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giovedì 24 ottobre 2024

CORRIERE NAZIONALE: UN ARTICOLO DEL 19-10-204 SULLA GLDI BISOGNOSO DI PRECISAZIONI

 Al link qui riportato --> 

https://www.corrierenazionale.net/2024/10/19/i-grandi-italiani-della-gran-loggia-ditalia-un-trionfo-di-cultura-e-storia-a-bari/ 

Al riguardo ci indirizziamo alla Direzione della testata giornalistica per richiedere -soprattutto  per amore di verità storica, ma anche sulla base della normativa di Legge che regola le pubblicazioni a mezzo stampa - le seguenti precisazioni.

In data 19 Ottobre 2024, il Corriere Nazionale ha pubblicato un articolo a firma del Giornalista Salvatore Perilli dal titolo "I Grandi Italiani della Gran Loggia d'Italia: un trionfo di Cultura e storia a Bari"  il cui contenuto riconduce a una riunione tenutosi a Bari e riconducibile alla massonica "Gran Loggia d'Italia degli Antichi Liberi Muratori Obbedienza di Piazza del Gesù". Nel contesto vengono citati il Delegato Mag.le Gianfranco Antonelli, lo storico Fulvio Conti, il GM Agg.to Paolo Maggi e il GM Luciano Romoli.

Al di là dei complimenti e delle iperboli a lode degli intervenuti e quindi degli interventi - sulla qual cosa lungi da me intervenire - stridono contenuti che cozzano con la Storia e le documentazioni massoniche: tutte con data certa e riconducibilità delle fonti. Che volentieri metto a disposizione del Giornalista Salvatore Perilli, rappresentando fonti uniche e veritiere .

Rammarica che soggetti che appaiono come particolarmente qualificati incorrano in errori che già chi scrive ha avuto più volte modo di evidenziare e sottolineare soprattutto in sede pubblica e a mezzo stampa.  A tale fine si richiamano analoghi interventi chiarificatori e quindi correttivi del Novembre 2019:

 https://massoneriaesocieta-giubell.blogspot.com/2019/11/matera-quando-linformazione-zoppica-puo.html

del Febbraio 2020

https://massoneriaesocieta-giubell.blogspot.com/2020/02/sanremo-e-sanremo-anche-per-la.html

e del Comunicato Stampa del Dicembre 2022

https://comunionedipiazzadelgesu-italia.blogspot.com/2022/12/comunicato-stampa-del-4-12-2022.html

1) La GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi (dal nome della propria Sede in Roma), è nata negli anni '60 del 1900. Per l'esattezza, in data 4 Maggio 1962Giovanni Ghinazzi, Riccardo GranataAnton Gino Domeneghini e altri - al termine di un regolare processo massonico basato su più documenti d'accusa - vennero espulsi, a seguito di tradimento, dalla SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MASSONI- COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ sedente a Piazza del Gesù 47, in Roma In sede processuale interna, venne anche accertato che mentre era ancora attivo nella COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESU'Giovanni Ghinazzi e altri avevano già costituito altra e diversa associazione per proseguire nel proprio disegno qualora il colpo di mano interno non fosse riuscito. Quindi, la nuova e diversa realtà costituita allora dal Ghinazzi, e che tenne la propria prima Grande Assemblea il 24 Giugno 1962NON  ha mai avuto alcuna attinenza storica, documentale, iniziatica e ritualistica con la regolare e unica COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ come sopra indicata. Quindi, il citato contesto NON ha un secolo di vita, NON ha compiuto alcun centenario, né  tanto meno è ultra-centenario. Anzi, al riguardo molti soggetti, inclusi valenti o sedicenti storici, indicano erroneamente che la data di costituzione ricondurrebbe al 1952. Ma ciò è un errore grossolano se non strumentale per accreditare la GLDI di una 'nascita' risalente a ben 10 anni prima della data reale.Il contesto che ruotava intorno al Ghinazzi  NON  ha mai avuto - né ha, né mai potrà averne - alcun legame di causa-effetto per cui possa ricondursi - nientemeno! - a Saverio Fera od a Placido Martini o ad altre luminose Figure del passato e della Storia della Massoneria Italiana - in generale - e della Massoneria di Piazza del Gesù - in particolare -; come pure NULLA ha a che vedere con la storica scissione avvenuta nel 1908 e che allora segnò la divisione tra feriani e ballorianiE ancora: NULLA c'entra con il GRANDE ORIENTE sorto nel 1805. NULLA c'entra con i fatti storici e massonici intercorsi tra il 1805 e il 1908, e dal 1908 ad oggiNULLA ha a che vedere con la GRAN LOGGIA D'ITALIA, già attiva alle dipendenze del Supremo Consiglio e quindi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato costituito a Milano nel 1805 . anche se forse taluno - con disinvolte abbreviazioni - possa indulgere alla tentazione di confondere, ricondursi e quindi accreditarsi solo citandola. Sia ben chiaro: la GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI di Palazzo Vitelleschi è cosa altra, diversa e distinta della GRAN LOGGIA D'ITALIA tout court.

