ANOMALIE NEL CONFRONTO TRA
CHIESA CATTOLICA
E MASSONERIA?
Il tema trattato con sintetica efficacia dall'Illustre e
apprezzato Studioso Fr. Franco Cantini è di quelli che da sempre – per una
ragione o per un’altra – attraggono l’interesse dei Massoni e degli studiosi,
nonché l’immaginario collettivo dei non Massoni, quindi degli osservatori
esterni. Nel suo post di una dozzina di giorni fa, dall'eloquente titolo ‘RICONCILIAZIONE TRA CHIESA CATTOLICA E MASSONERIA’, il Fr. Cantini ricorda
la posizione di Mons. Michael H. Weninger, da
tempo fautore della non impossibile compatibilità tra le posizioni della Chiesa
di Roma e quelle della Massoneria anglosassone (avete letto bene: anglosassone), sempre ché quest’ultima venga vuotata, e quindi svilita, dei propri contenuti
esoterici, così scadendo al rango di semplice associazione filantropica. Riallacciandosi
a tale citazione, l’Autore si riconduce alla disponibilità espressa di recente –
non è dato sapere se a nome personale ovvero in nome e per conto della propria
base di esclusivo riferimento, sempreché regolarmente e legittimamente
consultata - da parte di un esponente apicale di una Obbedienza italiana,
pronto a far parte di una certa ‘consulta interreligiosa’ e altrettanto pronto –
è di tutta evidenza - ad abbandonare lo status operativo libero-muratorio
fino a oggi adottato, per meglio compiacere alla Chiesa di Roma, assicurando il proprio contestuale impegno a diffondere
l’insegnamento di questa organizzazione inter religiosa in tutto il mondo
massonico. L’Autore non fa mancare le proprie
considerazioni: una perdita di personalità del soggetto che, aderendo a detta
consulta, si rende disponibile a spossessarsi di parte essenziale – tanto formale
che sostanziale - del proprio habitus massonico, ponendosi non solo sotto
l’egida di detta consulta, quanto della stessa Chiesa di Roma che diverrebbe di
fatto controllante questa fetta (mia nota: fettina, se proprio volessimo esser precisi:
senz’altro minoritaria – in Italia. Tenendo conto del novero complessivo dei
Fratelli quivi operanti – e men che minima – in ambito internazionale -) della Massoneria,
di fatto consentendole il potere di dare, a proprio piacimento e secondo i
propri particolari disegni, patenti di una certa qual regolarità a questa o
quella componente (si scrive ‘regolarità’, ma si legge ‘compiacente adesione’ agli
standard ecclesiali) e facendo assurgere il neo-ammesso al rango di ‘prescelto’,
di ‘preferito’ rispetto ad altri persino in migliore posizione storico-operativa. ìTraggo
lecito spunto dalla lettera e dallo spirito del post dell’Ill. Fr. Franco
Cantini, sopra richiamato –, per esporre – da studioso e da ‘addetto ai lavori’
del particolare contesto che è la Massoneria - delle mie considerazioni, forti
di una memoria storica che risale almeno al 1950 e di dati e documentazioni
certe: tanto riferite all’ambito nazionale che internazionale, chiaramente non
conoscendo alcuni particolari che pur riguardano la vita interna di quell’Obbedienza
il cui vertice ha inteso esternare i concetti sopra richiamati; esulando così da
ogni apprezzamento nei riguardi di una ‘platea sociale’ interna al sodalizio,
informata o meno che possa essere stata di eventuali passi intrapresi ovvero in
corso di intrapresa, in nome e per conto della stessa. Mai dimenticando che
ogni rappresentante apicale rappresenta la volontà della propria ‘base’
soprattutto simbolica (leggasi, Logge: senza le quali nulla di regolare esisterebbe).
Ma queste sono ‘regole’ universali della Massoneria che anche l’ultimo degli
apprendisti, il più duro di comprendonio – in mera ipotesi -, ben conosce:
posto che in tale Istituzione non esiste certo la figura del padre-padrone.
Una
premessa è d’uopo, e la esamino per la casistica: potrebbe essersi trattato di
un banale ballon-d’essai per solleticare una qualche attenzione da parte
di possibili (probabili? Improbabili?) quanto poco interlocutori, oppure potrebbe
essersi trattato di una semplice boutade finalizzata ad attrarre
curiosità e possibili nuove adesioni per rimpolpare le fila del gruppo in questione;
in entrambi i casi, ricadremmo in un’azione di marketing, per una
pubblicità che taluno pare non disdegnare ma che è in antitesi con il corretto
modo di operare di una formazione massonica degna di tale nome e più consona a
un semplice agglomerato di iscritti, di tesserati, di contribuenti. Peraltro, l'iniziativa è stata ripresa
da alcuni canali di informazione, dando ai promotori quella certa eco che
certamente si prefiggevano, al di là dei contenuti intrinseci del prodotto
ultimo delle loro menti.
Prescindendo dall'identità personale dei
promotori dell'iniziativa e dei relativi contesti associativi - materia circa
la quale in questa parte non intendo pronunciarmi, limitandomi alla sola
citazione di dati resi di pubblico dominio -, e premettendo che ciascuno – nel lecito
– è libero di fare ciò che vuole, come pure è libero di strofinare possibili
quanto eventuali ‘lampade di Aladino’ ove ciò possa far piacere ovvero essere
di una qualche utilità, desidero qui esporre il mio pensiero.
