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MASSONERIA E SOCIETA' (c)

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giovedì 23 marzo 2017

RICORDANDO LA TRAGEDIA DELLE FOSSE ARDEATINE

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   '... La Memoria, con il suo ritmico scandire,  porta prepotentemente le nostre menti alla tragica data del 24 Marzo 1944...': così iniziò un mio precedente scritto,  ricordando l'ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE, e nello stesso modo inizia anche oggi.
    Oggi - di fronte agli avvenimenti tragici e sanguinosi, umanamente feroci e quindi orridi, che si susseguono - lo smarrimento porta a chiedersi: possibile che la Storia abbia insegnato così poco? Possibile che, ancora una volta, la creatura divinamente creata e dalle caratteristiche tanto uniche quanto stupende, si ostini ad uccidere altri suoi simili in nome della più odiosa delle parole - ‘TERRORISMO’ – e della sua compagna - 'GUERRA' -?
    Eppure tutti abbiamo udito, attraverso le radio e le televisioni, il pianto e le grida di chi aveva le carni e l'animo lacerati: pianto e grida non certo dissimili da quelli di quanti, in ogni parte del mondo, subiscono la violenza e lo scempio delle bombe, le violenze degli uomini in armi.      
      Atti di barbarie e di feroce crudeltà in nome di idee e ideali deviati, folli: da chiunque siano perpetrati.
      Oltre settanta anni fa, si consumò uno dei tanti drammi della Seconda Guerra Mondiale; quello poi divenuto rappresentativo delle angherie e dei soprusi subiti dall'odioso occupante: l'Eccidio delle Fosse Ardeatine.
   Un'operazione militare, una rappresaglia giustificata: sostenne l'odioso occupante.
      In realtà una barbarie, un eccidio: ennesimo episodio di una Guerra allora sempre più crudele, dove il gioco delle parti si era via via cancellato. 
      Un assassinio ingiustificabile, per quanti sopravvissero a quei tragici momenti, e da condannare con fermezza: non con la legge dell' 'occhio per occhio' ma applicando le Leggi.
     Quel giorno, 335 Persone, 335 Civili e Militari Italiani, caddero sotto il piombo dell'odioso oppressore nazista: un nemico che, con ogni mezzo, cercava di osteggiare le sempre più forti istanze di quegli Italiani che - anche a prezzo della propria Vita - sognavano la Libertà.
     Tra di loro, tra questi 335 Esseri Umani, molti erano nostri Fratelli iniziati alla Massoneria: e non a caso, poiché proprio loro - forse più di altri, tra coloro che amavano la propria Patria - avevano ben chiari i principii scolpiti nell'antico, classico,  Trinomio LIBERTA', UGUAGLIANZA, FRATERNITA'!
     Scrissi allora, ed oggi ripeto '... Chi vive nella Luce di Alti Ideali - quali sono quelli esoterici e simbolici, culturali e sociali, filosofici e spirituali, della Massoneria: quella, ovviamente, più genuina e incontaminata, legata alle più Antiche Tradizioni Cavalleresche - non esita a esprimere le proprie Idee ed a farne strumento utile al progresso dell'Umanità in generale, ma più in particolare non ha indugi nel mettersi a disposizione di chi soffre: ovverosia di quel prossimo nei confronti del quale il Vero Massone deve porre in atto il proprio massimo impegno a ben dire, ben pensare,  ben fare, nel contesto di un vero e schietto sentimento di amore fraterno.
     Ciò, lungi dalle lusinghe e dagli onori, lontano dal luccichio degli orpelli, all'opposto dei luoghi ove dimorano interessi specie se mercantili.