2) Gli ALAM (anche se trattandosi di un plurale, l'esatta abbreviazione è AA.LL.AA.MM.) ossia gli ANTICHI LIBERI ED ACCETTATI MASSONI della SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA della COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, erano e sono cosa ben diversa dagli ALAM - ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI di Palazzo Vitelleschi. Certamente gli AA.LL.AA.MM. NON  videro la luce con il Ghinazzi nel 1962: così che costoro non possono certo appropriarsi della nascita/costituzione/adozione d una realtà non loro. 

3) L'inserimento della componente femminile nella Massoneria Italiana, che articolisti - e non solo - fanno risalire a 50/55 anni or sono (quindi, tra il 1964 ed il 1969) per illuminata volontà di Palazzo Vitelleschi, ha invero altri padri nobili e altre date di riferimento: tanto il giornalista che lo storico rimarrebbero sorpresi nell'indagare a fondo! La SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA della COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ dalla quale venne espulso il Ghinazzi, aveva già al proprio interno più Logge femminili di adozione: Senza citare altre date, si ricorda che nel  1956 la COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ diede energica enfasi e rinnovato vigore alla componente iniziatica femminile. Sempre seduta al proprio  fianco con pari dignità. 

4) Le indagini della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla Loggia P2-Propaganda 2, coinvolsero tutte le principali Famiglie massoniche operanti in Italia: gli inquirenti volevano accertare irregolarità, illeciti e trasversalismi, individuando sopratutto Logge o gruppi 'coperti', 'segreti' o 'all'orecchio'. A prescindere dal buon gusto o meno di citare ciò, riferendosi implicitamente al Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, se si vuole fare un riferimento obiettivo al contesto di allora, occorre precisare che in quel momento tutti ne vennero coinvolti, pur con esiti diversi delle indagini. Anche la GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi di Ghinazzi venne coinvolta, e non in modo leggero: le cronache dell'epoca e gli Atti della Commissione fanno giustizia di ipotesi e chiacchiere. Vero è che il Ghinazzi visse allora momenti molto seri durante i lunghi interrogatori degli inquirenti. Quindi anche la GLDI di Palazzo Vitelleschi non fu indenne dai travagliati momenti di allora. Solo per la cronaca: la Commissione Parlamentare d’Inchiesta, presieduta da Tina Anselmi, giudicò la P2 una vera e propria organizzazione criminale che mirava ad “assumere segretamente il controllo della vita pubblica italiana, svuotandone la democrazia”. Tra gli innumerevoli interventi, anche quello che lo stesso Sig. Mieli ebbe ad esprimere al riguardo (4-5-2017)   "fu indubbiamente nociva al Paesema sarebbe iniquo incolparla di ogni sventura nazionale, caso Moro e brigatismo rosso compresi".