Da molti
e molti lustri si tratta – e spesso, si favoleggia – dei rapporti Chiesa Cattolica-Massoneria
come pure di una possibile ‘riconciliazione’ tra i due soggetti: soggetti che, particolarmente
in Italia, è utile dirlo, hanno dimensioni, campo operativo e proporzioni nettamente
diverse, che non sono omologhi (l’una svolge e amministra un ruolo e un potere fideistico-religioso,
l’altra è un contesto assolutamente laico, mentre entrambe hanno una componente
amministrativa), che si pongono su piani assolutamente diversi e non
coincidenti (se è vero che si verificano casi di ministri del culto che
aderiscono alla Massoneria - non trovando certamente in essa Satana o una setta
praticante riti diabolici, tutt’al più si potrebbero imbattere in qualche
furfante o in qualche cialtrone -, è altrettanto vero che non si sono mai
verificati casi di massoni divenuti contestualmente preti o che si sognassero
di scimmiottare funzioni religiose durante l’attività libero-muratoria).
In molti
hanno tentato – con comitati, manifesti, tavole rotonde e quant’altro (anche sottoscritti
in chiave internazionale da più componenti massoniche) - con lo scopo dichiarato di
tendere a contribuire in un qualche modo alla rimozione delle cause che da
moltissimo tempo determinano contrasto tra Chiesa e Massoneria, all'insegna di
bolle e scomuniche varie (emesse dalla Chiesa di Roma, forte delle proprie
prerogative; ma non certo ne ha emesse di similari la Massoneria (pur
perseguitata…), che – va detto – non si è mai sognata di proibire ai Fratelli
la libera pratica della propria Fede e la libera frequentazione dei luoghi di
culto).
La tematica dei rapporti tra Massoneria e Chiesa è quindi
complessa e stratificata nel tempo, persino sedimentata: al di là dei tentativi
fatti da più parti per cercare di riqualificare gli stessi e proporre una nuova
e diversa visione specie degli ambiti e delle modalità con cui operano i 'buoni'
Liberi Muratori.
Resto del mio parere, più volte espresso e che qui confermo:
c'è questo pervicace – e spesso banale - tentativo di parte massonica di
lanciare e/o sottoscrivere appelli affinché la Chiesa rimuova i propri veti, e
molte volte mi sono chiesto perché mai taluno voglia porsi nell’ottica di
voler/dover piacere a tutti i costi alla Chiesa di Roma, per superarne ritrosie
e disgusti.
Spesso questi appelli sembrano un tentativo, condito
di tante belle ed evocative parole – ma prive di un qualche concetto pregnante
e concreto -, inteso più a sdoganarsi che a sdoganare l’Istituto
Libero-muratorio, sottolineando persino una certa volontà di volersi porre
'alla pari' nel momento stesso in cui si vorrebbe far credere – ed è quindi
così che lo si sottopone al vaglio esterno - l'intendimento
di volersi proporre in modo sommesso, piuttosto che non spavaldo e
improvvido. Strano modo di porsi, questo: specie se consideriamo
che la Massoneria non è una ecclesia, un'assemblea di fedeli,
concentrata su una Fede piuttosto che solo su degli Ideali; quindi, il dialogo
non può concepirsi né immaginarsi alla pari, su questo versante, ferme
restando le diversissime posizioni dei vari Ordini e dei vari Riti che
compongono la galassia massonica. Ed è ancora più strano, considerando che certa
ecclesia ha mutato profondamente messaggio e prospettive, divenendo a
livello centrale sempre più emula di certe ‘teorie della liberazione’ che
avevano tanto fatto gridare a una stretta relazione di taluni ambienti con
propulsioni estremiste, più propriamente marxiste.
Da moltissimi anni - così come fa
riferimento, ad esempio, l'amplissima bibliografia al riguardo, specie quelle
firmate da Padre Giovanni Caprile e da Don Rosario Esposito - nobili tentativi
sono stati spesi in questa direzione; taluni di questi hanno teso al coinvolgimento
della Massoneria nella propria universalità, altri - e, ritengo, con più motivata ragione
– solo la Massoneria Italiana: di per sé storicamente divisa, specie dal 1908
in poi, su due posizioni ben distinte. L'una riconducibile ad un sentire
laico, purtroppo debordato in pernicioso laicismo, con violente punte di concreto
anticattolicesimo e di materialismo ateo. L'altra, invece,
riconducibile ad un sentire certamente molto più in sintonia con le solide
Tradizioni, specie quelle precedenti al 1717.
Parliamoci chiaro: si tratta di scostamenti
netti e oggi ancor più profondi di ieri, anche se siamo nel XXI° secolo:
ma la responsabilità è solo di chi ha posto sulle membra della Massoneria
Contemporanea e post-illuminista - figlia diretta della Massoneria Moderna e
illuminista, ormai superata - un abito esternamente forgiato con idealità e
nobili concetti, mentre il corpo che si muove sotto di questo ha connotazioni
prettamente materiali ed obiettivi altrettanto materiali e spesso offensivi per
chi possa praticare corrette e nobili forme
iniziatiche, ricche di umori e di Alti e degnissimi Ideali.
Per cui, c'è da chiedersi ancora una volta se
questi appelli 'scaturiscano' dall'abito esteriore o dal corpo sottostante
e se, proprio in questo secondo caso, quali correttivi siano stati
apportati o quantomeno proposti per modificare questo status al
punto da consentire di parlare con voce alta e chiara, con contenuti
veri, profondi e concreti, utili a tutta la grande platea dei Fratelli.
