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A Matera, capitale europea della Cultura, per il 2019 - il 9 c.m., nel corso della manifestazione 'Una Notte per l'Europa', ha avuto luogo un incontro indetto dalla GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi - nel cui contesto ha preso la parola anche il giornalista Paolo Mieli, il cui intervento è stato etichettato quale lectio magistralis, peraltro ripreso dall'emittente televisiva RAI3-Regione Basilicata.
Orbene, è opportuno chiarire, poiché non tutti sanno. Una lectio magistralis - per propria intrinseca natura - è una lezione di significativa rilevanza e alto profilo tecnico, tenuta da un personaggio dotato di notevoli competenze in particolare sul tema trattato; difatti, che lezione sarebbe se i discenti dovessero apprendere dal docente di turno concetti non in linea con le tematiche oggetto dell'intervento stesso, o persino erronei riferimenti storici e temporali?
Dobbiamo anche intenderci sulla figura dello 'storico': è colui che nel suo agire ha per oggetto e fine la storia, intesa come ricerca, descrizione e interpretazione di fatti che hanno una linea comune di sviluppo nel tempo (opera s.; narrazione s.; studî s.; ricerche s.; trattazione s.; notizie s.; cenni s.; letture s. Nella sua attività costui ne tratta, ne scrive anche attraverso saggi o brani di critica storica, utilizzati specialmente nell'insegnamento a sussidio del libro di storia). L'opera dello 'storico' costituisce quindi un sussidio - per qualità dei contenuti, spesso inediti - e si incardina su tutta una serie di attività (che fanno riferimento a un vero e proprio metodo) su ciò che già possa esistere: un metodo costituito da indagini, ricostruzioni, approfondimenti, interpretazioni coerenti di fatti e circostanze, con indubbie implicazioni in diverse altre discipline. Ma per 'fare' materialmente dette indagine e per far si che queste avvengano con serietà, occorre agire in profondità, attingendo ai documenti ma ancor più alle fonti; senza apriorismi, con obiettività, con giusto senso critico, senza dare per scontato delle verità precostituite.
Insomma, è evidente che non possa definirsi 'storico' chi si abbeveri solo a una fonte, o chi possa ripetere - senza averla prima verificata - una notizia, una storia: che così diventa 'storiella' soggetta a critiche.
Fin qui la cronaca spicciola e qualche mio commento 'letterario.grammaticale', sicuramente superfluo.
Ma vi è di più, e non lo ritengo superfluo, poiché ciò che scrivo è sostenuto da documenti - ed è quindi certo - ed è nell'interesse dei moltissimi Fratelli che nell'attuale Massoneria Italiana 'ignorino' o si abbeverino a 'fonti inquinate'. Quanto qui contenuto, invece, sarà forse fonte di preoccupazione per coloro che - attraverso affabulazioni e/o coreografie varie - possano intendere ovvero possano prestarsi a far credere cose non vere - quindi non reali, ossia irreali -; cose errate che qui si intendono ristabilire quali VERITÀ' STORICHE e DOCUMENTATE, non certo artefatte né rimodellate 'pro domo '.
1) La GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI
ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi (dal
nome delle propria Sede in Roma), è nata negli anni '60 del 1900. Per
l'esattezza, in data 4 Maggio 1962, Giovanni
Ghinazzi, Riccardo Granata, Anton
Gino Domeneghini e altri - al termine di un regolare processo
massonico basato su più documenti d'accusa - vennero espulsi
con ignominia, a seguito di tradimento, dalla SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA DEGLI
ANTICHI LIBERI ACCETTATI MASSONI- COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ - sedente a
Piazza del Gesù 47, in Roma. In sede processuale interna, venne anche
accertato che mentre era ancora attivo nella COMUNIONE DI
PIAZZA DEL GESU', Giovanni Ghinazzi e altri avevano
già costituito altra e diversa associazione per proseguire
nel proprio disegno qualora il colpo di mano interno non fosse riuscito. Tale
altra e diversa associazione scimmiottava spudoratamente,
riprendendolo pressoché in toto, il titolo distintivo - il nome, per capirci
- della Comunione di cui costoro avevano tentato di impossessarsi con un
colpo di mano e indubbie complicità interne. Quindi, la nuova e
diversa realtà costituita allora dal Ghinazzi, e che tenne la propria
prima Grande Assemblea il 24 Giugno 1962, NON ha mai avuto
alcuna attinenza storica, documentale, iniziatica e ritualistica con la
regolare e unica COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ.
Quindi, il citato contesto NON ha un
secolo di vita, NON ha compiuto alcun centenario, né tanto meno
è ultra-centenario: 2019 meno 1962, in
aritmetica fa solo 57: 57 anni è quindi la
corretta età della GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI
ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo
Vitelleschi.
