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giovedì 29 novembre 2012

ALFREDO DI MAMBRO E' TRANSITATO NELLE VALLI CELESTI


Nelle scorse ore la Massoneria ha subito una grave perdita: l'Ill.mo e Risp.mo Fratello Alfredo Di Mambro è transitato nelle Valli Celesti, raggiungendo quella Luce cui ha teso la Sua Opera terrena.
La Sua Figura iniziatica, merita grande attenzione avendo Egli ricoperto incarichi e Dignità di grande rilevanza: dalla Sua carica di Luogotente con il Sovrano Carlo De Cantellis – la cui firma mostrava orgoglioso sul proprio antico Brevetto -, ai tanti ed importanti ruoli ricoperti nella storica “Comunione di Piazza del Gesù” (tanto nell'Ordine che nel Rito SAA) e che lo posero a strettissimo contatto con il Sovrano del RSAAA – il Ven.mo e Pot. Fr. Tito Ceccherini e con il Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale Italiana (Corpo Azzurro degli Antichi, Liberi ed Accettati Massoni) Ser.mo e Ill.mo Fr. Francesco Bellantonio.
Con quest'ultimo, non si persero mai i contatti – che furono sempre improntati a reciproca fraterna stima e vivissima considerazione – ed Alfredo fu tra i primi a rendergli omaggio nella Camera Ardente allora allestita nella Sede di Via Alberico II°, in Roma.
Io c'ero e ricordo benissimo anche quei momenti: al pari di quelli precedenti e successivi.
Oltre che essere Massone Illustre – vera e puntuale memoria storica di uomini e fatti non solo della Massoneria Italiana, ma anche di quella internazionale – ed Altissimo Dignitario, a me fa piacere ricordare l'Uomo: sempre disponibile, proteso alla solidarietà ed alla filantropia.
Altro non mi interessa e non deve interessare quanti Lo rispettavano con sincerità: i Suoi atti, a Lui solo sono appartenuti ed a Lui solo appartengono.
Così come non sono degni di nota i tanti che lo “tiravano” letteralmente “dalla giacchetta”, spasmodicamente desiderosi di conferirgli una qualche Carica Onorifica – cui certamente la Sua Persona non ambiva - sulla cui base costoro potessero forse tentare di spacciarne la presenza “insieme” a loro.
Alfredo invece non aveva a cuore che la “Comunione di Piazza del Gesù”, alla quale fu sempre coerentemente presente, alla quale dedicò ogni propria energia, cui teneva come la luce dei propri occhi: altro non gli apparteneva ed altro non condivideva, poiché – come talvolta Lui amava dire – "per me la Massoneria è quella degli Ideali, è una e quindi mi rapporto con tutti allo stesso modo.
Il mio luogo è il Mondo, tutti sono miei Fratelli purché leali e di animo onesto e sincero".
E forse qualcuno, negli ultimi tempi, fu tentato di approfittarsene scambiando il bianco dei capelli per senescenza, mentre era invece il sale della saggezza.
Avevo il privilegio di andare a prendere un caffè con Lui, ogni tanto, come pure quello di alzare il calice e brindare al passato, al presente, al futuro: un futuro che lo vedeva esprimere la stessa curiosità che hanno i giovanissimi. La curiosità di vedere e scoprire “cose nuove” ovvero “modi nuovi” di vedere quelle che agli occhi dei meno attenti sono “sempre le stesse cose”.
Insieme ai Suoi Fratelli ed Amici Manlio ed Adolfo - ma non solo - c'erano molte iniziative in cantiere: da un libro che, riprendendo anche le Sue memorie documentali e visive, tracciasse con mano ferma e seria la “vera” storia della Massoneria in Italia, ad un Museo storico-documentale (che avrebbe visto la luce a Marzo-Aprile del 2013) strettamente riservato alla vera vita di quella “Comunione di Piazza del Gesù” che tanto amava. Ricordo che sorrideva divertito, alzando gli occhi al Cielo, quando apprendeva di questo o quel documento che – più o meno “improvvisamente” veniva alla luce -: “ma dove l'hanno preso?” o “ma chi glielo ha dato?” erano i Suoi commenti qui riferibili.
Chiederò, chiederemo, alla Sua Famiglia di proseguire in ciò portando a compimento qualcosa cui Lui concretamente teneva.
Arrivederci, Alfredo! Che il Grande Architetto dell'Universo vegli sul Tuo Sonno Eterno!
Giuseppe Bellantonio
G.M.Emerito “Gran Loggia Nazionale Italiana-Comunione di Piazza del Gesù”


domenica 25 novembre 2012

STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE !

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Oggi, ancor di più che nel quotidiano, moltissimi sono impegnati nella valutazione di questo tristissimo ed annoso fenomeno.
Vecchio come il mondo, potrà dire qualcuno; tristemente ancora presente nella società, aggiungo io.
Autorevoli soggetti oggi dedicheranno le loro migliori energie, le loro più incisive parole per richiamare l'attenzione su questo fenomeno: concorrendo certamente a far acquisire una maggiore consapevolezza di quanto ciascuno possa fare per contribuire quantomeno ad arginare la violenza.
Oggi, al cospetto di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, viene presentata la "Convenzione NoMore!" che, proprio rifacendosi allo spirito delle raccomandazioni dell'ONU, intende porre basi concrete per il contrasto della violenza di genere.
In Italia ci sarebbe bisogno di dar corpo ad un unico testo di legge, coagulandovi le varie leggi che parzialmente trattino e contrastino questo triste ed inumano fenomeno.
Invito i Lettori a prendere visione del testo della Convenzione sul sito di www.nomoreviolenza.it ed a condividerla attreverso la sottoscrizione su convenzioneantiviolenza@gmail.com.
Sarà sufficiente un "aderisco" seguito dal nome di chi lo faccia.
Uomini, aderite anche voi numerosi: fate vedere che il termine "altra metà del cielo" non è solo espressione di prosa e poesia ma anche di concreta condivisione di tematiche sociali profonde ed importanti.
Un domani, potrebbe essere vostra figlia a ringraziarvi per questo atto di responsabilità.
Ma a margine di queste mie personali valutazioni, se ne affaccia un'altra: si parla molto della presenza della Donna in Massoneria e delle difficoltà che incontra nel manifestare questa propria propensione: subendo anche un ostracismo talvolta denso di immotivata ovvero eccessiva veemenza.
Una veemenza che oltrepassa ogni soglia di tolleranza e di civile confronto, di aperto dibattito.
Troverei interessante che Uomini e Donne che si inebriano nella concentrazione melodiosa e vitale di idealità profonde e concrete (diversamente, vorrebbe dire che sono amanti del "bla bla bla" ricco di orpelli e patacche) spendessero oggi  - e non domani, "a posteriori"! - giuste parole.
Esseri umani a favore di altri esseri umani. 
Giuseppe Bellantonio

venerdì 16 novembre 2012

"ADERENTI A CIRCUITI SIMIL-MASSONICI", "ISCRITTI" ALLA MASSONERIA, MASSONI: LE DIFFERENZE CI SONO, ECCOME !