5) Il Ghinazzi e altri con lui ai vertici del loro sodalizio, fin da subito tentarono di appropriarsi illecitamente del nome dell'ente dal quale erano stati espulsi. Vuoi utilizzando l'indicazione SERENISSIMA il toponimo PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando l'indicazione DISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ. Nonostante gli innumerevoli tentativi di far recedere il Ghinazzi ed i suoi da tale abuso (all'epoca, il ricorso all'Autorità 'profana' veniva scrupolosamente evitato: la regola aurea era che 'i panni sporchi si lavano in famiglia'), non ci fu niente da fare. Fu così che il Sovrano Piero Piacentini, nell'interesse della Comunione di Piazza del Gesù, il 29 Gennaio 1965 formulò espresso atto di intimazione, diffida e messa in mora nei confronti del Ghinazzi, e - proseguendo imperterrita l'azione del Ghinazzi -  richiedendo poi al Tribunale di Roma di pronunciarsi. Il 18 Giugno 1967 il Tribunale di Roma diffidò il Ghinazzi dal proseguire nella sua disinvolta opera, inibendogli tra gli altri l'utilizzo dei termini SERENISSIMAPIAZZA DEL GESÙCOMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙDISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ. (riconoscendoli prerogativa esclusiva della controparte). Quel che venne concesso e quindi autorizzato dal Tribunale lo si può leggere nell'attuale carta intestata del sodalizio fondato dal Ghinazzi.  Ancora nel 1974, a margine della fallita unificazione della Comunione di Piazza del Gesù con il GOI di Palazzo Giustiniani, il Ghinazzi tentò invano di inserirsi nuovamente in tale discorso.

Quindi, la "Gran Loggia d'Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori Obbedienza di Piazza del Gesù" nata con Giovanni Ghinazzi e oggi presieduta dal GM Luciano Romoli, NULLA ha a che vedere con eventi maturati prima della data della sua creazione. Così sono del tutto improprie e fuorvianti citazioni di eventi e nominativi che in modo assoluto NON potevano ricondursi al citato sodalizio. E ciò anche se dovessero esser tirate fuori presunti documenti.
Anzi, al riguardo, proprio in considerazione di quanto più e più volte pubblicamente da noi sottolineato, eventuali documenti a mani dell'odierna 'Gran Loggia d'Italia degli ALAM - Obbedienza di Piazza del Gesù' e risalenti a epoche antecedenti alla propria formazione e costituzione devono intendersi, anche per il futuro, come abusivamente, illecitamente e illegalmente asportati dalla Sede Nazionale della Comunione di Piazza del Gesù, ovvero Comunione Italiana di Piazza del Gesù, sedente a Piazza del Gesù, 47.  Sede Nazionale che MAI è coincisa con quella del 'gruppo' Ghinazzi.

Egregio Direttore, nel ringraziarla per la cortese attenzione, non posso esimermi dal prendere nota come certi 'storici' si documentino poco e male di fatti che proprio la Storia ha scandito e documentato: peraltro recando fors'anche involontario favore a chi della Massoneria ha forse colto il lato errato.

Giuseppe Bellantonio, Presidente della 'Comunione di Piazza del Gesù' e Gran Maestro p.t. della 'Serenissima Gran Loggia Nazionale degli Antichi Liberi ed Accettati Massoni'

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venerdì 22 dicembre 2023

SOLSTIZIO D'INVERNO 2023: TRA ANTICHI ARTEFATTI E ONESTE NOVITA'.


Il Solstizio d'Inverno riveste un particolare significato nel contesto del simbolismo legato al mondo dell'esoterismo iniziatico, ben rappresentando - attraverso le dinamiche connesse al momento in cui i semi, posti al riparo nel profondo delle zolle dei terreni, sono protetti dalle intemperie al tiepido riparo offerto dalla Madre Terra - un momento molto significativo e importante: l'avvio del processo di risveglio, di quel 'risveglio' che in Primavera troverà il momento della sua fondamentale accelerazione per poi esplodere in Estate, dopo una corretta semina. 

Come a molti è ben noto, la Massoneria Italiana affronta da tempo momenti densi di un travaglio che la sta scavando in profondità, sovente con crudezza, mettendone in discussione assetti interni e, in particolare, la stessa sua esatta dimensione e collocazione storico-temporale e sociale: a un punto tale che, ad avviso di chi scrive, essa - così com'è declinata - poco o nulla ha ormai a che fare con idealità eccellenti - e quindi possibilmente accattivanti e appaganti nella società contemporanea -, con antiche connotazioni storiografiche, con approfondimenti d'ordine esoterico, simbolico e quindi filosofico, etico e morale.         