Se così non fosse, inutile mobilitare nobili idee, nobili firme ed altrettanto
nobili padri, per chiacchiere in ordine sparso… vuoto a rendere: utili solo a
chi le ponga in essere.
Per parlare di una qualche pur minima 'novità' in tale
contesto, dovremmo tutti poter prendere pubblicamente atto di cosa sia
sostanzialmente mutato, con quali modalità, con quali riflessi e verso chi e
come questi mutamenti si possano riverberare, se e come le 'nuove' o 'rinnovate'
visioni/considerazioni possano contemplare modifiche statutarie ovvero regolamentari
nelle pratiche massoniche e quali esse siano e con quali risultati formali e
sostanziali specie nel contesto internazionale: quel contesto, - anglosassone
in particolare, è utile ricordare - da cui la Massoneria prende diretta e forte
ispirazione per poter minimamente sostenere di operare secondo una certa qual
regolarità di fondo. E molti, si illudono – e, purtroppo, illudono - di
seguire uno standard ‘regolare’, così facendo credere che essi stessi siano ‘regolari’
nelle loro attività, mentre invece così non è.
Ovviamente, si impone un distinguo: sono in molti, ormai,
a vantare rapporti fuori dall’Italia, ma si tratta di rapporti fraterni, di
collegamenti anche ufficiali e spesso solo personali, che non prevedono ‘riconoscimenti’
veri e propri. Per intenderci meglio: proprio la Massoneria anglosassone, pone
dei forti limiti operativi – ancor prima che si possa accarezzare l’idea di
poter ‘negoziare’ con essa, in termini di ‘regolarità’ – una qualche posizione
-; tra l’altro, basti rammentare la ritenuta assoluta irregolarità e irritualità
delle Logge c.d. ‘miste’, il considerare regolari Blue Lodges – Logge Azzurre
– solo quelle che concorrano alla formazione della c.d. Piramide Scozzese dove
l’Ordine Simbolico e il Rito Scozzese siano Corpi autonomi, distinti e separati,
ciascuno dei quali guidati dal proprio legittimo esponente (un Gran Maestro,
eletto dalle Logge Azzurre, e un Sovrano Gran Commendatore, eletto dal Supremo
Consiglio: ovviamente, soggetti fisicamente diversi tra di loro), il rispetto
della ritualità e della simbologia all’interno dei due Corpi sopra citati. Lo
stesso dicasi per il Rito Scozzese Antico ed Accettato, che – a livello
mondiale, internazionale – fa riferimento al Supremo Consiglio di Washington.
Ergo: è evidente che non possa neanche lontanamente proporsi
a interlocutore degnamente rappresentante il contesto simbolico ‘anglosassone’ ovvero
quello ‘scozzese’ chi non ne abbia i requisiti, e anzi operi all’opposto di detto
sistema operativo e rappresentativo. Evidenzio ciò per amore della precisione:
con il massimo rispetto per i Fratelli e le Sorelle che, con dignitosa
capacità, operino nei contesti in cui la componente ‘mista’ è presente, ma non
correttamente disciplinata, così cadendo nella irregolarità e nella irritualità
(e, conseguentemente, per una logica reazione a catena, sono rappresentati in modo altrettanto
irregolare e irrituale)
Dati
minimi, quelli sopra evidenziati, per poter solo consentire di dire che, forse, 'qualcosa
si muove': specie nel caso all’origine di queste note. Da un lato un possibile
organismo consultivo di tipo interreligioso – che, quindi, ospita rappresentanti
di contesti religiosi formalmente e sostanzialmente diversi, fors’anche non pertinenti
ambiti riconducibili alle fonti abramitiche –, dall’altro un contesto associativo
che religioso non è e che potrebbe non essere in grado di sostenere un esame appena
superficiale circa i propri connotati storici, pur dichiarati e fors’anche sostenuti
con arroganza e presunzione, come potrebbe non essere in grado di dimostrare a
quale titolo possa ambire di parlare in nome e per conto – ovvero in
rappresentanza – dei Massoni d’Italia, e del pari non essere in grado di dimostrare
come siano non censurabili i criteri di ‘regolarità massonica’ sulla cui base operi e sostenga la propria ragion
d’essere di fronte alla propria platea sociale (per lo più persuasa con fascinose
narrazioni e affabulazioni di vario genere_ spesso sostenute con elementi falsi
ovvero falsificati).
Ciò chiarito, un quesito pratico: nel caso in cui un
contesto iniziatico-massonico di tale tipo
derogasse a parte importante del proprio stesso costrutto idealistico, di cui bene
o male anche al proprio atto costitutivo, al proprio statuto e ai propri regolamenti
particolari, derogasse dall’impianto
esoterico e quindi da quello simbolico, per
dedicarsi solo ad attività benefiche all’insegna dell’Amore Fraterno verso
il prossimo, manterrebbe i requisiti per potersi definire ‘obbedienza/comunione/ente
di natura massonica’, ‘praticante la Massoneria, con i suoi riti’? A parere di chi scrive, NO. Ed è un NO
netto! Nel momento stesso in cui si ponesse in
un organismo simile a tale possibile ‘consulta interreligiosa’ – aut similia
-, perderebbe irrimediabilmente ogni e qualsivoglia pregressa fisionomia e veste:
resterebbe solo un vuoto simulacro di ciò che si era. Per essere ancora più
chiaro: non si rappresenterebbe più massonicamente né se stessi né si potrebbero
rappresentare altri a tale titolo se non chi possa condividerne irregolarità
e/o irritualità (e, nella galassia massonica, non mancano certo simili anomali
e strani ‘soggetti’: compresi coloro che dicono di essere ciò che non sono, ancorché
con pendenze legali presso vari Tribunali, dalle quali la loro stessa presunta ‘regolarità
e legittimità’ è sub-iudice).