   Un Potere positivo, propositivo e costruttivo, fatto di cultura, pensiero e azione; di Qualità delle persone; di Bellezza delle idee, di Nobiltà d'animo, di Disinteresse nell'agire, di vocazione al Sacrificio: ossia vocazione al sacrum facere, all'operare con azioni ricche di contenuti e pregne delle tinte più trasparenti e luminose, quasi che ogni azione fosse tanto elevata nei contenuti da poter assurgere al valore di sacralità...'. 
   Proseguo - insieme ai miei Fratelli più Cari ed intellettualmente onesti, da coinvolgere in questo momento così solenne, ove la  Memoria di quanto accaduto è più viva che mani - a ricordare tutti i nostri Fratelli uccisi alle Fosse Ardeatine: indifferentemente che appartenessero alla Comunione di Piazza del Gesù o a quella di Palazzo Giustiniani (tanto per riferirci ai toponimi storici a tutti noti);  con ciò, citando per tutti Placido Martini, Gran Maestro della Massoneria allora unificata  ed Eroe d'Italia (apparteneva alla "Brigata Vespri" del Fronte Clandestino di Resistenza Romana, e venne insignito di Medaglia d'Oro al Valor Militare), il cui sangue si unì per sempre a quello delle altre 334 Vittime innocenti.
     La Memoria va così oltre: va anche a quei nostri Fratelli Massoni morti non solo nel corso di azioni per la loro Patria, ma anche a quelli deceduti nella ristrettezza della prigionia o del confino, come pure nei campi di concentramento - o meglio, di 'sterminio' - nazisti.
     Ricordiamo quindi con animo memore, e con immutata commozione, le Figure del nostro Gran Maestro Placido Martini - Massone Illustre ed Eroe Intrepido - il cui sangue si mescolò al quello degli altri Martiri di quel barbaro giorno: tra questi, i Suoi e nostri Fratelli Teodato Albanese, Carlo Avolio, Silvio Campanile, Giuseppe Celani, Mario Magri, Giovanni Rampulla, Carlo Zaccagnini. Tutti riconducibili alla loro appartenenza alla Comunione di Piazza del Gesù.
Ma ricordiamo anche - con medesimo, commosso, sentire – i Fratelli Alberto Bucci, Salvatore Canalis, Renato Fabbri, Fiorino Fiorini, Manlio Gelsomini, Umberto Grani, Attilio Paliani, Umberto Scattoni, Mario Tapparelli, Angelo Vivianti, Giulio Volpi (*), aderenti al GOI-Grande Oriente d'Italia, ugualmente trucidati nella mortale Cava di Pozzolana sull'Ardeatina.
19 (*) Valorosi, 19 Uomini Liberi, 19 Eroi sottratti alle loro Famiglie ed alla Patria, 19 Uomini colpevoli di essere Italiani, 19 Uomini uccisi dall’odio nazista.
Citiamo questi fatti per sottolineare quanto noi si sia lontani da certa gente avvezza a praticare una “massoneria non-Massoneria”; anzi, più che lontani siamo opposti a certi raggruppamenti che le cronache ci consegnano, a certa gente ed al malaffare che possano praticare.
I Massoni della storica Comunione di Piazza del Gesù, così come tutti gli altri Iniziati – mai come in questo caso si deve prendere atto come i classici distinguo, i ‘noi’ ed i ‘loro’, o ‘gli altri’, non hanno senso - chinano il capo di fronte a questi Martiri come pure dinnanzi alla Memoria delle altre Vittime, auspicando che il loro sacrificio sia di monito per quanti accarezzano la dissennata pretesa di dominare altri uomini, giungendo persino ad eliminarli fisicamente.
Voglia Dio, Grande Artefice degli Universi, tutelarci e salvarci dalla barbarie dilagante; dal tramonto dei più nobili ideali; dalle meschinità dei piccoli uomini.
VIVA L'ITALIA!