Ma, nel tempo, studi alimentati da quel dubbio che è vettore certo nella spinta a interrogarsi, ricercare e approfondire, non fermandosi alla sola esteriorità (spesso segnata da testi che - in una progressione malevola - continuano a riportare nel tempo refrain ormai ricchi della polvere stantia del tempo oltre che di errori importanti) ma entrando nel particolare, scavando e soprattutto compiendo un'analisi approfondita di ciò che fino a pochi anni fa costituiva un mantra che, indiscutibile e inscalfibile, veniva accettato a scatola chiusa, senza discutere, pur di poter far parte di un sodalizio tanto importante. 

Una ricerca appassionata e rigorosa, dalla quale sono emerse anomalie  e incongruenze che ad oggi una e una sola comunità iniziatica in Italia, e fors'anche fuori da questa, ha avuto il coraggio di aver scandagliato, scavato, vagliato, andando a fondo e traendo conclusioni puntuali e solide, inattaccabili, peraltro esternate in contesti pubblici e quindi ufficiali. Anche se abbiamo preso atto che sovente la Verità è scomoda persino da valutare, figuriamoci da accettare, specie in contesti di tipo routinario, dove abitudini e consuetudini hanno preso il posto della passione, dell'autentica filantropia, del vero Amore Universale e - in particolare - del senso della comunità.    

Coraggio, dicevamo: ma non solo

Quella che è in noi - e solo per noi che l'amiamo profondamente -e che amiamo ciò che - solo per noi -  è la consapevolezza radicata nei concetti riposti in quella che abbiamo identificato per primi - ma anche unici - e che abbiamo indicato essere la Massoneria delle Antiche Pietre (termine che si riconduce alle testimonianze, all'eredità, alle tracce feconde, lasciate sulla pietra lavorata e attraverso la pietra e le città di pietre. Per meglio intenderci, e per ricondurci a epoche più prossime, quella che trova la sua più corretta collocazione nelle attività libero-muratorie e corporative certamente antecedenti il 1715, nonchè nella più che cospicua Tradizione delle Scuole di Pensiero e di Azione di tutto ciò che complessivamente può ricondursi alla saldezza della Schola Italica, e di tutti i Liberi Pensatori che in Italia hanno operato, facendo scuola nel mondo intero), ed è soprattutto la forza e la storica quanto apprezzata statura d'ordine storico, filosofico, iniziatico ed esoterico, originata dall'essere tradizionalmente la più antica Comunità Iniziatica Italiana ad essere stata operativa e riconosciuta internazionalmente grazie al patrimonio materiale e spirituale ereditato - in particolare grazie all'opera storica di Saverio Fera: incardinata, questa, nella data-discrimine del 1908.  

Parliamo dell'autentica, unica, originaria,  Comunione Italiana della Storia della Massoneria Italiana: quella determinatasi nell'esilio di Ponza, allorché il GM del Grande Oriente d'Italia Domizio Torrigiani cedette il proprio maglietto nelle mani del GM Placido Martini, della Comunione di Piazza del Gesù, dando luogo all'unione delle due fin lì distinte componenti.      

La nostra attività di ricerca, revisione storica e riclassificazione non vuol dire 'rinnegare' il passato (così facendo avremmo negato noi stessi e tutte le nostre esprerienze, un passato che - anche se poi messo a nudo e quindi analizzato e assoggettato a critica - pur ha avuto le sue valenze positive, ma equivale a una solenne presa di coscienza di una realtà che indubbiamente è forte di altri e ben documentati presupposti e quindi di altre cospicue carature, mantenendo ferma la valenza di Alti Valori e di Nobili Tradizioni: tali da non risultare non contaminati, non manipolati, non alterati, non funzionali a una qualche utilità altrui. In poche parole, non possiamo dire che qualcuno o qualcosa ci abbia amabilmente presi in giro da centinaia di anni a questa parte, ma possiamo dire - e con ragione - che qualcuno o qualcosa ci ha passato per autentiche delle verità relative, spacciandole per assolute.