Piuttosto, mi meraviglierei – ma… non più di tanto:
questo 2020 ne sta vedendo di cotte e di crude - che possa essere la Chiesa di
Roma a poter entrare in una simile logica, rendendosi disponibile a simile
inserimento/coinvolgimento: salvo il giustificarlo con un’operazione di pratico
cannibalismo, ovvero una bocciata tirata in campo avverso con lo scopo di far
cadere i birilli più fragili, con buona pace dell’analisi storica dei fatti che
hanno posto la Chiesa contro la Massoneria; primo tra tutti la trasformazione della
Carboneria e la sua contiguità con la Massoneria, la fondante partecipazione
della Massoneria al Risorgimento, la caduta di Roma, il contributo concreto alla
fine del potere temporale del papato, il suo strizzare l’occhio a Giordano Bruno
o a Padre Elia da Cortona, gli studi sul simbolismo, gli approfondimenti sull’esoterismo,
lo scambio di conoscenze sulla cabala e sulla gnosi, le speculazioni
filosofiche, lo studio delle religioni e della stessa storia, e così via. Ma la
meraviglia di ogni possibile sviluppo, come dicevo è relativa; basti pensare
che già dal 1788, proprio da parte dei Gesuiti, vi era una forte propensione a
vedere i punti di contatto, se non di identità (‘La Maçonnerie Ecossoise et le Secret des
Templiers – Mémeté des Quatre Voeux
de la Compagnie de S. Ignace et des Quatre Grades de la Maçonnerie de S. Jean”-
Londres, 1788): ecco il perché delle stranezze circa la successiva incompatibilità
tra Chiesa di Roma e Massoneria. Contro la Massoneria continue e fors’anche strumentali
accuse di ogni tipo, con lo stesso piglio della inquisitoria caccia alle streghe,
vagheggiando risvolti settari e persino satanici: ma la sua colpa più grande
degli ultimi 170 anni ca. è stato il contributo dato alla Libertà dell’Italia e
alla fine del potere temporale. Quindi, pensate che questo tipo di Chiesa potrebbe
‘tollerare’ l’attuale Massoneria, o aprirebbe un modesto spiraglio solo a chi –
rinunciando alla sua reale essenza libero-muratoria – si dovrebbe prostrare
così assumendo una nuova forma, una diversa sostanza, pur di sedere a un tavolo
importante? E la Massoneria ‘rinunciataria’, simile a un club di dame e gentiluomini
votati alle opere di bene e all’amore per il proprio prossimo (quanto
prossimo?), che senso avrebbe di esistere come tale? Visto che ‘l’oggetto
sociale’ cui gli iscritti avevano originariamente aderito verrebbe a cessare,
avrebbe più senso abbandonare del tutto una realtà divenuta improvvisamente ‘altra
e diversa’ per aderire – che so – a un Rotary, ai Lions o al Kiwanis o a una bocciofila:
associazioni serie e dalle tradizioni eccellenti, che sono ciò che dicono di
essere: senza infingimenti.
Trovo che il discorso sia incardinato su tre punti
principali: chiunque si riferisca alla Massoneria Contemporanea e alle sue
regole o norme, interpreta pro-quota un ruolo omologabile a quello di quanti
adottino e pratichino identiche regole e norme: al di là dall'essersi posti
sotto questa o quell'ala protettrice, a livello internazionale. Per cui,
l'odierna Massoneria (Contemporanea o post-Moderna, appunto), nel pratico è comunque
lontanissima dalle Antiche Tradizioni: da quelle che personalmente ho
individuato e denominato come costituenti la 'Massoneria delle Antiche Pietre',
per intenderci ben anteriore al 1717; e per me la VERA MASSONERIA è solo di
nome laica ma di fatto è profondamente legata al mondo fideistico, ed esplicita
il proprio credere in un Dio aspecifico (anche se, con tutte le delicatezze
possibili, lo si indica nel Principio Creatore con il nome convenzionale e
'pudico' di Grande Architetto dell'Universo, che non è un altro o diverso Dio)
cui tutto ciò che ufficialmente fa riferimento diretto è il Libro Sacro posto
sull'ara di fronte al Venerabile, in Loggia. A mio avviso, troppo poco si
palesa, quindi, per parlare concretamente di 'una matrice vera, autentica e
profonda riconducibile alla pratica di una Fede', sentita e praticata con
rilevanza e spessore, specie in questo contesto storico dove l'anticattolicesimo
e spesso l'ateismo in Loggia hanno convissuto, sovente con semplice
enunciazione di tipo fideistico, in realtà vuote di contenuti autentici e
profondi.
