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domenica 13 settembre 2020

ANOMALIE NEL CONFRONTO TRA CHIESA CATTOLICA E MASSONERIA?

ANOMALIE NEL CONFRONTO TRA 
CHIESA CATTOLICA E MASSONERIA?

Il tema trattato con sintetica efficacia dall'Illustre e apprezzato Studioso Fr. Franco Cantini è di quelli che da sempre – per una ragione o per un’altra – attraggono l’interesse dei Massoni e degli studiosi, nonché l’immaginario collettivo dei non Massoni, quindi degli osservatori esterni.                                 Nel suo post di una dozzina di giorni fa, dall'eloquente titolo ‘RICONCILIAZIONE TRA CHIESA CATTOLICA E MASSONERIA’, il Fr. Cantini ricorda la posizione di Mons. Michael H. Weninger, da tempo fautore della non impossibile compatibilità tra le posizioni della Chiesa di Roma e quelle della Massoneria anglosassone (avete letto bene: anglosassone), sempre ché quest’ultima venga vuotata, e quindi svilita, dei propri contenuti esoterici, così scadendo al rango di semplice associazione filantropica.                                  Riallacciandosi a tale citazione, l’Autore si riconduce alla disponibilità espressa di recente – non è dato sapere se a nome personale ovvero in nome e per conto della propria base di esclusivo riferimento, sempreché regolarmente e legittimamente consultata - da parte di un esponente apicale di una Obbedienza italiana, pronto a far parte di una certa ‘consulta interreligiosa’ e altrettanto pronto – è di tutta evidenza - ad abbandonare lo status operativo libero-muratorio fino a oggi adottato, per meglio compiacere alla Chiesa di Roma,  assicurando il proprio contestuale impegno a diffondere l’insegnamento di questa organizzazione inter religiosa in tutto il mondo massonico.                            L’Autore non fa mancare le proprie considerazioni: una perdita di personalità del soggetto che, aderendo a detta consulta, si rende disponibile a spossessarsi di parte essenziale – tanto formale che sostanziale - del proprio habitus massonico, ponendosi non solo sotto l’egida di detta consulta, quanto della stessa Chiesa di Roma che diverrebbe di fatto controllante questa fetta (mia nota: fettina, se proprio volessimo esser precisi: senz’altro minoritaria – in Italia. Tenendo conto del novero complessivo dei Fratelli quivi operanti – e men che minima – in ambito internazionale -) della Massoneria, di fatto consentendole il potere di dare, a proprio piacimento e secondo i propri particolari disegni, patenti di una certa qual regolarità a questa o quella componente (si scrive ‘regolarità’, ma si legge ‘compiacente adesione’ agli standard ecclesiali) e facendo assurgere il neo-ammesso al rango di ‘prescelto’, di ‘preferito’ rispetto ad altri persino in migliore posizione storico-operativa.            ìTraggo lecito spunto dalla lettera e dallo spirito del post dell’Ill. Fr. Franco Cantini, sopra richiamato –, per esporre – da studioso e da ‘addetto ai lavori’ del particolare contesto che è la Massoneria - delle mie considerazioni, forti di una memoria storica che risale almeno al 1950 e di dati e documentazioni certe: tanto riferite all’ambito nazionale che internazionale, chiaramente non conoscendo alcuni particolari che pur riguardano la vita interna di quell’Obbedienza il cui vertice ha inteso esternare i concetti sopra richiamati; esulando così da ogni apprezzamento nei riguardi di una ‘platea sociale’ interna al sodalizio, informata o meno che possa essere stata di eventuali passi intrapresi ovvero in corso di intrapresa, in nome e per conto della stessa. Mai dimenticando che ogni rappresentante apicale rappresenta la volontà della propria ‘base’ soprattutto simbolica (leggasi, Logge: senza le quali nulla di regolare esisterebbe). Ma queste sono ‘regole’ universali della Massoneria che anche l’ultimo degli apprendisti, il più duro di comprendonio – in mera ipotesi -, ben conosce: posto che in tale Istituzione non esiste certo la figura del padre-padrone.                                                   
Una premessa è d’uopo, e la esamino per la casistica: potrebbe essersi trattato di un banale ballon-d’essai per solleticare una qualche attenzione da parte di possibili (probabili? Improbabili?) quanto poco interlocutori, oppure potrebbe essersi trattato di una semplice boutade finalizzata ad attrarre curiosità e possibili nuove adesioni per rimpolpare le fila del gruppo in questione; in entrambi i casi, ricadremmo in un’azione di marketing, per una pubblicità che taluno pare non disdegnare ma che è in antitesi con il corretto modo di operare di una formazione massonica degna di tale nome e più consona a un semplice agglomerato di iscritti, di tesserati, di contribuenti. Peraltro, l'iniziativa è stata ripresa da alcuni canali di informazione, dando ai promotori quella certa eco che certamente si prefiggevano, al di là dei contenuti intrinseci del prodotto ultimo delle loro menti.                           