In questo quadro d'ordine generale, si sono inserite le mille fibrillazioni della società italiana, presa nelle spire di una metamorfosi innaturale, indotta e accelerata fino a sfiancarla, nel cui contesto - tra ammiccamenti, promesse e incitamenti - si fa di tutto per sabotare, smantellare e cancellare quanto esistente, sostenendo con accorte e caramellose affabulazioni che 'ciò che verrà' sarà molto più 'bello e intenso' fruibile e godibile. E queste fibrillazioni sono molto pesanti da sopportare, includendo soprattutto la costante degenerescenza di costumi e parametri di riferimento, cui assistiamo quotidianamente.

Proprio la quotidianità ci ha offerto spunti di riflessione circa il modo migliore di dare un senso alla nostra umana valenza e al modo migliore per porgerci in questi giorni particolari e pregni di significati e Tradizioni: riflessione dai significati scevri da fronzoli, sfrondati di orpelli e inutili sovrastrutture.  

Ecco allora la decisione 'rivoluzionaria' di oggi: porre in evidenza un gesto che è resipiscenza e riventicazione di autenticità e di unicità, dando adeguato spazio a una nostra Carissima Sorella per lanciare il rituale messaggio in occasione di questo Solstizio d'Inverno: una Donna, giovane testimone del proprio tempo e anche simbolo muratorìo di una frequentazione che per più di dodici generazioni - con mille alibi e pretestuosità - è stata additata come 'irregolare', 'spuria', 'irritualee addirittura 'viziata e contaminante', ma che invece - specie energeticamente - è assolutamente complementare a quella dei Fratelli. 

Tutti impegnati - quale autentica e armoniosa comunità - nel compimento della Grande Opera, a seconda di quei livelli energetici esclusivamente collegati al merito e al progresso della cultura iniziatica di ciascuno possa essere titolare. 

Ecco quindi, il tracciato di Monika, indirizzato a tutti indistintamente i suoi Fratelli - esistendo la Fratellanza e non la Sorellanza, vigente solo ed esclusivamente nelle comunità esclusivamente femminili -, d'ogni ordine e grado, ovunque essi operino: senza differenza  alcuna, a qualunque latitudine, indifferentemente dal colore delle loro carnagioni e dalla loro personale fede religiosa, o di altro.  

Un messaggio e un'affettuosità fraterna indirizzati a tutti, senza distinguo, senza 'se' e senza 'ma': se è vero che crediamo alla universalità dei nostri Ideali di base, piuttosto che non alle 'regolette' costruite da chi si rivolge solo a 'iscritti' e 'sudditi' passivi.  

Nel segno di quell'Arte della Pietra Libera che deve ritrovare la sua originaria semplicità, i suoi grandi e perenni, altissimi Valori. Ed è proprio questo che è da sempre il nostro impegno solenne, storicamente esemplare.

Buona lettura e sereno, operoso, Solstizio d'Inverno. Che sia un giorno di festoso impegno. Nel segno di una forte, attesa, intensa, cercata, voluta e alfine conseguita r i n a s c i t a.

Roma, 22-12-2023, in onore del nostro Santo Protettore, San Giovanni Evangelista.

Giuseppe Bellantonio

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“ Magnifico risplendi tu.

Sull’orizzonte del cielo, Tu sole vivente.

Che determini la vita!

Tu sorgi dall’orizzonte d’oriente.

E colmi ogni terra della tua bellezza.

Magnifico, grande e raggiante, alto sopra tutti i paesi della terra.”

(Inno al Sole di Akhenaton)

 Ho voluto iniziare questa Tavola Architettonica sul Solstizio d'Inverno con una strofa dell'Inno al Sole di Akhenaton, che inneggia alla divinità dell'astro per richiamarvi su questo particolare momento della ritualità massonica: il fine, cercare di capire i profondi significati simbolici che l'Astro oggi acquista in una società disattesa da altri interessi per così dare importanza all'alternarsi ciclico del giorno e della notte, dei mesi e delle stagioni.

Per i Massoni non è così, perché essi, osservano la meccanica celeste, ascoltano i richiami della trascendenza cosmica e dell'immanenza terrena, ambedue misteriosamente amalgamati nell'animo umano.