Roma, 24 Marzo 2017
Giuseppe Bellantonio

(*) NOTA: Riceviamo dal Lettore Francesco Guida la gradita segnalazione che segue, così riprendendola ad integrazione dello scritto di cui sopra: "...Bellantonio, erano 20, e non 19. Devono essere compresi Gerardo De Angelis e Aldo Finzi di Piazza del Gesù. Deve essere escluso il nominativo di Giulio Volpi, che non risulta affatto tra le 335 vittime...".
Inutile dire che una verifica incrociata ha dato pieno riscontro alla segnalazione: riscontro fatto non per sfiducia, bensì per correttezza deontologica. 
Segnaliamo altresì che anche il GOI, nel suo comunicato relativo all'evento, è incorso nel medesimo equivoco.  
Grazie di cuore, Francesco Guida!
Pubblicato da peppe alle 17:05 4 commenti:
Etichette: 24 Marzo 1944, Comunione di Piazza del Gesù, Fascismo, Fosse Ardeatine, Giuseppe Bellantonio, GOI Grande Oriente d'Italia, Italia, Nazismo, Placido Martini

lunedì 20 marzo 2017

EQUINOZIO DI PRIMAVERA 2017

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Oggi, l'Equinozio di Primavera segna l'ingresso di una nuova stagione, come pure - per quel vasto mondo che culturalmente si riconduce agli studi e agli approfondimenti iniziatici - il termine di un periodo riguardo il quale formulare una sorta di bilancio (non solo personale), aprendosi ad nuovo periodo con un corretto spirito di rinnovamento
Nuova stagione e rinnovamento, quindi, il motivo ricorrente per questo periodo: propedeutico al forte calore, alla forte energia, del Solstizio d'Estate.
Considerando poi le pesanti scorie residuate dalle note situazioni che - in quest'ultimo periodo - hanno segnato la Massoneria Italiana, una nuova stagione ed un profondo rinnovamento si impongono.
Un lavoro di drastica introspezione e un aperto e serrato confronto con i propri confratelli, deve portare ad una riconsiderazione radicale dei ruoli rappresentativi e non che, specie all'interno dei gruppi come tali costituiti, sono espletati nel contesto della Società.
Il mio personale auspicio è che quanti affronteranno con coraggio e serietà tale non semplice ma necessario Lavoro, riescano ad applicare quei principii di correttezza etica e rituale che possano affrancarli da presente quanto meno ingombranti, quando non deleterie.

Roma, 20 Marzo 2017
Giuseppe Bellantonio

(immagine tratta da Google.it)
Pubblicato da peppe alle 20:32 Nessun commento:
Etichette: Comunione di Piazza del Gesù, Equinozio di Primavera 2017, Giuseppe Bellantonio, Massoneria Italiana.

sabato 18 marzo 2017

AL VESPRO DEL 18 MARZO...