Prescindendo dall'identità personale dei promotori dell'iniziativa e dei relativi contesti associativi - materia circa la quale in questa parte non intendo pronunciarmi, limitandomi alla sola citazione di dati resi di pubblico dominio -, e premettendo che ciascuno – nel lecito – è libero di fare ciò che vuole, come pure è libero di strofinare possibili quanto eventuali ‘lampade di Aladino’ ove ciò possa far piacere ovvero essere di una qualche utilità, desidero qui esporre il mio pensiero.                                       
Da molti e molti lustri si tratta – e spesso, si favoleggia – dei rapporti Chiesa Cattolica-Massoneria come pure di una possibile ‘riconciliazione’ tra i due soggetti: soggetti che, particolarmente in Italia, è utile dirlo, hanno dimensioni, campo operativo e proporzioni nettamente diverse, che non sono omologhi (l’una svolge e amministra un ruolo e un potere fideistico-religioso, l’altra è un contesto assolutamente laico, mentre entrambe hanno una componente amministrativa), che si pongono su piani assolutamente diversi e non coincidenti (se è vero che si verificano casi di ministri del culto che aderiscono alla Massoneria - non trovando certamente in essa Satana o una setta praticante riti diabolici, tutt’al più si potrebbero imbattere in qualche furfante o in qualche cialtrone -, è altrettanto vero che non si sono mai verificati casi di massoni divenuti contestualmente preti o che si sognassero di scimmiottare funzioni religiose durante l’attività libero-muratoria).                                      
In molti hanno tentato – con comitati, manifesti, tavole rotonde e quant’altro (anche sottoscritti in chiave internazionale da più componenti massoniche) - con lo scopo dichiarato di tendere a contribuire in un qualche modo alla rimozione delle cause che da moltissimo tempo determinano contrasto tra Chiesa e Massoneria, all'insegna di bolle e scomuniche varie (emesse dalla Chiesa di Roma, forte delle proprie prerogative; ma non certo ne ha emesse di similari la Massoneria (pur perseguitata…), che – va detto – non si è mai sognata di proibire ai Fratelli la libera pratica della propria Fede e la libera frequentazione dei luoghi di culto).
La tematica dei rapporti tra Massoneria e Chiesa è quindi complessa e stratificata nel tempo, persino sedimentata: al di là dei tentativi fatti da più parti per cercare di riqualificare gli stessi e proporre una nuova e diversa visione specie degli ambiti e delle modalità con cui operano i 'buoni' Liberi Muratori. 
Resto del mio parere, più volte espresso e che qui confermo: c'è questo pervicace – e spesso banale - tentativo di parte massonica di lanciare e/o sottoscrivere appelli affinché la Chiesa rimuova i propri veti, e molte volte mi sono chiesto perché mai taluno voglia porsi nell’ottica di voler/dover piacere a tutti i costi alla Chiesa di Roma, per superarne ritrosie e disgusti.  
Spesso questi appelli sembrano un tentativo, condito di tante belle ed evocative parole – ma prive di un qualche concetto pregnante e concreto -, inteso più a sdoganarsi che a sdoganare l’Istituto Libero-muratorio, sottolineando persino una certa volontà di volersi porre 'alla pari' nel momento stesso in cui si vorrebbe far credere – ed è quindi così che lo si sottopone al vaglio esterno - l'intendimento di volersi proporre in modo sommesso, piuttosto che non spavaldo e improvvido.   Strano modo di porsi, questo: specie se consideriamo che la Massoneria non è una ecclesia, un'assemblea di fedeli, concentrata su una Fede piuttosto che solo su degli Ideali; quindi, il dialogo non può concepirsi né immaginarsi alla pari, su questo versante, ferme restando le diversissime posizioni dei vari Ordini e dei vari Riti che compongono la galassia massonica. Ed è ancora più strano, considerando che certa ecclesia ha mutato profondamente messaggio e prospettive, divenendo a livello centrale sempre più emula di certe ‘teorie della liberazione’ che avevano tanto fatto gridare a una stretta relazione di taluni ambienti con propulsioni estremiste, più propriamente marxiste.   
        Da moltissimi anni - così come fa riferimento, ad esempio, l'amplissima bibliografia al riguardo, specie quelle firmate da Padre Giovanni Caprile e da Don Rosario Esposito - nobili tentativi sono stati spesi in questa direzione; taluni di questi hanno teso al coinvolgimento della Massoneria nella propria universalità, altri - e, ritengo, con più motivata ragione – solo la Massoneria Italiana: di per sé storicamente divisa, specie dal 1908 in poi, su due posizioni ben distinte.  L'una riconducibile ad un sentire laico, purtroppo debordato in pernicioso laicismo, con violente punte di concreto anticattolicesimo e di materialismo ateo.  L'altra, invece, riconducibile ad un sentire certamente molto più in sintonia con le solide Tradizioni, specie quelle precedenti al 1717.   
        Parliamoci chiaro: si tratta di scostamenti netti e oggi ancor più profondi di ieri, anche se siamo nel XXI° secolo: ma la responsabilità è solo di chi ha posto sulle membra della Massoneria Contemporanea e post-illuminista - figlia diretta della Massoneria Moderna e illuminista, ormai superata - un abito esternamente forgiato con idealità e nobili concetti, mentre il corpo che si muove sotto di questo ha connotazioni prettamente materiali ed obiettivi altrettanto materiali e spesso offensivi per chi possa praticare corrette  e nobili forme iniziatiche, ricche di umori e di Alti e degnissimi Ideali.  