Più di cinquant'anni fa - con il titolo di "Initiation et réalisation  spirituelle" - Edit.ns Traditionelles (Parigi) - veniva pubblicata postuma una raccolta di scritti di René Guénon, in uno dei quali si leggeva (traduco a braccio) che "la stupidità che si riscontra al giorno d'oggi in tanti uomini, potremmo dire nella più parte di essi, man mano che si generalizza e si viene ad accentuare la decadenza intellettuale propria del periodo di fine del ciclo, è forse una delle cose che troviamo più difficilmente sopportabili. A questa dobbiamo aggiungere l'ignoranza, o meglio ancora un certo tipo di ignoranza ad essa strettamente correlata: quella che, nell'assoluta non-coscienza di esser tale, si permette affermazioni tanto più temerarie tanto meno sa e concepisce, e che proprio per questo rappresenta un male irrimediabile per chi possa manifestarla".  
Credo che simili valutazioni, sempre attuali e dense di analisi e critica storico-sociale e filosofica - a prescindere dalle idee soggettive e quindi personali dell'Illustre Autore - non abbiano tempi e contesti specifici: sono valide comunque, a prescindere da tempo-luogo-contesto-situazione.
Questo preciso richiamo letterario mi è venuto alla mente apprendendo recenti fatti riportati dalla cronaca - peraltro non dissimili da altri che si sono verificati in passato, e purtroppo con un'impronta che potrebbe riproporsi in futuro -, ci riconducono a considerare come l'utilizzo del termine "massonico" sia divenuto veramente inflazionato.
Soprattutto perchè al termine non sempre si adatta la reale "qualità" dei soggetti, ma la sola loro apparenza: talvolta sostenuta da fatti riportati in modo frammentario, frettoloso, superficiale ed equivocabile.
Il che nuoce comunque alla totalità di quanti "siano, operino e si sentano Massoni, in modo corretto e trasparente": confuso com'è il grano con la gramigna.
Prova ne sia il crescente utilizzo del termine "massone" in modo spregiativo ovvero come qualificante comunque negativo di un soggetto o di un contesto: il che non solo ci porta alla solita, abusata e pessima abitudine italiota di "dare un'etichetta" a tutto ed a tutti (oserei dire: bollando e viziando fin dall'inizio una notizia, un'opinione, una valutazione. Così distorcendola), ma ci riconduce alle solite smanie "complottiste" che ciclicamente salgono a galla e vengono riproposte (guarda caso, quando la situazione socio-economica è tesa: quasi a voler stornare l'attenzione da tematiche più serie e sicuramente più attinenti la nascita e l'evolversi delle crisi).
Ma in special modo ci riporta a quei tristi tempi quando si cerca di aggredire chi possa avere idee ed opinioni (anche solo potenzialmente e specie se "libere", queste opinioni) diverse dalle nostre: si rammenterà quando dicendo "sei un prete" o "sei un gesuita" si indicava in modo non certo simpatico l'iscritto ad un certo partito politico, oppure quando dando dell' "ateo e mangiapreti" o peggio ancora del "senza dio" si indicava chi fosse iscritto a tal'altro partito, o parole di frequente  uso quali "catto-comunista" o "pretuncolo" o "bacia-pile" o quant'altro di concettualmente assimilabile.  Delle periodiche, stantie ma urticanti "cacce alle streghe" di antica memoria, che si affacciano pericolosamente nel contesto storico-sociale per colpire - questo è il mio parere - chi "pensa" e soprattutto chi "pensa in modo libero" al di fuori coercizioni ovvero schemi precostituiti.
Evidentemente, di pessima memoria e di un'acuzie di vetero-cultura oggi patiscono non solo quanti siano affetti da perniciosa povertà di idee, di parole e di concetti, ma anche certi "moderni" soggetti (arringa-popolo? mestatori?  aspiranti capo-branco? ) che continuano a parlare della Massoneria indicandola quale "società segreta".
Niente di più falso, niente di più sbagliato.
Cosa che evidenzia una pericolosa malafedee soprattutta una profonda ignoranza: della Storia e della sua evoluzione - non solo a livello nazionale -, dei mutamenti della società e degli usi-consuetudini-costumi, infine delle variazioni esiziali che la Legge ha prodotto nell'indicare le attività non sonsentite nè tollerate nel contesto delle associazioni.   In poche parole, non esistono "società segrete" e - ammesso e non concesso che possano esistere ovvero che potrebbero in seguito forse esistere - sarebbero immediatamente (e giustissimamente!) stroncate dalle Autorità.
Quanto a certe "discriminazioni" esercitate o quantomeno adombrate nei confronti di soggetti che non fanno mistero della loro regolare iscrizione a Logge massoniche regolarmente (in termini di Legge) operanti, ebbene che sia chiaro come non siano lecite: così come più volte sottolineato in sede di Corte di Giustizia e di Parlamento Europeo.   La violazione dei diritti del singolo Cittadino di poter liberamente e senza subire pregiudizi aderire a lecite  associazioni, è stata censurata e condannata.  
E' evidente, lapalissiano, che in ogni contesto - qualunque sia l'etichetta, il nome, il titolo distintivo che lo contraddistingua - esistano soggetti sani e soggetti avariati: per questo, esistono le Autorità competenti, piuttosto che non atteggiamenti o liste di proscrizione.  Il male, il crimine, il delitto, devono essere sempre perseguiti: a tutela di ciò che è sano. 
Ma se - in una indicazione/valutazione - si mescolano i soggetti avariati a quelli sani - o se preferite, i "peccatori" ai "santi" -,  non ne può che uscire una poltiglia odorosa sì ma non profumata: il che nuoce alla Verità. Quindi, io penso che chi ponga in essere un simile disegno, sia spronato da altre non dichiarate velleità e quindi da altri interessi: innominati o innominabili che possano essere.  Il malfattore va indicato per ciò che é e va censurato per ciò che "ha fatto" (non per ciò che "dicono" possa aver fatto, ovvero ciò che "non è provato" possa ver fatto). 
