone, 335 Civili e Militari Italiani, caddero sotto il piombo dell'odioso oppressore nazista: un nemico  che, con ogni mezzo, cercava di osteggiare le sempre più forti istanze di quegli Italiani che - anche a prezzo della propria Vita - sognavano la Libertà.
     Tra di loro, tra questi 335 Esseri Umani, molti erano nostri Fratelli iniziati alla Massoneria: e non a caso, poiché proprio loro - forse più di altri, tra coloro che amavano la propria Patria - avevano ben chiari i principii scolpiti nell'antico, classico,  Trinomio LIBERTA', UGUAGLIANZA, FRATENITA'!
     Scrissi allora, ed oggi ripeto '... Chi vive nella Luce di Alti Ideali - quali sono quelli esoterici e simbolici, culturali e sociali, filosofici e spirituali, della Massoneria: quella, ovviamente, più genuina e incontaminata, legata alle più Antiche Tradizioni Cavalleresche - non esita a esprimere le proprie Idee ed a farne strumento utile al progresso dell'Umanità in generale, ma più in particolare non ha indugi nel mettersi a disposizione di chi soffre: ovverosia di quel prossimo nei confronti del quale il Vero Massone deve porre in atto il proprio massimo impegno a ben dire, ben pensare,  ben fare, nel contesto di un vero e schietto sentimento di amore fraterno.
     Ciò, lungi dalle lusinghe e dagli onori, lontano dal luccichio degli orpelli, all'opposto dei luoghi ove dimorano interessi specie se mercantili.
     Un Potere positivo, propositivo e costruttivo, fatto di cultura, pensiero e azione; di Qualità delle persone; di Bellezza delle idee, di Nobiltà d'animo, di Disinteresse nell'agire, di vocazione al Sacrificio: ossia vocazione al sacrum facere, all'operare con azioni ricche di contenuti e pregne delle tinte più trasparenti e luminose, quasi che ogni azione fosse tanto elevata nei contenuti da poter assurgere al valore di sacralità...'. 
    Proseguo - insieme ai miei Fratelli più Cari ed intellettualmente onesti, da coinvolgere in questo momento così solenne, ove la  Memoria di quanto accaduto è più viva che mani - a ricordare tutti i nostri Fratelli uccisi alle Fosse Ardeatine: indifferentemente che appartenessero alla Comunione di Piazza del Gesù o a quella di Palazzo Giustiniani (tanto per riferirci ai toponimi storici a tutti noti);  con ciò, citando per tutti Placido Martini, Gran Maestro della Massoneria allora unificata  ed Eroe d'Italia (apparteneva alla "Brigata Vespri" del Fronte Clandestino di Resistenza Romana, e venne insignito di Medaglia d'Oro al Valor Militare), il cui sangue si unì per sempre a quello delle altre 334 Vittime innocenti.
     La Memoria va così oltre: va anche a quei nostri Fratelli Massoni morti non solo nel corso di azioni per la loro Patria, ma anche a quelli deceduti nella ristrettezza della prigionia o del confino.
     Proprio perché il nostro comune vissuto di Italiani - quel vissuto che comprende Guerre di Indipendenza e di Liberazione, Prima e Seconda Guerra Mondiale, lotta contro il terrorismo - è marcato e significativo, si è giunti a modificare la nostra Costituzione, indicandovi come  l'Italia abbia in odio la Guerra indicando con enfasi di volersi battere per la Pace.
     Una Pace che non può essere conquistata con le armi, né contrastata con il terrore, ma che deve essere graduale, ponderata, conquista e liberazione.
     Questo devono capire principalmente gli Europei: devono imporre a chi li governa di operare per la Pace con i mezzi della Pace, anche patendo e soffrendo.  Ma mai come in un tal caso la sofferenza sarebbe vivifica e salvifica per il genere umano.
     Più di una volta, in questi anni, mi sono chiesto (ed ho chiesto): e se domani 'scoppiasse' la Pace in tutto il Mondo?
     Mi sorridono, allargando le braccia e alzando gli occhi al Cielo... e qualcuno mi dice 'ma cosa possiamo fare, noi? Sono i politici a fare tutto!'.
     Ma  non credo che questa sia la risposta giusta.
    Bisogna che ognuno si batta per conquistare la Pace: occorre cacciare chi ci mente pur di continuare a trarre dei vantaggi, occorre pretendere la Verità ed esercitare la Giustizia, occorre non imporre le proprie idee o i propri modelli di vita (poiché ogni Popolo ha i suoi ritmi, la sua cultura, le sue tradizioni), occorre far tacere coloro che alle armi sanno solo rispondere con le bombe, occorre che chi governa ammetta i propri errori piuttosto che non cercare complici alleanze per dissimularli: diversamente soccomberemo e, per sopravvivere,  diverremo tutti complici di loschi figuri, con le mani lorde di sangue e le tasche colme di oro ...
      Non potremo ancora una volta allargare le braccia, scuotere il capo e alzare gli occhi al Cielo!
      Dovremo agire consapevolmente...  insomma, occorrerà fare pulizia tra di noi - prima - e - subito dopo - intorno a noi...
      ...per dirla con Chi aveva il dono della Saggezza e delle Conoscenza assolute - occorre, ancora una volta, 'cacciare via i mercanti dal Tempio'!

Roma, 24 Marzo 2016  
                                                                      Giuseppe Bellantonio (*)

(*)   Presidente della Storica Comunione Italiana 
     'Comunione di Piazza del Gesù'

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