Per cui, c'è da chiedersi ancora una volta se questi appelli 'scaturiscano' dall'abito esteriore o dal corpo sottostante e se, proprio in questo secondo caso, quali correttivi siano stati apportati o quantomeno proposti per modificare questo status al punto da consentire di parlare con voce alta e chiara, con contenuti veri, profondi e concreti, utili a tutta la grande platea dei Fratelli.   Se così non fosse, inutile mobilitare nobili idee, nobili firme ed altrettanto nobili padri, per chiacchiere in ordine sparso… vuoto a rendere: utili solo a chi le ponga in essere.   
Per parlare di una qualche pur minima 'novità' in tale contesto, dovremmo tutti poter prendere pubblicamente atto di cosa sia sostanzialmente mutato, con quali modalità, con quali riflessi e verso chi e come questi mutamenti si possano riverberare, se e come le 'nuove' o 'rinnovate' visioni/considerazioni possano contemplare  modifiche statutarie ovvero regolamentari nelle pratiche massoniche e quali esse siano e con quali risultati formali e sostanziali specie nel contesto internazionale: quel contesto, - anglosassone in particolare, è utile ricordare - da cui la Massoneria prende diretta e forte ispirazione per poter minimamente sostenere di operare secondo una certa qual regolarità di fondo. E molti, si illudono – e, purtroppo, illudono - di seguire uno standard ‘regolare’, così facendo credere che essi stessi siano ‘regolari’ nelle loro attività, mentre invece così non è.  
Ovviamente, si impone un distinguo: sono in molti, ormai, a vantare rapporti fuori dall’Italia, ma si tratta di rapporti fraterni, di collegamenti anche ufficiali e spesso solo personali, che non prevedono ‘riconoscimenti’ veri e propri. Per intenderci meglio: proprio la Massoneria anglosassone, pone dei forti limiti operativi – ancor prima che si possa accarezzare l’idea di poter ‘negoziare’ con essa, in termini di ‘regolarità’ – una qualche posizione -; tra l’altro, basti rammentare la ritenuta assoluta irregolarità e irritualità delle Logge c.d. ‘miste’, il considerare regolari Blue Lodges – Logge Azzurre – solo quelle che concorrano alla formazione della c.d. Piramide Scozzese dove l’Ordine Simbolico e il Rito Scozzese siano Corpi autonomi, distinti e separati, ciascuno dei quali guidati dal proprio legittimo esponente (un Gran Maestro, eletto dalle Logge Azzurre, e un Sovrano Gran Commendatore, eletto dal Supremo Consiglio: ovviamente, soggetti fisicamente diversi tra di loro), il rispetto della ritualità e della simbologia all’interno dei due Corpi sopra citati. Lo stesso dicasi per il Rito Scozzese Antico ed Accettato, che – a livello mondiale, internazionale – fa riferimento al Supremo Consiglio di Washington.
Ergo: è evidente che non possa neanche lontanamente proporsi a interlocutore degnamente rappresentante il contesto simbolico ‘anglosassone’ ovvero quello ‘scozzese’ chi non ne abbia i requisiti, e anzi operi all’opposto di detto sistema operativo e rappresentativo. Evidenzio ciò per amore della precisione: con il massimo rispetto per i Fratelli e le Sorelle che, con dignitosa capacità, operino nei contesti in cui la componente ‘mista’ è presente, ma non correttamente disciplinata, così cadendo nella irregolarità e nella irritualità (e, conseguentemente, per una logica reazione a catena,  sono rappresentati in modo altrettanto irregolare e irrituale)                     
Dati minimi, quelli sopra evidenziati, per poter solo consentire di dire che, forse, 'qualcosa si muove': specie nel caso all’origine di queste note. Da un lato un possibile organismo consultivo di tipo interreligioso – che, quindi, ospita rappresentanti di contesti religiosi formalmente e sostanzialmente diversi, fors’anche non pertinenti ambiti riconducibili alle fonti abramitiche –, dall’altro un contesto associativo che religioso non è e che potrebbe non essere in grado di sostenere un esame appena superficiale circa i propri connotati storici, pur dichiarati e fors’anche sostenuti con arroganza e presunzione, come potrebbe non essere in grado di dimostrare a quale titolo possa ambire di parlare in nome e per conto – ovvero in rappresentanza – dei Massoni d’Italia, e del pari non essere in grado di dimostrare come siano non censurabili i criteri di ‘regolarità massonica’  sulla cui base operi e sostenga la propria ragion d’essere di fronte alla propria platea sociale (per lo più persuasa con fascinose narrazioni e affabulazioni di vario genere_ spesso sostenute con elementi falsi ovvero falsificati).                           
