Nelle
scorse ore la Massoneria ha subito una grave perdita: l'Ill.mo e
Risp.mo Fratello Alfredo Di Mambro è transitato nelle Valli Celesti,
raggiungendo quella Luce cui ha teso la Sua Opera terrena.
La
Sua Figura iniziatica, merita grande attenzione avendo Egli ricoperto
incarichi e Dignità di grande rilevanza: dalla Sua carica di
Luogotente con il Sovrano Carlo De Cantellis – la cui firma
mostrava orgoglioso sul proprio antico Brevetto -, ai tanti ed
importanti ruoli ricoperti nella storica “Comunione di Piazza del
Gesù” (tanto nell'Ordine che nel Rito SAA) e che lo posero a
strettissimo contatto con il Sovrano del RSAAA – il Ven.mo e Pot.
Fr. Tito Ceccherini e con il Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale
Italiana (Corpo Azzurro degli Antichi, Liberi ed Accettati Massoni)
Ser.mo e Ill.mo Fr. Francesco Bellantonio.
Con
quest'ultimo, non si persero mai i contatti – che furono sempre
improntati a reciproca fraterna stima e vivissima considerazione –
ed Alfredo fu tra i primi a rendergli omaggio nella Camera Ardente
allora allestita nella Sede di Via Alberico II°, in Roma.
Io
c'ero e ricordo benissimo anche quei momenti: al pari di quelli
precedenti e successivi.
Oltre
che essere Massone Illustre – vera e puntuale memoria storica di
uomini e fatti non solo della Massoneria Italiana, ma anche di quella
internazionale – ed Altissimo Dignitario, a me fa piacere
ricordare l'Uomo: sempre disponibile, proteso alla solidarietà ed
alla filantropia.
Altro
non mi interessa e non deve interessare quanti Lo rispettavano con
sincerità: i Suoi atti, a Lui solo sono appartenuti ed a Lui solo
appartengono.
Così
come non sono degni di nota i tanti che lo “tiravano”
letteralmente “dalla giacchetta”, spasmodicamente desiderosi di
conferirgli una qualche Carica Onorifica – cui certamente la Sua
Persona non ambiva - sulla cui base costoro potessero forse tentare
di spacciarne la presenza “insieme” a loro.
Alfredo
invece non aveva a cuore che la “Comunione di Piazza del Gesù”,
alla quale fu sempre coerentemente presente, alla quale dedicò ogni
propria energia, cui teneva come la luce dei propri occhi: altro non
gli apparteneva ed altro non condivideva, poiché – come talvolta
Lui amava dire – "per me la Massoneria è quella degli Ideali, è
una e quindi mi rapporto con tutti allo stesso modo.
Il
mio luogo è il Mondo, tutti sono miei Fratelli purché leali e di
animo onesto e sincero".
E
forse qualcuno, negli ultimi tempi, fu tentato di approfittarsene
scambiando il bianco dei capelli per senescenza, mentre era invece il
sale della saggezza.
Avevo
il privilegio di andare a prendere un caffè con Lui, ogni tanto,
come pure quello di alzare il calice e brindare al passato, al
presente, al futuro: un futuro che lo vedeva esprimere la stessa
curiosità che hanno i giovanissimi. La curiosità di vedere e
scoprire “cose nuove” ovvero “modi nuovi” di vedere quelle
che agli occhi dei meno attenti sono “sempre le stesse cose”.
Insieme
ai Suoi Fratelli ed Amici Manlio ed Adolfo - ma non solo - c'erano molte iniziative
in cantiere: da un libro che, riprendendo anche le Sue memorie
documentali e visive, tracciasse con mano ferma e seria la “vera”
storia della Massoneria in Italia, ad un Museo storico-documentale
(che avrebbe visto la luce a Marzo-Aprile del 2013) strettamente
riservato alla vera vita di quella “Comunione di Piazza del Gesù”
che tanto amava. Ricordo che sorrideva divertito, alzando gli occhi
al Cielo, quando apprendeva di questo o quel documento che – più o
meno “improvvisamente” veniva alla luce -: “ma dove l'hanno
preso?” o “ma chi glielo ha dato?” erano i Suoi commenti qui
riferibili.
Chiederò,
chiederemo, alla Sua Famiglia di proseguire in ciò portando a
compimento qualcosa cui Lui concretamente teneva.
Arrivederci,
Alfredo! Che il Grande Architetto dell'Universo vegli sul Tuo Sonno
Eterno!
Giuseppe
Bellantonio
G.M.Emerito
“Gran Loggia Nazionale Italiana-Comunione di Piazza del Gesù”