Il contesto che ruotava intorno al Ghinazzi NON ha
mai avuto - né ha, né mai potrà averne - alcun legame di
causa-effetto per cui possa ricondursi - nientemeno! - a Saverio
Fera od a Placido Martini o ad altre luminose Figure
del passato e della Storia della Massoneria Italiana - in generale - e della Massoneria di Piazza del Gesù - in particolare -; come pure NULLA ha
a che vedere con la storica scissione avvenuta nel 1908 e
che allora segnò la divisione tra feriani e balloriani.
E ancora: NULLA c'entra con il GRANDE ORIENTE sorto
nel 1805.
NULLA c'entra con i fatti storici e massonici
intercorsi tra il 1805 e il 1908, e dal 1908 ad oggi..
NULLA ha a che vedere con la GRAN
LOGGIA D'ITALIA, già attiva alle dipendenze del Supremo
Consiglio e quindi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed
Accettato. anche se forse taluno - con disinvolte abbreviazioni -
possa indulgere alla tentazione di confondere, ricondursi e quindi accreditarsi solo citandola. Sia ben chiaro: la GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI
MURATORI di Palazzo Vitelleschi è cosa altra, diversa e distinta
della GRAN LOGGIA D'ITALIA tout court.
2) Gli ALAM (anche se trattandosi di un plurale,
l'esatta abbreviazione è AA.LL.AA.MM.) ossia gli ANTICHI LIBERI
ED ACCETTATI MASSONI della SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA della
COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, erano e sono cosa ben diversa dagli ALAM - ANTICHI
LIBERI ACCETTATI MURATORI di Palazzo Vitelleschi. Certamente gli AA.LL.AA.MM. NON videro
la luce con il Ghinazzi nel 1962: così
che costoro non possono certo appropriarsi della nascita/costituzione/adozione
d una realtà non loro.
3) L'inserimento della componente femminile nella Massoneria
Italiana, che il Sig. Mieli fa risalire a 50/55 anni or
sono (quindi, tra il 1964 ed il 1969) per illuminata volontà di Palazzo Vitelleschi, ha invero altri padri
nobili e altre date di riferimento: tanto il giornalista che lo storico
rimarrebbero sorpresi nell'indagare a fondo! La SERENISSIMA
GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA della
COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ dalla quale venne espulso il Ghinazzi, aveva già al proprio interno più Logge femminili di adozione: Senza citare altre date, si ricorda che nel 1956 la COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ diede energica enfasi e rinnovato vigore alla componente
iniziatica femminile. Sempre seduta al proprio fianco con pari dignità.
4) Per il Sig. Mieli la nascita della Massoneria risalirebbe a 1000 anni fa (ossia ca. all'anno 1000, epoca del Basso
Medioevo e per estensione momento di grande dinamismo di
corporazioni medievali e gilde: corporazioni nate nell'82 d.C. in Inghilterra - costruttori -, e nel 680 d.C. in
Francia). . NON è così: se è vero che la c.d. MASSONERIA
MODERNA ebbe origine in Inghilterra nel 1717 -1720 (ossia
ca. 300 anni or sono) è altrettanto vero che prima
dei quella data era attiva una diversa forma di Massoneria - operativa
piuttosto che non speculativa, e quindi vera e propria MURATORIA - più
scrupolosa e rispettosa delle antiche origini e quindi di per sé ben riconducibile
all'originaria Tradizione. Ricondursi in modo limitativo 'solo' all'anno 1000 è
inesplicabile, e non calza con la vera Storia della Massoneria. Una mini-cronologia
ci riconduce al 950 a.C. (costruzione del Tempio di Salomone);
al 714 a.C. (Collegia Fabrorum romani);
al 75 d.C. (Vitruvio con i suoi volumi
sull'Architettura); al 643 d.C: (Editto di Rotario, Magistri
Comacini: precursori italici della Massoneria speculativa), al 1259
d.C. (Bonaventura, Itinerarium in Mentis Deum, ritenuto a
ragione una sorta di rituale mistico-operativo, per molti versi precursore)...
solo per citarne in minima parte.
5) E' quantomeno strano dover apprendere che c'è chi sostenga
essere difficile, se non molto difficile, ricostruire la presenza e la Storia
della Massoneria Italiana nelle fasi del fascismo e successive alla caduta del regime
stesso. Se non una sorta di buco nero, viene evidenziata una sorta di intensa opacità. Un sommesso
suggerimento: forse altre e diverse consultazioni di testi e documenti, anche
presso gli Archivi di Stato, potrebbero agevolare quantomeno il diradarsi e quindi l'attenuarsi delle
intense foschie.