Ciò chiarito, un quesito pratico: nel caso in cui un contesto iniziatico-massonico  di tale tipo derogasse a parte importante del proprio stesso costrutto idealistico, di cui bene o male anche al proprio atto costitutivo, al proprio statuto e ai propri regolamenti particolari,  derogasse dall’impianto esoterico e quindi da quello simbolico, per  dedicarsi solo ad attività benefiche all’insegna dell’Amore Fraterno verso il prossimo, manterrebbe i requisiti per potersi definire ‘obbedienza/comunione/ente di natura massonica’, ‘praticante la Massoneria, con i suoi riti’?                                                                                                      A parere di chi scrive, NO. Ed è un NO netto!                                               Nel momento stesso in cui si ponesse in un organismo simile a tale possibile ‘consulta interreligiosa’ – aut similia -, perderebbe irrimediabilmente ogni e qualsivoglia pregressa fisionomia e veste: resterebbe solo un vuoto simulacro di ciò che si era. Per essere ancora più chiaro: non si rappresenterebbe più massonicamente né se stessi né si potrebbero rappresentare altri a tale titolo se non chi possa condividerne irregolarità e/o irritualità (e, nella galassia massonica, non mancano certo simili anomali e strani ‘soggetti’: compresi coloro che dicono di essere ciò che non sono, ancorché con pendenze legali presso vari Tribunali, dalle quali la loro stessa presunta ‘regolarità e legittimità’ è sub-iudice).  
Piuttosto, mi meraviglierei – ma… non più di tanto: questo 2020 ne sta vedendo di cotte e di crude - che possa essere la Chiesa di Roma a poter entrare in una simile logica, rendendosi disponibile a simile inserimento/coinvolgimento: salvo il giustificarlo con un’operazione di pratico cannibalismo, ovvero una bocciata tirata in campo avverso con lo scopo di far cadere i birilli più fragili, con buona pace dell’analisi storica dei fatti che hanno posto la Chiesa contro la Massoneria; primo tra tutti la trasformazione della Carboneria e la sua contiguità con la Massoneria, la fondante partecipazione della Massoneria al Risorgimento, la caduta di Roma, il contributo concreto alla fine del potere temporale del papato, il suo strizzare l’occhio a Giordano Bruno o a Padre Elia da Cortona, gli studi sul simbolismo, gli approfondimenti sull’esoterismo, lo scambio di conoscenze sulla cabala e sulla gnosi, le speculazioni filosofiche, lo studio delle religioni e della stessa storia, e così via. Ma la meraviglia di ogni possibile sviluppo, come dicevo è relativa; basti pensare che già dal 1788, proprio da parte dei Gesuiti, vi era una forte propensione a vedere i punti di contatto, se non di identità  (‘La Maçonnerie Ecossoise et le Secret des Templiers – Mémeté      des Quatre Voeux de la Compagnie de S. Ignace et des Quatre Grades de la Maçonnerie de S. Jean”- Londres, 1788): ecco il perché delle stranezze circa la successiva incompatibilità tra Chiesa di Roma e Massoneria.            Contro la Massoneria continue e fors’anche strumentali accuse di ogni tipo, con lo stesso piglio della inquisitoria caccia alle streghe, vagheggiando risvolti settari e persino satanici: ma la sua colpa più grande degli ultimi 170 anni ca. è stato il contributo dato alla Libertà dell’Italia e alla fine del potere temporale. Quindi, pensate che questo tipo di Chiesa potrebbe ‘tollerare’ l’attuale Massoneria, o aprirebbe un modesto spiraglio solo a chi – rinunciando alla sua reale essenza libero-muratoria – si dovrebbe prostrare così assumendo una nuova forma, una diversa sostanza, pur di sedere a un tavolo importante? E la Massoneria ‘rinunciataria’, simile a un club di dame e gentiluomini votati alle opere di bene e all’amore per il proprio prossimo (quanto prossimo?), che senso avrebbe di esistere come tale? Visto che ‘l’oggetto sociale’ cui gli iscritti avevano originariamente aderito verrebbe a cessare, avrebbe più senso abbandonare del tutto una realtà divenuta improvvisamente ‘altra e diversa’ per aderire – che so – a un Rotary, ai Lions o al Kiwanis o a una bocciofila: associazioni serie e dalle tradizioni eccellenti, che sono ciò che dicono di essere: senza infingimenti.
Trovo che il discorso sia incardinato su tre punti principali: chiunque si riferisca alla Massoneria Contemporanea e alle sue regole o norme, interpreta pro-quota un ruolo omologabile a quello di quanti adottino e pratichino identiche regole e norme: al di là dall'essersi posti sotto questa o quell'ala protettrice, a livello internazionale.  Per cui, l'odierna Massoneria (Contemporanea o post-Moderna, appunto), nel pratico è comunque lontanissima dalle Antiche Tradizioni: da quelle che personalmente ho individuato e denominato come costituenti la 'Massoneria delle Antiche Pietre', per intenderci ben anteriore al 1717; e per me la VERA MASSONERIA è solo di nome laica ma di fatto è profondamente legata al mondo fideistico, ed esplicita il proprio credere in un Dio aspecifico (anche se, con tutte le delicatezze possibili, lo si indica nel Principio Creatore con il nome convenzionale e 'pudico' di Grande Architetto dell'Universo, che non è un altro o diverso Dio) cui tutto ciò che ufficialmente fa riferimento diretto è il Libro Sacro posto sull'ara di fronte al Venerabile, in Loggia.  A mio avviso, troppo poco si palesa, quindi, per parlare concretamente di 'una matrice vera, autentica e profonda riconducibile alla pratica di una Fede', sentita e praticata con rilevanza e spessore, specie in questo contesto storico dove l'anticattolicesimo e spesso l'ateismo in Loggia hanno convissuto, sovente con semplice enunciazione di tipo fideistico, in realtà vuote di contenuti autentici e profondi.  