D'altronde, per confermare ancor più che nulla di nuovo
- salvo la freschezza delle enunciazioni, in termini di tempo - scorre sotto i
ponti della Storia, almeno per ora, basta ricondursi al Poema Regius: già nel
XIV° secolo si indicava con chiarezza che nell'Arte Muratoria c'è anche
l'ispirazione di Colei che è indicata essere la Swete Lady, la Dolce Signora,
la Beata Vergine Maria. Non parliamo del modo solenne di solennizzare nelle
Logge tanto l'Ascensione che l'Assunzione, ma anche la Natività e la Pasqua, al
pari dei due Giovanni: L'Evangelista ed il Battista: ad esempio, la nostra Gran
Loggia è stata posta sotto la protezione di San Michele Arcangelo. Per
ultimo, come non ricordare quelle riunioni delle corporazioni dove, fino al
tardo 1600, le riunioni si aprivano in nome del Padre, del Figlio, della SS.
Trinità, dei Quattro Santi Coronati e della Madre del Figlio di Dio? Ma se è
vero questo, è anche vero che la deriva anti-cattolica spesso e le banali,
superficiali, semplicistiche enunciazioni alla deità, senza ulteriori contenuti
concreti, ha dato il destro per il formarsi di correnti di pensiero fortemente
deviate, fortemente sospettabili di sconfinare nel settarismo e non di rado in
oscure pratiche magiche, talora debordanti in aree compiacenti alle Forze del
Male.
Per ultimo, questa Massoneria Contemporanea che sovrappone
interessi singoli o di gruppi con la missione solidaristica, filantropica e beneficente
di fondo della VERA MASSONERIA, mistifica e tradisce quanto di Nobile, Vero e
Giusto quest'Arte possa contenere.
La ricetta? Gli iscritti per interesse,
comodità o utilità, vadano da qualche altra parte che - quale club service -
possa offrire, e correttamente, di più; gli altri, gli Iniziati che hanno
desiderio di dedicarsi alla propria crescita ANCHE attraverso lo studio, il
confronto, la cultura e la speculazione filosofica, possono rimanere in contesti
Massonici: questi Iniziati, devono sempre sottolineare la propria reale
dimensione volta al sociale, e non agli 'affari'. Taluno vuol
concretamente dimostrare la propria buona fede, e l’assenza di una qualche
recondita voluntas correlata agli onori e agli orpelli? Bene: rinunci al
proprio patrimonio e destini il tutto a opere di bene. Diversamente, 'tutto il resto è noia',
come direbbe altro Autore: ossia, non è Arte Reale, non è Massoneria: anzi, è
una netta forzatura, una ribellione contro la Massoneria regolare, contro le
Tradizioni; anche se chi dovesse parlare, parlerebbe solo per sé stesso.
Sarebbe più lecito augurarsi che la Massoneria possa
tendere sempre a purificare sé stessa. Nel modo classico: cacciando i
mercanti dal Tempio. Auspicabile, lodevolissimo, ma arduo, come compito.
La Chiesa, le stesse Chiese di tutto i luoghi, ci stanno provando da secoli e
con 'armi' ben più potenti. Ma non per questo, deve essere
accantonata la Speranza, perché non è detto che l'orizzonte massonico non possa
segnare una nuova e diversa Aurora, specie in una fase storica così difficile e
complessa com’è quella attuale, dove i Valori sono sotto l’attacco di gente
senza troppi scrupoli.
Vi sono grato per il tempo che potrete dedicarmi nel
leggermi, scusandomi per la lunghezza dell'intervento, ma conto sulla Vostra
comune Tolleranza, pregando il GADU di benedire tutti i VERI INIZIATI. Ma
non quel 'GADU' convenzionalmente definito, di cui ho scritto prima: bensì
quello che nella Massoneria delle Antiche Pietre abbiamo indicato essere il
Grande Artefice degli Universi: ossia, l’acronimo AGDGADU è per noi, e non da oggi,
l’invocazione specifica ‘Alla Gloria di Dio Grande Artefice degli Universi’,
poiché l’Universo standard in realtà contempla i molti Universi che la Scienza lentamente
ma costantemente sta appena dis-velando.
Approfitto di questo contesto – e senza
minimamente coinvolgere la Persona e la Figura dell’Ill. Fr. Franco Cantini - per
offrire sprazzi di luce ai molti che hanno seguito la vicenda sopra ricordata,
facendo esiziale confusione di nomi tra un raggruppamento e un altro, tra persone
e personaggi: insomma, a coloro che si sono trovati nel cul de sac, tra
vera e autentica Storia e le storielle sostenute da taluno per farsi vanto. Per
far ciò, mi affido a dati già più volte resi pubblici, e per ultimo a uno
scritto del 17 Novembre 2019 – lo scritto è integralmente consultabile al link https://massoneriaesocieta-giubell.blogspot.com/2019/11/matera-quando-linformazione-zoppica-puo.html
-, di cui di seguito estrapolo i punti essenziali.
””” A Matera, capitale
europea della Cultura, per il 2019 - il 9 c.m., nel corso della
manifestazione 'Una Notte per l'Europa', ha avuto luogo un incontro indetto dalla GRAN
LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza
di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi - nel cui contesto
ha preso la parola anche il giornalista Paolo Mieli, il cui intervento è stato
etichettato quale lectio magistralis, peraltro ripreso
dall'emittente televisiva RAI3-Regione Basilicata …(.)… Dobbiamo …
intenderci sulla figura dello 'storico' …(.)… è evidente
che non possa definirsi 'storico' chi si abbeveri solo a una fonte,
o chi possa ripetere - senza averla prima verificata - una notizia, una storia:
che così diventa 'storiella' soggetta a critiche …(.)… Ma vi è di più, e non
lo ritengo superfluo, poiché ciò che scrivo è sostenuto da documenti - ed è
quindi certo - ed è nell'interesse dei moltissimi Fratelli che nell'attuale Massoneria Italiana 'ignorino' o si abbeverino a 'fonti
inquinate'. Quanto qui contenuto, invece, sarà forse fonte di
preoccupazione per coloro che - attraverso affabulazioni e/o coreografie varie
- possano intendere ovvero possano prestarsi a far credere cose non vere - quindi
non reali, ossia irreali -; cose errate …(.)… artefatte …(.)…rimodellate
'pro domo'.