Tornando al tema del titolo: premesso che chi scrive non ha la minima intenzione di entrare nella specificità di singole situazioni - rapportandosi quindi alla complessità delle cronache ufficiali -, preliminarmente va sottolineato - se mai ve me fosse bisogno - che bene fanno le Autorità preposte ad utilizzare tutte le misure - tanto preventive che repressive - per contrastare e arginare situazioni valutate come contrarie alle Leggi vigenti.
In secondo luogo vale la pena di ricordare come i "veri Massoni"- ovverosia coloro che si avvicinano e aderiscono alle idealità muratorie studiandone e condividendone lo spirito culturale, simbolico e filosofico, la storiografia e le tradizioni specie quelle etiche e morali - siano "fedeli Cittadini dello Stato di cui per primi rispettano con scrupolo le Leggi, così divenendo esempio virtuoso nei confronti di coloro con i quali possano rapportarsi. Tale rispetto è estensivamente ricondotto alle Istituzioni dello Stato ed a chi le rappresenti, ad ogni livello". 
Questa è regola antica che, pur se con diverse connotazioni nei diversi testi/statuti/regolamenti (di cui ciascuna parte è responsabile per contenuti e applicazione) è ciò che avviene nelle corrette-libere-trasparenti associazioni massoniche.
E non può essere diversamente.
Se così non fosse, vorrebbe semplicemente dire che chi ha assunto comportamenti - o ha commesso fatti - di segno opposto, ossia "contrari alle Leggi dello Stato", non è massone: meglio ancora, potrebbe forse - ma, sottolineo, solo "forse" - esserlo stato in un momento iniziale, per poi deviare.
Altra regola aurea è che, premesso che non esiste nè può esistere "segretezza" e quindi "attività segreta" in qualunque associazione, specie se ti tipo massonico - aggiungo io -, può esserci oggi solo una naturale, minima "riservatezza" ma non dissimile da quella che può tutelare la privacy dei soci di una bocciofila o di una compagnia di recitazione o i soggetti morosi di un condominio, i cui nomi non possono essere oggetto di pubblicità o di listing. Salvo nelle opportune sedi. 
Da qui il dovere - anzi l'obbligo - per qualunque Massone degno di tale nome che venga a conoscenza di fatti che lo inducano a ritenere l'esistenza di situazioni contra legem, di attività - singole o meno - di tipo "segreto", ossia riconducibili al concetto di "segretezza", l'obbligo quindi di denunciarle alle Autorità.  Autorità che altro non è se non quel Magistrato superiore cui fanno espresso, puntuale, riferimento gli Statuti Generali del 1820-1821 adottati dalla più parte delle strutture massoniche in Italia (parlo, ovviamente, del testo originale e non degli adattamenti adottati strumentalmente da questo o da quel contesto).
Chi è l' "aderente a circuiti simil-massonici"? L'aderentre "segue da vicino una opinione, un'iniziativa oppure appartiene a  un'impresa costituita o ad un partito" (Devoto-Oli).  Relativamente a questo specifico contesto, per me l' "aderente a circuiti simil-massonici" è colui che per soddisfare proprie motivazioni ovvero esigenze, ritiene di soddisfarle, iscrivendosi ad un'associazione che spesso solo nominalmente intende riferirsi alla "massoneria" (nè più nè meno che una porta di ingresso ad un locale, sulla quale spicchi un cartello con tale indicazione: come se fosse una bottega) ma che in realtà la pratichi male o, peggio, non la pratichi affatto. A questo punto, il soggetto aderente per interesse, lì resta e cerca di trarre un proprio profitto personale : così soddisfacendo la propria motivazione/esigenza originaria.
Quindi, un iscritto carente di motivazioni idealistico-esoteriche o di studio, o di un qualche progetto di crescita interiore: solo un soggetto spinto da considerazioni mercantili e utilitaristiche che entra in contatto con altri suoi simili in un contesto che a questo punto potrebbe benissimo assumere qualunque altra denominazione - ma il ricondursi alla massoneria, di per sè offre una certa aura, un certo pur minimo credito, a priori -, comunque non disdegnando gli orpelli e i titoli altisonanti.
Anzi: in questi ambienti volano titoli e patacche di tutti i tipi.
Ora, chi è colui che definisco l' "iscritto" alla Massoneria? L'iscritto è "chiunque faccia regolarmente parte di un'istituzione o di un'impresa organizzata" (Devoto-Oli). Definizione sostanzialmente diversa da quella precedente, e le differenze sono fondamentali. Il soggetto può iscriversi per curiosità o perchè portato e quindi desideroso di approfondire, ma il fine è quello di frequentare secondo delle regole, delle norme, dei riti: dapprima "bussa" per poi - diciamo "forse" - essere ammesso nella struttura che l'ha attratto. Un'attrazione suscitata da fattori diversi e non sempre concatenati: per curiosità personale, per curiosità suscitata da impulsi pubblicitari, per dimensione, per ubicazione, per storia, per fatti di cronaca (ossia, vox populi), per composizione o altro. Si iscrive il più delle volte per vedere se ciò con cui entrerà in contatto è rispondente alle sue aspettative. Troppe volte la sfumatura tra i termini "aspettativa" e "interesse" è molto labile: ma l'iscritto tale è e difficilmente crescerà (nel senso iniziatico).
Per ultimo: chi è colui cui compete la definizione di "Massone"? Innazi tutto è un soggetto che ha percepito che il proprio "modo di essere", di concepire alcuni concetti fondamentali della vita, del quotidiano, del sociale, coincide con analoghe considerazioni espresse da altri soggetti da lui conosciuti. Anche questi percepiscono nel loro conoscente analogo sentire, e - se già iniziati - con le giuste parole gli fanno capire che, questa coincidenza di valutazioni e di atteggiamenti, può trovare coagulo - ma anche punto di partenza - nell'intraprendere insieme un percorso di studio, approfondimento ed analisi finalizzato ad una sana "crescita interiore" basata su concreti e specifici valori.  
Se è vero che anche qui esiste sempre la figura del "bussante", esiste una sommessa e discreta "tegolatura" preliminare ed una palese "tegolatura" successiva all'essersi palesati, entrambe utili e valutare concretamente - ma da ambo i lati, questo: anche il "bussante" deve valutare "dove" stia per essere ammesso, poichè egli si deve rispecchiare in questa realtà e lo specchio deve restituire la sua stessa immagine, senza distorsioni - se le motivazioni ed i presupposti abbiano basi più che concrete.     Dopo questa fase, il soggetto "bussante" viene "valutato per essere ammesso in Loggia" e quindi "accettato" da coloro che sono già colà praticanti: passaggi fondamentali, saltando i quali le basi da potenzialmente solide si trasformerebbero in traballanti fin dall'inizio.