D'altronde, per confermare ancor più che nulla di nuovo - salvo la freschezza delle enunciazioni, in termini di tempo - scorre sotto i ponti della Storia, almeno per ora, basta ricondursi al Poema Regius: già nel XIV° secolo si indicava con chiarezza che nell'Arte Muratoria c'è anche l'ispirazione di Colei che è indicata essere la Swete Lady, la Dolce Signora, la Beata Vergine Maria. Non parliamo del modo solenne di solennizzare nelle Logge tanto l'Ascensione che l'Assunzione, ma anche la Natività e la Pasqua, al pari dei due Giovanni: L'Evangelista ed il Battista: ad esempio, la nostra Gran Loggia è stata posta sotto la protezione di San Michele Arcangelo.  Per ultimo, come non ricordare quelle riunioni delle corporazioni dove, fino al tardo 1600, le riunioni si aprivano in nome del Padre, del Figlio, della SS. Trinità, dei Quattro Santi Coronati e della Madre del Figlio di Dio? Ma se è vero questo, è anche vero che la deriva anti-cattolica spesso e le banali, superficiali, semplicistiche enunciazioni alla deità, senza ulteriori contenuti concreti, ha dato il destro per il formarsi di correnti di pensiero fortemente deviate, fortemente sospettabili di sconfinare nel settarismo e non di rado in oscure pratiche magiche, talora debordanti in aree compiacenti alle Forze del Male.    
Per ultimo, questa Massoneria Contemporanea che sovrappone interessi singoli o di gruppi con la missione solidaristica, filantropica e beneficente di fondo della VERA MASSONERIA, mistifica e tradisce quanto di Nobile, Vero e Giusto quest'Arte possa contenere.
La ricetta?   Gli iscritti per interesse, comodità o utilità, vadano da qualche altra parte che - quale club service - possa offrire, e correttamente, di più; gli altri, gli Iniziati che hanno desiderio di dedicarsi alla propria crescita ANCHE attraverso lo studio, il confronto, la cultura e la speculazione filosofica, possono rimanere in contesti Massonici: questi Iniziati, devono sempre sottolineare la propria reale dimensione volta al sociale, e non agli 'affari'. Taluno vuol concretamente dimostrare la propria buona fede, e l’assenza di una qualche recondita voluntas correlata agli onori e agli orpelli? Bene: rinunci al proprio patrimonio e destini il tutto a opere di bene.   Diversamente, 'tutto il resto è noia', come direbbe altro Autore: ossia, non è Arte Reale, non è Massoneria: anzi, è una netta forzatura, una ribellione contro la Massoneria regolare, contro le Tradizioni; anche se chi dovesse parlare, parlerebbe solo per sé stesso.
Sarebbe più lecito augurarsi che la Massoneria possa tendere sempre a purificare sé stessa.  Nel modo classico: cacciando i mercanti dal Tempio. Auspicabile, lodevolissimo, ma arduo, come compito.  La Chiesa, le stesse Chiese di tutto i luoghi, ci stanno provando da secoli e con 'armi' ben più potenti.   Ma non per questo, deve essere accantonata la Speranza, perché non è detto che l'orizzonte massonico non possa segnare una nuova e diversa Aurora, specie in una fase storica così difficile e complessa com’è quella attuale, dove i Valori sono sotto l’attacco di gente senza troppi scrupoli.
Vi sono grato per il tempo che potrete dedicarmi nel leggermi, scusandomi per la lunghezza dell'intervento, ma conto sulla Vostra comune Tolleranza, pregando il GADU di benedire tutti i VERI INIZIATI.  Ma non quel 'GADU' convenzionalmente definito, di cui ho scritto prima: bensì quello che nella Massoneria delle Antiche Pietre abbiamo indicato essere il Grande Artefice degli Universi: ossia, l’acronimo AGDGADU è per noi, e non da oggi, l’invocazione specifica ‘Alla Gloria di Dio Grande Artefice degli Universi’, poiché l’Universo standard in realtà contempla i molti Universi che la Scienza lentamente ma costantemente sta appena dis-velando.
      Approfitto di questo contesto – e senza minimamente coinvolgere la Persona e la Figura dell’Ill. Fr. Franco Cantini - per offrire sprazzi di luce ai molti che hanno seguito la vicenda sopra ricordata, facendo esiziale confusione di nomi tra un raggruppamento e un altro, tra persone e personaggi: insomma, a coloro che si sono trovati nel cul de sac, tra vera e autentica Storia e le storielle sostenute da taluno per farsi vanto. Per far ciò, mi affido a dati già più volte resi pubblici, e per ultimo a uno scritto del 17 Novembre 2019 – lo scritto è integralmente consultabile al link https://massoneriaesocieta-giubell.blogspot.com/2019/11/matera-quando-linformazione-zoppica-puo.html -, di cui di seguito estrapolo i punti essenziali.