1) La GRAN
LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza
del Gesù - Palazzo Vitelleschi (dal nome della propria Sede in Roma), è nata negli anni
'60 del 1900. Per l'esattezza, in data 4 Maggio 1962, Giovanni Ghinazzi, Riccardo
Granata, Anton Gino Domeneghini e
altri - al termine di un regolare processo massonico basato su
più documenti d'accusa - vennero espulsi
con ignominia, a seguito di tradimento, dalla SERENISSIMA
GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MASSONI-
COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ - sedente a Piazza del Gesù 47, in
Roma.
In sede processuale interna, venne anche accertato che mentre era ancora attivo
nella COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESU', Giovanni Ghinazzi e altri avevano
già costituito altra e diversa associazione per
proseguire nel proprio disegno qualora il colpo di mano interno non fosse
riuscito. Tale altra e diversa associazione scimmiottava spudoratamente,
riprendendolo pressoché in toto, il titolo distintivo - il nome, per capirci
- della Comunione di cui costoro avevano tentato di impossessarsi con un colpo
di mano e complicità interne. Quindi, la nuova e diversa realtà costituita
allora dal Ghinazzi, e che tenne la propria prima Grande Assemblea il 24 Giugno 1962, NON ha
mai avuto alcuna attinenza storica, documentale, iniziatica e ritualistica con
la regolare e unica COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ.
Quindi, il
citato contesto NON ha un secolo di vita, NON ha compiuto
alcun centenario, né tanto meno è ultracentenario …(.)… Il contesto che ruotava
intorno al Ghinazzi NON ha mai avuto -
né ha, né mai potrà averne - alcun legame di
causa-effetto per cui possa ricondursi - nientemeno! -
a Saverio Fera o a Placido Martini o ad altre
luminose Figure del passato e della Storia della Massoneria Italiana - in
generale - e della Massoneria di Piazza del Gesù - in particolare -; come pure NULLA ha a che vedere
con la storica scissione avvenuta nel 1908 e
che allora segnò la divisione tra feriani e balloriani. E ancora: NULLA c'entra con
il GRANDE ORIENTE sorto nel 1805. NULLA c'entra con i
fatti storici e massonici intercorsi tra il 1805 e il 1908, e dal 1908
al 1962. NULLA ha a che vedere
con la GRAN LOGGIA D'ITALIA, già attiva alle dipendenze del Supremo
Consiglio e quindi della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed
Accettato, anche se forse taluno - con disinvolte abbreviazioni
- possa indulgere alla tentazione di confondere, ricondursi e quindi
accreditarsi solo citandola. Sia ben chiaro: la GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI
LIBERI ACCETTATI MURATORI di Palazzo Vitelleschi è cosa altra,
diversa e distinta della antica GRAN LOGGIA D'ITALIA tout
court.
2) Gli ALAM (anche se trattandosi
di un plurale, l'esatta abbreviazione è AA.LL.AA.MM.) ossia
gli ANTICHI LIBERI ED ACCETTATI MASSONI della SERENISSIMA GRAN LOGGIA
NAZIONALE ITALIANA della COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, erano e sono cosa ben diversa
dagli ALAM - ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI di
Palazzo Vitelleschi. Certamente
gli AA.LL.AA.MM. NON videro la luce con il Ghinazzi nel 1962: così che costoro non
possono certo appropriarsi della nascita/costituzione/adozione d’una realtà non
loro.
3) L'inserimento della componente femminile nella Massoneria
Italiana, che il Sig. Mieli fa risalire a 50/55 anni or sono (quindi, tra il 1964 ed il 1969) per illuminata volontà di Palazzo Vitelleschi, ha invero altri padri nobili e altre date di riferimento …(.)… La SERENISSIMA
GRAN LOGGIA NAZIONALE ITALIANA della COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ dalla quale venne espulso il Ghinazzi, aveva già al proprio
interno più Logge femminili di adozione: Senza citare altre date, si ricorda
che nel 1956 la COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ diede energica
enfasi e rinnovato vigore alla componente iniziatica femminile (nota: già
presente dal 1948. Sempre seduta al proprio fianco con pari dignità e mai
in una posizione condizionata).
4) Per il Sig. Mieli la nascita della Massoneria risalirebbe a 1000 anni fa (ossia ca. all'anno 1000, epoca del Basso Medioevo e per estensione momento di grande
dinamismo di corporazioni medievali e gilde: corporazioni nate nell'82 d.C. in Inghilterra - costruttori -, e nel 680 d.C. in Francia). NON è così: se è vero che la c.d. MASSONERIA
MODERNA ebbe origine in Inghilterra nel 1717 -1720 (ossia
ca. 300 anni or sono) è altrettanto vero che prima
di quella data era attiva una diversa forma di Massoneria - operativa
piuttosto che non speculativa, e quindi vera e propria MURATORIA -
più scrupolosa e rispettosa delle antiche origini e quindi di per sé ben riconducibile
all'originaria Tradizione. Ricondursi in modo limitativo 'solo'
all'anno 1000 è inesplicabile, e non calza con la vera Storia
della Massoneria. Una mini-cronologia ci riconduce al 950 a.C. (costruzione
del Tempio di Salomone); al 714 a.C. (Collegia
Fabrorum romani); al 75 d.C. (Vitruvio con i suoi volumi
sull'Architettura); al 643 d.C: (Editto di Rotario, Magistri
Comacini: precursori italici della Massoneria speculativa), al 1259 d.C. (Bonaventura,
Itinerarium in Mentis Deum, ritenuto a ragione una sorta di rituale mistico-operativo,
per molti versi precursore) ... solo per citarne in minima
parte.