Noi tutti siamo consapevoli dell'evento astronomico che si manifesta due volte l'anno, e ogni sei mesi la muratorìa di Rito Scozzese festeggia in particolare il simbolismo zodiacale con i solstizi d'estate e d'inverno.

Con il Solstizio d’Inverno si celebra il giorno più corto dell’anno, quello in cui le ore di luce sono nettamente inferiori alle ore di buio.

Per i cultori dell'esoterismo è un’alchimia di mistero e tradizione, il momento del passaggio del Sole attraverso la Porta degli Dei, una sorta di Natale laico, simbolo di una ripartenza spirituale e segno della sconfitta del male da parte del ‘Sol Invictus’.  In fondo alle tenebre, è il messaggio delle tavole celesti, c’è ancora la Luce. La festa e’ dedicata a San Giovanni Evangelista, che simboleggia la faccia di Giano che è rivolta verso l’aurora e testimonia la forza della parola; quella del solstizio d’estate (24 giugno) è invece dedicata a san Giovanni Battista di Gerusalemme.

In un antico rituale massonico si legge: “Il Sole, simbolo visibile dello spirito, si e’ ritratto nelle caverne del settentrione.

Le giornate si sono accorciate ed allungate le notti.

Il dolore è nelle nostre anime perché il Sole è calore, vita, luce.

Noi fratelli ravvisiamo in questa rituale morte del Sole una fase della perenne lotta tra il bene e il male. Ma il nostro dolore è temperato dalla certezza che il Sole, dopo la sua discesa agli Inferi, risalirà allo zenith della nostra coscienza”.

Il solstizio d’inverno simboleggia dunque l’ingresso alla caverna, la transizione dal buio alla luce, dalla morte alla rinascita a differenza di quello estivo (24 giugno) che rappresenta l’uscita dalla caverna cosmica.

Appartiene, in forme diverse, alla spiritualità di tutte le religioni del mondo.

Queste ricorrenze infatti affondano le proprie radici nella notte dei tempi: per molte società antiche, al di là del Medio Evo, al di là del Cristianesimo, il simbolismo solare rappresentava lo spirito della Luce Spirituale sorgente delle Tenebre. Dunque Sole non solo come fonte di luce del mondo, luce essenziale che dà calore ed energia e che nutre la vita, ma anche come forza divina onniveggente dalla quale nessuno può nascondersi.

 L'Astro come ordinatore del mondo e del ritmo del tempo che si era personificato in Shamash, Elio, Apollo, Surya e Savitri, e anche Atron, Osiride e Mitria l'invincibile Dio del Sole.

Ma quale significato o rilevanza esoterica e spirituale discende dai riti solstiziali? Essi assumono in genere un significato di “trasformazione”, “rinnovamento” e “rinascita”.

All'estate si associa la luce, la bellezza, il caldo, la crescita, l’abbondanza, la giovinezza, la forza. All'inverno esattamente l'opposto: freddo, tristezza, decadenza, vecchiaia e oscurità.

Eppure, anche se il cammino del ciclo annuale inizia col solstizio d'estate, quello d'inverno, punto finale della fase discendente costituisce altresì l'inizio della nuova ascesa.

Sembra un paradosso, spiegabile unicamente con l'empirica constatazione che tutto ciò che raggiunge il suo massimo è destinato a precipitare, mentre quello che è al suo minimo può aspirare all'ascesa, alla crescita, anzi le rende possibili permettendo la rigenerazione a partire dalle energie nascoste.

Un parallelismo può essere fatto con la vita interiore, che appare governata dallo stesso simbolismo: il sole è luce uguale a mente, intelletto, e “illuminazione”: conoscenza e coscienza che però affondano le proprie radici nell'oscurità dell'inconscio, nutrendosi degli antichissimi contenuti ivi conservati e rigenerandosi a quella fonte.

Abbiamo accennato che le civiltà solari hanno prosperato e generato rituali essoterici in tutto il globo terracqueo: egiziani, babilonesi, greci, messicani, peruviani e via dicendo.