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Al Vespro del 18 Marzo dell'anno 1314, moriva Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro dell'Ordine dei Templari: quel giorno, fu consumato dalle fiamme del rogo insieme a 37 compagni d'arme, anch'essi Cavalieri.
Lo spettacolare evento, si consumò sull' ile-aus-juifs di Parigi - un'isolotto sulla Senna, all'altezza del Pont Neuf, alle spalle di Notre Dame: ma si dice che un'aria sinistra avesse poi aleggiato per lungo tempo sul quel luogo, intimorendo tanto chi assistette al tragico rogo che quanti passassero da quelle parti. 
Fu una condanna che apparve fortemente ingiusta già all'epoca, e che - anno dopo anno, decennio dopo decennio, secolo dopo secolo - divenne clamorosamente ingiusta.
Si ricorderanno i processi, tutti manipolati dagli zelanti membri della - affatto 'santa' - Inquisizione e dai corrotti funzionari del Regno di Francia, con il corredo di testimoni falsi, prezzolati o ricattati e minacciati -, la spoliazione delle ricchezze - a vantaggio di altro Ordine, in certo qual senso complementare ed il cui fine era certamente meno bellico e più ospedaliero -, il mancato rimborso da parte della Corona di Francia - segnatamente, da parte di Filippo 'Il Bello' - dell'ingentissimo prestito ricevuto dai Templari per evitare il tracollo finanziario della Francia.
Torture, uccisioni, depauperamenti ed esilio degli inquisiti, furono la costante di quella vera e propria ondata persecutoria. 
Solo secoli dopo, per la precisione tre secoli e mezzo, una Chiesa Cattolica reduce dalla revisione del proprio malevolo e censorio atteggiamento nei confronti di Galileo Galilei - condannato al 'silenzio' il 22 Giugno 1633 dal Sant'Uffizio -, riconsiderò l'ingiustizia comminata all'Ordine dei Templari, grazie alle ricerche ed agli studi conclusi nel 2007 dalla storica Barbara Frale negli Archivi Segreti dello stesso Vaticano. 
La ricerca appurò che la Commissione d'Indagine inviata da Clemente V si fosse pronunciata favorevolmente ai Templari, riconciliandoli con i voti e con i sacramenti, e assolvendoli dalle più pesanti accuse loro mosse. Direi, un comportamento minimale verso chi tanto aveva dato alla causa e soprattutto agli interessi della Chiesa di Roma.
Cosa che costrinse il Papa a cambiare l’accusa di eresia decisa da Filippo IV con quella di abiura. Una mossa, concordata con il monarrca, utile per depotenziare la manovra scismatica del Re - che era pronto a creare la Chiesa di Francia, facendo il paio con lo scisma inglese - ma che non salvò certo i Cavalieri ed il loro Gran Maestro Jacques de Molay.      
Papa Clemente V sembrerebbe dunque 'assolto' dalla pesante accusa di essere correo con  il Re di Francia Filippo IV dello sterminio dei Templari e della distruzione dell'Ordine in quanto tale; la versione ora accreditata dalla Chiesa, è che egli fosse all'oscuro della macchinazione francese.                                     Ma le fonti storiche da me consultate concordano con le conclusioni cui giunse anche Giovanni Villani - mercante, storico e cronista dell'epoca -, che, dalle pagine della sua Nuova Cronica, diede risalto ad una voce che girava a proposito di un accordo fra il guascone Bertrand de Got - proprio il futuro Papa Clemente V - e il sovrano di Francia, Filippo IV 'Il Bello'.    Il re influì certamente nell'evitare la nomina di un prelato italiano, preferendosi così un francese - peraltro neanche Cardinale, poiché Bertrand de Got era semplicemente Vescovo di Bordeaux: Papa francese che fu nominato dopo 11 mesi di Conclave, a Perugia.  E il Papa francese Clemente V ricambiò a Filippo IV 'Il Bello' il grande favore fattogli: che sia stato direttamente e concretamente, che possa essere stato semplicemente con il far finta di ignorare (cosa praticamente impossibile, salvo che non si voglia credere che anche gli asini, che hanno il mantello a strisce colorate, possano volare), fatto sta che il risultato fu lo stesso. La barbara persecuzione contro i Cavalieri del Tempio, e la ricerca del loro annientamento fisico.        
Peraltro, se fosse stato vero tutto di questo profilo basso della Chiesa, come mai la stessa non restituì, riconsegnandoli, i beni confiscati ai Templari con il loro scioglimento? Non vi fu neanche un tentativo: così che la riconsiderazione storica conclusasi nel 2007, salvifica del comportamento del papato dell'epoca, é quantomeno parziale ed affatto esaustiva della grave ingiustizia storica perpetrata dalla Chiesa.
Jacques de Molay, Gran Maestro di quei Cavalieri che nelle loro piazzeforti prevedevano sempre un locale, un casotto indipendente, ove erano usi adunarsi sempre più autonomamente per rafforzare e potenziare gli usi dei masons nelle loro confraternite.
Secoli dopo, la Chiesa - che non aveva certo esitato ad imporre il suo ferreo potere temporale, comunque al pari di ogni casa regnante o imperante: l'epoca era quella che era - si ripeté, e il 17 Febbraio del 1600, mandò al rogo Filippo 'Giordano' Bruno. 