Questo percorso è quindi un percorso di "formazione", attraverso il quale si giunge ad un miglioramento del "sè" - poichè l' "io" deve essere abbandonato all'entrata del Tempio -, tale da determinare l'acquisizione/l'accrescimento di qualità utili al punto da poter essere donate non solo ai propri  Fratelli - con i quali si "donano" e si "ricevono" identiche "ricchezze interiori" -, ma anche e specialmente al proprio prossimo.
Qui è la chiave di tutto.
Se non c'è "amore per il prossimo", non c'è sentimento di "fraternità", di "solidarietà", di "amore fraterno"; senza questo dono, senza questa caratteristica, senza questa qualità,  non c'è la "filantropia".
E così come recitano tutti i più antichi testi di muratorìa (la Massoneria delle Antiche Tradizioni, quella che personalmente ho battezzato "Massoneria delle Antiche Pietre" - alcuni elementi della quale coincidono anche con la Massoneria Moderna -) senza la "filantropia" non esiste la Libera Muratorìa ossia la Massoneria.
E se non esiste la Massoneria non possono esistere i Massoni, quelli "veri".
Aderente.
Iscritto.
Massone.
Qualità diverse per livelli di operatività interna e per responsabilità, sia interna che esterna.
Si farebbe quindi un favore alla Verità se, allorquando certe notizie devono essere diffuse, si specificasse meglio a che tipo di soggetti ci si riferisca, così da non fare di tutta un'erba un fascio.
Se a tutto questo volessimo aggiungere la coorte dei tanti "ex", ossia di quanti "in passato" avessero potuto "aderire" a qualcosa, o essere stati "Iscritti" a qualcosa, il discorso si fa più ampio.  Nelle eventuali malefatte di un "ex", non può essere coinvolto il pregresso contesto di appartenenza, salvo la palese prosecuzione - che può essere persino solidale o contigua, e comunque finalizzata - di rapporti effettivi e concreti.
Il Massone? Il "vero" Massone, colui che attraverso l'iniziazione di tipo rituale ha inteso solo perfezionato e formalizzato un proprio innato "modo di essere", anche se "ex" (ossia "già facente parte" di un qualche contesto) permane interiormentre nelle proprie qualità. Il "modo di sentire", il "modo di essere", restano: a dispetto di eventuali esperienze poco positive nel contesto associativo cui possa essersi iscritto.
Se quanto sopra indicato si adatta ai singoli soggetti, non bisogna trascurare i contesti cui essi possano riferirsi, in termini di appartenenza.
Chi è "aderente a circuiti simil-massonici" non si pone soverchie problematiche: i suopi interessi personali sono preminenti su tutto, e quindi non importa granchè saperne poco o niente di massoneria (a tutte lettere minuscole), come non importa granchè se all'interno si recitino-scimmiottino copioni a soggetto di tipo "simil-massonico" con il contestuale utizzo di un linguaggio parallelo: il "massonichese".
Gli "iscritti", a loro volta, si dovrebbero sì preoccupare se la struttura cui eventualmente aderiscono persegua una c.d. "politica gestionale" condizionata amministrativamente dall'esigenza di alimentarsi attraverso nuove "iscrizioni" o "regolarizzazioni" di soggetti di altra provenienza: perchè in una struttura simile la "quantità" diviene antagonista della "qualità", e gli iscritti dovrebbero preoccuparsene poichè le maglie della selezione forse potrebbero essere larghe mettendoli a contatto con potenziali fattori di rischio.
In una "grande" struttura formata da un complesso piramidale di soggetti, nel cui contesto il concetto di "delega" di funzioni apicali è molto rarefatto,  ritengo verosimile l'ipotesi che un "vertice" difficilmente possa essere pienamente a conoscenza della singola, eterogenea composizione della "base": nonostante tutte le misure di prevenzione che possano essere adottate.
La "vera" Massoneria non è idonea ad operazioni di "massa": la selezione è essenziale ancorchè opportuna, ed è stato sempre così.    Salvo quando operazioni più mercantili - aziendalmente, le potrei definire di "marketing" e di "recruiting" - hanno avuto la prevalenza, assumendo un ruolo rilevante, tanto da relegare in secondo piano gli altri aspetti fondanti delle "idealità libero-muratorie" e dei sani criteri di selezione.
 Ecco perchè a volte la confusione interna si riversa all'esterno, ed ecco perchè dall'esterno i comportamenti poco corretti e poco virtuosi di quelle che in definitiva sono delle "pecore nere" e quuindi "minoranze", coinvolgono maliziosamente e maldestramente la "maggioranza" dei buoni Fratelli, dei buoni e validi iniziati.
E potrete sempre essere certi che "questi" buoni Massoni nulla avranno a che vedere con gli altri che abbiano preferito "iscriversi" o entrare in una bottega "simil-massonica".
Lo stesso accadrebbe se qualcuno, leggendo quanto sopra, si permettesse di dire che si tratta di "utopie" di "roba  antica, vecchia, superata": oltre a dimostrare di non saperne, di Massoneria, dimostrerebbe di essere più dalla parte della lana che non della seta...
Se è vero che nel c.d. "mondo profano" ci sono forti turbamenti e pericolosi squilibri, è vero anche che i buoni Massoni - rigorosamente, al proprio interno: nella propria realtà assoluta e ricca di valori - non ne devono venire travolti: le passioni umane - con tutti i loro rischi - devono anch'esse rimanere fuori dal contesto iniziatico, ed i Fratelli - allacciati l'uno all'altro in una "catena d'unione" che esalta e moltiplica le Energie  migliori devono sentirsi parte di un insieme in grado di donare al Mondo il meglio di loro stessi.
Spero che la mia analisi, personale ma oggettiva, sia di stimolo per approfondimenti personali: la domanda "chi sono-con chi sono-cosa farò-dove andrò" è sempre valida.  
Ci sarà chi ancora si confonderà?