Ed il per la virtù di questo simbolismo astronomico che in occidente il simbolismo delle porte solstiziali esisteva, oltre che presso i greci anche presso i latini: questi ultimi legavano i solstizi al simbolismo di Giano (dio dell'iniziazione del passaggio, della soglia) che apre e chiude non solo le porte del ciclo annuale, ma anche quelle dei “grandi misteri” e dei “piccolo misteri”.

E tutti sanno che Giano era il dio delle corporazioni degli artigiani o “Collegia fabrorum”, che celebravano in suo onore le feste solstiziali d'inverno e d'estate. In seguito, quest'uso si conservò anche nelle corporazioni dei costruttori, fondendosi però - con l’avvento del cristianesimo - con quelle di San Giovanni: il San Giovanni d’Inverno e il San Giovanni d’Estate.

Da qui deriva il termine “Loggia di San Giovanni”, conservatosi fin nella Massoneria moderna, mediato da un significativo adattamento dei simboli precristiani, talvolta misconosciuto e male interpretato dai moderni.

I due Giovanni, il Battista e l'Evangelista, sono - loro malgrado - gli inconsapevoli patroni della Massoneria: il primo precursore e annunciatore, il secondo Apostolo e prediletto di Cristo: offrirono entrambi il precetto e l'esempio più puro di carità, solidarietà e tolleranza: precetti alla base della filosofia massonica.

Da quanto vi ho sinteticamente illustrato si può dedurre che l'esaltazione e la rinascita dell'astro del giorno non potevano non essere le principali feste dei Figli della VERA LUCE. Feste, ricorrenze, che si perpetuano nel tempo fino ad essere adottate dalla Massoneria moderna perché la Fratellanza Universale realizza - col Sole - filosofia, religione, e nell'Astro vede la specularità e la saldezza Istituzione. Astro del mondo che, illuminando i Fratelli con la Luce della verità, dissolve le tenebre accumulate dall’ignoranza, dall'ipocrisia e dall'ambizione.

Tracciato da Monik per il Solstizio d’Inverno, 22 Dicembre 2023

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mercoledì 20 settembre 2023

EQUINOZIO D'AUTUNNO 2023

EQUINOZIO D'AUTUNNO 2023 - XX SETTEMBRE

Il 23 Settembre, alle prime ore del mattino, si ‘apre’ la finestra astronomica dell’Equinozio d’Autunno, conducendoci nella stagione autunnale.                                                 

Una cadenza della Natura che per i più coincide con il mutare della stagione – e quindi di ciò che visibilmente ci circonda - ma che, per ‘noi’, equivale a un profondo coinvolgimento dei sensi, in stretta sintonia con le rinnovate vibrazioni della Natura. Un autunno in cui il ritmo più vivace dell’estate cede il passo alla maggiore quiete, quasi seguendo il ritmo dei raccolti, il passo lento e metodico dei contadini e degli agricoltori, impegnati a vivere e festeggiare l’abbondanza di messi e raccolti.

Certamente, un momento di cambiamento che ‘noi’ viviamo con una maggiore intensità delle nostre energie, tese a sottolineare il rinnovamento vitale che si svolge a livello spirituale; possiamo dire che ‘equinozi’ e ‘solstizi’ rappresentano momenti di vivace spinta energetica, tale da offrire nuove energie al nostro spirito, alla nostra mente, al nostro cuore: un ‘potenziometro’ impossibile da ignorare e da utilizzare, anzi, per affinare noi stessi e il nostro rapporto con tutto ciò che ci circonda.

Momento di raccolta e quindi di bilanci, di verifiche; momento di quiete e di programmazione, pronti a selezionare le giuste sementi da conficcare in profondità tra le zolle smosse: quelle dalle quali nasceranno esili fili verdi, esili arbusti, che poi diverranno messi, piante, alberi forti.  

Proprio oggi e nei prossimi giorni, in più luoghi, dei nostri Fratelli hanno reso solennità alla data del XX Settembre: una data ‘spartiacque’ certamente significativa per i valori risorgimentali, ma che – purtroppo – in molti contesti viene vissuta in modo erroneo e persino nettamente conflittuale con i nostri Valori più autentici.             