Fu definito 'eretico': ma il monaco domenicano, filosofo, scrittore, pensatore dalla mente libera e spaziale, con un pensiero che univa svariate tra le tradizioni filosofiche del tempo (dal materialismo antico al copernicanesimo, dal neoplatonismo all'ermetismo, alla mnemotecnica, unendo influssi cristiani, ebraici, qaballistici) era in realtà un precursore di molte tendenze affermatesi solo svariato tempo dopo.   Dava fastidio il suo non allineare il proprio libero convincimento ai voti di obbedienza pur enunciati, davano fastidio i suoi scritti - definiti rivoluzionari e temuti per il loro impatto sulle classi all'epoca meno tutelate -, dava fastidio la sua idea centrata su un infinito che si rispecchiava nella determinazione di un Dio Infinito che ha voluto un Universo Infinito costituito da infiniti Mondi voluti da un Dio ugualmente Infinito. Dio da amare infinitamente unitamente a quanto da lui creato. 
Dopo toccò agli appartenenti alle gilde, alle confraternite, ai liberi muratori, che propugnavano il libero pensiero: una libertà deferente verso la Fede ma svincolata dai limiti che l'amministrazione di questa imponeva.
Costoro, che pur operavano in modo strettamente correlato alla Fede, furono invece emarginati, perseguitati, additati addirittura come 'senza Dio', eretici, ribelli, peccatori legati diabolicamente, furono anch'essi messi all'indice, scomunicati, imprigionati, spogliati dei loro averi, processati, uccisi, mandati sul rogo! 
Così come sul rogo continuavano a finire le così dette streghe, ed i così detti maghi! 
Nelle varie epoche, coloro che pensavano liberamente e che non avevano paura di criticare chi gestiva il potere in modo arbitrario e nel segno dell'ingiustizia, erano invisi a chi governava. ed erano invisi anche alla Chiesa di Roma che governava le terre e le genti sotto il suo controllo diretto.
Liberi pensatori, già...
... liberi pensatori, scomodi in tutte le epoche e con tutti i regimi assoluti e totalitari.
Scomodi perché si chiamavano Garibaldi o Cavour o Bandiera o Bixio... Scomodi perché - pur acclamati come eroi in molte terre del Mondo, liberate dall'oppressione - qui erano perseguitati e condannati proprio perchè avevano operato contro il potere temporale della Chiesa, favorendo l'Unità d'Italia.
Oltre tutto, questi Eroi - additati quali Satana - erano 'anche' Massoni. 
Liberi Pensatori, Eroi e Massoni: capirete bene che il loro coefficiente di pericolosità era alto per coloro che erano avvezzi operare in modo opposto.
Ma non solo la Chiesa ebbe a perseguitare costoro: lo fecero anche i fascisti - ricorderete le odiose leggi del 1925, le violenze squadriste, il bando della Massoneria, le persecuzioni - e ancor più i nazisti.  
Nei loro campi di concentramento, oltre agli ebrei, agli zingari, ai minorati ed agli invalidi, tra i 'politici' finirono anche i Massoni: non meno di 300.000 furono quelli uccisi solo per le loro idee di libertà, uguaglianza, pace e fraternità. 
Ma soprattutto per i loro ideali di Libertà e Democrazia.
Ma sono in pochissimi a ricordarlo, specie sui libri di scuola: sempre per lo stesso motivo per cui fu condannato al rogo anche Giordano Bruno.
... liberi pensatori, scomodi in tutte le epoche e con tutti i regimi assoluti e totalitari: che non si piegano alle chiacchiere degli imbonitori, che cercano di contrastare il declino dei popoli, che contrastano le ingiustizie.
Certo non tutte le pecorelle di uno stesse gregge sono uguali tra loro o hanno lo stesso comportamento: qualcuna sarà pur grigia, qualcun'altra sarà anche nera.
Ma questo vale per tutte le greggi, a tutte le latitudini; vale per la bocciofila come per la filodrammatica, per un gruppo politico come per un sindacato, come per gli amanti della lirica o del jazz o della musica da camera. 
Gruppi, libere unioni di persone, associazioni, categorie... e quant'altro.
Sistematicamente la scure di certa censura si abbatte pesantemente prendendo a spunto la teoria del complotto: teoria generalizzata e quindi applicata ad ogni componente.
Anziché cercare e colpire le pecorelle grigie o le pecorelle nere, si tende a cacciare tutto il gregge.
Troppo facile... troppo ingiusto...
... come ingiusto fu il rogo che ridusse in cenere Jacques de Molay, Godefroi de Charney e altri 36 Cavalieri; come fu ingiusto il silenzio imposto a Galileo Galilei, uccidendolo socialmente e scientificamente; come fu ingiusto fu il rogo che arse Filippo 'Giordano' Bruno; come furono ingiuste le molte esecuzioni di chi combattè per la Libertà di questa nostra Italia - come avvenne alle Fosse Ardeatine - ; come furono ingiuste le morti dei Massoni torturati o gasati  nei campi di concentramento; come furono ingiuste le persecuzioni fasciste, le liste di proscrizione, le schedature...
... Avranno avuto termine queste ingiustizie o c'è chi ancora le coltiva e le persegue, volendo colpire indiscriminatamente i Liberi Pensatori, i Massoni?