5) E' quantomeno
strano dover apprendere che c'è chi sostenga essere difficile, se non molto difficile, ricostruire
la presenza e la Storia della Massoneria Italiana nelle fasi del fascismo e
successive alla caduta del regime stesso. Se non una sorta di buco nero,
viene evidenziata una sorta di intensa opacità. Un sommesso
suggerimento: forse altre e diverse consultazioni di testi e documenti, anche presso
gli Archivi di Stato, potrebbero agevolare quantomeno il diradarsi e quindi
l'attenuarsi delle intense foschie.
6) Le
indagini della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla Loggia P2-Propaganda
2, coinvolsero tutte le principali Famiglie massoniche
operanti in Italia: gli inquirenti volevano accertare irregolarità, illeciti e
trasversalismi, individuando soprattutto Logge o gruppi 'coperti',
'segreti' o 'all'orecchio'. A prescindere dal buon
gusto o meno di citare ciò, riferendosi implicitamente al Grande
Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, se si vuole fare un riferimento
obiettivo al contesto di allora, occorre precisare che in quel momento tutti ne
vennero coinvolti, pur con esiti diversi delle indagini. Anche la GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI ACCETTATI MURATORI
- Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo Vitelleschi di Ghinazzi venne
coinvolta, e non in modo leggero: le cronache dell'epoca e gli Atti della
Commissione fanno giustizia di ipotesi e chiacchiere. Vero è che il Ghinazzi visse
allora momenti molto seri durante i lunghi interrogatori degli inquirenti. Quindi
anche la GLDI di Palazzo Vitelleschi non fu
indenne dai travagliati momenti di allora. Solo per la cronaca: la
Commissione Parlamentare d’Inchiesta, presieduta da Tina Anselmi, giudicò la P2 una vera e
propria organizzazione criminale che mirava ad “assumere segretamente il
controllo della vita pubblica italiana, svuotandone la democrazia”. Tra
gli innumerevoli interventi, anche quello che il Sig. Mieli ebbe
ad esprimere al riguardo (4-5-2017): "fu
indubbiamente nociva al Paese, ma sarebbe iniquo incolparla di ogni sventura nazionale, caso
Moro e brigatismo rosso compresi" (nota: che dire?).
7) Il Ghinazzi (cfr.
punti 1 e 2) e altri con lui ai vertici del loro sodalizio, fin da subito tentarono
di appropriarsi illecitamente del nome dell'ente dal quale erano stati espulsi.
Vuoi utilizzando l'indicazione SERENISSIMA e il toponimo PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando l'indicazione DISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ, vuoi utilizzando COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ. Nonostante gli innumerevoli
tentativi di far recedere il Ghinazzi ed i suoi da tale
abuso (all'epoca, il ricorso all'Autorità 'profana' veniva scrupolosamente evitato:
la regola aurea era che 'i panni sporchi si lavano in famiglia'), non ci
fu niente da fare. Fu così che il Sovrano Piero Piacentini,
nell'interesse della Comunione di Piazza del Gesù, il 29 Gennaio 1965 formulò espresso atto
di intimazione, diffida e messa in mora nei confronti del Ghinazzi,
e - proseguendo imperterrita l'azione del Ghinazzi - richiedendo
poi al Tribunale di Roma di pronunciarsi. Il 18 Giugno 1967 il Tribunale di Roma diffidò il Ghinazzi dal
proseguire nella sua disinvolta opera, inibendogli tra gli altri l'utilizzo dei
termini SERENISSIMA, PIAZZA DEL GESÙ, COMUNIONE DI PIAZZA DEL GESÙ, DISCENDENZA DI PIAZZA DEL GESÙ. (riconoscendoli prerogativa
esclusiva della controparte). Quel che venne concesso e quindi autorizzato dal
Tribunale lo si può leggere nell'attuale carta intestata del sodalizio fondato
dal Ghinazzi. Ancora nel 1974, a margine della fallita unificazione
della Comunione di Piazza del Gesù con il GOI di Palazzo Giustiniani, il Ghinazzi tentò
invano di inserirsi nuovamente in tale discorso.