6) Le indagini della Commissione
Parlamentare d'Inchiesta sulla Loggia P2-Propaganda 2, coinvolsero tutte le
principali Famiglie massoniche operanti in Italia: gli inquirenti volevano
accertare irregolarità, illeciti e trasversalismi, individuando
sopratutto Logge o gruppi 'coperti', 'segreti'
o 'all'orecchio'. A prescindere dal buon gusto o meno di citare
ciò, riferendosi implicitamente al Grande Oriente d'Italia
di Palazzo Giustiniani, se si vuole fare un riferimento obiettivo al
contesto di allora, occorre precisare che in quel momento tutti ne vennero
coinvolti, pur con esiti diversi delle indagini. Anche la GRAN LOGGIA
D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del
Gesù - Palazzo Vitelleschi di Ghinazzi venne
coinvolta, e non in modo leggero: le cronache dell'epoca e gli Atti della
Commissione fanno giustizia di ipotesi e chiacchiere. Vero è che il Ghinazzi visse
allora momenti molto seri durante i lunghi interrogatori degli inquirenti.
Quindi anche la GLDI di Palazzo Vitelleschi non fu
indenne dai travagliati momenti di allora. Solo per la cronaca: la Commissione Parlamentare
d’Inchiesta, presieduta da Tina Anselmi, giudicò la P2 una
vera e propria organizzazione criminale che mirava ad “assumere
segretamente il controllo della vita pubblica italiana, svuotandone la
democrazia”. Tra gli innumerevoli interventi, anche quello che il Sig. Mieli ebbe ad esprimere al riguardo (4-5-2017) "fu indubbiamente nociva al Paese, ma sarebbe iniquo incolparla di ogni sventura nazionale, caso
Moro e brigatismo rosso compresi".
7) Il Ghinazzi (cfr.
punti 1 e 2) e altri con lui ai vertici del loro sodalizio, fin da subito
tentarono di appropriarsi illecitamente del nome dell'ente dal quale erano stati espulsi. Vuoi utilizzando l'indicazione SERENISSIMA e il toponimo PIAZZA DEL
GESÙ, vuoi utilizzando l'indicazione DISCENDENZA DI
PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando COMUNIONE DI
PIAZZA DEL GESÙ. Nonostante gli innumerevoli tentativi di
far recedere il Ghinazzi ed i suoi da tale abuso
(all'epoca, il ricorso all'Autorità 'profana' veniva scrupolosamente evitato:
la regola aurea era che 'i panni sporchi si lavano in famiglia'), non ci
fu niente da fare. Fu così che il Sovrano Piero Piacentini,
nell'interesse della Comunione di Piazza del Gesù, il 29 Gennaio 1965 formulò
espresso atto di intimazione, diffida e messa in mora nei confronti del Ghinazzi,
e - proseguendo imperterrita l'azione del Ghinazzi -
richiedendo poi al Tribunale di Roma di pronunciarsi. Il 18 Giugno 1967 il
Tribunale di Roma diffidò il Ghinazzi dal proseguire
nella sua disinvolta opera, inibendogli tra gli altri l'utilizzo dei termini
SERENISSIMA, PIAZZA DEL GESÙ, COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, DISCENDENZA DI
PIAZZA DEL GESÙ. (riconoscendoli prerogativa esclusiva della controparte). Quel
che venne concesso e quindi autorizzato dal Tribunale lo si può leggere
nell'attuale carta intestata del sodalizio fondato dal Ghinazzi.
Ancora nel 1974, a margine della fallita unificazione della
Comunione di Piazza del Gesù con il GOI di Palazzo Giustiniani, il Ghinazzi tentò
invano di inserirsi nuovamente in tale discorso.
8) L'esternazione del Sig. Paolo
Mieli rivolta pubblicamente non solo ai presenti ma al
sodalizio tutto della GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI -
Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi "... siete
la parte migliore della Storia... questa e' la massoneria buona quella che
non ebbe a che fare con la P2 e che ha una lunga tradizione di trasparenza...."
appartiene solo al giornalista-scrittore e ai suoi convincimenti, anche se
questi possano essere opposti ad una realtà oggettiva. Ma tant'é L'assunto avrebbe
potuto essere minimamente giustificabile - a volte i conferenzieri amano
'caricare' la platea con contenuti più forti - se sviluppato solo all'interno della
sala ove si teneva la manifestazione. Ma l'esternazione del Sig.
Mieli è divenuta sconcertante, stonata e urticante quando tale
assunto è uscito all'esterno e quindi diffuso pubblicamente, persino etichettato
e quindi fatto proprio e diffuso dalla GLDI di Palazzo Vitelleschi.