””” A Matera, capitale europea della Cultura, per il 2019 -  il 9 c.m., nel corso della manifestazione 'Una Notte per l'Europa', ha avuto luogo un incontro indetto dalla GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi - nel cui contesto ha preso la parola anche il giornalista Paolo Mieli, il cui intervento è stato etichettato quale lectio magistralis, peraltro ripreso dall'emittente televisiva RAI3-Regione Basilicata …(.)… Dobbiamo intenderci sulla figura dello 'storico' …(.)… è evidente che non possa definirsi 'storico' chi si abbeveri solo a una fonte, o chi possa ripetere - senza averla prima verificata - una notizia, una storia: che così diventa 'storiella' soggetta a critiche (.)… Ma vi è di più, e non lo ritengo superfluo, poiché ciò che scrivo è sostenuto da documenti - ed è quindi certo - ed è nell'interesse dei moltissimi Fratelli che nell'attuale Massoneria Italiana 'ignorino' o si abbeverino a 'fonti inquinate'. Quanto qui contenuto, invece, sarà forse fonte di preoccupazione per coloro che - attraverso affabulazioni e/o coreografie varie - possano intendere ovvero possano prestarsi a far credere cose non vere - quindi non reali, ossia irreali -; cose errate …(.)… artefatte …(.)…rimodellate 'pro domo'.
1) La GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi (dal nome della propria Sede in Roma), è nata negli anni '60 del 1900. Per l'esattezza, in data 4 Maggio 1962Giovanni Ghinazzi, Riccardo GranataAnton Gino Domeneghini e altri - al termine di un regolare processo massonico basato su più documenti d'accusa - vennero espulsi con ignominia, a seguito di tradimento, dalla SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MASSONI- COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ - sedente a Piazza del Gesù 47, in Roma. In sede processuale interna, venne anche accertato che mentre era ancora attivo nella COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESU'Giovanni Ghinazzi e altri avevano già costituito altra e diversa associazione per proseguire nel proprio disegno qualora il colpo di mano interno non fosse riuscito. Tale altra e diversa associazione scimmiottava spudoratamente, riprendendolo pressoché in toto, il titolo distintivo - il nome, per capirci - della Comunione di cui costoro avevano tentato di impossessarsi con un colpo di mano e complicità interne. Quindi, la nuova e diversa realtà costituita allora dal Ghinazzi, e che tenne la propria prima Grande Assemblea il 24 Giugno 1962NON ha mai avuto alcuna attinenza storica, documentale, iniziatica e ritualistica con la regolare e unica COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ.
Quindi, il citato contesto NON ha un secolo di vita, NON ha compiuto alcun centenario, né tanto meno è ultracentenario …(.) Il contesto che ruotava intorno al Ghinazzi  NON  ha mai avuto - né ha, né mai potrà averne - alcun legame di causa-effetto per cui possa ricondursi - nientemeno! - a Saverio Fera o a Placido Martini o ad altre luminose Figure del passato e della Storia della Massoneria Italiana - in generale - e della Massoneria di Piazza del Gesù - in particolare -; come pure NULLA ha a che vedere con la storica scissione avvenuta nel 1908 e che allora segnò la divisione tra feriani e balloriani. E ancora: NULLA c'entra con il GRANDE ORIENTE sorto nel 1805.  NULLA c'entra con i fatti storici e massonici intercorsi tra il 1805 e il 1908, e dal 1908 al 1962. NULLA ha a che vedere con la GRAN LOGGIA D'ITALIA, già attiva alle dipendenze del Supremo Consiglio e quindi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, anche se forse taluno - con disinvolte abbreviazioni - possa indulgere alla tentazione di confondere, ricondursi e quindi accreditarsi solo citandola. Sia ben chiaro: la GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI di Palazzo Vitelleschi è cosa altra, diversa e distinta della antica GRAN LOGGIA D'ITALIA tout court.
2) Gli ALAM (anche se trattandosi di un plurale, l'esatta abbreviazione è AA.LL.AA.MM.) ossia gli ANTICHI LIBERI ED ACCETTATI MASSONI della SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA della COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, erano e sono cosa ben diversa dagli ALAM - ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI di Palazzo Vitelleschi. Certamente gli AA.LL.AA.MM. NON videro la luce con il Ghinazzi nel 1962: così che costoro non possono certo appropriarsi della nascita/costituzione/adozione d’una realtà non loro. 
3) L'inserimento della componente femminile nella Massoneria Italiana, che il Sig. Mieli fa risalire a 50/55 anni or sono (quindi, tra il 1964 ed il 1969) per illuminata volontà di Palazzo Vitelleschi, ha invero altri padri nobili e altre date di riferimento …(.)… La SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA della COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ dalla quale venne espulso il Ghinazzi, aveva già al proprio interno più Logge femminili di adozione: Senza citare altre date, si ricorda che nel  1956 la COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ diede energica enfasi e rinnovato vigore alla componente iniziatica femminile (nota: già presente dal 1948. Sempre seduta al proprio fianco con pari dignità e mai in una posizione condizionata).