Roma, 18 Marzo 2017                         Giuseppe Bellantonio
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Pubblicato da peppe alle 23:25 Nessun commento:
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sabato 11 marzo 2017

BUON LAVORO AL NUOVO GRAN MAESTRO DELLA GLUE !




Tre giorni fa si sono svolte le votazioni  per designare il Gran Maestro della United Grand Lodge of England. 
All'altissima Dignità è stato riconfermato S.A.R. il Duca di Kent, Principe Edward George Nicholas Paul Patrick,  cugino di S.M. la Regina Elisabetta II d'Inghilterra.
Una rinnovata conferma dello strettissimo e non casuale legame che collega la Famiglia Regnante inglese con quella Libera Muratorìa c.d. Moderna determinata del 1717.
All'Illustrissimo Gran Maestro vanno i miei personali voti augurali per il Suo mandato, confidando che da parte delle maggiori Potenze Internazionali - pur nel rispetto delle sovranità e autonomie altrui - possano giungere autorevoli suggerimenti affinché la Massoneria Italiana possa alfine ritrovare una dimensione di maggior ordine, nel segno dell'unità di tutte le forze sane, omogenee e compatibili che pur ne fanno parte.
Una lezione di comportamento e di stile ci viene già dalla stessa immagine ufficiale diramata dalla GLUE.
L'impeccabile tenuta del Gran Maestro e N.H. è fieramente in contrasto con quella dei Gran Maestri nostrani (ma anche i Sovrani 'brillano' in ciò), che si presentano con cravatte rosse o celesti, o - peggio - con la giacca 'disinvoltamente' aperta o con un abito non nella tinta prescritta.
La presunta o supposta o vantata 'regolarità' di questo o quel soggetto, passa indubbiamente dal mantenere e/o rispettare non solo i canoni della ritualità e delle norme più elementari della Massoneria, ma anche di quelle regole di stile che poi inevitabilmente si riverberano sul comportamento di chi a questi 'fari' possa e voglia ispirarsi.