Che si tratti di Massoneria 'buona' è un'idea tutta personale del Sig. Mieli? Ha lui dati oggettivi - massonici, di cronaca o altro - per basare
il suo ragionamento, le sue parole? Quali sono questi dati? La sua è o non è un'idea personale? Nel secondo caso indichi chi possa avergliela suggerita! Tanto Lui che chi possa aver ripreso le
di lui parole - facendone citazione più utile alla propaganda che a
rinsaldare i cuori - hanno offeso gratuitamente e pesantemente tutti i Massoni Italiani: una
disdicevole graduatoria - quella dei 'buoni' e dei 'cattivi' - discriminante e lesiva, oltre che di cattivo gusto.
E' poi difficile ritenere che l'intervento sopra riportato non
sia strettamente correlato con l'altro: “Sappiate che l’attenzione che un
mondo esterno a voi vi da è un’attenzione in crescita. Non siete soli. Non
sentitevi soli perché, senza volervi fare da scudo a priori, se ci saranno
delle cose che non andranno, le persone come noi, lo diranno. Tutto quello
che avete passato in questi anni non ci è stato indifferente, lo abbiamo
notato, ne abbiamo preso nota, lo abbiamo scritto ... e lavoreremo tutti nel
mondo dell’informazione perché non accada mai più”. Cosa significano
queste parole? Il Sig. Mieli vuol farsi
portavoce del mondo dell'informazione, o intende influirvi, mobilitandolo per alleviare le presunte 'pene' dei destinatari delle sue parole? Sarebbe interessante avere una risposta
a questi quesiti con un gradito elenco del tipo di 'pene' o 'sofferenze' che si vorrebbe alleviare a questi 'buoni' soggetti, come sarebbe gradito conoscere come il Sig. Mieli pensi di poter influire benevolmente sull'informazione.
Che il Sig. Mieli abbia voluto sdoganare in modo
salvifico la GLDI dalle citazioni della stessa in altre situazioni, in
altre città, in altre regioni? Una sorta di nèmeṡi storica?
Chissà, solo lui potrebbe
chiarire il proprio pensiero: che è sempre il pensiero di uno studioso illustre
e affermato ma non necessariamente il pensiero di altri.
In ogni caso, nella serata di Matera la Massoneria Italiana ed i
Massoni Italiani sono stati disinvoltamente svillaneggiati per essere
trasformati in un qualcosa - che non c'entra niente con la 'vera e autentica' Massoneria.
Non può quindi destare meraviglia se nel generale contesto proprio certi atteggiamenti, certi
comportamenti, certi richiami, possano stimolare e aizzare ondivaghe tifoserie sorrette da
propositi vendicativi piuttosto che non animate da presupposti costruttivi. Per
edificare Templi alla Virtù... recitavano e recitano i nostri testi, e per
rafforzare Ideali e Tradizioni.
Ma attualmente il clamore delle tifoserie (e
nient'altro di consistente...) supera il sommesso brusio degli Operai; lo
sbracciarsi e sbraitare sguaiato dei capipopolo stordisce chi, nell'ordine,
possa intendere 'crescere' e 'svilupparsi', confuso dal proliferare di gruppi e
gruppuscoli e di nomi e nomignoli di famigliole che sarà difficile svezzare. Se continua così, venendo meno le risorse da
cui attingere nel continuo copi-incolla, verranno alle mani per definirsi "discendenza della discendenza
di un'obbedienza" o ricondursi a una qualche supposta forma di Tradizione.
Già: altro punto dolente (ma fa anche ridere...): sta sorgendo la 'moda' di
chi si intende definire come attivo secondo una certa 'tradizione'. Costoro sarebbero in grado di esibire un attestato di chi a tale
'tradizione' sia direttamente riconducibile? E questo attestato sarebbe 'sine
die' od a termine? Cosa seria la Tradizione, e cosa serissima è indicare che la si segua senza spiegare come.
Come vedete, come può ben
vedere chi la Massoneria la ami e la pratichi correttamente, vivendola
nell'unico modo possibile, mentre chi scrive auspica e inneggia da tempo all'UOMO NUOVO, il vecchio ci opprime e ci toglie
l'aria, preferendo spesso incensarsi e autocelebrarsi.
Aria nuova,
dunque... spalancate le finestre... non smarritevi e non fatevi menare per il
naso da chi vi possa vedere solo come 'teste paganti', utili solo a mantenere baracche
e burattini.
Contribuite lavorando intensamente, confrontandovi con lealtà e apertura mentale: non aspettate che qualcuno faccia il compitino per poi leggerlo e plaudire estasiati: siamo colmi di note trite e ritrite su questo o quel pur illustre personaggio; c'è desiderio, forte desiderio, di novità, di cose nuove e diverse.
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