4) Per il Sig. Mieli la nascita della Massoneria risalirebbe a 1000 anni fa (ossia ca. all'anno 1000, epoca del Basso Medioevo e per estensione momento di grande dinamismo di corporazioni medievali e gilde: corporazioni nate nell'82 d.C. in Inghilterra - costruttori -, e nel 680 d.C. in Francia). NON è così: se è vero che la c.d. MASSONERIA MODERNA ebbe origine in Inghilterra nel 1717 -1720 (ossia ca. 300 anni or sono) è altrettanto vero che prima di quella data era attiva una diversa forma di Massoneria - operativa piuttosto che non speculativa, e quindi vera e propria MURATORIA - più scrupolosa e rispettosa delle antiche origini e quindi di per sé ben riconducibile all'originaria Tradizione. Ricondursi in modo limitativo 'solo' all'anno 1000 è inesplicabile, e non calza con la vera Storia della Massoneria. Una mini-cronologia ci riconduce al 950 a.C(costruzione del Tempio di Salomone); al 714 a.C. (Collegia Fabrorum romani); al 75 d.C. (Vitruvio con i suoi volumi sull'Architettura); al 643 d.C: (Editto di Rotario, Magistri Comacini: precursori italici della Massoneria speculativa), al 1259 d.C. (Bonaventura, Itinerarium in Mentis Deum, ritenuto a ragione una sorta di rituale mistico-operativo, per molti versi precursore) ... solo per citarne in minima parte. 
5) E' quantomeno strano dover apprendere che c'è chi sostenga essere difficile, se non molto difficile, ricostruire la presenza e la Storia della Massoneria Italiana nelle fasi del fascismo e successive alla caduta del regime stesso. Se non una sorta di buco nero, viene evidenziata una sorta di intensa opacità. Un sommesso suggerimento: forse altre e diverse consultazioni di testi e documenti, anche presso gli Archivi di Stato, potrebbero agevolare quantomeno il diradarsi e quindi l'attenuarsi delle intense foschie.
6) Le indagini della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla Loggia P2-Propaganda 2, coinvolsero tutte le principali Famiglie massoniche operanti in Italia: gli inquirenti volevano accertare irregolarità, illeciti e trasversalismi, individuando soprattutto Logge o gruppi 'coperti', 'segreti' o 'all'orecchio'. A prescindere dal buon gusto o meno di citare ciò, riferendosi implicitamente al Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, se si vuole fare un riferimento obiettivo al contesto di allora, occorre precisare che in quel momento tutti ne vennero coinvolti, pur con esiti diversi delle indagini. Anche la GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi di Ghinazzi venne coinvolta, e non in modo leggero: le cronache dell'epoca e gli Atti della Commissione fanno giustizia di ipotesi e chiacchiere. Vero è che il Ghinazzi visse allora momenti molto seri durante i lunghi interrogatori degli inquirenti. Quindi anche la GLDI di Palazzo Vitelleschi non fu indenne dai travagliati momenti di allora. Solo per la cronaca: la Commissione Parlamentare d’Inchiesta, presieduta da Tina Anselmi, giudicò la P2 una vera e propria organizzazione criminale che mirava ad “assumere segretamente il controllo della vita pubblica italiana, svuotandone la democrazia”. Tra gli innumerevoli interventi, anche quello che il Sig. Mieli ebbe ad esprimere al riguardo (4-5-2017):   "fu indubbiamente nociva al Paesema sarebbe iniquo incolparla di ogni sventura nazionale, caso Moro e brigatismo rosso compresi" (nota: che dire?).
7) Il Ghinazzi (cfr. punti 1 e 2) e altri con lui ai vertici del loro sodalizio, fin da subito tentarono di appropriarsi illecitamente del nome dell'ente dal quale erano stati espulsi. Vuoi utilizzando l'indicazione SERENISSIMA e il toponimo PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando l'indicazione DISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ. Nonostante gli innumerevoli tentativi di far recedere il Ghinazzi ed i suoi da tale abuso (all'epoca, il ricorso all'Autorità 'profana' veniva scrupolosamente evitato: la regola aurea era che 'i panni sporchi si lavano in famiglia'), non ci fu niente da fare. Fu così che il Sovrano Piero Piacentini, nell'interesse della Comunione di Piazza del Gesù, il 29 Gennaio 1965 formulò espresso atto di intimazione, diffida e messa in mora nei confronti del Ghinazzi, e - proseguendo imperterrita l'azione del Ghinazzi - richiedendo poi al Tribunale di Roma di pronunciarsi. Il 18 Giugno 1967 il Tribunale di Roma diffidò il Ghinazzi dal proseguire nella sua disinvolta opera, inibendogli tra gli altri l'utilizzo dei termini SERENISSIMAPIAZZA DEL GESÙCOMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙDISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ. (riconoscendoli prerogativa esclusiva della controparte). Quel che venne concesso e quindi autorizzato dal Tribunale lo si può leggere nell'attuale carta intestata del sodalizio fondato dal Ghinazzi.  Ancora nel 1974, a margine della fallita unificazione della Comunione di Piazza del Gesù con il GOI di Palazzo Giustiniani, il Ghinazzi tentò invano di inserirsi nuovamente in tale discorso.