Roma, 10 Marzo 2017               
Giuseppe Bellantonio
------------
(nota: GLUE = Gran Loggia Unita d'Inghilterra; UGLE = United Grand Lodge of England)

  

Pubblicato da peppe alle 22:03 1 commento:
Etichette: British Embassy a Roma, Edward George Nicholas Paul Patrick di Kent, Giuseppe Bellantonio, Massoneria, Massoneria e società blog, Massoneria Italiana, Regina Elisabetta II, United Grand Lodge of England

mercoledì 1 marzo 2017

IL PRIMO GIORNO DEL TEMPO NUOVO 2017-2018


Ai molti che seguono quel Mondo Iniziatico legato alla Massoneria, ricordo che oggi è il 1° del mese di Marzo.
Questo giorno coincide infatti con il primo dì del primo mese dell'Anno Massonico, che ovviamente si esaurirà con la fine del successivo mese di Febbraio 2018.
Un Primus Tempus che ci riporta solo foneticamente al contemporaneo printemps francese (certamente non alla nostra 'primavera' - il cui etimo è nel latino primus-ver, con ver che riconduce al sanscrito vas; mentre printemps sta per 'primavera' in francese, ma ancor prima è utile ricordare la sua grafia del 1200:  printans, parola composta da prins e tans, dal latino - appunto -  primus tempus), è l'inizio , ovverosia la 'prima stagione' e quindi l' 'avvio' dei nostri Lavori, ed è a questo tempo, come pure ai mesi successivi, che si lega tutto un simbolismo che - in uno ai contenuti più propriamente esoterici - ci riconduce ad aspetti caratterizzanti non solo il nostro ambito iniziatico... anzi. 
Le caratterizzazioni insite nel contesto sono in verità presenti a tutte le latitudini ed in tutti gli ambiti che si possano rifare ad Antiche Tradizioni e in particolar modo ai forti legami dell'Uomo con la Natura.
Il che, a ben vedere, ci riporta a tutti gli Uomini:  la cui evoluzione è maturata a stretto contatto con la Natura, i suoi significati ed i suoi insegnamenti.     Già, perché l'Uomo contemporaneo - secolarizzato ed evoluto per tante cose ma involuto sul significato intrinseco di molti Valori fondanti -  ha smarrito molti di questi ammaestramenti millenari, preferendo ascoltare il canto di quelle chimere che gli hanno suggerito di prendere la spugna e cancellarne dalla propria sfera.
La Natura ci domina e ci indica la via; una via che, in ogni sua manifestazione, ci riconduce non solo alla Creazione ma a Dio che ne è l'Artefice.  Ci lega al Tempo ed allo Spazio, che noi umani nè comandiamo nè regoliamo, ma possiamo unicamente tendere a comprendere... poiché la comprensione presuppone il possesso di Conoscenze amplissime... che la nostra attuale Razza non possiede.
La Natura ha regole e tempi propri, anche quando le situazioni paiono precipitare oppure paiono essere ferme da millenni.
In questo primo giorno del Periodo Massonico, gettiamo quindi un piccolo seme in quella zolla che ci può sembrare persino irreversibilmente arida.
Prima o poi, da uno dei tanti semi che nel corso della nostra Vita potremo gettare, un germoglio spunterà...  
E la Massoneria Italiana ha bisogno che tantissimi semi vengano gettati in zolle lontane da ogni forma di sfruttamento, abuso e - soprattutto - inquinamento, dove poter dar luogo a germogli che non producano piante malate e orride anche solo a vedersi.
Oggi, dobbiamo abbandonare retorica e voli pindarici purtroppo lontani da una realtà disarmante, malauguratamente sotto gli occhi di tutti: ricordiamoci del nostro imperativo che ci obbliga ad allontanare i mercanti dal Tempio e ricordiamoci anche che, se non vogliamo soccombere dinnanzi a certi abusi venendone comunque contagiati, occorre allontanarsi da chi nel Tempio ed attraverso esso si bei di un potere effimero e vanaglorioso pur se dorato dal luccicchio dei metalli e dalla corruttela del mondo profano.
Che Dio, Grande Artefice degli Universi, voglia ascoltare le nostre parole e le nostre proposizioni nel segno del Bene.
Serena giornata a tutti e buon Nuovo Anno Massonico!

Roma, 1° Marzo 2017                             
Giuseppe Bellantonio



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Pubblicato da peppe alle 18:09 2 commenti:
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