Giuseppe Bellantonio

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mercoledì 7 novembre 2012

ELEZIONI PRESIDENZIALI U.S.A.: IL GIORNO DOPO

Commentare i risultati elettorali delle Presidenziali U.S.A.? No, grazie: non mi compete, in questa sede, per il semplice  motivo che argomenti politici e religiosi non si addicono ad un contesto dove possano esservi relazioni con la Massoneria.
Un augurio, comunque, va al riconfermato Presidente Barack Obama, così come un attestato di stima va indirizzato al Repubblicano Mitt Romney: personaggio di rilievo e con un background rispettabile.
In ogni caso, ha vinto l'America.
Ed avrebbe sempre vinto la Nazione Americana anche nel caso in cui a vincere fosse stato lo sfidante Romney.
Le sfide sono innumerevoli, al pari delle difficoltà: ma tutto si può affrontare se c'è coesione, unione, solidarietà e specialmente lungimiranza di chi ha il potere di indirizzare e decidere.
Le elezioni hanno messo in  rilievo un'America che sta cambiando pelle, dove l'elettorato sta
maturando una profonda metamorfosi: sociale e sostanziale.
Stimoli nuovi, a mio avviso, per una Democrazia vitale e agile il cui Corpo Elettorale non si smarrisce certo dietro improbabili "pifferai magici" - se mai ve ne possano essere - e che ha il pregio di saper coltivare il proprio sogno.
Un indomito "Sogno Americano".
 