8) L'esternazione del Sig. Paolo Mieli  rivolta pubblicamente non solo ai presenti ma al sodalizio tutto della GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi "... siete la parte migliore della Storia... questa è la massoneria buona quella che non ebbe a che fare con la P2 e che ha una lunga tradizione di trasparenza...." appartiene solo al giornalista-scrittore e ai suoi convincimenti, anche se questi possano essere opposti ad una realtà oggettiva. Ma tant'è L'assunto avrebbe potuto essere minimamente giustificabile - a volte i conferenzieri amano 'caricare' la platea con contenuti più forti - se sviluppato solo all'interno della sala ove si teneva la manifestazione. Ma l'esternazione del Sig. Mieli  è divenuta sconcertante, stonata e urticante quando tale assunto è uscito all'esterno e quindi diffuso pubblicamente, persino etichettato e quindi fatto proprio e diffuso dalla GLDI di Palazzo Vitelleschi.  Che si tratti di Massoneria 'buona' è un'idea tutta personale del Sig. Mieli? Ha lui dati oggettivi - massonici, di cronaca o altro - per basare il suo ragionamento, le sue parole? Quali sono questi dati? La sua è o non è un'idea personale? Nel secondo caso indichi chi possa avergliela suggerita! Tanto Lui che chi possa aver ripreso le di lui parole - facendone citazione più utile alla propaganda che a rinsaldare i cuori - hanno offeso gratuitamente e pesantemente tutti i Massoni Italiani: una disdicevole graduatoria - quella dei 'buoni' e dei 'cattivi' - discriminante e lesiva, oltre che di cattivo gusto.
È poi difficile ritenere che l'intervento sopra riportato non sia strettamente correlato con l'altro: “Sappiate che l’attenzione che un mondo esterno vi da è un’attenzione in crescita. Non siete soli. Non sentitevi soli perché, senza volervi fare da scudo a priori, se ci saranno delle cose che non andranno, le persone come noi, lo diranno. Tutto quello che avete passato in questi anni non ci è stato indifferente, lo abbiamo notato, ne abbiamo preso nota, lo abbiamo scritto ... e lavoreremo tutti nel mondo dell’informazione perché non accada mai più”. Cosa significano queste parole? Il Sig. Mieli vuol farsi portavoce del mondo dell'informazione, o intende influirvi, mobilitandolo per alleviare le presunte 'pene' dei destinatari delle sue parole? ...(.)… In ogni caso, nella serata di Matera la Massoneria Italiana ed i Massoni Italiani sono stati disinvoltamente svillaneggiati per essere trasformati in un qualcosa - che non c'entra niente con la 'vera e autentica' Massoneria …(.)… Ma attualmente il clamore delle tifoserie (e nient'altro di consistente...) supera il sommesso brusio degli Operai; lo sbracciarsi e sbraitare sguaiato dei capipopolo stordisce chi, nell'ordine, possa intendere 'crescere' e 'svilupparsi', confuso dal proliferare di gruppi e gruppuscoli  e di nomi e nomignoli di famigliole che sarà difficile svezzare. Se continua così, venendo meno le risorse da cui attingere nel continuo copia-incolla, verranno alle mani per definirsi "discendenza della discendenza di un'obbedienza" …(.)… Già: altro punto dolente (ma fa anche ridere...): sta sorgendo la 'moda' di chi si intende definire come attivo secondo una certa 'tradizione'. Costoro sarebbero in grado di esibire un attestato a chi a tale 'tradizione’ sia direttamente riconducibile? E questo attestato sarebbe 'sine die' od a termine? …(.)
Come vedete, come può ben vedere chi la Massoneria la ami e la pratichi correttamente, vivendola nell'unico modo possibile, mentre chi scrive auspica e inneggia da tempo all'UOMO NUOVO, il vecchio ci opprime e ci toglie l'aria, preferendo spesso incensarsi e autocelebrarsi.
Aria nuova, dunque... spalancate le finestre... non smarritevi e non fatevi menare per il naso da chi vi possa vedere solo come 'teste paganti', utili solo a mantenere baracche e burattini.
Contribuite lavorando intensamente, confrontandovi con lealtà e apertura mentale: non aspettate che qualcuno faccia il compitino per poi leggerlo e plaudire estasiati: siamo colmi di note trite e ritrite su questo o quel pur illustre personaggio; c'è desiderio, forte desiderio, di novità, di cose nuove e diverse”””.
Non confunditur! Ama sottolineare sempre un Carissimo e Illustre Gran Maestro che onora la Massoneria Italiana con la propria presenza.

Roma, 10/13 Settembre 2020
Giuseppe Bellantonio
Presidente della ‘Comunione di Piazza del Gesù’ *

*Costituita dalla ‘Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli Antichi Liberi ed Accettati Massoni’ e dal ‘Supremo Consiglio del 33° ed Ultimo Grado del R.S.A.e A. per l'Italia'   

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2 commenti:

  1. La buona sostanza dell'articolata riflessione del carissmo Fratello Giuseppe manifesta son fine eleganza l'idea che attualmente in Italia nessuno ha titoli, meriti e diritto per ergersi a primo della classe, ma, aggiungo io, pare che ci sia nelle obbedienze più numerose un'emulazione al ribasso. Vince il peggiore. Viviamoci, quindi, con serenità, la nostra esperienza in comunioni che non fanno rumore, che non conoscono narcisismi, che nella saggia operosità continuano con serietà e purezza d'animo il loro percorso iniziatico.

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  2. Carissimo Francesco, grazie delle tue parole di apprezzamento: la tua sintesi è perfetta, centrando un dei focus del mio scritto. Faccio mio il tuo appello: solo il Lavoro sereno e tranquillo, con obiettivi chiari, trasparenti e condivisi, può dare concretezza all'azione comune.

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