8) L'esternazione del Sig. Paolo
Mieli rivolta pubblicamente non solo ai presenti ma al sodalizio
tutto della GRAN LOGGIA D'ITALIA DEGLI ANTICHI LIBERI
ACCETTATI MURATORI - Obbedienza di Piazza del Gesù - Palazzo
Vitelleschi "... siete
la parte migliore della Storia... questa è la massoneria buona quella che
non ebbe a che fare con la P2 e che ha una lunga tradizione di trasparenza...."
appartiene solo al giornalista-scrittore e ai suoi convincimenti, anche se
questi possano essere opposti ad una realtà oggettiva. Ma tant'è L'assunto
avrebbe potuto essere minimamente giustificabile - a volte i conferenzieri
amano 'caricare' la platea con contenuti più forti - se sviluppato solo
all'interno della sala ove si teneva la manifestazione. Ma l'esternazione
del Sig. Mieli è divenuta sconcertante, stonata e
urticante quando tale assunto è uscito all'esterno e quindi diffuso
pubblicamente, persino etichettato e quindi fatto proprio e diffuso dalla GLDI
di Palazzo Vitelleschi. Che si tratti di Massoneria 'buona' è un'idea tutta
personale del Sig. Mieli? Ha lui dati oggettivi - massonici, di cronaca o
altro - per basare il suo ragionamento, le sue parole? Quali sono questi dati?
La sua è o non è un'idea personale? Nel secondo caso indichi chi possa
avergliela suggerita! Tanto Lui che chi possa aver ripreso le di lui
parole - facendone citazione più utile alla propaganda che a rinsaldare i
cuori - hanno offeso gratuitamente e pesantemente tutti i Massoni Italiani: una
disdicevole graduatoria - quella dei 'buoni' e dei 'cattivi' -
discriminante e lesiva, oltre che di cattivo gusto.
È poi difficile ritenere
che l'intervento sopra riportato non sia strettamente correlato con l'altro: “Sappiate
che l’attenzione che un mondo esterno vi da è un’attenzione in crescita. Non
siete soli. Non sentitevi soli perché, senza volervi fare da scudo a
priori, se ci saranno delle cose che non andranno, le persone come noi, lo diranno. Tutto
quello che avete passato in questi anni non ci è stato indifferente, lo abbiamo
notato, ne abbiamo preso nota, lo abbiamo scritto ... e lavoreremo tutti nel
mondo dell’informazione perché non accada mai più”. Cosa significano queste
parole? Il Sig. Mieli vuol farsi portavoce del mondo dell'informazione,
o intende influirvi, mobilitandolo per alleviare le presunte 'pene' dei
destinatari delle sue parole? ...(.)… In ogni caso, nella serata di
Matera la Massoneria Italiana ed i Massoni Italiani sono stati disinvoltamente
svillaneggiati per essere trasformati in un qualcosa - che non c'entra niente
con la 'vera e autentica' Massoneria …(.)… Ma attualmente il clamore delle tifoserie (e nient'altro di consistente...) supera il sommesso
brusio degli Operai; lo sbracciarsi e sbraitare sguaiato dei capipopolo stordisce
chi, nell'ordine, possa intendere 'crescere' e 'svilupparsi', confuso dal
proliferare di gruppi e gruppuscoli e di nomi e nomignoli di famigliole
che sarà difficile svezzare. Se continua così, venendo meno le risorse da cui
attingere nel continuo copia-incolla, verranno alle mani per definirsi "discendenza
della discendenza di un'obbedienza" …(.)… Già: altro punto dolente (ma fa anche ridere...): sta
sorgendo la 'moda' di chi si intende definire come attivo secondo una certa 'tradizione'.
Costoro sarebbero in grado di esibire un attestato a chi a tale 'tradizione’ sia
direttamente riconducibile? E questo attestato sarebbe 'sine die' od a
termine? …(.)
Come vedete, come può ben vedere chi la Massoneria la ami e
la pratichi correttamente, vivendola nell'unico modo possibile, mentre chi
scrive auspica e inneggia da tempo all'UOMO NUOVO, il vecchio
ci opprime e ci toglie l'aria, preferendo spesso incensarsi e autocelebrarsi.
Aria
nuova, dunque... spalancate le finestre... non smarritevi e non fatevi menare
per il naso da chi vi possa vedere solo come 'teste paganti', utili solo a
mantenere baracche e burattini.
Contribuite
lavorando intensamente, confrontandovi con lealtà e apertura mentale: non
aspettate che qualcuno faccia il compitino per poi leggerlo e plaudire estasiati:
siamo colmi di note trite e ritrite su questo o quel pur illustre personaggio;
c'è desiderio, forte desiderio, di novità, di cose nuove e diverse”””.
Non confunditur! Ama sottolineare sempre un Carissimo e Illustre Gran Maestro che onora la Massoneria Italiana con la propria presenza.
Roma,
10/13 Settembre 2020
Giuseppe
Bellantonio
Presidente
della ‘Comunione di Piazza del Gesù’ *
*Costituita
dalla ‘Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli Antichi Liberi ed Accettati Massoni’ e dal ‘Supremo
Consiglio del 33° ed Ultimo Grado del R.S.A.e A. per l'Italia'
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La buona sostanza dell'articolata riflessione del carissmo Fratello Giuseppe manifesta son fine eleganza l'idea che attualmente in Italia nessuno ha titoli, meriti e diritto per ergersi a primo della classe, ma, aggiungo io, pare che ci sia nelle obbedienze più numerose un'emulazione al ribasso. Vince il peggiore. Viviamoci, quindi, con serenità, la nostra esperienza in comunioni che non fanno rumore, che non conoscono narcisismi, che nella saggia operosità continuano con serietà e purezza d'animo il loro percorso iniziatico.
RispondiEliminaCarissimo Francesco, grazie delle tue parole di apprezzamento: la tua sintesi è perfetta, centrando un dei focus del mio scritto. Faccio mio il tuo appello: solo il Lavoro sereno e tranquillo, con obiettivi chiari, trasparenti e condivisi, può dare concretezza all'azione comune.
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