Roma,7 Novembre 2012
Giuseppe Bellantonio

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lunedì 5 novembre 2012

U.S.A.: ELEZIONI PRESIDENZIALI 2012

Poche ore ci separano dallo svolgersi, e quindi dai risultati, delle elezioni che si terranno negli Stati Uniti d'America, per procedere alla conferma del Presidente uscente Barack Obama, ovvero alla nomina a Presidente dello "sfidante" Mitt Romney.
Comunque vada, la scelta dei Cittadini americani rappresenterà una svolta: ogni fase elettorale, negli USA, giova a dare una sferzata energica al sistema; un sistema che, proprio attraverso le consultazioni popolari, trova linfa per rinnovarsi.
La scelta degli elettori, al di là di simpatie o antipatie epidermiche, sarà sempre per favorire la Nazione degli Stati Uniti d'America e quindi tutti i Cittadini che ne fanno parte: ciò sia perchè l'elettorato è solitamente bene informato delle proposte che l'uno o l'altro dei partiti storicamente impegnati - quello "liberal", democratico e quello "conservatore", repubblicano - portano attraverso i loro leader nel rappresentarli, sia perché là esiston altre dinamiche che consentono di conoscere "chi" veramente siano i rappresentanti del Popolo americano.
Popolo - rammentiamolo - che non perdona ai propri eletti, specie a quelli che ricoprono incarichi di tipo istituzionale, le bugie.   Forse, questo, retaggio di una certa qual forma di antico "puritanesimo": ma efficace deterrente, di fronte al quale le tentazioni sono mortificate dalla realistica certezza che, se posti allo scoperto, i soggetti responsabili sono "bruciati" se non per la vita (politica), quantomeno per lungo tempo.  
L'armonico, proficuo e schematico processo elettorale, negli USA offre il  vantaggio di prevedere che i poteri e le azioni del Presidente - nel quale, un attimo dopo l'elezione, si riconoscono tutti indistintamente i Cittadini americani, ivi incluso il rivale di pochi istanti prima -, e quindi le azioni dell'Esecutivo,   si confrontino con un sistema Camerale spesso di segno politico opposto.  Un sistema, questo, che è in grado di insegnare molto anche a sistemi liberal.democratici di impronta più antica.
Buona parte del mondo, specie quello occidentale - tradizionalmente più legato a questi dati - è in attesa dei risultati di questa competizione: principalmente per studiare le reazioni a breve termine dei mercati sulla scorta delle prime decisioni che il nuovo - o, comunque, rinnovato - Esecutivo potrà proporre.
La crisi mondiale deve trovare soluzioni ormai ineludibili, e con la loro forza - che ormai non è più solo espressione della potenza militare, ma rappresenta anche un qualcosa di più complesso - gli Stati Uniti possono concorrere ad equilibrare un Mondo che ondeggia paurosamente, ed i cui mali non possono essere da loro tenuti lontano troppo a lungo.
Errori? Certamente, ne sono stati fatti da molti.
Da tanti.
Da troppi.
Specie a livello di Esecutivi.
L'Europa - quella Vecchia Europa che ormai è un'Europa vecchia -  non più perdersi in chiacchiere e sofismi tattico-tecnico-burocratici: dovrà cogliere al volo l'opportunità che la corrente di "novità" - e sono certo che ve ne saranno - che proverrà tra poche ore dagli USA , recherà con se.
A mio avviso, in Europa, molte reazioni positive potranno essere suscitate: a patto che vi sia chi sappia cogliere le novità - ovvero, le nuove possibilità che ne scaturiranno - in modo pronto, costruttivo: alfine,  tenendo conto di quell'interesse nazionale che - pur in un'ottica europeista - può fare la differenza tra "vivere" o "soccombere".
Attendiamo il responso delle urne americane, quindi: da queste l'America si aspetta un nuovo "new deal", si aspetta di poter riprendere o rafforzare quel "sogno americano" che oggi patisce le ingiurie corrosive della speculazione e del malaffare.
Nè più nè meno ciò che anche in Europa avviene.
La differenza è che i Cittadini Americani non si siedono ad aspettare aiuti o suggerimenti.  Là dove noi ci perdiamo nelle chiacchiere e nei trasformismi, nella retorica e nel cicaleccio maldicente, i Cittadini americani invece decidono ed agiscono il più rapidamente possibile, conquistandosi ogni possibile margine di miglioramento, consapevoli di rappresentare - tutti insieme - una Nazione, un Popolo: ossia, ognuno ragiona consapevole di essere una parte di America, ed agisce quindi "per" l'America.
Orgoglio nazionale, ma non solo: soprattutto un abito mentale del tutto diverso da quello di molti altri. Ma è anche una forma di attaccamento alla Patria, alla Bandiera, da cui si può trarre qualche ulteriore insegnamento.
Ecco perchè io, ma non sono solo - credo - vedo negli eventi di queste prossime ore una luce positiva anche per l'Europa: e questo in modo obiettivo, senza essere "tifosi" di alcuno, ma solo partecipi membri di una società avviluppata in una spirale regressiva cui non vogliamo nè possiamo assuefarci.