Vero è che in questa data del lontano 1870, attraverso il varco aperto nelle mura difese da soldataglie papali, irruppero le truppe dei Savoia (ma anche di altre formazioni di ‘volontari’, non solo italiani) – coloro che il  17 Marzo 1861 avevano dichiarato l'avvenuta costituzione del Regno d’Italia -, ma anche i volontari garibaldini che numerosissimi contribuirono alle sorti di quel conflitto iniziatosi con la conquista del Regno delle Due Sicilie: una conquista che, tra gli studiosi, è ancora sotto la lente d’ingrandimento della storia. Ma è anche vero che – fortunatamente non da parte di tutti - si continua a dare a questa ricorrenza una forte connotazione laicista e anticlericale, a tratti segnatamente antipapale e anticattolica, mantenendo così posizioni di netta retroguardia e di anti-storicità, tipiche di quella vecchia massoneria intrisa e quindi contigua alle devianze della Carboneria e di quel socialismo – di fatto già anticamera del più nefasto comunismo – già prodromico al perseguimento di quel globalismo la cui realizzazione fu ben studiata a tavolino, oltralpe e oltremanica.

Pertanto, se l'Equinozio d’Autunno è all’insegna del rinnovamento, i veri Iniziati, coloro che proprio in nome del Rinnovamento, all’insegna di Valori, di Tradizioni, e di Antichi Ideali, devono guardare – così come effettivamente già guardano - a un Rinascimento dell’Arte Reale, concentrati nello scrutare oltre l’angusto orizzonte dell’immanente: nel segno di quella fulgida tradizione che nella Schola Pitagorica di Crotone, nella Schola Italica per eccellenza, trovano tuttora concrete radici, tanto esoteriche che simboliche, sviluppatesi in ogni secolo tramite l'apporto di menti fulgide, illuminate, italiane.

Roma, 20 Settembre 2023                  Giuseppe Bellantonio

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mercoledì 8 marzo 2023

8 MARZO E LE DONNE IN MASSONERIA


 Dedicato alle Donne 

che operano in ambito massonico

Le Sorelle, in Massoneria, specie al Grado di Maestro, seguono in genere un'impropria "Leggenda di Hiram": in realtà, impossibile da declinare al femminile.

Un elemento, questo, circa il quale le Sorelle stesse non hanno focalizzato la giusta attenzione, proponendosi delle soluzioni tali da soddisfare nel modo migliore i requisiti celebrativi interni.  

Le Sorelle a noi prossime, e come tali amate e rispettate con animo fraterno, seguono invece una propria particolare ritualità di "studio e approfondimento", incentrata proprio sulla reale, concreta, eccellente e luminosa figura di Ipazia di Alessandria.  Una Donna che pagò con la vita le proprie idee, il suo livello culturale, le proprie capacità anche interiori, le invidie suscitate in chi non era adeguato al suo livello di Conoscenza e Saggezza.

In tal modo, esse sentono più vicini a loro non solo gli Ideali e le Tradizioni di reale valore, ma percepiscono con forza le energie che questa Figura femminile ancora sprigiona. Oserei dire "sprigiona con maggiore intensità", considerando che in Italia fosse pressoché sconosciuta o poco conosciuta. 

Fu proprio la ""Comunione di Piazza del Gesù"", una diecina di anni fa, a studiarne le peculiarità iniziatiche, approfondendo la tematica e rilevando gli alti ed affatto superficiali contenuti simbolici ed esoterici di questa Donna illuminata: oggi persino mitizzata da chi ne possa studiare in modo frettoloso e superficiale, ma che certamente è vero mito di eccezionalità e capacità.

Quando alcuni anni fa - assistiti, specie per la parte informatica, dal Car.mo Fr. Vincenzo Rizzuto  - demmo vita al periodico ""Panta Rhei"", poco dopo elaborammo anche un periodico declinato soprattutto al femminile, dedicandolo proprio a """Ipazia""".

Mi fa piacere rivolgermi con questa nota a tutte le Sorelle, iniziate, in questo particolare giorno che celebra - non certo 'festeggia' - la Figura della Donna con particolare e significativa attenzione.

Giuseppe Bellantonio

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