Roma, 5 Novembre 2012
                                                       Giuseppe Bellantonio
 

domenica 4 novembre 2012

4 NOVEMBRE, UNITA' NAZIONALE, FORZE ARMATE

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Oggi è una giornata particolare.
Anche se gli Italiani sono attanagliati da mille pensieri e da altrettanti problemi, non sfugge loro il ricordare i significati che questa data complessivamente racchiude.
Dalla celebrazione di  una data significativa della Prima Guerra Mondiale, a quella dell'Unità della Nazione e da questa alle nostre Forze Armate.
Il pensiero va a quanti, specie dal primo '900 ad oggi, hanno versato il loro sangue per quella che - in tutta buona fede - sentivano essere la loro Patria, l'Italia: e ciò al di là di chi fosse a dare loro gli ordini, o quale potesse essere la forma di governo che presiedeva l'Italia politica.
Il pensiero - oggi - va alle donne ed agli uomini che, dispiegati in un ampio scacchiere internazionale, sono impegnati in azioni di Pace: comunque con gravi rischi per la propria Vita e sempre mantenendo alto l'Onore della Patria!
Grazie a Voi tutti!
Ma a me personalmente piace pensare che oggi coincida anche un'altra opportunità: quella di ricordare, risvegliandolo, il nostro Orgoglio Nazionale.
Un Orgoglio Nazionale vissuto dai Cittadini al fianco delle Istituzioni più rappresentative e solenni, senza smarrirsi in quelle sterili ed inutili chiacchiere che, di fatto, conducono lontano dai veri, reali problemi.
Orgoglio Nazionale vuol dire pensare in modo diverso che non sia il "pensare" per sè stessi; significa soprattutto avere coscienza di far parte di un insieme alle cui sorti si contribuisce nella misura per ciascuno possibile e sopportabile.
Non è il momento di scommettere sull'incerto futuro, affidandoci così più alle parole - suadenti, a volte melliflue altre volte retoriche, talvolta ammiccanti: ma sempre "solo e solo parole" - che ai fatti: ossia a proposte precise ed articolate di "cosa" si intenda fare, di "come" si voglia intervenire, di "chi" possa farlo, in quali "tempi" e con quali "risorse" certe.
C'è sempre più gente che soccombe, c'é sempre più gente che chiede aiuto perchè vuol vivere, avendo già superato e smarrito la soglia della sopravvivenza.
Tentano di farci credere che i problemi siano diversi, ma quello ancora irrisolto è ormai più urgente è ora di natura umana : dobbiamo dare non solo ascolto ma anche solidale aiuto a chi ci lancia questo grido disperato "PER FAVORE, AIUTATEMI A VIVERE" !
Ricordare solennemente questa giornata - il 4 Novembre - con tutto il proprio carico di significati, farà onore a tutti noi; a condizione di non gettare mai la spugna, di chiedere aiuto - e quindi di aiutare, a nostra volta -, di spezzare il nostro pane con chi non ne ha più, di amare con più energia  quel nostro prossimo che oggi è smarrito e che rischia di perdersi e che disperatamente ci lancia quel grido straziante "PER FAVORE, AIUTATEMI A VIVERE" !
4 Novembre.
Celebriamo l'Unità Nazionale.
Ricordiamo il valore e l'impegno diuturno delle nostre Forze Armate e di tutti i giovani che in essa operano, a tutte le latitudini.
Recuperiamo il senso del nostro Orgoglio Nazionale e facciamo sentire alta la nostra voce di Cittadini, la nostra voglia prepotente di Libertà, di Fratellanza tra tutte le Genti, il nostro forte desiderio di Pace per il Mondo e di rispetto per la Natura.
Cose concrete, non sogni; realtà ed obiettivi da poter perseguire con tempistica certa.
Con l'aiuto ed il partecipe contributo di tutti noi Cittadini, nessuno escluso!
Viva l'Italia e che Dio ci assista !
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Roma 4 Novembre 2012
 
Giuseppe Bellantonio
G.M.Em. "Gran Loggia Nazionale Italiana - Comunione di Piazza del Gesù"